Bancarotta, al via a gennaio processo a madre Renzi a Cuneo

Inizierà il 15 gennaio, a Cuneo, il processo nei confronti di Laura Bovoli: la madre dell’ex premier Matteo Renzi, assente all’udienza filtro di oggi, è accusata di bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false per operazioni inesistenti per i rapporti che la società di famiglia, la Eventi 6 di Rignano sull’Arno, intratteneva con una società cuneese di volantinaggio, la Direkta, fallita nel 2014.

La madre di Matteo Renzi, assistita dall’avvocato Federico Bagattini, sarà sentita nel corso del processo. Secondo la Procura di Cuneo, Bovoli e gli altri cinque imputati avrebbero commesso irregolarità su alcune note di credito; la Direkta srl avrebbe approfittato di fatture false e note fittizie per far quadrare i conti e il bilancio.

L’inchiesta, nata da alcuni accertamenti dell’Inps, che è parte lesa, è stata condotta dalla guardia di finanza di Cuneo. Ci sono agli atti note di credito del valore di decine di migliaia di euro emesse dalla società cuneese che, prima di fallire, avrebbe operato come subappaltante della Eventi6, restituendo una percentuale al committente. Il processo deve stabilire se si trattò di bancarotta o di un normale fallimento.

Firenze, 53 piante marijuana in casa, denunciato

Rignano sull’Arno (Firenze). Il 49enne è stato sorpreso a fumare uno spinello davanti al figlio minorenne.

Sorpreso dai carabinieri mentre fumava uno spinello in presenza del figlio minorenne, ieri a Rignano sull’Arno (Firenze), a casa nascondeva mezzo chilogrammo di marijuana e 53 piantine di canapa indiana appena germogliate, interrate in tre contenitori sistemati nella cantina dell’abitazione. Per questo un 49enne italiano, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi, è stato denunciato dai militari per il reato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Genitori di Matteo Renzi indagati per fallimento cooperativa

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori del segretario del Pd Matteo Renzi, sarebbero indagati dalla procura di Firenze per reati legati al fallimento di una cooperativa, la Delivery Service. Lo riporta stamani il quotidiano La Verità aggiungendo che l’iscrizione nel registro degli indagati è stata secretata dalla procura e risalirebbe al 6 ottobre scorso, quando personale della guardia di finanza andò a Rignano sull’Arno (Firenze) anche per acquisire documenti di un’altra società, la Eventi 6, di cui risulta presidente la stessa Laura Bovoli.

Al quotidiano risulta anche un terzo co-indagato, Roberto ‘Billy’ Bargilli, consigliere delegato di Eventi 6 che fu l’autista del camper di Renzi alle primarie. Secondo la Verità, l’inchiesta fiorentina è stata alimentata da documenti inviati dalla procura di Cuneo che sta indagando sul fallimento di un’altra società collegata in rapporti di affari con quelle fiorentine.

Durante la visita delle Fiamme Gialle, sempre secondo quanto riportato da La Verità, gli inquirenti hanno chiesto spiegazioni al padre dell’ex premier anche in merito a una fattura da 130mila euro pagata a Tiziano Renzi da una società riconducibile all’imprenditore Luigi Dagostino.

“Spiace dover deludere le attese ma il presunto scoop odierno de La Verità richiama una notizia già uscita oltre un mese fa. Non abbiamo ricevuto alcun avviso di garanzia ma la sola richiesta di informazioni e documenti in merito al fallimento di una terza società che i signori Renzi hanno già presentato. Quanto alla notizia pubblicata dal sito del Corriere.it ricordiamo che il procedimento in questione, aperto dai pm di Genova tre anni fa, è stato definitivamente archiviato, a differenza di quanto riportato dal sito”. Così in una nota l’avvocato Federico Bagattini che difende gli interessi dei coniugi Renzi.

 

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