Bimbo di 6 anni resta solo sul treno, rintracciato dalla polfer

Un bimbo di sei anni rimasto solo su un treno partito da Firenze in direzione Roma è stato rintracciato dalla polizia ferroviaria e riconsegnato ai genitori, una coppia di turisti cinesi.

I turisti si sono rivolti agli uffici della polfer della stazione di Santa Maria Novella a Firenze raccontando che il figlio era rimasto solo sul treno. Il capotreno, subito contattato dalla sala operativa della polizia ferroviaria, ha rintracciato il bambino e lo ha preso in custodia fino all’arrivo a Roma Termini. Qui il piccolo è stato accolto negli uffici della polfer, dove è stato accudito e rassicurato fino all’arrivo dei genitori.

Torre Maura, Nardella: “nostre periferie sono polveriere. Serve piano del Governo”

Nella protesta di Torre Maura a Roma si sono viste “scene vergognose: il saluto fascista, questo messaggio di odio razziale, non sono mai giustificabili: però c’è un errore alla base, secondo me il Comune non avrebbe dovuto gestire il problema inviando questo gruppo di rom in un quartiere che ha già problemi e tensioni sociali”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, intervenendo ad Agorà su Raitre.

“Noi abbiamo fatto a Firenze 47 sgomberi – ha aggiunto – e stiamo smantellando l’ultimo campo rom. E’ chiaro che bisogna utilizzare intelligenza: se tu vai in un quartiere dove c’è già tensione sociale, non fai altro che dare l’alibi a queste forze estremiste di usare in modo politico una vicenda sociale e umana molto seria”.

Per Nardella “le nostre periferie sono delle polveriere: c’è bisogno di un accordo serio tra governo e Comuni: mettete su un po’ di soldi, sblocchiamo i cantieri, riqualifichiamo scuole, centri culturali, biblioteche, se no sarà sempre peggio, una guerra fra poveri”.

“Il governo, invece di perdersi in diecimila questioni, vuole presentare un piano serio, di dieci anni, per rendere vivibili e umane le periferie delle nostre citta’? Noi sindaci – conclude –  siamo disponibili: dateci strumenti utili e non ci metteremo contro”, perché “la battaglia ideologica non ci interessa”.

Spazio: da Campi Bisenzio il sensore satellitare che cambierà la meteorologia

Da domani in orbita Prisma, il satellite costruito tra Campi Bisenzio (Firenze) e Milano sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Partirà domani alle 02:50 ora italiana il satellite Prisma costruito grazie all’impegno della Leonardo (Campi Bisenzio, Firenze) e Ohb Italia (Milano). Viaggerà verso il cielo a bordo del razzo Vega (fabbricato a Roma) dalla base di Kourou nella Guyana Francese.

Il sensore iperspettrale di Prisma, opera della Leonardo, può individuare la composizione chimica di quel che guarda in base alla rifrazione della luce. Potrà stabilire con precisione il livello di inquinamento atmosferico di una metropoli, del mare che bagna le nostre coste o la qualità delle acque di un lago, saprà dire cosa è stato depositato in una discarica, capire lo stato di una foresta, analizzare il terreno di una coltura e il livello di fertilizzazione, contare le coperture di amianto in una determinata città e molto altro.

E’ la prima volta che viene mandato in orbita un sensore iperspettrale così potente. “Il più avanzato nel suo campo”, spiega Alessandro Coletta, a capo dell’Unità Osservazione della Terra dell’Asi. “Si tratta di una prima sperimentazione. Se dovesse andar bene – continua Coletta -, Prisma potrebbe diventare una costellazione che si aggiunge a quella radar di Cosmo-SkyMed. Abbiamo una capacità strategica di osservazione della Terra che ci invidiano tutti”.

“Viene chiamato iperspettrale – spiega Enrico Suetta della Leonardo – perchè analizza 240 bande, porzioni di spettro della rifrazione cromatica, quando gli altri strumenti simili messi in orbita negli ultimi dieci anni arrivano a poche decine”. “Prisma ci metterà due settimane a mappare l’intera superficie della Terra – continua Suetta -, passando sullo stesso punto ogni quattro giorni. Raccoglierà un’immagine larga 30 chilometri procedendo a 27mila chilometri all’ora”.

C’è anche una parte strategica e militare fra gli usi possibili, con l’individuazione di terreni minati o di strutture nascoste, ma fra quelli più immediati c’è l’agricoltura di precisione, come viene chiamata. Sfruttando le misure di Prisma che sono continue nel tempo, si potrà stabilire come far ruotare le coltivazioni e su quali terreni.

10mila toscani a Roma con sindacati il 9 febbraio

10mila toscani sabato 9 febbraio alla manifestazione a Roma Cgil-Cisl-Uil per chiedere al Governo un cambiamento su lavoro e sviluppo. La segretaria generale di Cgil Toscana: “non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte”.

Oltre cento pullman (e se ne stanno cercando altri per rispondere a tutte le richieste che stanno arrivando), chi userà l’auto, chi il treno: sono 10mila i lavoratori, i cittadini e i pensionati che partiranno dalla Toscana per partecipare alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil prevista per sabato 9 febbraio a Roma (hashtag #FuturoalLavoro), a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte al governo in materia di lavoro e sviluppo. La manifestazione partirà da piazza della Repubblica alle 9 e proseguirà con un corteo verso piazza San Giovanni in Laterano dove, alle ore 11, sono previsti gli interventi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo.

“Noi non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte, per dimostrare che siamo una forza di cambiamento vero e per riuscire ad aprire col Governo un confronto serio, perché questo Paese non si cambia senza il contributo di lavoratori e pensionati. L’economia rallenta e va invertito il trend degli ultimi anni: servono investimenti, infrastrutture materiali e sociali, interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, la crescita ed i diritti sociali”, dice Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana.

“Il limite maggiore di questa manovra è che non contiene niente per la crescita e lo sviluppo e questo penalizza anche la Toscana – aggiunge Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana -. La nostra regione è pronta per cogliere la ripresa, ma per farlo servono investimenti, serve innovazione, serve lavoro, non assistenzialismo. Invece questa manovra blocca le infrastrutture, taglia le risorse per gli investimenti, le ore di formazione di alternanza scuola-lavoro, le risorse sull’innovazione per impresa 4.0: fa cioè il contrario di quello di cui c’è bisogno”.

Conclude Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana: “Chiediamo un confronto serio e concreto con la piattaforma che Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, hanno sottoposto al Governo. A pagare non possono essere sempre i soliti, cioè lavoratori, pensionati e giovani. Serve una grande presa di coscienza: questo Paese ha bisogno di un dialogo aperto con il mondo del lavoro,  sgomberando il tavolo da pregiudizi e conflitti ideologici. Noi saremo in piazza proprio per ribadire che solo attraverso gli investimenti, che oggi non sono sufficienti, si crea occupazione e sviluppo. Su questo il sindacato è pronto al confronto e al dialogo con il governo senza rinunciare al ruolo che gli è proprio: difendere il lavoro”.

Peretola, Falchi: “Toninelli ha preferito non assumersi responsabilità”

Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, da sempre contrario alla nuova pista, era oggi a Roma per la Conferenza dei servizi al masterplan dell’aeroporto di Firenze. Afferma: “Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è guidato da un ministro privo di una linea politica coerente”.

Sul parere favorevole della Conferenza dei servizi al masterplan dell’aeroporto di Firenze, pronunciato oggi, il ministro delle Infrastrutture “con molto candore ha rimpallato la responsabilità sul Mibac e confermato che da parte sua non c’è mai stata la volontà di fermare la procedura”. Lo ha affermato Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, che in una nota ha spiegato di aver incontrato Toninelli oggi a Roma, dove lo stesso Falchi si è recato per partecipare alla riunione e portare il parere negativo del Comune di Sesto.

“Il ministro Toninelli – ha dichiarato il sindaco – ha preferito non assumersi alcuna responsabilità e non presentarsi nemmeno oggi. Ho però avuto il privilegio di incontrarlo per caso sulla porta del ministero e di chiedergli spiegazioni”. Dunque, ha concluso Falchi, “esprimiamo preoccupazione per il dato politico che emerge: contrariamente a quanto detto da sempre e a tutti i livelli, il M5s è a favore della nuova pista e un ministero cruciale come quello dei Trasporti e delle Infrastrutture è guidato da un ministro privo di una linea politica coerente”.

“L’esito della seduta di oggi era atteso – ha aggiunto Falchi – e pertanto non ci stupisce. Abbiamo nuovamente ribadito tutta la nostra contrarietà e portato nuovi elementi di criticità, tra cui la mancata presentazione ai comuni di un piano di rischio. Si è scelto comunque di andare avanti, nonostante su tutta questa vicenda penda il ricorso al Tar e rimangano irrisolti molti nodi di carattere strategico e politico”.

Oggi, secondo il sindaco di Sesto Fiorentino, “hanno vinto gli interessi di pochi a spese del futuro di molti e della politica. Per noi la partita non è chiusa: abbiamo davanti passaggi amministrativi, politici e giudiziari. In tutti continueremo a far valere le nostre posizioni e a lavorare perché, ancora una volta, vengano smentiti quelli che oggi parlano di una storia già scritta”.

19 arresti per riciclaggio, perquisizioni anche a Firenze

Riciclavano fino a 7 milioni di euro al mese (tra denaro ed oro) inviandolo in Algeria. 19 arresti in seguito a perquisizioni in Italia e Francia.

Scoperta dalla guardia di finanza di Firenze e dalla gendarmeria francese un’organizzazione criminale specializzata nel traffico transnazionale di denaro e altri valori di provenienza illecita, operante tra Francia, Algeria a Italia.

Arrestate 19 persone, sequestrati 550.000 euro in contanti, oro per un valore di oltre 1 milione di euro, orologi di lusso e 10 auto. Le perquisizioni sono state effettuate in Francia (a Parigi, Marsiglia, Ferjus, Ivry, Bagnolet, Montpellier, Grenoble e Orvaut) e in Italia (Firenze, Arezzo, Brescia e Roma).

Secondo quanto ricostruito, l’organizzazione era in grado di trasferire illecitamente in un mese fino a 7 milioni di euro dalla Francia all’Algeria.

Il denaro, frutto del traffico di droga e di evasione fiscale, veniva riciclato attraverso le tecnica ‘hawala’, una sorta di rete bancaria sommersa basata su un rapporto di fiducia tra gli affiliati. Alcuni arrestati raccoglievano il denaro in Francia (da 10 mila a 700 mila euro alla volta) e lo consegnavano a un coordinatore che si faceva carico di inviarlo in Algeria.

Sempre in base alle indagini, in Italia l’organizzazione era riuscita ad acquistare con denaro frutto di attività illecite circa 30 chilogrammi di oro lavorati e lingotti, per un valore complessivo di 600 mila euro, da due intermediari commerciali dell’Aretino. Ad entrambi nei giorni scorsi è stata notificata la ratifica dell’autorità giudiziaria italiana dell’ordine europeo d’indagine. Le indagini sono state svolte con l’ausilio di personale tecnico forense dell’agenzia Europol.

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