Frana nel Pistoiese, evacuate 23 persone e chiusa la Ss 12

Ventitré persone sono state evacuate, in via precauzionale, dalle loro case a Pian dei Sisi, nel comune di Abetone Cutigliano (Pistoia) a causa di una frana che minaccia 8 abitazioni. Decisa anche la chiusura della strada statale 12 del Brennero, che costeggia l’invaso di Pian dei Sisi.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Pistoia, che hanno constatato che parte della frana, verificatosi in una zona di bosco, si stava riversando in un sottostante laghetto artificiale dell’Enel. Dopo ulteriori verifiche è stata constatata la rottura delle tubazioni interrate, provenienti dallo stesso invaso, vicine ad alcune abitazioni. Sul posto anche personale Enel, carabinieri, personale dell’ufficio tecnico del Comune e la protezione civile.

Usano tombino per spaccare le vetrate di due locali e rubare nel Pistoiese

Hanno utilizzato un tombino per infrangere la vetrata di due locali, un bar e un ristorante, per poi rubare all’interno. E’ accaduto in provincia di Pistoia, ad Agliana e a Quarrata. In quest’ultimo caso il proprietario del ristorante colpito si è anche leggermente ferito: nel tentativo di inseguire i ladri.

Il primo colpo è avvenuto in un bar ad Agliana attorno alle 2 di ieri pomeriggio. Un cittadino ha segnalato al 112 in via Como la fuga a piedi di due individui, uno dei quali con passamontagna ancora calzato e un registratore di cassa in mano, poi riusciti a dileguarsi su un furgone Ford. Il registratore di cassa trafugato conteneva pochi spiccioli, molto più gravi i danni causati alla vetrata, sfondata con il coperchio in ghisa di un tombino stradale.
Poco dopo le quattro, questa volta a Quarrata, due sconosciuti hanno lanciato un tombino contro la porta di un ristorante di via vecchia Fiorentina, ma sono stati messi in fuga dal proprietario che era ancora all’interno del locale e che, nel tentativo di inseguirli, si è appunto ferito candeno a terra. I due fuggitivi, dalle testimonianze raccolte, potrebbero essere stranieri. Non vi sono indicazioni sull’eventuale mezzo utilizzato per la fuga. Anche in questo caso i danni hanno riguardato la porta a vetri d’ingresso che è stata sfondata

Pistoia: stop a slot machine e fast food in centro

Il Comune di Pistoia pone un veto a slot machine, fast food, internet point, money transfer e all’apertura di attività con insegne e arredi che alterino o snaturino il contesto in cui si inseriscono, anche in un’ottica di rilancio del commercio legata alla qualità.

E’ questo uno dei pilastri dell’ordinanza che entrerà presto in vigore in centro, nell’area della Ztl. Alle regole sulle nuove aperture, volute dalla giunta comunale e volte a tutelare la qualità dell’intera zona, si aggiunge la regolamentazione degli orari di servizio e somministrazione delle bevande alcoliche.

Tutti i locali dovranno sospendere la vendita e la somministrazione delle bevande alcoliche e superalcoliche dalle 1,30 di notte. Nelle giornate di sabato, domenica o nel caso dei festivi infrasettimanali, la sospensione dovrà invece avvenire alle 2. Per la prima volta il Comune di Pistoia disciplina quanto finora era stato previsto soltanto attraverso un codice di autoregolamentazione dei locali del Comparto Sala (l’area più antica del centro storico pistoiese), per arginare o limitare l’abuso di alcol e garantire un punto di equilibrio tra le esigenze dei locali, degli avventori e dei residenti sia nella Sala che nella Ztl.

Nelle scorse settimane il provvedimento è stato sottoposto all’attenzione dei rappresentanti delle categorie interessate (associazioni e residenti). Si tratta di un’ordinanza propedeutica – fa sapere il Comune – al nuovo regolamento per la Ztl a cui la giunta e gli uffici comunali stanno lavorando con la volontà di salvaguardare, a livello qualitativo, l’offerta commerciale del centro, che per la prima volta viene regolamentata.

Ex vigile fuoco morto in casa, arrestata moglie a Pistoia

La donna è gravemente indiziata di aver maltrattato il marito. Evidenti i segni di ecchimosi in tutte le parti del corpo del vigile del fuoco rinvenuti dai medici legali.

È stata arrestata nel pomeriggio la moglie di Antonio De Witt Molendi, il vigile del fuoco in pensione il cui cadavere venne ritrovato un anno fa all’interno dell’abitazione della coppia a Pistoia, con vistose ecchimosi in tutte le parti del corpo. Ferite che ne avrebbero causato la morte, avvenuta nella notte tra il 4 e il 5 febbraio 2017.

La donna, Marinova Vessellinova Bogdana, dopo il ritrovamento del cadavere del marito fu denunciata per omissione di soccorso e maltrattamenti. Le indagini che hanno portato all’arresto, spiega la polizia, sono contenute in una corposa informativa depositata al pubblico ministero, nell’esame di tabulati telefonici e nelle informazioni rese da 30 testimoni sui fatti che, secondo gli inquirenti, hanno consentito di ricostruire quanto accaduto durante le ultime ore di vita della vittima e di “delineare la personalità violenta della donna arrestata – afferma la polizia -, i suoi precedenti specifici e il rapporto che si era creato tra i due coniugi in costanza del quale l’uomo, vigile del fuoco in pensione, veniva costantemente maltrattato, picchiato, umiliato e privato di ogni disponibilità economica, al punto da trovarsi costretto a chiedere l’elemosina a vicini e conoscenti”.

La donna, una bulgara di 51 anni, è stata arrestata dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Pistoia Maria Elena Mele su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Grieco.

La donna è gravemente indiziata di aver maltrattato il marito. Il provvedimento del gip, viene spiegato, è giunto al termine di una complessa attività investigativa iniziata dalla squadra mobile fin dai momenti successivi al ritrovamento del cadavere e proseguita per un anno fino all’esito odierno.

Pistoia, Hitachi Rail: pronto il treno per Londra

Hitachi Rail Italy ha prodotto dallo stabilimineto pistoiese un treno per la Gran Bretagna. Collegherà Londra al Devon ed alla Cornovaglia. Maurizio Manfelotto, ceo della divisione italiana: “treno progettato in Giappone, per andare a circolare in Inghilterra e costruito in Italia”.

E’ uscito stamani dallo stabilimento Hitachi Rail Italy di Pistoia il primo dei nuovi treni che collegheranno Londra al Devon e alla Cornovaglia. Alla presentazione del nuovo treno ha preso parte Maurizio Manfellotto, ceo di Hitachi Rail Italy. Nello stabilimento pistoiese di Hitachi Rail Italy sono in costruzione 33 nuovi intercity della compagnia Great Western Railway (20 a 5 casse e 13 a 9 casse) per il sud ovest della Gran Bretagna.

I convogli utilizzano la tecnologia del ‘treno proiettile’ giapponese e hanno a disposizione più posti a sedere, più spazio e una maggior tecnologia di bordo. “La fornitura di treni Intercity Express alla compagnia di trasporti inglese – è stato spiegato – trasformerà il modo di viaggiare sulle tratte che collegano Londra al Galles e al sud ovest dell’Inghilterra”.

La produzione di questi treni è già in corso in Inghilterra. A questi si unisce un secondo lotto di nuovi treni, prodotti a Pistoia. “”I passeggeri – spiega Hitachi Rail Italy – potranno godere anche di nuova tecnologia di bordo, incluse informazioni in tempo reale e schermi di prenotazione dei posti. I treni sono dotati di una tecnologia che ne consente l’utilizzo sia con trazione diesel che elettrica, e assicura la resistenza alle condizioni atmosferiche della regione.

“E’ un traguardo per Hitachi mondo -ha dichiarato Maurizio Manfellotto – siamo un’azienda integrata, questo treno lo dimostra: progettato in Giappone, per andare a circolare in Inghilterra e costruito in Italia” .

“La nostra ambizione – ha aggiunto Manfellotto – è di incrementare ancora questa capacità, ne siamo all’altezza, stiamo affrontando temi complessi, soprattutto in termini di numeri, i contratti per i treni regionali italiani saranno molto impegnativi, quindi queste dimensioni non ci spaventano. Il futuro è basato sulla efficienza delle consegne e di fare fronte alle esigenze del cliente”.

Pistoia: rientra da Pakistan, arrestato

La polizia di Pistoia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un 42enne pakistano domiciliato a Prato, coinvolto nell’inchiesta denominata ”White wash” sull’immigrazione irregolare che il 16 gennaio scorso ha portato all’esecuzione di 19 ordinanze di custodia (una in carcere, 18 ai domiciliari) nelle province di Pistoia, Prato, Lucca, Pisa e Roma.

Il 42enne, colpito da misura cautelare, si era sottratto all’arresto poiché si trovava nel suo paese di origine. L’attività investigativa della squadra mobile di Pistoia ha consentito di rintracciarlo sul volo di rientro in Italia ed ha permesso di fermarlo alla frontiera aerea a Pisa in collaborazione con personale della polizia in servizio presso l’aeroporto Galileo Galilei.

Pistoia traffico illegale di stranieri

L’indagine è iniziata nel dicembre del 2015 quando, a seguito di alcune incongruenze riscontrate dall’ufficio immigrazione della questura, i poliziotti accertarono che decine di cittadini pachistani arrivavano a Pistoia da varie zone d’Italia e dall’estero per rinnovare il permesso di soggiorno oppure per ottenere il visto per il ricongiungimento familiare. Questi risultavano tutti assunti come imbianchini dalla stessa ditta intestata ad un cittadino pachistano da anni residente a Pistoia. Da qui il nome dell’operazione.

Successivamente gli agenti hanno riscontrato l’irregolarità per più di 200 procedimenti per il rilascio o rinnovo di permesso di soggiorno, di cui 17 per ricongiungimenti familiare. Gli stranieri pagavano per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno dai mille ai 1.500 euro e per i ricongiungimenti familiari dai 4.500 agli 8.000 euro.

A capo di tutta l’organizzazione criminale c’era proprio il titolare della ditta di imbiancatura che si avvaleva della collaborazione di un commercialista con studio a Montecatini Terme, di una ragioniera consulente del lavoro con studio ad Agliana e di un revisore contabile con studio a Pistoia e Montecatini Terme per la formazione della documentazione reddituale falsa e lavorativa da allegare alle istanze. Inoltre beneficiava anche dei favori di impiegati postali compiacenti addetti alla ricezione dei kit e di vari cittadini italiani che dichiaravano falsamente l’ospitalità o di avere alle loro dipendenze gli stranieri da regolarizzare. I proventi dell’attività del cittadino pachistano venivano trasferiti in Pakistan e investiti in immobili e terreni con la complicità di alcuni suoi connazionali che sono stati indagati per riciclaggio.

Ai due impiegati comunali è stato contestato il reato di truffa ai danni dello Stato per le loro assenze ingiustificate dal lavoro. Molte di queste assenze avvenivano quando i due si recavano a comprare cocaina che assumevano successivamente in ufficio.

All’operazione, coordinata dal Servizio centrale operativo, hanno collaborato la Squadra mobile di Prato, il Reparto prevenzione crimine “Toscana” e unità cinofile provenienti da Firenze e da Bologna.

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