Boom dei turisti stranieri durante i ponti di questa primavera nelle ‘città d’arte’, Firenze sul podio

Confidustria Alberghi conferma il picco di turisti che ci sarà per i ponti che verranno – 25 aprile e 1 maggio -, sottolineando la forte presenza di Europei, ma anche il ritorno dei turisti brasiliani e cinesi.

A partire da oggi fino al primo maggio i dati del settore alberghiero mostrano un effettiva crescita esponenziale dei turisti italiani, infatti il 65% delle prenotazione del periodo arrivano dalla clientela domestica. Ovviamente non mancano gli stranieri con un trend positivo che continua ininterrotto ormai da molti mesi. A rilevarlo è Confindustria Alberghi.

Inoltre, numerose le presenze dall’Europa, francesi e tedeschi, ma anche inglesi, svizzeri e spagnoli. Sul podio troviamo però sempre il turismo americano che dalla fine del Covid sta generando numeri eccezionali, ben oltre i livelli precrisi. Le risposte positive tuttavia arrivano anche da altri mercati come ad esempio il Brasile che sta riniziando a muovere numeri importanti e ci sono anche i primi segnali di ritorno di turisti cinesi.

Per quanto riguarda l’occupazione delle camere questi si traduce in oltre il 90% di occupazione a Venezia, 85% a Roma seguita poi da Firenze con il 75%. Molto interessante anche il risultato di Milano e Torino con rispettivamente il 67% e 65% delle camere prenotate. Nel solco della tradizione buono anche il risultato delle aree interne, trainate dall’Umbria che raggiunge l’80% di occupazione camere anche se con una permanenza molto breve nei soli periodi delle festività.

“Nessuna sorpresa dai ponti di primavera – dice Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – si conferma il trend positivo che ha animato tutto il periodo da quando le restrizioni imposte dal Covid sono finite nel maggio dello scorso anno. Le presenze alberghiere nei prossimi 10 giorni vedono dei picchi ulteriori determinati dalla combinazione favorevole delle festività che muovono il turismo interno, ma quello che ci fa ben sperare in prospettiva è la tenuta e la continuità del turismo internazionale che dimostra, in questo momento, una particolare attenzione verso il nostro Paese. Un’opportunità che dobbiamo e vogliamo cogliere per consolidare anche il mercato dei prossimi mesi regalando a questi viaggiatori un’esperienza di accoglienza made in Italy da raccontare”.

“Più grave delle crisi terroristiche, di 911 e della guerra del Golfo”

Firenze, le conseguenze del Coronavirus rischiano di costare 200 milioni di euro agli albergatori fiorentini in mancate entrate, visto il grave crollo dei flussi turistici, e già le sole cancellazioni di questo periodo valgono 120 milioni in meno: l’allarme è stato lanciato oggi da Giancarlo Carniani, presidente della sezione albergatori di Confindustria Firenze, e Giovanpaolo Innocenti, presidente del consorzio Firenze Albergo che raccoglie circa 200 strutture su Firenze e provincia.

“E’ qualcosa di molto più grave delle crisi terroristiche, dell’11 settembre e della guerra del Golfo, non abbiamo mai assistito a qualcosa del genere”, lamenta Carniani, per il quale “marzo e aprile sono praticamente persi”, e questa situazione “bisogna che si risolva velocemente se no i problemi occupazionali saranno enormi”.

Per Innocenti “normalmente le aziende a marzo hanno un’occupazione delle camere attorno al 70%, anche perché ci sono i gruppi scolastici: stamattina mi dicevano che siamo intorno al 17%, quindi è una bella botta”. Fra le richieste degli albergatori, la sospensione di Imu e Tari, una moratoria sui mutui, l’attivazione di ammortizzatori sociali per i lavoratori del comparto, una revisione del Decreto Dignità per “reinserire gli stagionali nel modo più flessibile possibile” una volta terminato il periodo di crisi.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Giancarlo Carniani, presidente della sezione albergatori di Confindustria Firenze:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/03/200303_06_CRISI-CONFINDUSTRIA_CARNIANI.mp3?_=1

Confindustria su Coronavirus

Firenze, hotel accetterà pagamenti in Bitcoin

L’hotel Lucchesi, dopo la richiesta di alcuni clienti americani, si è dotato di una piattaforma che consente il pagamento tramite la criptovaluta. A febbraio Confindustria Alberghi organizzerà convegno su queste tematiche

L’Hotel Plaza Lucchesi di Firenze accetterà i bitcoin per pagare il proprio conto alberghiero: la moneta virtuale, si legge in una nota, sarà infatti accettata tramite la piattaforma ‘Bitpay’ che converte la moneta in modo immediato in Euro, e che consente il trasferimento dei fondi da cliente ad hotel tramite smartphone.

Alcuni clienti americani ci hanno chiesto se accettavamo pagamenti con questa moneta ed informandoci abbiamo trovato piattaforme che già consentono di farlo”, afferma afferma Giancarlo Carniani, direttore dell’hotel e presidente della sezione Albergatori di Confidustria Firenze, secondo cui per tale motivo “ci siamo attivati per dotare le nostre strutture alberghiere di questa possibilità, credo che sia un particolare non di poco conto che le criptovalute, non solo il Bitcoin, siano ormai una forma di pagamento consolidata”. Nel prossimo mese di febbraio Confindustria Alberghi organizzerà un convegno mirato a capire esattamente gli sviluppi futuri delle nuove valute e la loro applicazione pratica.

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