10mila passi antifascisti della Cgil Toscana per M’illumino di meno

La Cgil Toscana ha aderito alla XIV edizione di “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, partecipando alla camminata promossa da Caterpillar-Radio2 che dedica la giornata alla bellezza del camminare: Dalla sede di Cgil Toscana fino ad una meta simbolica: il Monumento di Piazza Tasso che ricorda l’eccidio fascista dei civili del 17 luglio ‘44, “così tra andata e ritorno ognuno dei partecipanti ha percorso circa 10.000 passi antifascisti”.

“Anche in una terra come la Toscana negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una vergognosa recrudescenza di atti ed episodi di matrice neofascista e razzista, a cui la Cgil vuole rispondere tutelando la memoria e con fermezza: per questo sabato 24 febbraio saremo a Roma alla manifestazione nazionale antifascista per dire ‘mai più fascismi’ e ‘mai più razzismi’, e tantissimi pullman della Cgil partiranno da tutta la Toscana. E non a caso oggi, aderendo alla giornata del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, a Firenze abbiamo voluto fare una passeggiata ‘antifascista’ dalla nostra sede al monumento in piazza Tasso che ricorda l’eccidio di civili per mano fascista nel 1944
Tanti ci chiedono: perché vi occupate di fascisti anziché di lavoro? Intanto, non è in sostituzione ma in aggiunta. Poi, non è certo un caso che i nomi dei nostri dirigenti sindacali ricorrano nelle cronache della Resistenza. Infine, per noi il lavoro è libertà prima ancora che emancipazione: cosa che il fascismo sapeva bene, non a caso sciolse i sindacati liberi. Schierarsi dalla parte dei diritti, siano i diritti del lavoro o quelli di cittadinanza, democrazia e libertà, è nel nostro Dna.
Con le elezioni politiche alle porte, è un momento particolare e delicato in cui bisogna essere irremovibili nelle azioni e sui princìpi: chiediamo che si applichi la Costituzione, va vietata la ricostituzione dei partiti fascisti e va riconosciuto il reato di apologia del fascismo. Sono leggi che non limitano affatto le libertà, come qualcuno dice, ma che, anzi, sono state pensate proprio a tutela delle libertà”.

Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana

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Empoli: corteo antifascista, “Rispondere a fatti Macerata con valori democratici”

Oltre mille persone hanno partecipato ieri pomeriggio a Empoli (Firenze) alla manifestazione antifascista indetta da associazioni e sindacati in risposta alla lettera di minacce, contenente due pallottole e il segno di una svastica, inviata pochi giorni fa dal sindaco Brenda Barnini (Pd).

Il corteo “Mai più fascismi” è stato promosso dalla Cgil, con il coinvolgimento anche delle sigle sindacali Cisl e Uil, insieme alle associazioni di ex deportati Aned, e di ex partigiani Anpi, dell’Arci, di Libera, di Udu – Unione degli Univesitari e Rete degli Studenti. La
manifestazione si è chiusa di fronte a uno dei monumenti simbolo della Resistenza e della lotta alle barbarie nazifasciste perpetrate contro i cittadini empolesi durante la seconda guerra mondiale, la ciminiera della ex vetreria Taddei, in via Fratelli Rosselli.
Paola Galgani, segretaria della Cgil di Firenze, al termine del corteo ha dichiarato: “Tanti lavoratori, studenti e cittadini oggi hanno dato una risposta importante perché sanno che è fondamentale presidiare la democrazia”.

“I fatti di Macerata sono terribili, e ci confermano che dobbiamo tenere la guardia alta: bisogna rispondere a quei fatti alzando i toni sui valori democratici – ha aggiunto Galgani – In Italia ma anche in Toscana dove da tempo registriamo episodi di intolleranza, neofascismo e razzismo”.
Il discorso di chiusura è stato tenuto dal sindaco Barnini: “L’antifascismo non è un ferro vecchio, è un valore anche oggi, un valore fondante della nostra Costituzione. A chi pensa il contrario, abbiamo il dovere di spiegare a chi pensa una cosa del genere che non
è vero”.
Al corteo hanno sfilato rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e delle associazioni, i sindaci e gli amministratori comunali dell’Empolese Valdelsa ed esponenti di Pd, Leu, M5S e Potere al Popolo. Erano presenti anche i parlamentari Roberto Speranza (Leu),
Dario Parrini (Pd), Laura Cantini (Pd), Lorenzo Becattini (Pd) e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, fondatore di Mdo esponente di Liberi e Uguali.

In 250 alla cena solidale per i lavoratori Tmm

La cena si è svolta a Pisa, è stata organizzata da Cgil. “auspichiamo e sollecitiamo ciascuno di noi si adoperi affinchè la battaglia continui”.

Circa 250 persone l’altra sera hanno preso parte, a Pisa, alla cena di solidarietà per raccogliere fondi da destinare alle famiglie dei lavoratori della Tmm di Pontedera (Pisa), da mesi senza stipendio e che rischiano il definitivo licenziamento per la cessazione dell’attività.

Lo rende noto la Cgil. “Nel ringraziare tutti, anche coloro che non hanno potuto partecipare all’iniziativa e che, comunque, hanno voluto lasciare un contributo alla causa – scrive il sindacato in una nota – e nella speranza che resti alta l’attenzione su questa vicenda, auspichiamo e sollecitiamo ciascuno di noi, per le proprie possibilità e competenze, a continuare ad adoperarsi affinché la giusta battaglia di questi lavoratori possa concludersi con un risultato positivo”.

Alla serata hanno partecipato anche esponenti politici e istituzionali del territorio.

Massa: 40 Ose senza contratto, Cgil sotto Palazzo Ducale

Le operatrici socio educativi si sono presentate in aula la mattine dell’8 gennaio anche senza contratto. Per effetto della riforma Madia, non è ancora stato rinnovato il contratto co. co. co. scaduto lo scorso 23 dicembre.

La Cgil di Massa Carrara ha manifestato questo pomeriggio sotto palazzo Ducale, sede della Provincia di Massa Carrara, assieme ad una rappresentanza di operatrici socio educative (Ose), rimaste senza contratto dall’1 gennaio 2018.

Sono 40 le Ose, che si occupano di effettuare assistenza e sostegno agli studenti disabili iscritti nelle scuole superiori del territorio, a cui, per effetto della riforma Madia, non è ancora stato rinnovato il co. co. co. scaduto lo scorso 23 dicembre.

L’8 gennaio le 40 operatrici si sono presentate comunque nelle loro rispettive classi, per non far mancare un servizio essenziale agli studenti e alle loro famiglie, ma “ad oggi- spiega la Cgil – non ci risultano attivi i contratti, questo perché la riforma Madia abolisce la possibilità di effettuare co.co.co negli enti pubblici”.

La Cgil sostiene anche che l’ultima legge di stabilità dia la possibilità di prorogare i contratti co.co.co fino al 31 agosto, ma si tratta di capire se le Ose possano rientrare nelle tipologie previste dalla legge. Dopo aver ricevuto le rappresentanze sindacali, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, responsabile dell’attività scolastica di secondo livello, ha dichiarato: “Intendo superare questo impasse il prima possibile; la legge Madia ha bloccato i contratti e noi proporremo soluzioni alternative per arrivare almeno alla fine dell’anno scolastico, utilizzando anche la legge non scritta, quella del buon senso, che spesso manca a chi ci governa”.

Migranti: commenti e reazioni su fatti di Capriglia

Rossano Rossi (Cgil Lucca): “crediamo sia il momento di riportare la discussione nell’alveo della normalità e dell’applicazione della legge”. Critici i circoli PD della zona: “vuote e sterili le parole di condanna del gesto di chi ha soffiato sul fuoco della polemica, anziché pensare a gestire responsabilmente la situazione”. Replica Mazzoni (ex vicesindaco Pietrasanta): “le dichiarazioni di alcuni esponenti Pd vogliono far trapelare una qualche responsabilità di politici locali”.

Commenti e reazioni nel territorio della provincia di Lucca dopo che ieri a Capriglia, frazione di Pietrasanta (Lucca), ignoti hanno lanciato bottiglie incendiarie contro una struttura destinata ad accogliere migranti.

Ferma condanna arriva dal segretario della Cgil di Lucca Rossano Rossi: “Dopo la raccolta delle firme e il movimentato sit in dei residenti davanti alla struttura di accoglienza, dopo le molotov che avrebbero potuto incendiare l’edificio – dice -, crediamo sia il momento di riportare la discussione nell’alveo della normalità e dell’applicazione della legge”. Secondo il segretario, “la situazione è degenerata durante gli ultimi mesi ma non possiamo non ricordare anni di dichiarazioni irresponsabili degli esponenti della passata amministrazione”.

Il Pd della Versilia esprime “sdegno per il vile atto. Al contempo rileviamo, purtroppo, come tale gesto criminoso tragga alimento dalla campagna di odio e di intolleranza, fomentata da talune aree del centrodestra e dalle esternazioni di autorevoli esponenti di quello schieramento che, pur deprecando l’episodio, muovono degli inquietanti distinguo”.

Critico anche il Pd di Pietrasanta secondo il quale “suonano vuote e sterili le parole di condanna del gesto da parte di chi per mesi, anche ricoprendo ruoli istituzionali e amministrativi, ha soffiato sul fuoco della polemica, anziché pensare a gestire responsabilmente la situazione”.

Ferma condanna poi dalla sezione Anpi di Pietrasanta che parla di “un gesto grave che non può trovare giustificazione alcuna, i cui autori, per ora ignoti, ci auguriamo siano presto individuati e assicurati alla giustizia”. A replicare, l’ex vicesindaco di Pietrasanta Daniele Mazzoni: secondo cui “non c’è giustificazione alla violenza e agli atti intimidatori” e critica “le dichiarazioni di alcuni esponenti Pd che vogliono far trapelare una qualche responsabilità di politici locali, presunti fomentatori delle folle e di odio”.

TMM: assemblea per ipotesi cooperativa lavoratori

Braccini (Cgil): “a seguito di approfondita discussione, l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato a costituire il comitato promotore in modo da poter iniziare ad esplorare se vi sono le condizioni – a seguito di approfondita indagine tecnica, economica, commerciale e progettuale – per poter costituire una cooperativa industriale”.

La Cgil ha diramato un comunicato in cui si spiega che si é svolta oggi l’assemblea dei lavoratori TMM di Pontedera presso il presidio, alla presenza anche del responsabile della Lega cooperative toscana, per discutere l’ipotesi di poter costituire una cooperativa al fine di poter continuare a produrre marmitte a Pontedera.

La lotta democratica dei lavoratori TMM segna un alto esempio di coesione sociale, unità e moralità, mettendo in evidenza che la fabbrica é anche un luogo sociale – sottolinea la Cgil – Siamo stupiti invece della lettera scritta dal liquidatore della TMM a tutti i lavoratori, sia per i contenuti che per il palese intento intimidatorio, precisando che non accettiamo minacce e ricatti da parte di nessuno.

I lavoratori TMM in questi 5 mesi di presidio hanno sempre tenuto un comportamento responsabile e nel rispetto della piena legalità, lottando democraticamente e con onore, dando un esempio di dignità anche a chi li ha sbattuti fuori dall’azienda senza il minimo ritegno e rispetto.

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