Al cinema Odeon la prima di “The shape of water” Il film che ha vinto il Leone d’Oro a Venezia, candidato a 13 Premi Oscar

Mercoledì 14 Febbraio un evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che in occasione di San Valentino presenta la “prima” di THE SHAPE OF WATER (La forma dell’acqua), in versione originale con sottotitoli in italiano, il film di Guillermo del Toro che ha vinto il Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia ed è candidato a ben 13 Premi Oscar.

Il film è una fiaba gotica ricca di suggestioni fantasy, ambientata nel pieno della Guerra Fredda americana (siamo nel 1963) e incentrata su una giovane eroina senza voce. A causa del suo mutismo, l’addetta alle pulizie Elisa (Sally Hawkins) si sente intrappolata in un mondo di silenzio e solitudine, specchiandosi negli sguardi degli altri si vede come un essere incompleto e difettoso, così vive la routine quotidiana senza grosse ambizioni o aspettative. Incaricate di ripulire un laboratorio segreto, Elisa e la collega Zelda (Octavia Spencer) si imbattono per caso in un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall’aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d’acqua. Eliza si avvicina sempre di più al “mostro”, costruendo con lui una tenera complicità.

L’acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l’acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Vale anche per l’amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l’amore resta sé stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura.” Parla così del suo film Guillermo del Toro, il regista messicano che non ha mai nascosto la sua passione per i mostri, per storie capaci di impaurire e incantare allo stesso tempo, così come facevano i classici horror della Universal di cui si è nutrito per anni, popolati di creature sì mostruose, ma intrappolate in uno stato transitorio – parte umane, parte qualcos’altro -, uno stato in cui chiunque si sia sentito emarginato, potesse identificarsi. Una favola adulta, intrisa di passione cinefila, e in grado di lanciare un messaggio di tolleranza e di amore che risuona fortissimo nel nostro presente. Con i piedi piantati nell’America ambigua dei primi anni Sessanta, guardando a classici immortali come “La Bella e la Bestia” come a B-Movie di culto come “Il Mostro della Laguna Nera”, Guillermo del Toro trova la quadra della sua ricerca estetica e tematica, supportato da un cast straordinario. Il suo è un film di emozioni e sentimenti, di amore spirituale e perfino carnale, capace di farsi anche discorso politico senza mai diventare per questo pedante o retorico. E che ha la capacità di restituire al nostro sguardo lo stupore infantile che forse abbiamo perduto.

Tutti gli spettatori che indosseranno un capo d’abbigliamento o un accessorio in stile anni ’50-’60 (il periodo in cui è ambientato il film) potranno partecipare all’estrazione dei premi in palio: 5 carnet di 5 biglietti omaggio per il Cinema Odeon e una cena per due persone all’Odeon Bistrò.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze Biglietto: euro 10 Tel. 055-214068 www.odeonfirenze.com

 

Al cinema Odeon di Firenze il documentario “Food Coop”, il film che cambia il modo di vendere e comprare

Martedì 13 Febbraio ore 21.00 un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che in collaborazione con Terra Nuova, Unlearning e Camilla Emporio di Comunità di Bologna, presenta FOOD COOP (versione originale con sottotitoli in italiano) di Thomas Boothe e Maellanne Bonnicel, il film documentario che racconta una delle più innovative esperienze sociali degli Stati Uniti.

Nel pieno della crisi economica, all’ombra di Wall Street, la Park Slope Food Coop è infatti in piena crescita. Nata nel 1973 da alcuni utopisti che decisero di creare un supermercato autogestito, oggi vanta 17.000 membri che lavorano nel supermercato 3 ore al mese e in cambio beneficiano dei migliori prodotti alimentari della città di New York a prezzi decisamente bassi.

Tom Boothe, americano ma residente a Parigi, ha girato questo documentario sviluppando in contemporanea il progetto Le Louve: un supermercato cooperativo in Francia che funziona sugli stessi principi del Park Slope Food Coop. Girare il documentario gli è servito per capire come concretizzare questo incredibile esempio di cooperazione, una delle esperienze sociali più riuscite degli Stati Uniti. Boothe incontra le persone, una per una, parla con loro, ci fa la spesa insieme e le segue poi nel loro viaggio verso casa. Alcune volte si tratta di viaggi lunghissimi, da un capo all’altro della città, con i mezzi pubblici e a piedi, magari a sera tardi e dopo una giornata di lavoro. E’ come se la dimensione personale fosse il vero focus di questo film e l’esistenza del supermercato solo il pretesto per il racconto delle vite che ci girano attorno o, meglio, ci entrano dentro. C’è la vita delle coppie che fanno i conti a fine mese e i soldi non bastano ma, scontrini alla mano, con la cooperativa, riescono a risparmiare il 40 per cento rispetto a un normale supermercato. Ci sono i soci che trovano nella coop una nuova dimensione di socialità e ne escono diversi, nuovi, più contenti: riuscire a trovare il cibo che cerchi, discuterne con gli altri, scambiarsi le ricette, essere direttamente responsabili in prima persona di un progetto comune, ti cambia.

D’altra parte, sappiamo bene che la dimensione e la natura stessa di un sistema come quello del supermercato non ha al centro la persona ma il prodotto: che deve costare meno possibile a un consumatore veloce, distratto, poco interessato a ciò che mette nel carrello, non importa cosa ci sia dietro in termini di qualità dei prodotti e di costi umani e ambientali. Né importa quanti siano i passaggi del cibo per arrivare sugli scaffali del supermercato, finalmente disponibile ai clienti finali. Soltanto chi ha la possibilità economica, in alcune zone degli Stati Uniti, come viene evidenziato bene nel film, riesce a nutrirsi di cibo fresco e di buona qualità, di verdure e frutta di stagione, di cereali non conservati né trattati. I prodotti industriali la fanno da padrone e in molti quartieri non c’è scelta: o il grande mall o niente. Il film ascolta i soci mentre lavorano tra gli scaffali: insegnanti, registi, artisti, psicologi, operai, coppie che si ritrovano insieme a parlare scaricando la merce. Non ci sono divisioni sociali o differenze tra loro: il desiderio di accedere a un cibo buono, fresco ed equo è qualcosa che accomuna tutti. Si tratta di un modo per prendersi le proprie responsabilità sul cibo che mangiamo senza delegare ad altri le nostre scelte e fornendo alla cooperativa, senza barare, il proprio tempo con regole ed orari da rispettare, pena l’esclusione dal progetto.

L’uscita del film in Francia (oltre 25.000 biglietti venduti) ha ispirato più di 30 cooperative che stanno riproducendo questo modello e in Italia la prima esperienza simile è proprio quella di Camilla Emporio di Comunità di Bologna.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze Biglietto: euro 8.50 Tel. 055-214068

Cinema Odeon di Firenze prima sala in Italia 100% green

Dal 1° Febbraio il Cinema Odeon di Firenze diventerà la prima sala cinematografica d’Italia ad azzerare completamente le emissioni di C02 nell’atmosfera, relative al consumo di energia elettrica e gas.

L’Odeon è stato uno dei primi cinema-teatro d’Italia e resta probabilmente uno dei più belli. Fu realizzato all’interno di un importante palazzo rinascimentali della città: il Palazzo dello Strozzino. Fu edificato per volere di Palla Strozzi verso il 1462, su disegno di Filippo Brunelleschi, ma con il sicuro intervento di Michelozzo. Nell’Ottocento, a seguito dei cambiamenti urbanistici dovuti a Firenze Capitale e su suggerimento della grande Eleonora Duse, si decise di realizzare una grande ed elegante sala cinematografica e il progetto fu affidato a Marcello Piacentini, L’inaugurazione nel dicembre 1922 rivelò uno spazio di raffinata eleganza e funzionalità, in stile art decò che ancora oggi conserva tutti gli arredi originali.

Come strutture simili (negozi, ristoranti, cinema, teatri, ecc.) per i costi energetici dovuti al suo riscaldamento, ogni anno ha emesso circa 100 tonnellate di C02. Dal 1° Febbraio 2018 le emissioni di CO2 sono scese a zero. Questo è stato possibile grazie a un accordo tra il Cinema Odeon e Italia Rinnovabile, società fiorentina nata con lo scopo di rendere tutto lo Stivale alimentato solo da energia pulita.

«Grazie al nostro intervento l’Odeon adesso consuma solo l’energia pulita prodotta da impianti idroelettrici. L’accordo stretto direttamente con il produttore poi non solo porterà a zero le emissioni, ma permetterà pure un piccolo risparmio economico. Anche i consumi di gas metano adesso sono CO2Freee, ovvero le emissioni di CO2 dell’Odeon vengono compensate con progetti di risparmio energetico realizzati in altre parti del mondo» – dichiara Marco Catellacci, fondatore di Italia Rinnovabile.

Il fattore che rende ancora più straordinario l’evento è che l’azzeramento delle emissioni è stato ottenuto senza alcun investimento e senza modificare gli impianti esistenti. Il Cinema Teatro Odeon potrebbe presto diventare il primo di una lunga serie di attività economiche che scelgono di rispettare l’ambiente.

«Nella nostra programmazione è ormai da molti anni che presentiamo film e documentari sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla nostra vita. In seguito alla recente proiezione del film di Al Gore “Una Scomoda Verità 2”, in cui l’ex vicepresidente americano ormai paladino della lotta ai cambiamenti climatici chiede espressamente a tutti noi di fare tutto quello che possiamo per non danneggiare ulteriormente il clima, abbiamo deciso di fare la nostra parte. Adesso tocca agli altri fare altrettanto» – dichiara Gloria Germani, direttrice del Cinema Teatro Odeon.

David Hockney al cinema Odeon di Firenze

Martedì 30 (ore 21.00) e mercoledì 31 gennaio  (ore 18.45)  la vita e le opere di uno dei più importanti protagonisti dell’arte contemporanea. Al cinema Odeon di Firenze

Il film documentario racconta le due grandi mostre dedicate all’artista britannico David Hockney negli ultimi cinque anni dalla Royal Academy of Arts di Londra. Membro della Royal Academy dal 1991, David Hockney – uno degli artisti più famosi al mondo – ha un rapporto unico con l’istituzione, per i cui spazi realizza le due mostre ad hoc, trasformandole in due eventi spettacolari. Le sue esposizioni a Londra, Parigi, New York attraggono sempre un numero altissimo di visitatori e ora gli spettatori avranno modo di conoscere anche su grande schermo uno dei maestri del 21° secolo, l’artefice di opere iconiche come “A Bigger Splash” e “A Closer Grand Canyon”, ascoltando l’intervista all’artista a cura di Tim Marlow, Direttore Artistico della Royal Academy of Arts. Hockney avrà modo di raccontare il suo primo viaggio all’estero, in Egitto nel 1963, il dolore per la morte dell’amico Jonathan Silver e le tecniche innovative che sta abbracciando in questi anni, come disegni e video realizzati con l’iPad. Ad arricchire il percorso anche i pareri dei critici d’arte Martin Gayford e Jonathan Jones, e quelli di Edith Devaney (Senior Contemporary Curator della Royal Academy of Arts) che posò due volte per l’artista.

Tra i più noti ed affermati artisti contemporanei, Hockney diviene uno dei principali esponenti della Pop art anglosassone dall’inizio degli anni sessanta. Viaggia spesso per gli Stati Uniti, si trasferisce poi stabilmente in California. Fa dell’elemento figurativo il cardine della propria produzione artistica, che non si limita alla pittura. È infatti incisore, disegnatore e ritrattista, nonché fotografo ed autore di alcuni collage fotografici realizzati con le Polaroid.
Hockney è anche scenografo. Negli anni settanta realizza le scenografie de La carriera di un libertino per il Glyndebourne Festival Opera del 1974, e de Il flauto magico al Metropolitan Opera di New York nel 1978. Nel 1994 disegna i costumi della Turandot messa in scena alla San Francisco Opera.

Vita Activa: the spirit of Hannah Arendt. Cinema Odeon lunedì 29 gennaio

Ritratto della vita privata e intellettuale  di una delle più importanti filosofe del Novecento. Lunedì 29 Gennaio un evento speciale al Cinema Odeon di Firenze che, in occasione della Giornata della Memoria, presenta il pluripremiato film documentarioVita Activa: the spirit of Hannah Arendt. (versione originale con sottotitoli in italiano) di Ada Ushpiz.

La filosofa ebrea tedesca Hannah Arendt sollevò un acceso dibattito negli anni ’60 coniando il concetto di “banalità del male”. Dopo aver assistito al processo al nazista Adolf Eichmann, svoltosi a Gerusalemme, la Arendt osò scrivere dell’Olocausto con parole che non si erano mai sentite prima. Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt, allieva di Martin Heidegger, nel 1940 trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati Uniti, grazie all’aiuto del giornalista americano Varian Fry. Qui, dopo aver lavorato come tutor universitario ed essere divenuta attivista della comunità ebraica di New York, comincia a collaborare con alcune testate giornalistiche. Il film offre un ritratto intimo e straordinariamente documentato della vita privata e intellettuale della Arendt, attraverso i luoghi dove ha vissuto, lavorato, amato e sofferto, mentre scriveva delle ferite ancora aperte del suo tempo. Come dimostra l’interesse costante nei confronti della sua figura e delle sue opere, le sue analisi sulla natura del male, i totalitarismi e le ideologie restano più attuali che mai.

Un vigoroso e profondo nuovo documentario, un ampio e generoso ritratto intellettuale, non solo certamente soddisferà e provocherà gli appassionati della storia del XX° secolo, ma risulta ben più attuale della maggior parte dei film del suo genere, con implicazioni particolarmente inquietanti sullo stato della politica americana” – ha scritto il New York Times. “Una ricerca impressionante. Riesce a mettere gli aspetti più provocatori, salienti e controversi dell’opera di Arendt in un contesto estremamente lucido” – ha scritto il Village Voice.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze Biglietto: euro 8.50 Tel. 055-214068

Fabrizio De André: Principe Libero al Cinema Odeon di Firenze

Martedì 23 (ore 14.45) e mercoledì 24 Gennaio (ore 16.30 – 20.30) un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che presenta il film Fabrizio De André: Principe Libero (versione italiana). Per la prima volta al cinema il biopic sul grande cantautore genovese, interpretato da Luca Marinelli.

«Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare». C’è una citazione del pirata britannico Samuel Bellamy iscritta nelle note di copertina di uno dei dischi più belli di Fabrizio De André, “Le nuvole”. E a questa frase si ispira il titolo del biopic a lui dedicato in arrivo sul grande schermo in concomitanza con i due anniversari che ne racchiudono il viaggio: quello della scomparsa, l’11 gennaio 1999, e quello della nascita, il 18 febbraio 1940.

Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le sue canzoni e un’opportunità straordinaria per godere di quella che Fernanda Pivano ha definito “la voce di Dio”. “Principe” e “libero”, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria”, per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l’amore.

Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO è l’umana avventura del suo protagonista: dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio – sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco. Seguono i primi successi – Mina che porta in televisione la sua “Canzone di Marinella” –, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO mette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze Biglietto: euro 10 tel. 055-214068 www.odeonfirenze.com

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