Cosap Firenze, si trasforma in ‘canone unico’

Dal Cosap, rinviata a fine luglio, al canone unico patrimoniale di concessione. E’ quanto ha approvato il Consiglio comunale di Firenze per i mercati, cosi’ come disposto dalla legge che ha accorpato le tasse su suolo e spazi pubblici (Cosap, Cimp, Tari giornaliera applicata agli ambulanti dei mercati e il diritto sulle pubbliche affissioni). Con questa novita’, contenuta nella delibera dell’assessore al Bilancio Federico Gianassi, si mantiene inoltre la possibilita’ di concedere esenzioni e agevolazioni, in linea con la normativa in vigore fino ad oggi.

Il Cosap, il canone di occupazione suolo pubblico, cambia e diventa Canone Unico, un canone patrimoniale di concessione. E’ quanto ha approvato  il consiglio Comunale di Firenze dando il via libera al nuovo regolamento sul Canone Unico dei mercati. Un cambio stabilito dalla normativa nazionale che accorpa le tasse che precedentemente si occupavano di suolo e spazi pubblici come il Cosap, il Cimp (canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari) la Tari giornaliera sugli ambulanti dei mercati e il diritto sulle pubbliche affissioni in un unico canone. Con questa novità, contenuta nella delibera dell’assessore al bilancio Federico Gianassi, si mantiene la possibilità di concedere esenzioni ed agevolazioni in linea con la normativa regolamentare in vigore fino ad oggi.

”Dopo questo regolamento lavoreremo per le tariffe – ha detto l’assessore Gianassi – che saranno approvate a breve prevedendo quelle riduzioni che abbiamo promesso per accompagnare le attività del centro storico verso la grande rivoluzione dei mercati e verso la vendita di prodotti di artigianato locale e nuovi banchi. Intanto sul fronte delle tariffe abbiamo disposto il rinvio della prima scadenza annuale del Cosap – ha concluso Gianassi – che passa al 31 luglio del 2021. E questo si aggiunge all’azzeramento del Cosap per gennaio-marzo 2021 per i dehors di ristoranti, bar, pasticcerie e per gli ambulanti dei mercati, approvato con la manovra di bilancio che vale 3 milioni circa”.

Coronavirus: Firenze rinvia 3 mesi scadenza prima rata Cosap

Il provvedimento è scattato a causa del Coronavirus: tutte le attività che a Firenze hanno suolo pubblico in concessione potranno rinviare il pagamento del 16 marzo al 30 giugno senza dover pagare nessuna penale.

Approvata oggi dal Comune di Firenze una delibera della giunta con cui viene rinviata dal 16 marzo al 30 giugno la scadenza della prima rata Cosap (il canone dovuto per l’occupazione di spazi e aree pubbliche) relativamente a tavolini, sedie e dehors. Il provvedimento è scattato a causa del Coronavirus: tutte le attività che a Firenze hanno suolo pubblico in concessione potranno rinviare il pagamento del 16 marzo al 30 giugno senza dover pagare nessuna penale. “In attesa di vedere l’evolversi della situazione, abbiamo deciso questa misura che riguarda l’unico tributo comunale in scadenza a marzo – ha detto l’assessore comunale al bilancio Federico Gianassi – per andare incontro alle attività che in questo periodo registrano un calo di lavoro per l’allarme legato al Coronavirus”.

Evasione: recuperati a Firenze oltre 14 milioni in un anno

Controlli incrociati con banche dati e verifiche in corso. Perra: “Obiettivo, il raddoppio  a fine mandato. Determinati a scoprire gli evasori, ma dando la possibilità a chi sbaglia di mettersi in regola”

Controlli incrociati sulle banche dati, verifiche, sopralluoghi. La lotta del Comune di Firenze contro gli evasori dei tributi locali (Tari, Imposta di soggiorno, Imu, Tasi, Ici, Cosap e Cimp) è una priorità per l’amministrazione, che è riuscita a recuperare un totale di oltre 14 milioni e mezzo di euro in un anno.

“Il recupero dell’evasione è un tema molto importante per l’amministrazione – ha spiegato l’assessore al bilancio Lorenzo Perra – e l’impegno che stiamo mettendo sia nel fare accertamenti e verifiche che nella riscossione di quanto dovuto all’amministrazione lo dimostra. Questi sono i risultati del primo anno di controlli sistematici attraverso l’uso di banche dati, controlli di back office e verifiche sul territorio. Non ci fermiamo: la lotta all’evasione continuerà. Si punta a scoprire chi non paga, a trovare i veri evasori mentre si permette a chi sbaglia di mettersi in regola. Sì al fisco amico, ma un forte no ai furbi e agli evasori sistematici”.

Entriamo nel dettaglio dei controlli eseguiti e dei risultati ottenuti. Per quanto riguarda la Tari (la tassa sui rifiuti), sono stati incrociati i dati dell’anagrafe con quelli in possesso di Alia. Sono così stati individuati 4.882 soggetti iscritti all’anagrafe come residenti e non iscritti in banca dati tari e 5.648 utenze intestate a deceduti: di 2.604 di queste ultime è stato individuato il subentrante (per le altre sono in corso a sopralluoghi puntuali agli indirizzi segnalati). Individuate e controllate anche 376 strutture ricettive risultate poi essere evasori Tari. In tutto sono stati recuperati 3.050.669,90 euro, di cui il 65% appartenente a utenze domestiche. I controlli contro l’evasione Tari sono comunque tuttora in corso e proseguiranno nel tempo.

Importante anche il recupero dell’evasione all’Imu, avvenuto anche questo attraverso l’incrocio fra banche dati, che ha permesso di recuperare 3.058.617 euro. Sono state individuate 911 posizioni di evasione totale ed emesse 557 ingiunzioni fiscali.
Sulla Tasi sono state invece scoperte, nel 2016, 641 posizioni di evasione con un totale recuperato di 252.400 euro. Anche il residuo recupero dell’Ici ha permesso di scoprire 1.252 evasori per un totale di imposta recuperata di 2.030.575 euro. Importante anche il recupero della Cosap (canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche): nel 2016 sono state notificate 3.941 diffide per quasi 3,5 milioni di euro ed emesse 107 ingiunzioni per un totale di canone recuperato di 3.845.242 euro. Sono in corso le emissioni di 2500 atti di contestazione, di cui 1250 entro la fine di agosto. Sfiora i 735mila euro anche il recupero evasione relativo al Cimp (Canone Installazione Mezzi Pubblicitari) recuperato dai controlli del 2016 con 623 diffide emesse e 193 ingiunzioni. “In tutto il recupero dell’evasione totale è stato di 14.521.082 euro. Un risultato importante – ha commentato Perra – che ci porta a continuare lungo la strada delle verifiche e dei controlli, tanto che pensiamo di raddoppiare questa cifra entro la fine del mandato”.

 

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