Pistoia, Ad Copit: “incendio mette in crisi progammazione servizi”

Lo ha dichiarato Federico Toscano, Ad di Copit, in merito al rogo avvenuto nel deposito autobus a Lamporecchio (Pistoia). Antonio Principato, presidente Copit: “E’ stato un duro colpo”.

“Questo episodio è stato un duro colpo e la questura ha già avviato gli accertamenti del caso per fare chiarezza su quanto avvenuto ed appurare se si è trattato di un evento incidentale o doloso”. Così, Antonio Principato, presidente di Copit, l’azienda dei trasporti pubblici pistoiesi, a seguito dell’incendio che nella notte tra sabato e domenica ha completamente distrutto otto mezzi custoditi nel deposito di Lamporecchio (Pistoia).

Anche Federico Toscano, amministratore delegato di Copit è tornato sulla vicenda: “Perdere questi otto mezzi ha messo inevitabilmente in crisi la programmazione del servizio per i giorni a venire. C’è da dire che oggi i cittadini hanno avuto un livello di servizio praticamente identico grazie all’aiuto che ci è arrivato dalle aziende dei territori limitrofi”.

L’emergenza è stata coperta da Cap di Prato, grazie all’invio di mezzi propri. Per i prossimi giorni sono stati avviati contatti con altre aziende.

Toscano esprime anche un sentito ringraziamento a vigili del fuoco, forze dell’ordine, autorità, cittadini e, soprattutto, ai dipendenti Copit che si sono messi a disposizione dell’azienda domenica mattina per affrontare l’emergenza.

Aumentano gli acquisti per beni durevoli in Toscana

Acquisti per beni durevoli: +1,3% nel 2018 in Toscana, più della media nazionale.
Prato prima in Italia per spesa.

Nel 2018 i toscani hanno speso 4,59 miliardi per l’acquisto di bene durevoli (che valgono circa l’8% dei consumi totali), pari a 2.779 euro di media a famiglia, con una crescita dell’1,3% sull’anno precedente. Il risultato è superiore a quello nazionale che registra un +0,8%. I dati sono stati raccolti dall’osservatorio dei consumi Findomestic e non prendono in considerazione gli acquisti per la telefonia.

Oltre un terzo della spesa (pari al 34,5%) è servita per comprare auto nuove, nonostante il 2018 registri un calo dell’1,2% rispetto all’anno precedente, probabilmente a causa del mercato dell’usato: lo scorso anno, infatti, i toscani hanno speso di più per acquistare auto usate (+4,9%) pari a 1,1 miliardi (a Pistoia l’acquisto di auto usate rispetto all’anno precedente è stato del 6.1% in più).

Risulta in crescita anche la spesa di beni durevoli per la casa, grazie soprattutto alla spinta del ‘bonus mobili’, in particolare salgono gli acquisti di elettrodomestici (+2,4%) e mobili (+1,6%), mentre arretrano l’elettronica di consumo, ovvero tv e audio (-2,4%) e l’information technology, cioè pc e tablet (-1,9%). Solo a Prato reggono gli acquisti di apparecchi elettronici.

“La spesa per i durevoli – ha spiegato il responsabile dell’osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi – è cresciuta soprattutto a Firenze (+2,1%), Arezzo (+1,8%) e Siena (+1,7%)”.

Nella classifica nazionale di spesa media delle famiglie, Prato si conferma la provincia con la spesa più alta d’Italia (3.127 euro), seguono Lucca (2.947 euro) che occupa il quinto posto, e Pisa (2.934) in ottava posizione. Nella parte bassa della classifica c’è Massa Carrara, provincia meno brillante della regione.

Wwf cerca nuovi volontari per salvataggio anfibi

Lunedì 4 febbraio alle ore 21.00 presso la sala conferenze del Vet Hospital (via dei Vanni 25, Fi) si terrà una conferenza pubblica per  la promozione delle operazioni di salvataggio degli anfibi sulle strade.

Le piogge di questi giorni cui seguirà a breve un innalzamento di temperatura risveglieranno gli anfibi.
Rane, rospi e tritoni infatti, dopo aver svernato al riparo sotto qualche pietra o nella lettiera dei boschi, iniziano le consuete migrazioni riproduttive che li porteranno nei pressi delle zone di ovodeposizione.
Questi luoghi sono in genere costituiti da piccole raccolte d’acqua, pozze, piccoli laghetti e acquitrini. Tutto questo affascinante movimento naturale si svolgerebbe senza alcun problema, come è sempre stato, se negli ultimi decenni l’uomo non avesse inventato le automobili e avesse riempito il territorio di strade e altre infrastrutture.
Infatti sempre più spesso questi piccoli animali, che costituiscono un importantissimo e insostituibile anello del nostro ecosistema, sono costretti ad attraversare una strada cercando di raggiungere una pozza o un laghetto: il risultato è un altissimo numero di morti e, conseguentemente, un tasso di riproduzione di anno in anno sempre più basso.
Per risolvere con un’azione concreta questo problema, il WWF organizza da ben 26 anni in Toscana numerosi interventi di salvataggio in varie strade intorno a Firenze, Prato, Arezzo, Pistoia, Lucca e Pisa.
Si tratta principalmente di azioni di trasporto manuale, di predisposizione di barriere antiattraversamento lungo i tratti a rischio e, dove è possibile, della realizzazione di sottopassi e stagni alternativi.
Per tutti coloro che vogliono saperne di più e pensano di poter dare, insieme a tante altre persone, il loro piccolo contributo per la conservazione di queste specie, viene organizzata la conferenza pubblica di cui sopra per la promozione delle operazioni di salvataggio con video-proiezione di immagini sugli interventi in atto nelle varie strade.
INFO:
Gruppo WWF Conservazione Anfibi in Toscana – cell. 338.3994177

Prato: chiude sede de Il Tirreno

Rammarico dei Comuni pratesi e di Femca Cisl. Si teme impoverimento dell’informazione locale.

“Ho appreso con molto dispiacere la notizia dell’imminente chiusura della redazione giornalistica pratese del Il Tirreno. Spiace per i giornalisti che, giorno dopo giorno, si sono occupati di raccontare la politica, la cronaca e l’attualità del territorio pratese in prima persona, spiace per l’intera comunità che dal 1 febbraio perderà una presenza importante dell’informazione locale che da sempre contribuisce al pluralismo dell’informazione”. Lo afferma il sindaco di Poggio a Caiano (Prato) Francesco Puggelli in merito al trasferimento della redazione pratese del quotidiano Il Tirreno a Pistoia.

“Ho fiducia e sono convinto che questa scelta organizzativa, che potrebbe portare alla riduzione degli spazi dedicati a Prato, non andrà a discapito del lavoro giornalistico sul nostro territorio – osserva Puggelli in una nota – conoscendo bene la professionalità e la passione dei redattori del Tirreno di Prato”.

Sulla vicenda è intervenuto, ieri, anche il sindaco di Montemurlo (Prato) Mauro Lorenzini, esprimendo rammarico per “la chiusura della redazione di Prato, tra l’altro negli anni sempre più depotenziata nel personale giornalistico. Una scelta editoriale che non condivido e che fa male a tutta la comunità, perché così Prato e provincia perdono una voce importante nel quadro del necessario pluralismo dell’informazione locale”.

Per il segretario Femca Cisl Firenze e Prato Mirko Zacchei, “siamo preoccupati per l’impoverimento dell’informazione locale determinato da questa decisione; ci auguriamo almeno che ciò possa far nascere una riflessione, alla quale non ci sottrarremo, più ampia e di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di indirizzo del territorio , che possa finalmente rilanciare un confronto condiviso e strutturale sui temi del lavoro e delle caratteristiche del nostro distretto”.

Truffe: operazione a Massa, 17 arresti

Sono 17 gli arrestati e 130 gli indagati. In corso perquisizioni anche in Toscana e a Milano.

L’inchiesta, denominata ‘Il botto’, conta ben 159 capi di imputazione, vi si ricostruiscono 100 falsi incidenti e vi si stimano danni per 3 milioni di euro, tutti accertati, a carico delle compagnie assicuratrici. La procura di Massa Carrara ci lavora dal 2015 con il personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Nel blitz di questa mattina sono state coinvolte 80 unità delle forze dell’ordine per far eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere e 13 agli arresti domiciliari. Inoltre risultano 130 denunciati, tra cui anche vere e proprie comparse per simulare i falsi incidenti in strada con specie di set cinematografici. Operazione condotta nei confronti i due associazioni per delinquere operanti nel territorio apuano e nelle province di La Spezia, Lucca e Pistoia.

La procura ha fornito un filmato realizzato dagli investigatori in cui si vedono i conducenti di due mezzi mettersi d’accordo per simulare l’incidente, l’arrivo dell’ambulanza e il trasporto dei finti feriti all’ospedale, dove, dice l’accusa, medici compiacenti firmavano falsi certificati che poi venivano utilizzati per chiedere i risarcimenti. Il sostituto procuratore Alessandra Conforti, che ha coordinato le indagini, ha descritto due associazioni per delinquere, che avrebbero lavorato insieme per creare ad arte un sistema di cui “questa indagine è solo la punta dell’iceberg

Secondo l’accusa i due gruppi criminali avrebbero messo in piedi un vasto giro di truffe ai danni di Enti pubblici locali e compagnie di assicurazione. Tra i reati contestati quello di associazione per delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico ufficiale e da privato, estorsione, corruzione ed abuso d’ufficio.

Gli arresti sono stati eseguiti nel territorio apuano, a Lucca e a Milano e, secondo quanto appreso riguardano una serie di soggetti tra cui liberi professionisti, lavoratori dipendenti e operatori sanitari, avvocati di Massa, medici legali delle assicurazioni e medici specialistici che lavorano in strutture sanitarie del capoluogo apuano, un appartenente alla polizia municipale, un investigatore privato con agenzia a Milano, un Pr di un noto locale del litorale versiliese, operai e titolari di stabilimenti balneari.

Pistoia: domani in esclusiva toscana Il gabbiano di Čechov

In esclusiva per la Toscana approda al Teatro Manzoni di Pistoia dal 18 al 20 gennaio Il gabbiano di Anton Čechov, nell’ edizione del Teatro Nazionale di Genova per la regia di Marco Sciaccaluga e nella versione del 1895, precedente la censura zarista e qui tradotta da Danilo Macrì.

In scena, per questo capolavoro del Novecento, un cast di grande livello composto da Roberto Alinghieri, Alice Arcuri, Elsa Bossi, Eva Cambiale, Andrea Nicolini, Elisabetta Pozzi, Stefano Santospago, Roberto Serpi, Francesco Sferrazza Papa, Kabir Tavani, Federico Vanni. Scene e costumi sono firmati da Catherine Rankl, mentre musiche e luci si devono, rispettivamente, ad Andrea Nicolinie Marco D’Andrea.

Per il ciclo “Il teatro si racconta”, la compagnia incontrerà il pubblico al Teatro Manzoni sabato 19 gennaio alle ore 17.30; conduce l’incontro Andrea Nanni, critico di teatro (ingresso libero).

“Ci si potrebbe chiedere” – scrive Franco Cordelli sul “Corriere della Sera” – “va bene i classici, ma proprio Il gabbiano? A questa posso rispondere dicendo: di Cechov e de Il gabbiano non ci si stanca mai”. Un classico del teatro moderno, capace di parlare con linguaggio attuale a tutte le generazioni: alle giovani vittime del loro dolore esistenziale e agli adulti che stentano ad accettare il trascorrere degli anni. Perché Il gabbiano è una struggente riflessione tra Arte e Vita, un ritratto ‘dal vivo’ di un’umanità autentica, avviluppata in una spirale di sentimenti trattenuti, amori negati, slanci e fallimenti.

Presentando il lavoro, Marco Sciaccaluga ha ripreso una battuta che lo scrittore Maksim Gorkij indirizzò a Čechov.

Scriveva Gorkij: «Guardando il vostro teatro, bisogna essere dei mostri di virtù per amare, compatire, aiutare a vivere queste nullità, questi sacchi di trippa che siamo. A me pare che trattiate gli uomini con il gelo del demonio!».

Conclude Sciaccaluga: «Credo che stia proprio lì l’essenza di Čechov. La feroce denuncia del nostro nulla, coniugata in una continua altalena di ridicolo e patetico, diventa uno stringente invito a compatire, ad amare questi esseri inutili che siamo. Il palcoscenico di Cechov è la forma più gentile, condivisa, ironica di spietatezza. Il suo “Teatro della Crudeltà” è il più “umano” che io conosca“.

I personaggi della giovane Nina, del tormentato Konstantin, di sua madre Irina Arkadina, celebre attrice e del suo amante, lo scrittore Trigorin, sono stati portati sui palcoscenici di tutto il mondo dai maggiori attori di teatro e messi in scena dai più celebri registi.

Il titolo dell’opera viene da un accostamento simbolico: come l’ignara felicità di un gabbiano, in volo sulle acque di un lago, viene stroncata dall’oziosa indifferenza di un cacciatore, così accade alla sorte di Nina. La ragazza sulle rive del medesimo lago, s’innamora di Trigorin, il quale, senza alcuna malvagità, approfitta della sua femminile smania di aprire le ali, la porta via con sé a fare l’attrice, la rende madre di un bimbo che però muore e infine, la lascia tornare a casa annientata. Ad attenderla c’è il giovane Konstantin, anch’egli scrittore in cerca di gloria, che la ama da molto tempo. La madre di lui però, Arkadina, disprezza l’inconsistenza delle sue liriche fantasie mentre l’amata Nina non vuol saperne di lui…

Dopo l’insuccesso della prima rappresentazione a San Pietroburgo nel 1896, Il Gabbiano fu rimesso in scena e portato al trionfo nel 1898 a Mosca da Kostantin Stanislavskij e Vladimir Nemirovič Dančenko, che l’anno precedente avevano fondato il Teatro d’Arte.

Info:

 www.teatridipistoia.it

Pistoia

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