Firenze, Regione a tutela dei lavoratori Bagnolo Srls

E’ difficile e tesa la situazione alla Bagnolo Srls, azienda di confezioni di Calenzano (Firenze), dove da alcuni mesi i 25 dipendenti, tutti stranieri, non ricevono lo stipendio.

Ed anche stamani, davanti allo stabilimento che ospita anche un’altra azienda collegata, la stireria Progetto Doris con 40 dipendenti, si sono registrati momenti di tensione nel corso del presidio organizzato dai lavoratori, dopo che nei giorni scorsi una richiesta di confronto avanzata dai sindacati non aveva ricevuto risposta dalla proprietà.

Il quadro è emerso nel corso dell’incontro che il consigliere per il lavoro del presidente della Regione, Gianfranco Simoncini, ha convocato nel primo pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati ed al quale hanno preso parte rappresentanti di Cgil-Prato, di Filctem-Cgil e una delegazione di lavoratori della Bagnolo.

“Vanno sbloccati i pagamenti arretrati, – ha detto la Filctem Cgil al consigliere – e poi va aperta una discussione sul loro futuro visto che i loro contratti, tutti precari, sono comunque ancora in essere. Diversi di questi lavoratori vivono anche una condizione di disagio abitativo e quindi vanno aiutati in raccordo coi Comuni di residenza, alcuni anche fuori provincia”.

“Gli abbiamo segnalato le violazioni e le irregolarità sui diritti e la sicurezza dei lavoratori, lui ci ha informato che convocherà l’azienda per avere chiarezza e approfondimenti sulla situazione”, spiega il sindacato.

Sindacati e lavoratori hanno inoltre informato che al problema della mancata corresponsione degli stipendi, si sommano quelli che derivano dal mancato rispetto degli orari di lavoro e dalle precarie condizioni di sicurezza.

A fronte di tutto ciò il consigliere del presidente ha preso impegno per un’immediata azione da parte della Regione. Nei prossimi giorni, ha assicurato, verrà convocata l’azienda per un confronto urgente sulla situazione e intanto partiranno dagli uffici regionali due lettere: una indirizzata al responsabile del Progetto regionale lavoro sicuro, per chiedere una verifica degli ambienti di lavoro, e un’altra al prefetto di Firenze, per rappresentare i rischi che potrebbero determinarsi sul piano dell’ordine pubblico.

In questi giorni c’è stata una vera e propria gara di solidarietà per aiutare i lavoratori in presidio con strutture (gazebo, sedie, coperte), cibo e musica: hanno dato il loro contributo la Caritas, i circoli Arci, il Comune, i lavoratori di altre aziende della Piana e della provincia, la Cgil e le sue categorie (stamani al presidio c’era la segretaria generale della Cgil Firenze Paola Galgani), la Scuola di musica di Calenzano e e tanti altri. “Nelle difficoltà della vertenza, una bella storia di solidarietà e anche, per quanto riguarda la Cgil, di confederalità. Ringraziamo tutti e invitiamo tutti a continuare a sostenere la protesta dei lavoratori”, chiosa la Filctem Cgil, che domani alle 18 incontrerà l’azienda.

Firenze, presidio e sciopero fame contro allontanamento dipendenti

I dipendenti della ditta Bagnolo Srls di Calenzano (Firenze): ‘Allontanati da titolare dicendo che mancano soldi per stipendi’.

Presidio permanente da stamattina e lavoratori in sciopero della fame davanti ai cancelli della Bagnolo Srls, ditta di Calenzano (Firenze) che si occupa di pronto moda e stireria e che conta circa 25 dipendenti, tutti di origine straniera. Lo rendo noto la Filctem Cgil Firenze spiegando che due giorni fa il proprietario della ditta ha allontanato i lavoratori dall’azienda dicendo di non avere i soldi per pagare loro lo stipendio per il secondo mese consecutivo.

Da stamani, spiega una nota, lavoratori e sindacato sono in presidio davanti ai cancelli dell’azienda con l’obiettivo di incontrare la proprietà, che ha rimandato a un incontro per martedì prossimo. “Si ripropone con forza il tema della trasparenza della filiera e della legalità nei settori produttivi – sottolinea la Filctem Cgil -, chiederemo l’interessamento delle istituzioni sulla vertenza. Intanto restiamo qui al presidio permanente dei lavoratori, che sono letteralmente disperati: non sanno come pagare l’affitto di casa e di come provvedere alle famiglie, hanno diritto a essere ascoltati ed aiutati”.

Massa, Cgil: “Bhge camuffa licenziamento in appalto”

Fiom-Cgil: “Non vogliamo pensare che la più grande azienda multinazionale presente in Toscana costruisca la propria competitività sulle spalle dei lavoratori che per vivere debbono lavorare”.

“Un licenziamento camuffato che riteniamo inaccettabile”: così la Fiom-Cgil definisce quanto accaduto a un lavoratore di una ditta che opera in subappalto presso lo stabilimento del Nuovo Pignone di Massa (Massa Carrara), a cui, spiega il sindacato, durante il giorno di malattia è stato comunicato con un messaggio telefonico che non doveva presentarsi al lavoro e che sarebbe stato collocato in ferie forzate. Al lavoratore è poi stato comunicato per raccomandata che, finite le ferie, dovrà andare al lavoro presso l’azienda da cui dipende, la Crosa di Scarlino (Grosseto).

“Non vogliamo pensare che la più grande azienda multinazionale presente in Toscana – dichiarano Massimo Braccini e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Toscana e coordinatore del gruppo Bhge – costruisca la propria competitività sulle spalle dei lavoratori che per vivere debbono lavorare. In ragione di ciò, la Fiom-Cgil chiederà un incontro sia alla direzione aziendale Nuovo Pignone, sia alla Regione Toscana, al fine di definire un’intesa che regoli e garantisca tutti i lavoratori dello stesso ciclo produttivo sui salari, diritti e sicurezza”.

Forza Nuova: Biffoni, Prato ha saputo dare risposta forte

“Continuo a pensare che la celebrazione dei 100 anni dei fasci di combattimento sia stato uno schiaffo alla nostra città, ma Prato ha saputo dare una risposta forte e ha dimostrato di avere a cuore i principi democratici e soprattutto di saper affrontare tutto senza tensioni. Oggi è doveroso un ringraziamento a tutti i partecipanti al presidio in piazza delle Carceri, ciascuno con le proprie posizioni politiche ma uniti dallo stesso rispetto per i valori costituzionali”.

Lo ha detto, in una nota, il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, dopo la manifestazione antifascista organizzata a Prato contro quella di Forza Nuova.
“Un grazie di cuore va agli organizzatori, all’impeccabile servizio d’ordine della Cgil e dei sindacati e ai volontari – ha ripreso il primo cittadino -. Il mio personale ringraziamento va anche alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine che si sono impegnati in città per evitare incidenti, a tutti gli agenti della polizia municipale che hanno fronteggiato anche le situazioni di incertezza col massimo impegno e buon senso. Grazie ai pratesi, ai cittadini e ai commercianti. Dispiace che tutto questo abbia potuto causare disagi anche evitabili”. “Ora ricominciamo a pensare al futuro, alle cose fatte e a quelle da fare per la nostra meravigliosa città. La nostra è una comunità bellissima, capace di guardare avanti – ha concluso Biffoni -. E anche sabato lo ha dimostrato”.

Prato, Landini: “Salvini giurato su costituzione, ma permette apologia fascismo”

Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil: ‘Salvini chiede di arrestare chi salva persone in mare e permette iniziative di questo genere’ riferendosi alla manifestazione organizzata da Forza Nuova a Prato nel giorno del centenario dei Fasci di Combattimento.

Con la manifestazione di Forza nuova indetta domani a Prato “siamo in presenza di un’apologia del fascismo, che è una cosa vietata”, “è un reato, e le organizzazioni che lo fanno vanno sciolte. Trovo singolare che abbiamo un ministro dell’Interno che chiede di arrestare quelli che salvano le persone in mare ma che non dice una parola su questo, e anzi permette che ci siano iniziative di questo genere”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini parlando con i giornalisti a margine di un ‘Dialogo sui temi del lavoro’ presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali della Scuola Normale a Firenze.

“Salvini ha giurato sulla Costituzione – ha aggiunto Landini -. E la nostra Costituzione c’è perché abbiamo cacciato i fascisti, i nazisti, e il nostro Paese è antifascista e democratico”. Per Landini, “quando si fa un’apologia del fascismo si fa una cosa che è contro la nostra storia e la nostra democrazia. Da quel punto di vista è un dovere di qualsiasi cittadino italiano, di qualsiasi istituzione e difendere pienamente la nostra Costituzione. È molto importante – ha concluso – la reazione democratica che c’è domani, perché la democrazia si difende anche praticando queste libertà”.

Landini ha parlato anche di altro durante l’incontro, come della Via della Seta. “Siamo in presenza di un riequilibrio dei rapporti mondiali – dice il sindacalista -, perché la Via della seta nasce da una scelta che la Cina ha fatto nel 2013 per avviare un piano straordinario di investimenti e di azioni a cui gli Stati uniti hanno risposto con i dazi, e in cui sono in gioco i nuovi equilibri internazionali nel rapporto anche tra i paesi. Occorre avere quindi questa dimensione generale. Non credo che il problema sia solo cosa fa l’Italia ma di cosa fa l’Europa in questa dimensione”.

“Bisognerebbe che si discutesse non se si esce dall’euro o se si chiudono le frontiere – ha aggiunto Landini – ma di che Europa ci servirebbe per fare i conti con quello che sta succedendo in giro per il mondo, in cui al centro ci deve essere un’idea di giustizia sociale, di lavoro, di diritti. Per me il problema non è se i cinesi fanno gli investimenti, che da una parte hanno già iniziato a fare, ma su cosa si fanno, perché si fanno, e come si tutelano i diritti nel lavoro, anche in Cina. E quindi affermare un’altra idea. Penso che questa debba essere la dimensione”.

Landini ha voluto discutere anche della situazione dei lavoratori di Opera che da tempo protestano perché i bandi di gara Consip non garantirebbero il mantenimento delle attuali condizioni economiche e normative. “Stiamo sostenendo la richiesta dei lavoratori di Opera e abbiamo chiesto al ministro dei Beni culturali che ci sia una convocazione. A parole, dal ministero ci è stato fatto sapere che a breve dovrebbe arrivare la convocazione: se questa arriverà bene, altrimenti decideremo con i lavoratori delle iniziative”.

“Questa non è una questione che riguarda solo i lavoratori – ha aggiunto Landini -. Non ha senso che ci siano condizioni di lavoro e rischi per i posti, specialmente se parliamo di un lavoro che è anche la valorizzazione di un patrimonio culturale e una qualità del servizio che diamo alla città e alla cultura stessa. Verificheremo cosa farà il ministero nei prossimi giorni”.

Prato: come si prepara la città a FN e anti fascisti

Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha dato il via libera sia alla manifestazione di Forza Nuova, sia alla contro-manifestazione antifascista, entrambe organizzate sabato 23 marzo. Il corteo FN si svolgerà a meno di 400 metri in linea d’aria dal presidio antifascista.

La partenza del corteo di estrema destra è prevista alle ore 15:00 da piazza della Stazione. L’arrivo è previsto in piazza del Mercato Nuovo dove, intorno alle ore 17:30, si terrà il comizio del leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore.

Nelle stesse ore, a poche centinaia di metri di distanza, in piazza Santa Maria delle Carceri, avrà luogo la contro-manifestazione antifascista. Il presidio, organizzato sempre per le ore 15:00, è stato promosso da Cgil, Cisl, Uil, Libera, Arci, Anpi e Legambiente ed ha ricevuto il patrocinio del Comune di Prato.

Partecipano al presidio decine di amministratori del territorio, con in testa i sindaci dei Comuni della provincia e i tre ex sindaci della città.

Tra le adesioni ci sono quelle degli Scout Agesci e di militanti del Movimento 5 Stelle cittadino, oltre che quella del Pd regionale con la segretaria Simona Bonafè.

Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, postando la foto del simbolo del Ctln (Comitato toscano di liberazione nazionale), ha annunciato sui social network la sua partecipazione.

La preoccupazione dei cittadini per la concomitanza delle due manifestazioni si riversa sul mondo dei commercianti. Le attività coinvolte direttamente, perché situate lungo il percorso del corteo di estrema destra, saranno quasi tutte chiuse.

Sul Corriere Fiorentino si legge il commento di un titolare di un salone estetico: “Qui in via Matteotti (prima via interessata dal percorso del corteo di FN) non possiamo stare aperti. Abbiamo dovuto contattare tutti i clienti che avevano preso appuntamento per disdire”.

Lo stesso accade nel centro storico, dove i titolari del concept restaurant Ardengo (via dei Cimatori) hanno annunciato la serrata con tanto di struttura in legno per prevenire eventuali danni alla vetrata che introduce al locale.

Anche Panini, storica azienda di figurine che aveva organizzato un evento con Intesa Sanpaolo, ha annunciato l’annullamento dell’appuntamento.

Dalle ore 8:00 alle ore 19:00 ci sarà il divieto di sosta in piazza della Stazione, in via Matteotti, nell’incrocio tra piazza della Stazione via Gobetti, su Ponte al Mercatale fino a Ponte alla Vittoria, in via Sant’Antonio, in Canto al Mercatale, in via San Giorgio e in viale Galilei fino a piazza del Mercato nuovo. La circolazione sarà sospesa al passaggio dei manifestanti.

Gli eventi saranno seguiti, a partire dalle ore 16:00, da Controradio sul sito e sulla pagina Facebook (con diretta).

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