Massa, aggressione ospedale. Uil Fpl: ‘dare indennità rischio’

Per il segretario Uil Fpl di Massa Carrara, Claudio Salvadori, deve essere rivista tutta l’organizzazione sanitaria sul territorio; necessario l’intervento dell’Usl e del dirigente infermieristico.

“Quanto accaduto mercoledì scorso al reparto di psichiatria del Noa, dove due infermiere e una Oss sono state aggredite e picchiate da un paziente psichiatrico, è solo l’ultimo caso di una lunga serie. Dall’apertura del nuovo ospedale abbiamo avuto braccia rotte, contusioni e infortuni di vario tipo ma l’azienda ha preso sempre tutto sottogamba. Per questo chiediamo con forza alla dirigenza Asl di sedersi al tavolo con le organizzazioni sindacali per discutere l’assegnazione dell’indennità di rischio a questi operatori che svolgono attività pericolose, come avviene in altre province della Toscana”. Lo chiede il segretario Uil Fpl di Massa Carrara, Claudio Salvadori, che ha sollevato per primo il caso di violenza avvenuto pochi giorni fa nel reparto di psichiatria al Noa.

“Non è tanto per il valore economico dell’indennità – prosegue – quanto per il fatto che così viene ufficialmente riconosciuto che svolgono attività a rischio. E questo significa inoltre un’attenzione maggiore da parte dell’Usl Toscana Nord Ovest nell’organizzazione del lavoro: organici completi, distribuzione dei turni di personale per far fronte a ogni eventuale criticità. Si sta parlando di mettere in atto meccanismi e procedure che tutelino al massimo gli operatori. Per esempio, a psichiatria la postazione medica è esterna rispetto al reparto vero e proprio mentre noi riteniamo che dovrebbe essere all’interno per garantire un presidio costante e più sicurezza”.

Le notizie di aggressioni in corsia sono uno stillicidio continuo: “Tutti i giorni riceviamo notizie dalle varie strutture sanitarie – continua il segretario Uil Fpl -. Minacce e aggressioni verbali che a volte sfociano in violenza fisica. Un meccanismo che l’azienda snobba e che rischiamo di ritrovarlo anche in altri settori come quello dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), sotto organico da troppi mesi. E’ stato addirittura proposto di mandare il personale da solo a casa dei pazienti ma ci sono realtà a rischio anche in quel caso, patologie complicate e pure psichiatriche”.

Insomma, per Salvadori deve essere rivista tutta l’organizzazione anche sul territorio e a cui devono mettere mano l’Usl e il dirigente infermieristico. “Ci stupisce il fatto che ben poche volte vengano date disposizioni o risposte scritte. Chiediamo quindi all’azienda di sedersi immediatamente al tavolo con le organizzazioni sindacali per discutere con urgenza su come creare delle procedure che mettano in sicurezza il più possibile operatori e pazienti. Questo significa tirare fuori anche qualche risorsa: ci aspettiamo dall’azienda lo stesso zelo che mette ad assegnare le posizioni organizzative. A oggi invece si è limitato a snobbare le nostre richieste di confronto con evidente comportamento antisindacale”.

Massa: 10 indagati per scontri a comizio Salvini

La procura di Massa Carrara ha chiuso le indagini sugli scontri avvenuti in occasione di un comizio di Matteo Salvini a Massa il 16 maggio 2015 tra alcuni manifestanti che contestavano il leader della Lega e le forze dell’ordine.

Dieci le persone indagate. La notizia è riportata oggi dalla stampa locale. Agli indagati notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Negli scontri ci furono due feriti tra i manifestanti e alcuni contusi tra le forze dell’ordine.

Per la visita in città di Salvini era stata organizzata contro una manifestazione – varie le sigle che avevano aderito – dalla quale poi si staccò un gruppo ristretto di persone che tentò di forzare il cordone di polizia e carabinieri schierato per impedire che i contestatori si avvicinassero a piazza Garibaldi dove Salvini teneva il comizio.

Truffe: operazione a Massa, 17 arresti

Sono 17 gli arrestati e 130 gli indagati. In corso perquisizioni anche in Toscana e a Milano.

L’inchiesta, denominata ‘Il botto’, conta ben 159 capi di imputazione, vi si ricostruiscono 100 falsi incidenti e vi si stimano danni per 3 milioni di euro, tutti accertati, a carico delle compagnie assicuratrici. La procura di Massa Carrara ci lavora dal 2015 con il personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Nel blitz di questa mattina sono state coinvolte 80 unità delle forze dell’ordine per far eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere e 13 agli arresti domiciliari. Inoltre risultano 130 denunciati, tra cui anche vere e proprie comparse per simulare i falsi incidenti in strada con specie di set cinematografici. Operazione condotta nei confronti i due associazioni per delinquere operanti nel territorio apuano e nelle province di La Spezia, Lucca e Pistoia.

La procura ha fornito un filmato realizzato dagli investigatori in cui si vedono i conducenti di due mezzi mettersi d’accordo per simulare l’incidente, l’arrivo dell’ambulanza e il trasporto dei finti feriti all’ospedale, dove, dice l’accusa, medici compiacenti firmavano falsi certificati che poi venivano utilizzati per chiedere i risarcimenti. Il sostituto procuratore Alessandra Conforti, che ha coordinato le indagini, ha descritto due associazioni per delinquere, che avrebbero lavorato insieme per creare ad arte un sistema di cui “questa indagine è solo la punta dell’iceberg

Secondo l’accusa i due gruppi criminali avrebbero messo in piedi un vasto giro di truffe ai danni di Enti pubblici locali e compagnie di assicurazione. Tra i reati contestati quello di associazione per delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico ufficiale e da privato, estorsione, corruzione ed abuso d’ufficio.

Gli arresti sono stati eseguiti nel territorio apuano, a Lucca e a Milano e, secondo quanto appreso riguardano una serie di soggetti tra cui liberi professionisti, lavoratori dipendenti e operatori sanitari, avvocati di Massa, medici legali delle assicurazioni e medici specialistici che lavorano in strutture sanitarie del capoluogo apuano, un appartenente alla polizia municipale, un investigatore privato con agenzia a Milano, un Pr di un noto locale del litorale versiliese, operai e titolari di stabilimenti balneari.

Baby gang arrestata a Massa per tentato omicidio di un coetaneo

Tentato omicidio è l’accusa che ha portato in carcere tre ragazzi, due minorenni e uno appena maggiorenne, arrestati dalla squadra mobile di Massa per l’aggressione a un minore: due sono ai domiciliari e uno è recluso nel carcere minorile di Torino.

E’ stato quasi ucciso perché aveva manifestato interesse per una ragazzina del gruppo, forse la sorella di uno dei tre ragazzi che ora sono accusati di tentato omicidio. E’ quanto sta emergendo dalle indagini della squadra mobile di Massa (Massa Carrara) sul tentato omicidio di un minore da parte di una baby gang, a cui è stato inferto un taglio alla gola mentre era esanime a terra dopo averlo sfinito con calci e pugni. La polizia ha ricostruito che il ragazzo aggredito era stato contattato da uno della gang via Facebook e che la vittima del pestaggio e i tre arrestati non si conoscevano, se non di vista. Unico punto comune, la frequentazione dello stesso istituto scolastico. Inoltre, secondo la polizia, hanno tutti alle spalle famiglie con problemi e disagio sociale. Dunque, il ragazzino avrebbe mostrato un interesse, una simpatia, per una giovane che fa parte della compagnia. Attraverso i social è stato dato appuntamento al ragazzo in una pineta a Marina di Massa, nel tardo pomeriggio, pochi giorni prima di Natale. E qui le immagini di una telecamera di un locale accanto al parco documentano quando i ragazzi si vedono e poi discutere per qualche minuto, quindi inizia il pestaggio. L’aggressione procede con l’estrazione di un temperino, un piccolo coltellino, con cui un minorenne taglia la gola al ragazzo esanime a terra. Questo per il dolore e per lo choc non è riuscito a parlare per molte ore anche se comunque è riuscito a chiedere soccorso mentre gli altri lo hanno lasciato gravemente ferito nel parco. Adesso, degli arrestati, un minorenne si trova nel carcere minorile di Torino, gli altri due, un minorenne e uno appena diventato maggiorenne, sono ai domiciliari

Massa: in fiamme camion spazzatura, sotto choc l’autista

Stamattina a Massa un camion per lo spazzamento delle strade ha preso fuoco. L’autista, soccorso per lo choc, non è ferito

Un camion Asmiu, per lo spazzamento delle strade cittadine di Massa (Massa Carrara), ha preso fuoco intorno alle 7,40, sembra per un corto circuito.

L’autista, che aveva parcheggiato il mezzo sul ciglio di una strada alla periferia del Comune, ed era sceso qualche minuto ha visto le fiamme e ha cercato di spegnere l’incendio aprendo il portellone del camion, ma è stato investito da una fumata nera. Non è rimasto ferito, ma è stato soccorso per lo choc.

Sul posto oltre ai vigili del fuoco e a Lorenzo Porzano, presidente di Asmiu, l’azienda municipalizzata dei rifiuti del Comune di Massa, è arrivato il sindaco Francesco Persiani per accertarsi che nessuno, tra residenti e dipendenti dell’azienda, si fosse ferito.

Indonesia: la vittima italiana è un 26enne di Massa

È Andrea Manfredi, un 26enne di Massa, la vittima italiana coinvolta nell’incidente aereo a Giacarta

Il sito web indonesiano Kamparan ha pubblicato la lista con i nomi dei passeggeri e, fra di loro, c’è un italiano, notizia confermata anche dal presidente della compagnia aerea e poi dalla Farnesina. Si tratterebbe di Andrea Manfredi, 26enne di Massa con un passato da ciclista.

Il suo passato da ciclista professionista (nel 2013 ha gareggiato con la Ceramica Flaminia, poi con la Bardiani CSF) è sfociato nella passione per la commercializzazione di biciclette e articoli sportivi. Andrea era arrivato a Giacarta lo scorso 26 ottobre, una tappa prevista all’interno di un viaggio partito da Hong Kong.

La sua società, la Sportek, con sede a Marina di Massa (Massa Carrara), si occupa del commercio all’ingrosso di articoli sportivi e biciclette. Quella in Indonesia era una vacanza “sportiva”, forse con qualche interesse di lavoro. L’ultima foto pubblicata sul suo profilo facebook lo vede appunto ritratto a Giacarta accanto ad una bicicletta, in abbigliamento sportivo.

 

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