Mafia cinese: Confindustria Toscana Nord, ostacola economia

Confindustria Toscana Nord commenta l’operazione ‘China Truck’ di polizia e Dda scattata ieri: “quanto è emerso dalle indagini getta una luce estremamente inquietante sul ‘”sommerso’ cinese a Prato”.

“La posizione di Confindustria Toscana Nord rispetto alla forte presenza cinese a Prato è sempre stata chiara: nessun pregiudizio, massima apertura e disponibilità al dialogo, apprezzamento per il grande attivismo imprenditoriale della comunità e auspicio di una crescente integrazione sociale ed economica; nello stesso tempo, però, decisa stigmatizzazione dei fenomeni di illegalità riscontrabili con preoccupante frequenza nelle imprese a conduzione cinese e nei contesti in cui gli immigrati dalla Cina sono massicciamente presenti”.

Così Confindustria Toscana Nord commenta l’operazione ‘China Truck’ di polizia e Dda scattata ieri con l’esecuzione di 33 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso. “L’impegno dell’associazione per l’etica e la legalità non ha connotazioni etniche – si legge nella nota -: tuttavia siamo sempre stati consapevoli, e non abbiamo esitato a dichiararlo, che ci sia uno specifico problema legato alla comunità cinese”.

“L’operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze e dalla Questura di Prato, alle quali va il nostro plauso, ha evidenziato fenomeni di delinquenza di straordinaria gravità, forse non inaspettati ma comunque mai apparsi con questa evidenza. Pur senza generalizzare, quanto è emerso dalle indagini getta una luce estremamente inquietante sul ‘”sommerso’ cinese a Prato e rende evidente quanto l’illegalità diffusa sia un terreno in grado di generare fenomeni molto pericolosi. L’auspicio è che si continui con indagini e controlli, che nel tempo potranno portare Prato fuori da quell’immagine di illegalità che oggi la danneggia fortemente”.

L’associazione conclude osservando che “la presenza sul territorio di organizzazioni criminali sarebbe un gravissimo problema in ogni caso, indipendentemente dall’origine delle persone coinvolte; con una comunità cinese che a Prato si conta nell’ordine delle decine di migliaia, la situazione è ancora più grave perché si intreccia con l’obiettivo dell’integrazione e rischia di comprometterlo” ed “è giusto l’appello del procuratore della Repubblica Nicolosi, che ha invitato la comunità cinese a rompere il muro dell’omertà. Collaborare con la giustizia sarebbe un segnale forte e inequivocabile di presa di distanza da fenomeni patologici che hanno fra i loro effetti anche quello di ostacolare l’integrazione, alimentando pregiudizi e sospetti”.

Firenze, hotel accetterà pagamenti in Bitcoin

L’hotel Lucchesi, dopo la richiesta di alcuni clienti americani, si è dotato di una piattaforma che consente il pagamento tramite la criptovaluta. A febbraio Confindustria Alberghi organizzerà convegno su queste tematiche

L’Hotel Plaza Lucchesi di Firenze accetterà i bitcoin per pagare il proprio conto alberghiero: la moneta virtuale, si legge in una nota, sarà infatti accettata tramite la piattaforma ‘Bitpay’ che converte la moneta in modo immediato in Euro, e che consente il trasferimento dei fondi da cliente ad hotel tramite smartphone.

Alcuni clienti americani ci hanno chiesto se accettavamo pagamenti con questa moneta ed informandoci abbiamo trovato piattaforme che già consentono di farlo”, afferma afferma Giancarlo Carniani, direttore dell’hotel e presidente della sezione Albergatori di Confidustria Firenze, secondo cui per tale motivo “ci siamo attivati per dotare le nostre strutture alberghiere di questa possibilità, credo che sia un particolare non di poco conto che le criptovalute, non solo il Bitcoin, siano ormai una forma di pagamento consolidata”. Nel prossimo mese di febbraio Confindustria Alberghi organizzerà un convegno mirato a capire esattamente gli sviluppi futuri delle nuove valute e la loro applicazione pratica.

Industriali fiorentini in piazza: “Facciamo volare il nostro territorio. Sì all’aeroporto”

Questo lo slogan sullo striscione delle categorie economiche oggi in piazza per l’ampliamento di Peritola.

La manifestazione ‘in giacca e cravatta’ indetta da Confindustria Firenze a sostegno della nuova pista del Vespucci si è svolta stamani sotto lo scalo fiorentino, a pochi giorni dal sondaggio commissionato sempre dall’associazione degli industriali a sostegno del progetto per il quale si attende la valutazione di impatto ambientale promessa più volte dal ministro Galletti.

Decine i rappresentanti di categoria che stamattina hanno manifestato, esponendo lo striscione “Sì aeroporto – facciamo volare il nostro territorio”, malgrado la pioggia e le temperature rigide. “Da oggi – ha affermato Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze – con i colleghi delle altre categorie e della Camera di Commercio, daremo il via a una mobilitazione permanente per la nuova pista, fatta di iniziative, incontri e condivisione delle ragioni del Sì”.

Due esponenti del governo (il viceministro per le Infrastrutture Riccardo Nencini e il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi) hanno partecipato all’iniziativa, con l’assessore comunale Cecilia Del Re: per le imprese, con Salvadori, il presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, rappresentanti di associazioni di categoria, e singoli imprenditori. “Abbiamo dovuto aprire uno showroom a Milano – ha detto al presidio Ferruccio Ferragamo, presidente della maison – perché i nostri clienti non gradiscono atterrare qui. Ma io preferirei potenziare Firenze”.

“A nome di Toscana Aeroporti vi ringrazio ancora incoraggiandovi ad andare avanti”. Ha dichiarato in una nota Marco Carrai, presidente della società, rivolgendosi agli imprenditori che hanno partecipato oggi, all’aeroporto di Firenze, alla manifestazione del ‘Sì’ alla nuova pista promossa da Confindustria Firenze e condivisa da altre categorie. “Sono felice che abbiate alzato la testa per dire ora basta – ha affermato – diciamo di sì non a Toscana Aeroporti ma al nostro aeroporto che ci permette e ci permetterà ancora di più di competere in un mondo globale”.

Toscana Aeroporti, ha ricordato Carrai, “stigmatizza fortemente chi anche recentemente lancia accuse contro questa opera. Chi immagina e dichiara, in totale disprezzo di una procedura di autorizzazione ambientale ancora aperta, che per costruire un aeroporto si debba minare la sostenibilità di questo territorio è irrispettoso di noi e di voi”. L’azienda, si legge in una seconda nota, “in seguito ai reiterati e inaccettabili attacchi ricevuti, volti a screditare il lavoro della società in una fase di procedure autorizzative ancora aperte, ha dato mandato ai propri legali di tutelarsi in ogni sede per le opportune azioni giudiziarie”.

“Auspico che tutte le istituzioni e le amministrazioni dello Stato, sia centrali che periferiche, lavorino compattamente ed in maniera risoluta per arrivare quanto prima all’avvio dei lavori”. Lo ha affermato la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, chiedendo di “ascoltare le ragioni di tutti, fare una sintesi, e procedere finalmente nella realizzazione dell’opera”. La valutazione di impatto ambientale, “con le prescrizioni che verranno assegnate, garantirà che tutte le questioni ambientali e paesaggistiche siano risolte con coerenza e rigore, in maniera da dissipare ogni altro eventuale dubbio”, sostiene Di Giorgi secondo cui “anche le problematiche evidenziate in rapporto al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino troveranno una soluzione attenta e concreta, che darà certezze sia allo sviluppo dello scalo che al potenziamento dei nostri Centri di Ricerca”.

Alla manifestazione degli industriali Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente della Camera di Commercio Leonardo Basilici e il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini.

Aeroporto: Vicesindaco Sesto F.no, “Sondaggi e manifestazione industriali nascondono debolezze”

“La nuova pista sarebbe dannosa per l’ambiente e il territorio della Piana. Continuare a definirla necessaria con sondaggi e manifestazioni nasconde la debolezza delle motivazioni e della volontà politica”.

Lo ribadisce ai nostri microfoni Damiano Sforzi,  vicesindaco di Sesto Fiorentino, uno dei quattro Comuni che ha firmato una lettera insieme a Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano di critica contro la manifestazione ‘in giacca e cravatta’ di oggi dei industriali, ribadendo il proprio no all’ampliamento di Peretola.

Sentiamolo intervistato da Gimmy Tranquillo e Chiara Brilli in Morning News

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