Malore in cantiere, operaio muore nel Fiorentino

L’operaio, un uomo di 54 anni, stava effettuando dei lavori in un cantiere in una delle sedi della casa di moda Ferragamo, nella zona dell’Osmannoro a Sesto Fiorentino. Vani i soccorsi.

L’uomo è morto questa mattina, intorno alle 7.30, dopo essere stato colto da un malore mentre si trovava al alvoro in un cantiere. Sul posto sono interventi sanitari del 118, che hanno tentato invano di rianimarlo e i carabinieri, per gli eventuali accertamenti.
Il pm di turno ha disposto che la salma sia trasportata all’istituto di medicina legale di Careggi per essere sottoposta a un esame esterno, affinchè siano chiare le dinamiche dell’accaduto.

Schiuma da tensioattivi in fosso, perdita da fabbrica Sesto F.no

La presenza abbondante di schiuma in un fosso a Sesto Fiorentino (Firenze) ha fatto scattare, ieri mattina, i controlli dell’Arpat su richiesta della protezione civile a Sesto Fiorentino, zona Polo Scientifico.

Risultato, i tecnici dell’agenzia insieme alla polizia municipale hanno risalito il corso d’acqua fino al canale di cinta occidentale che costeggia lo stabilimento Manetti & Roberts, accertando che la fuoriuscita della sostanza schiumogena proveniva dall’interno.

Sono stati quindi avvisati i responsabili dello stabilimento, riferisce l’Arpat, così è stato possibile entrare al suo interno ed accertare che la fuoriuscita proveniva da un silos contenente materia prima (tensioattivi concentrati) utilizzati per la produzione di detergenti. E’ stata quindi bloccata la fuoriuscita.

Arpat ha quindi chiesto l’intervento del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina per valutare se la sostanza schiumogena, attraverso altri fossi, potesse raggiungere il fiume Bisenzio. La stessa azienda, a sua volta, ha fatto intervenire una ditta specializzata per aspirare la sostanza riversata nei fossi. L’intervento dell’Arpat si è concluso in tarda serata.

“In attesa dell’esito delle analisi, si fa comunque presente – si legge in una nota diffusa dal Comune – che le acque interessate non sono utilizzate per l’irrigazione delle aree agricole né confluiscono nel sistema delle acque potabili”.

Firenze, riconosciuto cadavere in canale di scolo

Il corpo sarebbe quello di un 74enne che si era allontanato da casa dove viveva solo dopo la morte della moglie. La morte sarebbe accidentale

E’ stato identificato dai carabinieri l’uomo il cui cadavere è stato trovato il 13 dicembre scorso sotto un ponte che attraversa un canale di scolo al confine tra i comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. Si tratta di un 74 anni di Sesto Fiorentino. In queste ore è in corso l’autopsia. Tra le ipotesi, quella che l’anziano possa essere caduto accidentalmente nel canale. I militari lo hanno identificato grazie al riconoscimento dei familiari. Secondo quanto ricostruito, l’anziano si era allontanato dalla sua abitazione, dove viveva da solo dopo la morte della moglie, il 12 dicembre.

Richard Ginori, firmato protocollo d’intesa per il futuro dello stabilimento di Sesto Fiorentino

La firma dell’accordo ieri a Roma tra il ministro dello sviluppo Calenda, il Sindaco di Sesto Falchi, il Governatore della Toscana Rossi e rappresentanti di Richard Ginori srl e Ginori real estate spa

E’ stato firmato questo pomeriggio a Roma il Protocollo d’intesa per la Richard Ginori, l’atto che garantisce un futuro allo storico stabilimento nella sua sede naturale di Sesto Fiorentino. Cinque i soggetti firmatari: ministero dello Sviluppo Economico nella cui sede è avvenuta la firma, Regione Toscana, Comune di Sesto fiorentino, Richard Ginori srl e Ginori real estate spa.

L’accordo, spiega una nota della Regione, prevede che entro due giorni dalla firma Richard Ginori spa si impegni a proporre a Ginori real estate un’offerta irrevocabile di acquisto per la compravendita dei terreni in cui insiste lo stabilimento e delle superfici connesse, garantendo in questo modo la permanenza dell’insediamento produttivo a Sesto Fiorentino. Da parte sua la Ginori real estate entro due ulteriori giorni si impegna ad accettarla. Il prezzo fissato è di 5,5 milioni di euro e il termine ultimo previsto per il perfezionamento dell’operazione è venerdì 29 dicembre 2017.

Nel protocollo il ministero si impegna a supportare il potenziamento e il consolidamento delle attività produttive, anche attraverso uno specifico Accordo di programma con la Regione Toscana. Sempre il ministero, in accordo con Regione e Comune, si impegna a monitorare l’attuazione dell’accordo attraverso periodici incontri del tavolo di confronto tra le parti. Anche la Regione Toscana si impegna a supportare il percorso amministrativo così da garantire il bilanciamento tra il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela del paesaggio, anche attraverso scelte urbanistiche e progettuali di valorizzazione del contesto in cui ha sede lo stabilimento. Il Comune, non appena verrà perfezionata la vendita dei terreni, si impegna ad avviare il percorso che porterà alle necessarie modifiche degli strumenti urbanistici del Comune relativamente alle aree non interessate dallo stabilimento, nel rispetto del contesto urbano preesistente e dell’interesse pubblico generale.

“La firma di oggi sul Protocollo di intesa per la Richard Ginori è la migliore dimostrazione che se si persegue un obiettivo con unità di intenti da parte di tutti i soggetti in campo e se le istituzioni fanno sistema, tutti insieme si vince”. Lo dice il presidente della Toscana Enrico Rossi salutando con entusiasmo la firma del Protocollo. “Sono davvero contento per essere riusciti a dare un futuro di piena occupazione a tanti lavoratori, salvaguardando al tempo stesso un patrimonio inestimabile di professionalità e cultura, un vanto per Sesto Fiorentino e per l’intera Toscana. Voglio sottolineare in questa occasione il senso di responsabilità è di attaccamento alla loro azienda dimostrato dai lavoratori che in questi mesi hanno lottato per arrivare a questo risultato accettando anche sacrifici nell’accordo firmato con la Ginori”, aggiunge il governatore.

“Alla stesso tempo – prosegue – credo che debba essere ringraziata la Società ed il gruppo Kering per aver voluto fortemente arrivare all’acquisto dello stabilimento, fatto che permette di poter dispiegare un progetto di investimenti per il rilancio della Richard Ginori”. “Continueremo – ha concluso Rossi – a seguire l’evoluzione della questione, a partire dall’imminente acquisto da parte di Unicoop Firenze dei terreni adiacenti”.

Per il Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, “Dopo mesi di incertezza e preoccupazione, finalmente possiamo voltare pagina: l’impegno preso questo pomeriggio mette al sicuro i posti di lavoro e crea le condizioni per attuare il piano industriale”.

“Si tratta di un risultato straordinario, frutto della collaborazione tra istituzioni, sindacati, azienda che si affianca a quello altrettanto importante del salvataggio del museo – aggiunge Falchi -. Si apre un nuovo capitolo della meravigliosa storia della Richard-Ginori a Sesto Fiorentino, un patrimonio industriale, culturale e artistico che incarna le nostre radici, la nostra storia, la nostra identità”.

Mentre in una nota del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda si legge: “Richard Ginori fa parte integrante del patrimonio artistico, culturale ed industriale italiano. Grazie al lavoro caparbio di tutte le Istituzioni coinvolte siamo riusciti a salvare una delle più prestigiose manifatture di porcellana del mondo, che potrà continuare a rappresentare un vanto per il Made in Italy e continuare ad operare dall’Italia nella sua sede storica di Sesto Fiorentino”.

Con la firma del protocollo – si legge in una nota del Mise – il Ministero, la Regione, il Comune di Sesto Fiorentino e l’Azienda, hanno concretamente definito modalità e tempi per garantire delle prospettive certe allo stabilimento che produce ceramica artistica famosa in tutto il mondo. Ora la proprietà di Richard Ginori potrà dare il via ad un importante piano di investimenti che, tra l’altro, potrà beneficiare degli strumenti di sostegno previsti nell’ambito del Piano Industria 4.0.

 

Moschea, Di Giorgi: “Soddisfazione per dialogo tra religioni”

Tea Albini (LeU) “I problemi si possono risolvere con un nuovo percorso di sinistra”. Più polemico il collega Filippo Fossati: “Sesto sa guardare più avanti di Firenze”.

Per la moschea “sono bastati sei mesi di un dialogo finalmente serio tra Comunità Musulmana, Chiesa Cattolica e Istituzioni e 260.000 euro per dare la certezza di un luogo di culto degno di questo nome – afferma il deputato di LeU Filippo Fossati – al posto dello scantinato da cui l’intera città di Firenze non riusciva evidentemente a uscire. Nonostante la buona volontà dialogante dell’Imam fiorentino, i ripetuti appelli del Cardinal Betori e un pezzo cruciale del centro storico della città sofferente sia per le condizioni inadatte alla preghiera per il centro di Piazza dei Ciompi e ai diritti negati di una comunità fortissima come quella mussulmana”

Sulla vicenda interviene anche  la vicepresidente del senato Rosa Maria Di Giorgi (PD): “Apprendiamo con soddisfazione che sul tema della realizzazione di un luogo di culto per la comunità musulmana dell’area metropolitana fiorentina si sia sviluppato un fecondo dialogo tra le fedi nel solco del messaggio ecumenico che la Chiesa cattolica sta sviluppando da anni. Bene ha fatto – aggiunge Di Giorgi – l’Arcidiocesi ad offrire la propria disponibilità per la cessione di un’area che permetta di esercitare il proprio diritto di culto alla comunità islamica, in un luogo consono e rispettoso della dignità umana e con l’auspicio di un proficuo scambio culturale”

“Dopo anni di attendismo e tira e molla del capoluogo toscano, di grandi annunci subito “bruciati” dall’alto con incommentabili brutte figure, ecco la dimostrazione di come la realtà superi ogni calcolo di una politica ormai abituata solo a quello. La moschea nascerà a Sesto Fiorentino, per volere della Curia fiorentina, dell’Università di Firenze e di un Comune della Piana Fiorentina che sa guardare evidentemente più avanti – sottolinea Fossati . Gli fa eco la collega e compagna di partito Tea Albini: “Liberi e Uguali, a capo dell’Amministrazione del Comune di Sesto Fiorentino, non può che registrare con soddisfazione l’accordo raggiunto e la dimostrazione, con questo, che i problemi si possono affrontare e risolvere con la serietà e la costruttività di un nuovo percorso a sinistra”.

Nella serata è stata rilasciata anche una dichiarazione del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi: “Oggi la nostra città lancia al mondo un messaggio di pace, dialogo, speranza: un accordo, senza retorica davvero storico, tra Comunità islamica, Arcidiocesi, Università e il nostro Comune per la realizzazione di una moschea e di un centro culturale islamico. Una scelta sulla quale abbiamo lavorato a lungo e che inevitabilmente sarà oggetto di dibattito e discussioni, anche molto aggressive da parte di chi cercherà di soffiare sull’odio e sulla paura. Da qui, da Sesto – aggiunge il sindaco – lanciamo la nostra sfida al mondo, per battere la marea crescente dell’intolleranza, della paura, dei fascismi, dell’odio”.

Moschea a Sesto Fiorentino, da Comune ‘nessuna preclusione’

L’ipotesi che la moschea di Firenze possa sorgere nella vicina Sesto Fiorentino era stata prospettata oggi dal quotidiano La Verità.

Nessuna preclusione da parte del Comune di Sesto Fiorentino (Firenze), governata da una giunta di sinistra, alla realizzazione della moschea di Firenze sul proprio territorio, ma l’amministrazione comunale esclude che vi possa essere, a questo scopo, l’impiego di risorse pubbliche.
L’ipotesi che la moschea di Firenze possa sorgere nella vicina Sesto Fiorentino era stata prospettata oggi dal quotidiano La Verità.
“Qualsiasi ipotesi circa l’impiego di risorse pubbliche o la messa a disposizione di terreni di proprietà comunale, a titolo oneroso e non, è destituita di ogni fondamento”, dice il Comune di Sesto Fiorentino in una nota, aggiungendo tuttavia che “come riportato anche dalla stampa locale nei mesi scorsi, questa amministrazione non ha preclusioni rispetto alla realizzazione di eventuali nuovi luoghi di culto sul proprio territorio”.

“Sono molti anni che la comunità islamica di Sesto Fiorentino manifesta la necessità di un luogo di preghiera degno per i fedeli musulmani. I fratelli di Sesto stanno vagliando diverse proprietà nel territorio comunale per l’acquisto di un terreno e io sono stato consultato a riguardo”. Lo spiega l’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir, dopo le ipotesi circolate rispetto alla possibilità di realizzare una moschea nella città alle porte di Firenze. “Ci sono infatti molti cittadini italiani che sono a conoscenza di questa esigenza della comunità e che ci contattano per vendere i propri immobili o terreni – aggiunge Elzir – sia a Firenze che a Sesto ma anche a Scandicci, Campi e non solo”.

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