Massa, ‘don Euro’ e vescovo a giudizio

Nell’inchiesta sulle presunte spese ‘allegre’ di don Luca Morini, parroco di Massa Carrara, ribattezzato ‘don Euro’, coinvolti anche il vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci ed un ex sacerdote, Emiliano Colombo.

Diverse le ipotesi di reato contestate agli indagati. Per don Morini, parroco prima ad Avenza, poi a Fossone ed a Caniparola, il processo è stato chiesto per truffa ed estorsione nei confronti dei fedeli, mentre al vescovo viene contestata la frode e l’estorsione, in relazione a presunte pressioni che avrebbe fatto su un’assicurazione per concedere a don ‘Euro’ un punteggio di invalidità superiore al dovuto e per un passaggio di denaro dal conto della Curia a quello del parroco. Ricettazione infine l’ipotesi di reato per Colombo, accusato dalla procura di aver aiutato Morini a nascondere soldi sul suo conto.

La vicenda parte nel 2015 quando un escort napoletano rivelò alla stampa il suo rapporto con il parroco Morini, parlando di grandi disponibilità economiche del parroco. Arrivarono poi tante denunce dei fedeli sull’impiego, “a scopi personali”, delle offerte.

La notizia, riportata oggi dal Tirreno, è confermata dalla procura di Massa Carrara. La posizione del vescovo di Massa Carrara, monsignor Giovanni Santucci, “all’interno delle nostre indagini risulta comunque marginale”. E’ quanto ha detto il procuratore di Massa Aldo Giubilaro.

“In relazione alle notizie sulla richiesta di rinvio a giudizio per il vescovo della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, si precisa che ad oggi mons.Giovanni Santucci non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte della procura, né direttamente né attraverso i propri legali, circa gli addebiti che gli vengono contestati”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dalla Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio del vescovo nell’ambito dell’inchiesta della procura sulle presunte spese allegre di don Luca Morini.

 

Massa: disoccupata incinta, 35enne ricoverata in ospedale

Sara Buonocore, farmacista 35enne di Massa, aveva già rischiato un parto prematuro a causa del posto pubblico saltato. Il compagno: “pensavano di dimetterla stamattina”.

E’ ricoverata da ieri mattina all’ospedale Noa di Massa Sara Buonocore, la farmacista 35enne, incinta di due gemelle, licenziatasi da una farmacia privata, per un posto in una farmacia pubblica del Comune di Massa, come prospettatole dall’amministrazione, prima che saltasse l’approvazione del bilancio consolidato 2016 e del piano assunzioni.

La donna, incinta di sei mesi, appena appresa la notizia della mancata ssunzione, aveva già rischiato un parto prematuro. Ieri mattina ha iniziato ad avere le contrazioni  e per questo i medici hanno disposto, in via precauzionale, il ricovero al Noa di Massa.

Questo pomeriggio però Sara verrà trasferita all’ospedale Versilia più attrezzato, fa sapere il compagno, dove si preparerà ad affrontare un parto gemellare prematuro. “Speriamo non ce ne sia bisogno – dice Simone Mauro, compagno di Sara Buonocore -; pensavano di dimetterla stamattina, ma le contrazioni non si sono arrestate e quindi la portano all’ospedale Versilia”.

Bilancio consolidato, giovani Pd Massa chiedono provvedimenti contro assenti

I Giovani Democratici: “hanno contribuito ad infangare il senso più alto del fare politica, prendere seri provvedimenti”. La mancanza del numero legale aveva fatto saltare, tra le altre cose, il piano di assunzioni.

Sdegno e disappunto dei Giovani democratici di Massa Carrara per come il Pd ha gestito la questione dell’approvazione del bilancio consolidato 2016, a cui era legato il piano assunzioni.

“Intendiamo esprimere una severa critica nei confronti di quei consiglieri del Pd che per ben 5 volte consecutive non si sono presentati in consiglio e così facendo hanno contribuito ad infangare il senso più alto del fare politica, quello del mettersi al servizio dei cittadini”, scrivono in una nota.

“Chiediamo quindi al partito regionale – continuano i i giovani democratici – di prendere seri provvedimenti”. “Riteniamo vergognoso – concludono – che in un paese come il nostro, dove la disoccupazione è altissima, e in un comune come quello di Massa che ha risentito più di altri della crisi economica, ci siano consiglieri comunali, eletti per rappresentare i cittadini, che si permettono di giocare con la vita e il lavoro di 11 famiglie per fare dei tatticismi politici”.

I consiglieri del Pd assenti durante l’ultima seduta di consiglio erano quattro, su un gruppo di 12 (compreso il sindaco).

Massa: bilancio consolidato, a rischio scuolabus

Il Comune, senza il via libera al bilancio consolidato, non può effettuare assunzioni a tempo indeterminato né sostituzioni per malattie o maternità, neppure attraverso l’agenzia interinale dalla quale venivano chiamati, ormai da anni, gli autisti.

Con una lettera partita dagli uffici Scuola del Comune di Massa i dirigenti scolastici sono stati informati stamani che, “con la ripresa dell’anno scolastico, sarà a rischio il servizio scuolabus”. Ad oggi il contratto dei cinque autisti interinali, scaduto il 31 dicembre 2017, non può essere rinnovato.

Sarebbe anche questa una conseguenza della mancata approvazione del bilancio consolidato 2016, legata ai problemi politici della maggioranza del sindaco Pd Alessandro Volpi che, nei giorni scorsi, aveva creato problemi a 4 farmacisti.

“Se non verrà approvato il bilancio, all’avvio delle lezioni, dopo le vacanze natalizie, il servizio scuolabus non potrà essere garantito”, ha spiegato l’assessore al personale del Comune di Massa, Silvana Sdoga. Il Consiglio comunale per approvare il bilancio è stato nuovamente convocato venerdì 5 gennaio. Il numero legale per permettere l’avvio della seduta è mancato in consiglio ben 5 volte nelle ultime settimane.

Massa, incinta si licenzia per posto in Comune, salta l’assunzione

Il Comune non è riuscito ad approvare il bilancio che avrebbe sbloccato quattro assunzioni per farmacisti, tra i quali la donna che già lavorava nel privato. Alla notizia della mancata assunzione, ha accusato un malore rischiando un parto prematuro

Il Comune di Massa non è riuscito ad approvare il bilancio consolidato che avrebbe sbloccato il piano delle assunzioni entro il 2017 e così ne saltano quattro per altrettanti farmacisti due dei quali, impiegati in farmacie private, si erano licenziati per poter occupare il posto pubblico.

Tra questi c’è una donna di 35 anni, incinta di due gemelle, che ieri sera, alla notizia della mancata approvazione del piano assunzioni, ha accusato un malore rischiando un parto prematuro. “L’hanno fatta licenziare – ha detto il marito – e adesso la lasciano senza un lavoro. Stiamo valutando di ricorrere a vie legali”. Nel piano assunzioni c’erano anche sei mobilità da formalizzare, e al momento, pure queste sono bloccate. I farmacisti rientravano in una graduatoria del 2010, ancora valida. L’assessore al personale, Silvana Sdoga, fa sapere che l’Amministrazione proverà “a parlare con gli ex datori di lavoro, per capire se è possibile un rientro provvisorio dei due farmacisti che si sono licenziati, in attesa di approvare il nostro nuovo bilancio di previsione e il conseguente piano delle assunzioni”.

Il sindaco Pd Alessandro Volpi ha tentato per ben sei volte l’approvazione dell’atto in consiglio, convocando una seduta addirittura alle 21.00 del 31 dicembre, ma non è mai stato raggiunto il numero legale poichè gli manca buona parte della sua maggioranza. In aula, nelle ultime settimane, non erano presenti, oltre all’opposizione, anche numerosi consiglieri della sua coalizione: Mdp, Psi, liste civiche e anche una parte dei renziani (che a Massa è la corrente di minoranza) è mancata all’appello. Una crisi politica che anticipa il voto della prossima primavera, quando si deciderà il nuovo sindaco della città di Massa.

“Sognavo la stabilità lavorativa, mi sono licenziata da una farmacia privata per avere un posto più sicuro nel pubblico, anche in vista di una famiglia in arrivo, e invece finisce così. Ora sono senza lavoro”. A parlare è Sara Buonocore, 35 anni, massese, incinta di sei mesi di due gemelle, laureata in chimica e tecnologia farmaceutica, entrata nella graduatoria nel 2011, a seguito del concorso per farmacisti indetto dal Comune di Massa, e ora disoccupata perchè il piano assunzioni non è stata approvato.

Il suo sogno si stava per realizzare: era assunta a tempo indeterminato in una farmacia privata della città ma, quando ha ricevuto la mail del Comune che le prospettava l’assunzione part time a tempo indeterminato per una farmacia comunale, non ci ha pensato due volte e con il compagno ha deciso di dare le dimissioni e attendere il suo nuovo contratto. “In estate sono rimasta incinta – racconta Sara – ma ho avuto una minaccia di aborto e quindi sono entrata in maternità anticipata. Per questo avevamo deciso che con due gemelle in arrivo il part time in Comune per noi sarebbe stata la soluzione ideale e mi sono licenziata, lo scorso 18 dicembre, dopo aver ricevuto il contratto di assunzione al 31 dicembre 2017 del Comune di Massa”. Quel contratto però oggi non vale più nulla, perché l’amministrazione, per problemi politici, non è riuscita a votare entro la fine dell’anno il bilancio consolidato 2016 legato al piano delle assunzioni 2017.

“Chiedo scusa ai lavoratori che dovevano essere assunti, e vorrò vedere i consiglieri che stasera sono assenti e che non hanno permesso l’approvazione del piano assunzioni, manifestare per il lavoro e la disoccupazione in futuro”. Così il presidente del Consiglio comunale di Massa, Domenico Ceccotti (MdP), alla chiusura dell’ultima seduta utile per approvare l’atto che avrebbe permesso l’assunzione dei quattro farmacisti comunali.

Massa, contraffazione: scarpe false, quattro denunciati

La guardia di finanza di Massa ha sequestrato 1986 calzature recanti marchi di fabbrica contraffatti e 162 prodotti con finto marchio Ce. Inoltre quattro persone sono state denunciate.

Il primo sequestro è avvenuto in un negozio del centro di Massa dove sono state trovate 312 calzature recanti i segni distintivi delle griffe Adidas e Saucony contraffatte e 162 apparecchi elettrici di illuminazione natalizie recanti un falso marchio Ce. Per questo un cittadino cinese è stato denunciato ma, l’attività di polizia finalizzata alla ricostruzione della filiera del falso, ha portato i finanzieri apuani anche nella attigua provincia di Pisa dove, nell”esercizio commerciale che aveva ceduto la merce al cliente massese, sono state sequestrate altre 1674 calzature contraffatte. In questo caso sono stati denunciati altri tre cittadini cinesi.

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