Interventi per 210 mila euro per la manutenzione sul Serchio

Nuovi lavori di manutenzione sulfiume Serchio, per un investimento complessivo di 210mila euro. Li annuncia il Consorzio di bonifica Toscana nord. Le risorse, da parte della Regione Toscana, si aggiungono ai 468mila euro stanziati per interventi di manutenzione già portati a compimento. I lavori consistono principalmente nel taglio delle piante cresciute all’interno dell’alveo, allo scopo di liberare la sezione idraulica del fiume. Il tratto interessato dai lavori sarà, inizialmente, quello che da Ponte a Moriano arriva alla frazione di San Pietro a Vico, a Lucca, cui seguirà un intervento analogo nel tratto immediatamente più a valle. Durante l’intervento, inoltre, saranno rimossi tutti gli alberi secchi, instabili o in cattivo stato e quelli che, per dimensioni e posizione, possono creare ostacolo al naturale deflusso delle acque.  “Si tratta di interventi importanti finanziati dalla Regione Toscana – sottolinea il presidente del consorzio di bonifica Ismaele Ridolfi – per i quali è stato necessario attendere che il livello dell’acqua nel fiume scendesse. L’obiettivo è quello di ridurre la scabrezza del fiume, sempre con un occhio di
riguardo agli ecosistemi”.

🎧 Firenze: Consorzio di bonifica presenta piano Piano Alberi lungo i fiumi

Il Consorzio di Bonifica ha presentato stamani a Palazzo Vecchio l’ultimo aggiornamento della strategia di gestione delle alberature lungo i corsi d’acqua fiorentini ed in particolare sull’Arno. Oltre alle  manutenzioni mediante sfalcio erbaceo degli argini e delle sponde rientra nei compiti e dunque anche nell’annuale Piano delle attività di bonifica anche la cura delle alberature lungo la fascia ripariale.

Obiettivo primario del Piano Alberi del Consorzio di Bonifica è la sicurezza idraulica ma con uno sguardo sempre maggiore alla sostenibilità ambientale e un approccio selvicolturale che mira a riqualificare e diversificare le piante presenti lungo i fiumi rispetto al rischio di una progressiva banalizzazione o predominanza delle specie aliene e infestanti.

Le fasi – e i progetti – al momento sono due: una prima che prevede la mappatura degli alberi radicati nelle aree di demanio idrico che vanno da Varlungo al Ponte all’Indiano con valutazioni visive o strumentali caso per caso e potature o abbattimenti d’urgenza solo se necessari; al termine di questo prima lavoro si avrà la restituzione di un database che permetterà una pianificazione puntuale dei prossimi controlli e potature. Un investimento in sicurezza immediata e di migliore gestione futura del valore di circa 270 mila euro.

La seconda fase consiste invece nella massiccia ripiantumazione lungo le sponde e gli argini dell’Arno e dei corsi d’acqua fiorentini: si comincerà dal Varlungo, con 140 nuovi alberi di diverse specie fra cui carpini, peri, ciliegi, meli, nespoli e mandorli (piante che provengono dal vivaio di Camaldoli gestito dell’Unione dei Comuni del Casentino, con la quale il Consorzio di Bonifica ha siglato un accordo di collaborazione e fornitura). Un investimento economico di circa 130 mila euro che consiste non solo nella messa a dimora delle piante, ma che ha già previsto un piano triennale di attecchimento e manutenzioni con concimature, irrigazioni, potature, controllo malattie e interventi di cura.

“Per il nostro Consorzio di Bonifica comincia oggi una nuova stagione strategica di gestione delle alberature fluviali fiorentine – ha commentato il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, Marco Bottino – dopo i primi anni di presa in gestione dell’Arno e dei fiumi fiorentini in cui sono stati necessari interventi più decisi per recuperare tempi perduti siamo oggi nelle condizioni di pianificare e ripiantare; dopo Varlungo passeremo all’Argingrosso e all’Albereta”.

“Restituire ai cittadini l’opportunità di ‘riappropriarsi’ del fiume e delle sue sponde è uno degli elementi che sarà al centro della trasformazione urbanistica della città e del nuovo Piano operativo – ha detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re – In questa ottica, grazie a un accordo con il Consorzio di bonifica, abbiamo individuato una serie di aree lungo i fiumi nelle quali mettere a dimora nuove alberature. Un intervento nato nell’ambito della realizzazione del Parco del Mensola, che ci ha consentito di distribuire nuove alberature anche al di fuori dell’area del parco per creare dei veri e propri boschi fluviali urbani, sul modello di quanto realizzato con gli sfalci al Terzo Giardino. L’obiettivo è quello di rendere vivibili le sponde non solo per i cittadini ma anche per gli animali, andando ad aumentare il verde e alimentare la biodiversità sostenendo un corretto rapporto tra l’uomo e la natura. Ringrazio il Consorzio che si occuperà direttamente della messa a dimora degli alberi e tutti gli enti che a vario titolo hanno partecipato alla progettazione”.

“Oggi parte un percorso frutto di grande lavoro e fatica, di cui ringrazio gli uffici comunali e il consorzio – ha detto l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio -. Dopo aver lavorato per anni alla rivitalizzazione del fiume e alla trasformazione della sua percezione da parte dei cittadini, oggi abbiamo un Arno vivo, vissuto tutto l’anno e casa di attività economiche, sportive, culturali e educative. Col risultato che oggi l’Arno è molto diverso da qualche anno fa, fa parte della vita fiorentina. Vorrei però rilanciare: facciamo del fiume, grazie a questo progetto pilota, anche un’asse della strategia per la riforestazione urbana di Firenze. Chiederò al Consorzio di lavorare insieme su questo, c’è un grande potenziale e potremmo piantare lì centinaia di alberi e farne una parte del nuovo bosco urbano fiorentino”.

Simona Gentili ha intervistato l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio.

Fiume Magra: partono lavori pulizia detriti e alberi pericolanti

Il Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord mette in atto il piano di lavoro sul Magra, finanziato dalla Regione e con la destinazione di una parte dell’Utile di esercizio, mette in programma altri quattro operazioni da realizzare entro dicembre. Si interverrà sugli alberi pericolanti e sui detriti accumulati in alveo su tre isole, a Pontremoli, Villafranca-Filattiera e Aulla.

L’obiettivo è di ripristinare la funzionalità idraulica della principale arteria blu della Lunigiana e per farlo correttamente ci si concentra sui principali problemi: gli alberi ad alto fusto, rigidi e quindi di ostacolo allo scorrere dell’acqua e gli accumuli dei detriti in alveo, trasportati per decenni dalla corrente, che hanno di fatto alterato la sezione originaria.
Quindi dai primi giorni di settembre, tre nuovi cantieri apriranno a Santa Giustina di Pontremoli, ai Poggi a Filattiera-Villafranca e in zona Ponte Magra a Aulla. Lavori speciali affidati con gara nella settimana di ferragosto, che riguardano tagli di grossi alberi e movimentazione di detriti in tre isole del Fiume.

Il Consorzio spiega che per scegliere come intervenire si è avvalso della competenza di un biologo e assicura che il piano dei tagli, voluto dalla Regione, migliorerà l’andamento del fiume senza alterare l’ecosistema. “Interveniamo su alberature problematiche perché pericolanti o ammalate e su specie invasive, la cui presenza in alveo ostacola il flusso del Magra – spiega il Presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – Inoltre con la movimentazione degli accumuli di detriti, riapriremo una parte della sezione originaria e il fiume comincerà a tornare a scorrere in modo naturale riducendo i fenomeni localizzati di erosione delle sponde. Per un intervento più strutturale, stiamo inoltre predisponendo un ulteriore intervento straordinario, da concordare con l’Autorità di Bacino: che, appena pronto, sottoporremo agli Enti competenti, per individuare le risorse necessarie”.

I lavori sono coperti da uno stanziamento regionale di circa 430mila euro, a cui si aggiungono altri quattro interventi della stessa natura, resi possibili con la destinazione di una parte dell’Utile di esercizio 2018 (per 150 mila euro).

“Con soddisfazione – spiega ancora Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio –  vediamo l’apertura di questi nuovi cantieri voluti dalla Regione Toscana dedicati al Magra e ricordo che stiamo ultimando i lavori sulla parte alta e bassa del Taverone e sull’Aulella, che sono gli affluenti principali. In questo modo affrontiamo le problematiche del sistema idraulico della Lunigiana nel suo insieme,attuando una serie di interventi essenziali per migliorare la sicurezza del Fiume, realizzati con finanziamenti straordinari – conclude Ridolfi – e con gli avanzi degli utili di esercizio conseguiti dall’ente consortile in due anni successivi.”

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