Prato: procura apre fascicolo inchiesta su pandoro Ferragni-Balocco

La procura di Prato ha aperto un fascicolo modello 45, cioé senza ipotesi di reato e senza indagati, per la vicenda legata al pandoro Balocco firmato dalla influencer Chiara Ferragni.

Lo riportano Il Tirreno e La Nazione spiegando che la procuratrice facente funzione Laura Canovai ha aperto l’inchiesta come atto dovuto a seguito dell’esposto  che l’associazione di consumatori Codacons ha presentato all’autorità giudiziaria nelle varie città italiane proprio sulla vicenda del pandoro promosso dall’influencer Ferragni.

La procura di Prato ha aperto il fascicolo conoscitivo modello 45, come aveva riportato il sito www.notiziediprato.it, per acquisire elementi sulla vicenda. Nel suo esposto all’autorità giudiziaria il Codacons ipotizza il reato di truffa aggravata a danno dei consumatori. Secondo il Codacons è stato fatto credere che “acquistando il Pandoro Pink Christmas i consumatori avrebbero contribuito alla donazione” all’ospedale Regina Margherita di Torino “in realtà già fatta dalla sola Balocco” e che “comprando il pandoro si poteva contribuire alla donazione e che la signora Ferragni partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero”.

Intanto, secondo quanto  riporta il Corriere della Sera, lo staff di Ferragni starebbe creando una sorta di “unità di crisi” per aiutarla a superare questa fase della sua carriera. Il quotidiano di via Solferino riporta che, secondo indiscrezioni non smentite, l’imprenditrice digitale si sarebbe rivolta allo studio Gianni e Origoni per far fronte alle eventuali questioni legali, societarie e civilistiche derivanti dalla vicenda, nonché all’avvocato Marcello Bana per gli aspetti di diritto penale. Invece, sulla comunicazione e web reputation – non meno importante per un’influencer – si sarebbe affidata a Community, guidata dal Ceo e fondatore Auro Palomba: l’obiettivo è ridare credibilità alla sua immagine.

 

 

Codacons, a Firenze è boom di rincari per gli alberghi

Caro-alberghi da record a Firenze. Secondo i dati del Codacons, il capoluogo toscano è la città dove il prezzo medio di una camera di albergo è cresciuta maggiormente.

Non si arresta infatti l’ondata dei rincari nel settore del turismo, con prezzi e tariffe che continuano a salire a ritmo vertiginoso rendendo sempre più costoso organizzare le vacanze estive. Per quanto riguarda gli alloggi, le tariffe salgono in media del 13,6% su base annua, con forti differenze sul territorio. Lo studio del Codacons attesta infatti come siano le città d’arte e le località balneari quelle che fanno segnare veri e propri rincari record. In testa alla classifica del caro-alberghi si piazza Firenze, dove i listini di hotel, B&B, e strutture ricettive in genere salgono del +53% rispetto allo scorso anno.

Al secondo posto Palermo (+35,9%), al terzo Milano (+27,7%). Seguono Olbia con +27,2%, Venezia (+25,5%), Roma (+20,9%) e la provincia di Ravenna (+20%). Oltre al caro alberghi c’è anche il trasporto ferroviario che rincara del 3,8% mentre benzina e gasolio hanno ripreso la corsa al rialzo. Sul fronte dei pacchetti vacanza, il rincaro medio è del +19,2%, ma si spende di più anche per mangiare in bar e ristoranti, con il comparto della ristorazione che ha applicato aumenti medi del +6,7%.

Accanto al caro alberghi si passa poi ai beni alimentari tipici del periodo estivo: i gelati rincarano infatti del 21,8%, gli aperitivi alcolici del +10%, la birra del +13,9%, mentre per una bevanda gassata si spende in media il 20,7% in più rispetto allo scorso anno, +16,7% i succhi di frutta. Una cena in casa a base di pesce in un qualsiasi ristorante costa mediamente l’8,2% in più, con punte del +15,6% se si ricorre al pesce surgelato. Non si salva dai rincari nemmeno l’insalata, i cui prezzi salgono del 10,9%, e se si vogliono aggiungere i pomodori, la spesa rispetto allo scorso anno aumenta addirittura del 18,2% – conclude il Codacons.

Multe, Firenze top in Italia per contravvenzioni da autovelox

Gli incassi da multe nel 2022 in Italia sono cresciuti del 37% a 547 milioni. Al comando della classifica c’è Milano. Firenze è prima  nella graduatoria relativa agli autovelox, con un incasso pari a 23,2 milioni di euro nel 2022.

Terza in Italia, ma prima per gli autovelox: Firenze si conferma tra le regine delle multe in Italia. A renderlo noto il Codacons, che ha elaborato i dati della rendicontazione ufficiale che entro il 31 maggio di ogni anno gli enti locali devono fornire al governo per essere poi pubblicati sulla piattaforma web del ministero dell’Interno. Un trend in costante aumento: nel nostro Paese gli incassi da multe nel 2022 sono cresciuti del 37% a 547 milioni.

Al vertice della classifica si conferma  Milano con  oltre 151,5 milioni di euro di incassi incamerati nel 2022.    Al secondo posto si piazza Roma, con 133 milioni di euro, e molto più distaccate si trovano Firenze (46 milioni di euro), Bologna (43 milioni) e Torino (40 milioni circa).

Considerate le principali 20 città italiane, i proventi delle multe stradali hanno raggiunto nel 2022 la ragguardevole cifra di 547 milioni di euro, con una crescita del 37,4% rispetto al 2021, quando le stesse città prese in esame dal Codacons incassarono in totale 398 milioni di euro.

Firenze è la regina italiana degli autovelox, con un incasso pari a 23,2 milioni di euro nel 202. Seguono Milano con 12,9 milioni di multe tramite autovelox, e Genova con 10,7 milioni. A Napoli le multe inflitte dagli autovelox hanno garantito proventi per appena 18.700 euro”. Potenza è invece la città che ha visto crescere di più gli incassi, passando da 1,1 milioni di euro del 2021 ai 3,7 milioni dello scorso anno, con un incremento del 224%. Per aiutare i cittadini italiani a contestare le multe ingiuste, il Codacons ha organizzato per il prossimo 12 giugno un webinar dove legali ed esperti del settore forniranno informazioni agli automobilisti sanzionati.

Codacons: caro-scuola in Toscana rincari fino a +10%

In Toscana il caro-scuola porta con l’inizio del nuovo anno rincari medi del 7%, con punte del +10% per i prodotti griffati, e tra libri e materiale la spesa può arrivare fino a 1.300 euro a studente.

Lo afferma il Codacons avvisando che “tra i giovanissimi della Toscana spopola il materiale firmato da youtuber, influencer, personaggi famosi e squadre di calcio. Prodotti che segnano in regione le tendenze per l’anno scolastico 2022/2023 e che vengono venduti sul web a prezzi stratosferici” ma si può anche risparmiare e il Codacons
consiglia alle famiglie di tenere lontani dalle tv i figli poiché in questo periodo c’è un bombardamento di pubblicità mirate.

Secondo l’associazione la spesa per il corredo scolastico completo per l’intero anno può raggiungere quota 588 euro a studente se si scelgono solo prodotti griffatissimi a cui va
aggiunto il costo per i libri di testo (tra 300 e 600 euro a studente a seconda della scuola e del grado istruzione) e quello per il materiale tecnico (compassi, righe e squadre, goniometri, dizionari) per cui la spesa complessiva può arrivare quest’anno a quota 1.300 euro a studente. Per uno zaino griffato si va oltre 200 euro – segnala l’associazione – mentre un astuccio ‘griffato’ completo (con penne, pennarelli, matite, gomme ecc.)
costa fino a 60 euro. Un diario di marca raggiunge la soglia dei30 euro.

Tuttavia, per il Codacons “risparmiare è possibile” seguendo dei consigli pratici “che possono abbattere la spesa per il materiale scolastico anche del 40%”. Tra questi, l’indicazione è di “non inseguire le mode e gli influencer. In questi giorni tutte le televisioni stanno bombardando i vostri figli con pubblicità mirate agli acquisti necessari per la scuola. Allontanateli dalla Tv e non fatevi condizionare dal mercato pubblicitario. Non inseguendo le mode, per il corredo potreste spendere il 40% in meno, acquistando prodotti di identica qualità”, inoltre “nei supermercati si può arrivare a risparmiare fino al 30% rispetto alla cartolibreria”.

“Anche rinviare gli acquisti” e “aspettare i professori per le cose più tecniche (dal compasso ai dizionari), per attendere le disposizioni dei professori”, è utile per evitare compere superflue o carenti”. Un modo per risparmiare sono i libri usati oppure andare in e-commerce sul web dove i libri scolastici sono a prezzi scontati fino al 20% rispetto ai negozi.

Rincari benzina in Toscana: il Codacons presenta un esposto

Il Codacons giudica ingiustificati i rincari delle ultime settimane alle pompe di benzina in Toscana e ipotizza speculazioni.

Un esposto alle procure di Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena e all’Antitrust per chiedere di indagare “sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese della Toscana”. Lo annuncia il Codacons della Toscana. L’associazione dei consumatori, che ha presentato analoga richiesta anche in altre regioni, ricorda, in una nota, che “oggi la benzina costa oltre il 28,5% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 37,5% sul 2021. Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere.”

“Negli ultimi mesi, infatti – continua la nota -, il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile. In tale data la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -30,5 cent scattato solo il 22 marzo, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 euro il gasolio. Oggi il petrolio è quotato ben al di sotto dei 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,075 euro al litro e il gasolio 2,030 al litro”. Per il Codacons “benzina e gasolio costano oggi ingiustificatamente di più”.

“Con il nostro esposto – sottolinea il presidente dell’associazione Carlo Rienzi -chiediamo ad Antitrust e procure di attivarsi per capire chi stia speculando aumentando ingiustificatamente i listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e di aprire indagini sul territorio attraverso l’ausilio di Nas e guardia di finanza per i reati di manovre speculative su merci e aggiotaggio, sequestrando atti e documenti utili presso le sedi delle società petrolifere presenti in Italia”.

Procura Prato indaga su rincari carburanti e merci

L’indagine a seguito dell’esposto presentato dal Codacons. Si chiede di chiarire se gli aumenti del prezzo di carburanti e merci “possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese”

La procura di Prato ha aperto una indagine sul rincaro dei prezzi al dettaglio in base a un esposto che Codacons ha prensetato in tutta Italia. In particolare il Codacons ha segnalato alla procura il rischio che gli attuali rincari dei prezzi dei carburanti, specie quelli di benzina e gasolio, “possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese”.

E’ stato chiesto di accertare – sequestrando bolle di acquisto e documenti fiscali dei carburanti presso società petrolifere, presso grossisti, società di intermediazione e distributori – eventuali speculazioni e illeciti sul territorio regionale, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci.

“Ora i cittadini residenti a Prato potranno costituirsi parte offesa nella indagine della Procura e chiedere un risarcimento danni nel caso in cui la magistratura dovesse accertare illeciti realtivi al prezzo dei carburanti – spiega il presidente Carlo Rienzi – In tal senso nei prossimi giorni sarà disponibile sul sito del Codacons una apposita pagina dove scaricare i moduli”.

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