Grieco: “al Governo chiediamo garanzie su organici scuola per ripartenza in sicurezza”

Intervista con l’assessora alla Formazione e lavoro della Regione Toscana, CRISTINA GRIECO, dopo il tavolo di ieri a Roma. “In Toscana stiamo lavorando per assicurare il rientro in classe per tutti da settembre, ma il Governo deve supportarci”

ASCOLTA L’INTERVISTA

Piano Scuola: Grieco, non preoccupano test ma organici docenti

“Sui test al personale della scuola non ci sono difficoltà particolari: il commissario Arcuri ha garantito la copertura economica da parte dello Stato e il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini ha chiesto un tavolo per l’organizzazione complessiva, dal momento che i numeri sono alti e vogliamo evitare che ci siano disagi all’ inizio dell’anno scolastico. Piuttosto, quel che mi preoccupa sono gli organici dei docenti”. A dirlo all’ANSA è Cristina Grieco, coordinatrice della scuola per le Regioni e assessore all’Istruzione della Toscana.

“La gara per i test sierologici al personale scolastico è partita. Siamo pronti anche con la gara per i banchi”. Lo rende noto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “C’è tanto lavoro da fare ma lo stiamo facendo, tutti insieme, remando dalla stessa parte. Nell’interesse di studentesse e studenti che devono tornare a scuola in presenza e in sicurezza”, scrive la ministra.
Oggi anche la Grieco ha partecipato al tavolo Governo-Regioni per l’organizzazione dei test sierologici. A preoccupare l’assessora non è tanto e solo il fatto che il concorso straordinario per i docenti non si terrà in estate ma in autunno “definirà lo status giuridico dei prof, non il numero”, spiega, ma il fatto che le Regioni chiedevano il reintegro di 1090 posti che sono stati spostati sul sostegno, togliendoli dai posti comuni.
“In Toscana ad esempio abbiamo 118 docenti in meno. Paradossalmente, nell’anno in cui servivano più docenti abbiamo un organico più ridotto. Su questo punto dal ministero una risposta non l’abbiamo avuta”, conclude.

Rossi scrive a Tridico: “Troppi ritardi nei pagamenti CIGD”

Firenze, Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, per esprimere la sua grande preoccupazione in merito ai gravi ritardi che si stanno registrando sui tempi di pagamento degli ammortizzatori sociali, in particolare sulla cassa integrazione in deroga.

In una lunga lettera, firmata anche dall’assessora regionale al Lavoro, Cristina Grieco, e indirizzata al presidente dell’Istituto, Rossi sottolinea che a fronte dei reiterati annunci da parte dell’Inps circa l’imminenza dei pagamenti, in molti casi questi non si sono ancora realizzati, con la conseguente inevitabile rabbia e delusione provocate dalle aspettative tradite.

“La situazione è drammatica ed è testimoniata dalla impressionante quantità di mail, lettere, telefonate che cittadini e imprese inviano al sottoscritto, agli assessori regionali, agli uffici della direzione Lavoro della regione Toscana, all’Urp regionale”, spiega Rossi.

“Un numero molto elevato di persone beneficiarie di cassa integrazione in deroga lamenta di non aver ancora riscosso quanto dovuto. I nostri uffici sono peraltro subissati anche delle richieste di cittadini beneficiari di strumenti che non sono nella sfera di competenza della regione, ma totalmente in carico ad Inps (Cigo, Fis, bonus lavoratori stagionali, ecc.). Segno evidente di una situazione che sta diventando davvero intollerabile”.

La regione Toscana ha aperto il suo sistema informativo per consentire ai datori di lavoro di presentare le domande di cassa in deroga a decorrere dal 31 marzo. Il sistema ha ricevuto in poco tempo un numero estremamente elevato di istanze, quasi 24 mila nelle prime due settimane.

“Questa ingente quantità di domande, pervenute in un ristretto arco temporale, ha richiesto un impegno straordinario alla regione Toscana, che ha costituito una task force composta da 100 operatori, i quali si sono occupati esclusivamente di istruire le pratiche di cassa integrazione in deroga, tenere gli indispensabili rapporti con la direzione regionale dell’Inps ed interagire con lavoratori, aziende e consulenti del lavoro, fornendo anche un indispensabile lavoro di assistenza e supporto informativo, normativo e interpretativo”, precisa nella lettera il presidente Rossi, che sottolinea come tutto questo sforzo organizzativo “ha fatto in modo che la regione sia stata in grado di istruire le domande di cassa in deroga ad un ritmo sempre crescente con il passare dei giorni, riuscendo a completare lo stock di domande pervenute in meno di un mese” tanto che “da allora autorizza le domande di Cig in deroga praticamente in tempo reale”.

Al 29 giugno 2020 il sistema informativo regionale ha ricevuto 42.502 domande, per 111.949 lavoratori interessati. Sono state autorizzate 42.170 domande, di cui 42.032 inviate ad Inps, per il seguito di competenza.

“Mi rendo perfettamente conto che anche l’Istituto è soggetto ad una mole di lavoro impressionante e sottoposto a una pressione fortissima. E non ho il minimo dubbio circa l’impegno e la dedizione dei suoi dipendenti, a tutti i livelli”, afferma Rossi. “Tuttavia il numero di lavoratori che ancora lamenta di non aver potuto beneficiare del sostegno economico rappresentato dalla cassa integrazione in deroga risulta ancora elevato e rappresenta ormai un problema per la tenuta sociale del territorio”.

A conclusione della lettera, auspicando attenzione e sensibilità da parte dell’Inps, Rossi sottolinea infine, ancora una volta, che già la Nona commissione della Conferenza delle regioni, presieduta proprio dall’assessora toscana Grieco, ha chiesto al ministro del Lavoro, on. Nunzia Catalfo, la necessità di accelerazione delle procedure e modalità adeguate di supporto ai beneficiari.

CGIL-CISL-UIL: “La scuola deve riaprire in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno”

Scuola, la segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL, FP Cgil, FP Cisl, Uil FPL, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA hanno scritto una lettera aperta all’assessore regionale Cristina Grieco.

Scuola, Cgil-Cisl-Uil Toscana (insieme alle categorie della conoscenza e del servizio pubblico) scrivono all’assessore regionale Grieco: “Avvii un confronto anche con le organizzazioni sindacali. Non tutto è andato bene, la scuola deve riaprire in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”

IL TESTO

Gentile Assessore,
con una nostra richiesta del 7 maggio scorso Le avevamo chiesto un confronto sul tema, ormai urgentissimo, della Scuola.
Abbiamo apprezzato la Sua iniziativa di aprire un Cantiere Scuola, luogo di partecipazione e di confronto con gli stakeholders del sistema di educazione, istruzione e formazione; abbiamo anche apprezzato il Suo impegno per ottenere gli stanziamenti straordinari che la Regione Toscana ha disposto per implementare le attività dei centri estivi a vari livelli. Da sindacalisti, abbiamo affrontato le difficoltà degli operatori della scuola pubblica sull’organizzazione complessa della DAD, nel rapporto con alunni e famiglie, sugli scenari, come Lei ben sa, non rassicuranti in ordine agli organici, considerati i tagli che sono stati prospettati; abbiamo poi fronteggiato il problema degli operatori del privato, da subito coinvolti negli ammortizzatori sociali e nella coprogettazione, laddove è stata realizzata. Ci dispiace però constatare che fino ad oggi non ha ritenuto importante e urgente avviare un confronto anche con le Organizzazioni Sindacali, Confederali e di Categoria, coinvolgendo nel Cantiere Scuola solo gli Enti Locali, i Soggetti Istituzionali, le Associazioni di Categoria del privato convenzionato. Come abbiamo espresso nella nostra richiesta del 7 maggio scorso, esistono anche altri soggetti da coinvolgere in questo percorso di partecipazione: le Parti Sociali che rappresentano chi nel sistema lavora e le Organizzazioni Confederali che hanno il ruolo di contemperare le esigenze delle diverse categorie. Purtroppo non ha aperto un confronto con noi, come si è invece proceduto a fare in Regione Toscana relativamente ad altri settori cruciali (pensiamo alla Sanità, al sistema dei Servizi Sociali, alla Salute e sicurezza sul lavoro).
Continuiamo a credere di poter dare un contributo di merito, come abbiamo dimostrato in questo delicato frangente in cui ci siamo adoperati per favorire politiche di sostegno in grado di dare risposte alle fragilità più urgenti, e siamo stati per la Regione Toscana interlocutori affidabili, responsabili e propositivi. Dal 5 marzo abbiamo assistito a un evento mai accaduto prima: la chiusura di tutti gli istituti scolastici, l’avvio di una enorme operazione di didattica a distanza, il grande impegno profuso a tutti i livelli a partire dai bambini, dagli studenti, dalle loro famiglie, dagli educatori e dagli insegnanti, dal personale Ata, dalle dirigenze scolastiche e dagli amministratori locali, da tutti gli operatori del settore scolastico. Non tutto è andato bene però, e da molte parti ci giungono segnali di allarme, per le ripercussioni che questa situazione sta avendo e avrà nel medio e lungo periodo. Non possiamo nasconderci che la politica ha dimenticato per troppo tempo la Scuola, intervenendo tardi e male, con uno stanziamento che parla solo di centri estivi e non di riavvio dell’attività educativa e di istruzione. Molte voci cominciano a levarsi, per chiedere una discussione seria che parta dal diritto di ogni studente di avere un orizzonte chiaro di ripresa delle attività, risorse e progetti per recuperare i danni creati da una sospensione così lunga, scelte condivise che dimostrino che nel nostro Paese alla Scuola si riconosce un ruolo fondamentale, al pari del sistema produttivo.
Sono mancate idee e proposte di riapertura delle scuole, a partire da quella pubblica, e a tutt’oggi non c’è un piano serio e chiaro di ripresa del prossimo anno scolastico. La Scuola nello 0-6 è un livello essenzale e dalla primaria diventa un diritto fondamentale delle persone, oltre che un obbligo: è accettabile continuare a derubricarla a fanalino di coda? Abbiamo avuto indicazioni su come gli studenti dovranno sostenere gli esami, ma restiamo convinti del fatto che ad essere in debito non siano loro, ma sono la Politica e le Istituzioni che debbono alle generazioni più giovani ancora delle risposte e un risarcimento. La Scuola deve riaprire, la comunità educante composta da studenti, famiglie e corpo docente, deve riprendere le sue attività in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, in termini di proposta e di responsabilità e ci aspettiamo che le Istituzioni e la Politica non pensino di poter rinunciare al contributo determinante delle persone che lavorano, per occuparci, insieme, finalmente di futuro.

Grieco: “Inaccettabile dare responsabilità ritardi pagamenti CIGD a Regioni”

Firenze, Cristina Grieco assessore regionale a Lavoro, formazione ed istruzione, non ci sta a prendere sulla regione la responsabilità dei ritardi dei pagamenti dell Cassa integrazione in deroga.

“Il fatto che centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia siano ancora in attesa della cassa integrazione in deroga è gravissimo ed inaccettabile” ha affermato la Grieco, nel corso di una conferenza stampa, ed anche sottolineato come sia inaccettabile che si tenti di dare la responsabilità dei ritardi dei pagamenti alle Regioni, in particolare modo a quelle che hanno espletato le pratiche di loro competenza in tempi record, come la regione Topscana”.

“La Regione Toscana ha aperto tra le prime il suo sistema informativo per consentire ai datori di lavoro di presentare le domande di cassa integrazione in deroga, già dallo scorso 31 marzo. Solo nelle prime due settimane sono pervenute quasi 24 mila domande. A questa ingente quantità di istanze, pervenute in un ristretto arco temporale, la Regione ha risposto con un impegno eccezionale costituendo una task force composta da un centinaio di operatori, occupati esclusivamente ad istruire ed autorizzare le pratiche di cassa in deroga e ad interagire con le aziende ed i consulenti del lavoro, nonché a fornire un importante lavoro di assistenza e supporto normativo ed interpretativo. Questa task force ha tenuto anche gli indispensabili rapporti con la direzione regionale dell’Inps. L’ingente sforzo ha sortito i suoi effetti. Regione Toscana è stata tra le prime, insieme a Lazio e Veneto, a completare l’istruttoria e l’iter autorizzativo, come testimoniato dai dati ufficiali dell’Inps”.

“La Regione Toscana, come risulta dal portale Inps, ha aggiunto l’assessora Grieco – è stata una delle prime in Italia ad inviare le sue autorizzazioni all’Inps fin dallo scorso 7 aprile. Giova tra l’altro far presente che la direttrice regionale dell’Inps, Cristina Deidda, ha tenuto a precisare pubblicamente che il concetto riportato da alcune fonti di stampa, secondo cui il pagamento della cassa in deroga avrebbe scontato il ritardo della Regione, non solo non corrisponde al vero, ma neppure è d a attribuirsi al nostro operato. La Deidda, lungi dal parlare di ritardi, ha al contrario ribadito che c’è stata la massima collaborazione istituzionale con la Regione e ha confermato che la difficoltà è stata la contestuale domanda da parte di decine di migliaia di aziende dovuta all’emergenza sanitaria ed economica in atto. Voler individuare comunque un colpevole nel processo di gestione e definizione della cassa integrazione in deroga significa non aver compreso la dimensione e la complessità del fenomeno che sta interessando il Paese”.

Lo sforzo del personale addetto (gli operatori hanno accumulato un numero impressionante di ore straordinarie con sabati, domeniche e giorni festivi lavorati, ndr) e la sua progressiva competenza nel trattare una materia così complessa, ha fatto sì che la direzione Lavoro della Regione processasse le domande ad un ritmo sempre più crescente con il passare dei giorni. Attualmente le domande autorizzate sono quasi 40 mila per circa 100 mila aventi diritto.

“Stiamo elaborando le domande che ci arrivano praticamente in tempo reale”, ha concluso l’assessore Grieco, che ha anche evidenziato: “I dati pubblicati dall’Inps evidenziano però il persistente scarto tra le domande autorizzate dalla Regione e quelle pagate dall’Inps regionale, ossia poco più di 6.700 allo scorso 11 maggio, e consentono di verificare che il dato sui pagamenti della Toscana risulta molto inferiore a quello di altre Regioni che hanno avuto la medesima dinamica crescente nell’invio delle autorizzazioni. In Veneto, a fronte di 35 mila domande autorizzate, l’Inps ne ha pagate oltre 15 mila. Nel Lazio, a fronte di 61 mila domande autorizzate dalla Regione, l’Inps ne ha messe in pagamento 15 mila 800”.

Al 19 maggio risultano pervenute alla Regione Toscana, per l’esattezza, 38.290 domande, delle quali 37.827 istruite e 37.623 autorizzate inviate all’Inps. La differenza è costituita dalle domande respinte perché non ammissibili o sospese per integrazioni o rettifiche.

Nel complesso i numeri esposti significano che la Regione, nella sostanza, dalla fine di aprile sta autorizzando le domande praticamente in tempo reale.

Scuola, Bugetti (Pd): «Rimettere i ragazzi al centro. Inopportuno tagliare il personale»

«Avremmo bisogno invece di più organico. Non possiamo sacrificare i nostri ragazzi, che hanno già pagato alto il prezzo dell’emergenza. Ho portato la questione all’attenzione dell’assessore Grieco»

«Un taglio agli organici del personale scolastico è, a maggior ragione in un momento come questo, assolutamente inopportuno». È quanto afferma la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti, raccogliendo il grido d’allarme lanciato da Flc Cgil Prato in merito alla prospettiva, delineata a livello ministeriale, di una diminuzione dell’organico dei docenti nelle scuole pratesi per il prossimo anno scolastico.

«In un momento in cui non ci sono ancora linee guida precise da parte del governo su come dovrà essere gestita la riapertura delle nostre scuole nelle prossime fasi dell’emergenza coronavirus, non è concepibile pensare già a dei tagli di organico – spiega Bugetti –. Anzi, è proprio adesso che avremmo bisogno di più personale. L’obiettivo è quello di cercare soluzioni per far andare i ragazzi a scuola nel miglior modo possibile, perché se la didattica online è utile, specie in casi d’emergenza, quella dal vivo, fatta di socialità, è invece fondamentale, come ho sottolineato più volte, e questo prevede che ci siano più insegnanti, non di meno».

«Ho portato la questione all’attenzione dell’assessore regionale all’Istruzione Cristina Grieco e ne parleremo con l’ufficio scolastico regionale. La nostra battaglia sarà quella di avere un organico adeguato nelle nostre scuole per gestire al meglio questa particolare situazione, oltre che le normali esigenze della didattica, perché non possiamo sacrificare i nostri ragazzi, che hanno già pagato alto il prezzo di questa emergenza. Le loro esigenze devono essere messe al centro di tutte le nostre azioni».

Exit mobile version