🎧 Sanità e sociale, un patto tra Regione e sindacati sull’assistenza territoriale la digitalizzazione

L’accordo nasce dalla volontà di organizzare la sanità del prossimo futuro e il suo riordino. Un protocollo, quello illustrato oggi e stretto tra Regione e organizzazioni sindacali, che ribadisce la centralità della sanità pubblica. Che mette in evidenza l’importanza dell’innovazione, della ricerca scientifica e della digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, ma anche della concertazione e contrattazione e del dialogo con i territori.

Ne esce fuori una prospettiva fatta di opportunità ma anche di criticità e nodi da sciogliere. Come la necessità per la futura tenuta del sistema di rivalutare le risorse economiche. Con l’obiettivo, condiviso, del potenziamento della sanità e dell’integrazione socio-sanitaria territoriale. Il patto a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Presente il presidente Eugenio Giani, gli assessori alla sanità e al sociale Simone Bezzini e Serena Spinelli e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e delle sigle di categoria (funzione pubblica, poteri locali e pensionati).

“L’obiettivo – ha detto il presidente Giani – è concordare con le tre sigle sindacali le linee di indirizzo e la filosofia con cui la Regione si trova a gestire la sanità, che deve essere pubblica. Le organizzazioni sindacali attraverso questo patto trovano un’intesa su obiettivi e fini e concordano sul fatto che un sistema pubblico, e lo abbiamo visto con la pandemia, diventa determinante quando si entra nel vivo della tutela della salute dei cittadini. Il protocollo mette a regime e nero su bianco quelli che sono obiettivi condivisi. Si articola su più di venti punti e su questo ci muoveremo per dare risposte concrete”.

Il cuore delle riforme e dei percorsi di riorganizzazione che si svilupperanno nei prossimi anni sono la digitalizzazione e l’assistenza territoriale. Nel protocollo c’è il riferimento al nuovo modello futuro basato su case di comunità, ospedali di comunità per le cure intermedie e centrali operative territoriali – ma anche non autosufficienza, telemedicina, Rsa, cohousing e housing sociale e invecchiamento attivo – illustrato con un’iniziativa pubblica nelle settimane scorse e su cui si sta concludendo un percorso di ascolto con l’impegno a recepire il decreto ministeriale 77 dell’estate entro la fine dell’anno.

Un ruolo chiave, concordano tutti, in una sanità di prossimità che sia piena e concreta l’avranno sicuramente le tecnologie digitali. Ed anche questo trovano spazio nell’intesa. Va facilitata, si spiega, memoria e disponibilità dei percorsi assistenziali, o dei singoli episodi diagnostici o terapeutici. E il monitoraggio a distanza, ad esempio, con invio di parametri clinici direttamente da casa. La prospettiva è quella di una condivisione ancora più ampia e semplice di dati ed esami e l’esperienza delle visite a distanza per la presa in carico di pazienti cronici. Utilizzata nella prima fase della pandemia, sarà mantenuta e promossa.

Tra gli altri temi affrontati c’è il monitoraggio trimestrale sull’andamento dei bilanci, la tracciabilità per il trasporto sanitario dell’appropriatezza delle prescrizioni attraverso un percorso trasparente e più semplice nelle procedure tutto dematerializzato. La compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini in funzione della reale situazione economica e dunque utilizzando l’indicatore Isee anziché il redddito sottoposto ad Irpef, meno indicativo, e con l’impegno a rivedere le soglie per le esenzioni se non sufficienti a tutelare le fasce meno abbienti.

Si parla naturalmente anche delle liste di attesa e dei piccoli ospedali che dovranno trovare la loro vocazione attraverso lo svolgimento di attività a bassa intensità assistenziale. Come presidi ospedalieri di base. Si cita l’emergenza urgenza e la continuità assistenziale, con il via libera della giunta alla nuova riorganizzazione che c’è stata giusto nei giorni scorsi.

Ci sono ancora nel protocollo firmato impegni e riflessioni per un progetto dedicato alle nuove generazioni. Dalla prevenzione di problematiche come l’obesità, il disagio psicologico ma anche le nuove condizioni genitoriali. E l’equa istruzione alla necessità di rafforzare le equipe multidisciplinari e multiprofessionali dei servizi dei consultori, della salute mentale e delle dipendenze e della prevenzione. Non poteva mancare il nodo del personale. L’intesa richiama la previsione di una cabina di regia regionale, in collaborazione con tutte le aziende ed Estar, che monitori assunzioni e consistenza degli organici. Ma anche, tra le altre cose, l’attivazione di un sistema di mobilità attraverso procedure di livello regionale. E la stabilizzazione del personale precario assunto durante l’emergenza pandemica e necessario sulla base dei piani dei fabbisogni.

L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini ha sottolineato l’importanza di un metodo di lavoro, all’insegna del confronto e della condivisione con le organizzazioni sindacali confederali. Che è stato alla base dell’impegno di  aggiornamento e riscrittura del protocollo. Un lavoro resosi indispensabile, ha detto Bezzini, alla luce del nuovo scenario post pandemia. “Non si è trattato di un mero aggiornamento – ha spiegato l’assessore – ma della definizione di nuovi traguardi per la sanità. Da condividere fra Regione e sindacati confederali, con l’obiettivo di proiettare al futuro il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario. Nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale del cittadino e della collettività”.

“Ringrazio i sindacati – ha commentato Serena Spinelli – per aver voluto rinnovare questo accordo sulla sanità. Perché significa proseguire un percorso di confronto e discussione su temi cruciali. Dopo la fase pandemica restano ancora molti nodi da sciogliere e alcuni anche in eredità dalla pandemia stessa. Tanti quelli strettamente collegati alle politiche di cui ho la delega, come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della povertà e delle fragilità. Con tutte le questione riguardanti la presa in carico da parte del sistema socio-sanitario”.

🎧 Cgil-Cisl-Uil, l’appello ai Comuni: “Aiutare chi è in difficoltà”

“Aiutare chi è in sofferenza e costruire comunità solidali, a una situazione straordinaria servono risposte straordinarie”. E’ l’appello di Cgil-Cisl-Uil Firenze ai Comuni in vista della contrattazione sociale e il confronto sui bilanci 2023. Le proposte dei sindacati puntano a  combattere l’emergenza sociale, abitativa (130 sfratti al mese) ed economica. Si chiedono tariffe più eque, sostegno per gli affitti degli alloggi, aiuti per le bollette, investimenti su anziani, sanità, asili, disabilità, marginalità, lotta all’abbandono scolastico

“Per superare la difficile situazione in cui si trova l’area fiorentina, è necessario cambiare il nostro modo di organizzare le risposte ai bisogni”. E’ l’appello che Cgil-Cisl-Uil Firenze, rispettivamente con Giancarla Casini, Giovanni Ronchi e Flavio Gambini, lanciano ai Comuni fiorentini in vista della contrattazione sociale e dell’imminente confronto sui bilanci 2023. “A una situazione straordinaria servono risposte straordinarie. Non si può contare solo sulle risorse pubbliche ma è necessario realizzare un nuovo spirito di comunità e costruire comunità solidali. Gli obiettivi sono: aiutare chi è oggi in sofferenza e rischia di esserlo ancora di più nei prossimi mesi; sostenere la sanità pubblica ed universale. Infine programmare la transizione energetica”.

I sindacati sono consapevoli che la scarsa certezza sulle risorse di trasferimento da parte dello stato agli enti locali, e l’aumento dei costi energetici, rendono difficile il lavoro degli amministratori. Proprio per questo è necessario recuperare un forte spirito solidaristico delle comunità, oltre che  interventi economici nazionali. Alcune risorse sono da destinare alle fasce più fragili della popolazione. I i sindacati chiedono che le amministrazioni locali le recuperino attraverso una vera lotta all’evasione fiscale contributiva e tributaria, rafforzando percorsi virtuosi con l’ausilio di tecnologia e personale. Attraverso l’impiego dei dividendi di società partecipate da recuperare per il sociale.

Fondamentale sarà anche chiamare le comunità locali in tutte le loro articolazioni sociali a collaborare per rispondere ai bisogni immediati delle persone. E realizzare insieme le condizioni per una migliore assistenza socio-sanitaria oltre all’autonomia energetica utilizzando le fonti sostenibili. “Se tutti insieme ci chiederemo non solo quello che lo Stato ed il Comune possono fare per noi, ma anche quello che ognuno di noi può fare per aiutare la comunità ad affrontare questo momento di difficoltà e programmare un futuro migliore. Possiamo realizzare quello che ci dicevamo durante la pandemia: insieme ce la faremo”, dicono Cgil-Cisl-Uil Firenze.

“I lavoratori ed i pensionati che rappresentiamo esprimono bisogni che investono, oltre alla sfera lavorativa, anche la sfera personale e familiare che attengono a diritti sociali e di cittadinanza. L’aumento enorme del costo dell’energia, l’inflazione altissima, stanno facendo profilare una crisi economica e sociale gravissima. Una sofferenza che incide maggiormente su famiglie numerose, anziani con pensioni basse. Che rischiano di trovarsi in breve tempo da passare da una situazione di scarsità di mezzi economici ad uno stato di profonda sofferenza e vulnerabilità sociale”, concludono Cgil-Cisl-Uil.

Il crollo del potere d’acquisto è di circa 1870 euro annui in media. Capitolo casa: nell’area metropolitana fiorentina, le domande di contributo affitto nel 2021 superano le 5mila richieste (a Firenze sono state 2847). Le richieste di convalide degli sfratti nel 2022, dal Tribunale di Firenze. 50 convalide di sfratti alla settimana (di cui il 98% per morosità’), 130 sfratti con forza pubblica al mese, con 2.400 sfratti convalidati nell’anno. I canoni di locazione in tanti casi erodono più del 50% del reddito dell’inquilino. E si stima che a Firenze siano almeno 15mila le famiglie sull’orlo del precipizio, in emergenza abitativa.

E anche i dati sul lavoro non fanno troppo ben sperare, pur in presenza di qualche risveglio, visto che il lavoro è sempre più precario. Secondo i dati dei Servizi per l’impiego (secondo trimestre 2002), nell’area metropolitana fiorentina gli avviamenti al lavoro sono stati 8.913 unità a tempo indeterminato (di cui 3.922 femmine e 4.991 maschi), mentre a tempo determinato si è sulle 40.631 unità (metà maschi metà femmine circa). 8.320 in somministrazione, 1.409 in co.co.co, 1.410 in tirocinio, 2.463 in apprendistato, 3.001 lavoro domestico, 7.308 lavoro intermittente, 2.244 altre forme.

Morto sul lavoro Avenza: domani sciopero generale Massa Carrara

Lo hanno proclamato Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, per le ultime due ore di ogni turno di lavoro dopo la morte sul lavoro di un operaio ad Avenza

Sciopero generale di due ore domani nel territorio di Massa Carrara dopo l’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi ad Avenza. Lo hanno proclamato Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, per le ultime due ore di ogni turno di lavoro. I sindacati annunciando anche un’iniziativa presso la sala di rappresentanza in Provincia, che si terrà alle 12, invitando i lavoratori a partecipare.

“L’ennesimo incidente sul lavoro che registriamo oggi è un fatto inaccettabile – sottolineano i sindacati in una nota -. Il nostro territorio conosce troppo bene la piaga degli incidenti sul lavoro che sono figli della fragilità economica e sociale. Il lavoro manca, e bisogna che col Codice degli appalti si metta mano per frenare i subappalti al ribasso che sono frequenti. Le partite Iva poi sono figure ancora più deboli perché hanno da sole il peso di stare nei tempi e nei costi del lavoro, in un sistema fortemente caratterizzato da una riduzione dei costi che porta a lavorare a ritmi frenetici”. Per le sigle sindacali, “occorre che le istituzioni e la politica passino dalle parole ai fatti, non si parla solo di lavoro povero ma anche della vita o morte delle persone che lavorano. Nelle scorse settimane abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione perché riteniamo necessario ed urgente che attraverso un rinnovato atto di responsabilità collettiva Governo, istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti, parti sociali, stipulino un grande patto per la salute e per la sicurezza sul lavoro che deve inserirsi all’interno ed in coerenza di un quadro pluriennale determinato dalla strategia nazionale di prevenzione e protezione, assente da sempre nel nostro Paese”.

GKN: lunedì sciopero generale

Lunedì 19 luglio sciopero generale territoriale dell’area metropolitana di Firenze, con manifestazione la mattina in piazza Santa Croce: lo proclamano Cgil-Cisl-Uil a difesa del lavoro, a sostegno della vertenza Gkn, per difendere la dignità del lavoro, il tessuto industriale, i diritti e la legalità

“Firenze difende il lavoro” è questo il claim per lo  sciopero generale territoriale dell’area metropolitana di Firenze, con manifestazione la mattina in piazza Santa Croce: lo proclamano Cgil-Cisl-Uil Firenze per lunedì 19 luglio a difesa del lavoro, a sostegno della vertenza della Gkn di Campi Bisenzio per il ritiro di tutti i licenziamenti, per la dignità del lavoro, per la tutela del tessuto industriale, per un sistema economico basato sui diritti, la legalità e il rispetto del lavoro. Lo sciopero è previsto per le prime 4 ore di lavoro della giornata, federazioni e le Rsu-Rsa potranno decidere modalità diverse.

LA PIATTAFORMA CGIL-CISL-UIL

Ormai da anni combattiamo per un sistema economico che non abbia nel massimo profitto e nella libertà di impresa i suoi presupposti. Le grandi vertenze industriali, ultima in ordine di tempo quella della Gkn, mostrano invece sempre più la volontà delle grandi multinazionali di agire in nome del profitto senza considerare il destino di migliaia di lavoratori e lavoratrici. È il nostro tessuto manifatturiero ad essere a rischio, con la sua capacità di produrre lavoro stabile e tutelato. Il rischio è una progressiva desertificazione delle nostre aree industriali con il conseguente aumento del lavoro povero, senza diritti e delle presenze criminali.

Le difficoltà del lavoro attraversano non solo la manifattura, ma interi settori economici del nostro territorio. Dalla grande distribuzione al settore pubblico, dalla cura alla persona al settore agricolo, dal mondo dello spettacolo alla logistica e all’edilizia, il lavoro viene svalorizzato, ridotto a necessità produttiva e non a dignità delle persone. È fortemente presente il rischio che la riorganizzazione capitalistica e produttiva post pandemica crei chiusure, aumento della frammentazione del lavoro, diffusione del precariato e della disoccupazione.

Un rischio che come sindacati non vogliamo correre. Il tempo della mobilitazione è adesso. Chiediamo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici di partecipare allo sciopero e alla manifestazione. Chiediamo alle Rsu di farsi protagoniste di un’alternativa basata sulla dignità del lavoro, secondo quanto indicato a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil.

Siamo impegnati per ricomporre le filiere, eliminare l’illegalità, fare in modo che il sistema delle imprese offra lavoro stabile e che il sistema pubblico provveda a dare un indirizzo in economia attraverso un suo impegno diretto e più adeguate forme di controllo. Il Pnrr deve servire per diffondere tutele e diritti, e Cgil-Cisl-Uil continueranno nel loro impegno a livello, aziendale, territoriale e nazionale.

In questo, i lavoratori e lavoratrici non sono soli. La qualità del lavoro è alla base di una società più equa e giusta. Per questo siamo sicuri che avremo al nostro fianco i cittadini e le cittadine, le forze politiche e sociali impegnate ogni giorno per rendere il nostro un paese migliore, le amministrazioni locali e la parte sana dell’economia del nostro territorio.

La decisione di chiudere la Gkn è l’espressione più chiara di una arroganza inaccettabile, che deve essere bloccata prima che si possa diffondere e diventare un ‘modello’ di politica industriale. Per tutti è il momento di scegliere da che parte stare non solo con le parole, ma con fatti concreti. Serve una risposta ferma e decisa, serve che i lavoratori e le lavoratrici, organizzati in sindacato, siano i protagonisti del cambiamento.

🎧 “200 infortuni mortali sul lavoro da inizio anno: basta morti”: flash mob sindacati in Piazza Signoria

“Non possiamo accettare che la crisi economica legata alla pandemia, la frantumazione e l’impoverimento del lavoro, la disoccupazione e anni di mancati investimenti sulla prevenzione producano un drammatico aumento degli infortuni anche mortali”

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. È lo slogan della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil, Cisl e Uil per la sicurezza sul lavoro: a Firenze si è svolto un flash mob in piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio nel corso del quale alcuni lavoratori hanno indossato simbolicamente un dispositivo di protezione.

“Non possiamo accettare – è stato fatto notare dai sindacati – che la crisi economica legata alla pandemia, la frantumazione e l’impoverimento del lavoro, la disoccupazione e anni di mancati investimenti sulla prevenzione producano un drammatico aumento degli infortuni anche mortali. Ci vuole un progetto di istruzione nelle scuole, formazione vera e non formale, addestramento preventivo, investimento nelle nuove tecnologie per la formazione e la prevenzione e soprattutto ci vuole un rinnovato sistema di controlli”. Secondo Cgil, Cisl e Uil “illegalità e minore sicurezza vanno di pari passo, per questo il nostro territorio non può affrontare questa preoccupante escalation con i pochi addetti che sono presenti negli istituti di prevenzione e controllo legati al tema della sicurezza”.

Come organizzazioni sindacali “abbiamo offerto alla prefettura la nostra disponibilità a collaborare ad un tavolo di monitoraggio che possa prevenire il nascere di condizioni di illegalità e sfruttamento nei luoghi di lavoro anche in un’ottica di prevenzione delle ricadute sulla salute e sicurezza dei lavoratori addetti”. Paola Galgani, segretaria generale della Cgil, ha parlato di “proporre alla politica, alle istituzioni e agli enti di controllo un patto per la salute e la sicurezza sul lavoro”, il segretario generale Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina ha sottolineato che sono necessari “più controlli”. Per Leonardo Mugnaini, coordinatore Uil area fiorentina, “dobbiamo rimettere al centro la sicurezza, quello che è stato fatto finora non basta”. All’iniziativa ha partecipato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Durante il presidio sono stati anche illustrati i dati sulle ispezioni e sugli incidenti sul lavoro. “I dati nazionali parlano di circa 200 infortuni mortali, nella città di Firenze parliamo di 22 mentre la media in passato era di 11: un segnale di riflessione importante”, spiega Elena Aiazzi della Camera di Commercio Firenze.

Oggi c’è stato l’ennesimo incidente mortale a Castiglione della Pescaia: un operaio di 44 anni, che stava lavorando in strada, è stato investito da un furgone che, secondo una prima ricostruzione, era parcheggiato e si sarebbe mosso dopo essere stato urtato da un’auto. Ennesima morte sul lavoro che ha luogo il giorno della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil-Cisl-Uil per la sicurezza sul lavoro.

 

Violenza contro le donne, firmato protocollo di intesa fra Comune Firenze e sindacati

Contrastare la violenza sulle donne creando una rete di collaborazione e confronto continuo fra Comune di Firenze, Cgil, Cisl e Uil, mettendo in atto una serie di azioni concrete che partano dalla prevenzione fino ad arrivare alla promozione del sostegno e  del reinserimento socio-lavorativa delle vittime. E’ l’obiettivo del protocollo di intesa firmato questa mattina a Palazzo Vecchio dall’assessora a diritti e pari opportunità Sara Funaro, dall’assessore al welfare Andrea Vannucci, dalla responsabile Uil Area Metropolitana Firenze Paola Vecchiarino, dalla segretaria territoriale Cisl Firenze Prato Rossella Bugiani, dalla segretaria generale Cgil Firenze Paola Galgani e dalla responsabile Coordinamento donne Cgil Firenze Maria Cristina Arba.

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“Questo protocollo è il risultato di un lavoro che portiamo avanti da tempo insieme per unirsi e vincere la battaglia” hanno detto gli assessori Funaro e Vannucci, che hanno aggiunto: “Con questa firma mettiamo in sinergia le iniziative che già ci sono a livello territoriale contro la violenza di genere e per metterne in campo di nuove. Purtroppo è un fenomeno sempre più attuale e sempre più preoccupante per cui bisogna unirsi per cercare di dare risposte e informazioni sulle opportunità che ci sono. Abbiamo deciso, insieme alle sigle sindacali, di firmare questo protocollo per mettere tutto a sistema con le imprese e le associazioni che si occupano di violenza di genere”.

“Come Cgil Firenze siamo da sempre impegnati contro la violenza sulle donne. Se i femminicidi sono la punta dell’iceberg, tante sono le violenze di cui le donne sono vittima, dai maltrattamenti familiari, alle percosse, alla violenza psicologica, alle vessazioni – hanno detto Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze e, Maria Cristina Arba, responsabile Coordinamento donne Cgil Firenze – che nella maggior parte dei casi accadono in famiglia ma anche nei luoghi di lavoro. Fondamentale risulta quindi la prevenzione e l’educazione a una cultura di genere mirata alla eliminazione degli stereotipi e alla sensibilizzazione anche nei posti di lavoro”.

“Contrastare la violenza sulle  donne significa impegnarsi in una battaglia civile sui diritti, sulla libertà, per la dignità della persona, per il rispetto delle diversità” ha detto Rossella Bugiani, segretaria territoriale Cisl Firenze Prato, che ha aggiunto: “Il tavolo costituito con il Comune, i sindacati, le associazioni impegnate contro la violenza di genere, potrà servire a informare, condurre iniziative concrete di prevenzione, sviluppare percorsi per l’inserimento lavorativo. E’ assolutamente necessario uno sforzo coordinato di tutti anche sotto il profilo culturale per contrastare questo bieco fenomeno che devasta  le vite di troppe donne.  La Cisl è da tempo impegnata nelle aziende con i lavoratori e i datori di lavoro, negli spazi della contrattazione, per diffondere la cultura del rispetto delle diversità, contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di violenza”.

“E’ un passo molto importante l’istituzione del tavolo di contrasto voluto dal Comune di Firenze insieme alle organizzazioni sindacali e all’assessorato di pari opportunità e di genere. Il protocollo firmato oggi – dice che Paola Vecchiarino, responsabile Uil Area Metropolitana Firenze – non è significativo soltanto per il valore in sé nella lotta alla violenza di genere, ma perché grazie a questa intesa sarà più facile per le donne vittime di abusi il reinserimento sociale e lavorativo secondo specifici progetti ad hoc. E’ fondamentale non far sentire sole le vittime di violenza, dando loro una prospettiva con cui costruirsi un futuro”.


CGE FOTOGIORNALISMO

Con questo protocollo, approvato con la delibera di indirizzo del festival dei diritti, viene stabilito un impegno ulteriore per contrastare la violenza di genere nel territorio fiorentino creando tra tutti i soggetti interessati una rete di collaborazione e confronto con la quale definire programmi e processi di contrasto al fenomeno. Fra questi viene istituito un tavolo di contrasto alla violenza di genere che fornisca elementi per la conoscenza del fenomeno sul territorio cittadino e in particolare per costruire azioni e iniziative volte al suo contrasto. Al tavolo parteciperanno sia il Comune di Firenze, con l’assessorato Pari Opportunità e l’assessorato al Welfare, e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del protocollo che lo estenderanno insieme alle associazioni impegnate sulla violenza di genere. Fra le azioni concrete che verranno messe in campo c’è la predisposizione di una campagna di prevenzione alla violenza di genere con l’obiettivo di sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori all’interno delle aziende del territorio fiorentino e con il coinvolgimento delle associazioni datoriali e delle associazioni che si occupano di violenza di genere. Inoltre si vuole promuovere iniziative congiunte a carattere pubblico per sensibilizzare sul tema della violenza di genere e preparare azioni volte al reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza attraverso specifici progetti. Verranno inoltre messe in rete le azioni che verranno portate avanti per garantire il sostegno al percorso di studi per i figli delle vittime di violenza, il supporto psicologico per le donne vittime di violenza e per eventuali figli e la possibilità di promuovere soluzioni abitative per donne che devono sottrarsi alla violenza domestica del partner.

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