Toscana: solo 11% case popolari a stranieri

Il dato è contenuto nel  settimo Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, redatto dall’Osservatorio Sociale Regionale (OSR) . in Toscana il 3% delle famiglie vive in Erp, ma aumentano compravendite e calano sfratti.

L’88,4% degli assegnatari degli alloggi pubblici è di cittadinanza italiana. Un quinto degli assegnatari ha in famiglia un soggetto invalido. I nuclei unipersonali sono 12.516, poco più di un quarto del totale.
Nel 2017 sono stati assegnati 1.007 alloggi, 76 in più rispetto all’anno precedente. Il tasso annuo di soddisfazione delle domande si è attestato al 4,4%.

Nelle domande ammesse i nuclei italiani risultano i principali (58,3%), crescono nel primo 20% delle graduatorie (66,3%) e in corrispondenza delle assegnazioni (77,4%).
I nuclei di cittadinanza straniera sono invece mediamente in graduatoria più bassa rispetto ai nuclei italiani. Nel primo 20% delle graduatorie sono il 33,7%; nelle assegnazioni effettive il 22,6%.

Quest’anno il Rapporto presenta un focus sulle domande e le assegnazioni di case Erp. Nel 2018 si registra un calo del 16,1% delle domande presentate rispetto al 2017 (- 18,9% per le domande ammesse). Un dato ancora più significativo se confrontato con quello del 2015 (-27,4% per le domande presentate e -32% per quelle ammesse). 

Sfratti in calo, mercato immobiliare in ripresa per il quarto anno consecutivo, segnali di ripartenza anche nel settore costruzioni. Confermato il dato sui toscani residenti nelle case del patrimonio erp, pari al 3% delle famiglie. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal settimo Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, redatto dall’Osservatorio Sociale Regionale (OSR) in collaborazione con il Settore politiche abitative della Regione.

L’analisi del calo delle domande, che peraltro interessa in misura omogenea sia famiglie italiane che famiglie di origine straniera, non può essere ricondotto ad un solo fattore. E’ verosimile che vi incidano in parte i requisiti per l’accesso introdotti dalla LR n. 41/2015, ed in parte altri elementi come il nuovo Isee (introdotto nel 2015), che ha comportato la valorizzazione di altre voci prima non considerate ed il rafforzamento dei controlli: ad esempio, nel 2015, si è osservato un abbattimento dell’80%, rispetto al 2014, di Dichiarazioni Sostitutive Uniche con patrimonio nullo dal 66,8% al 14,1%, che nel 2016 si è ridotta addirittura ad un quota inferiore al 6%.

La Toscana che emerge dal rapporto è una regione con buoni livelli di benessere (nel 2015 reddito medio lordo era di 33.323 euro per famiglia a fronte di una media nazionale di 29.288), ma un’età media più elevata rispetto al dato medio nazionale (46,8 anni vs. 45,2). Questo implica un indice di dipendenza (la misura del rapporto tra popolazione attiva e popolazione troppo giovane o troppo anziana per partecipare al mercato) sbilanciato verso la quota di popolazione inattiva.

Nel 2017 in Toscana è leggermente aumentato il tasso di occupazione (passato dal 65,3% al 66%), sono aumentate le donne che lavorano (+ 2,7%), è diminuita la disoccupazione (dal 9,5% all’8,6%). Tuttavia ci sono circa 53mila famiglie toscane (corrispondenti a circa 119mila gli individui) che vivono in condizione di povertà assoluta , mentre l’incidenza della povertà relativa è del 5% con riferimento alle famiglie. Infine l’incidenza delle spese per la casa è diminuita rispetto al reddito delle famiglie. Tuttavia questo non è avvenuto per le famiglie in condizioni di maggiore fragilità economica: riprova che le spese per la casa rappresentino un utile indicatore relativo alle povertà.

In calo gli sfratti, diminuiti nel 2017 sia nelle richieste (10.614; -12,3%), che nei provvedimenti (4.276; -7,3%) e nelle esecuzioni (3.194; -6,9%). Pistoia si conferma la provincia con minore incidenza di sfratti (uno ogni 1.265 famiglie), mentre Arezzo, Prato e Pisa sono quelle con situazioni di maggiore difficoltà.

Nel 2017 realizzati o acquisiti 266 nuovi alloggi (+21 rispetto all’anno precedente). Attualmente ci sono 523 nuovi alloggi in costruzione, di cui 273 con consegna prevista nel 2018. Ad oggi ci sono 241 alloggi sfitti con lavori di manutenzione in corso, 535 appartamenti in attesa di manutenzione (lavori già finanziati) e 736 in attesa di manutenzione e dei relativi finanziamenti.
Il 93,1% degli alloggi è assegnato con regolare contratto di locazione, ma esiste anche un 1,6% occupato senza titolo o abusivamente.

 

Il rapporto 2018 sulla condizione abitativa dele case in Toscana registra una leggera ripresa del settore delle costruzioni (+9,4% di nuove abitazioni nel 2016 rispetto al 2015), sebbene i dati siano ancora molto lontani dai livelli pre-crisi.

 

Firenze, case popolari: approvato protocollo per promuovere legalità e rispetto regole

Il protocollo, che sarà firmato nei prossimi giorni dall’assessore Funaro, dal presidente di Casa spa Luca Talluri e dai sindacati degli inquilini Sunia, Unione inquilini, Conia e Sicet, è frutto della stretta collaborazione tra Comune, Casa spa e sindacati degli inquilini per promuovere regole più stringenti per il rispetto della civile convivenza nelle case popolari.

Il protocollo prevede diverse misure per potenziare le regole e le sanzioni per promuovere il rispetto della legalità negli alloggi di edilizia residenziale pubblica, come ad esempio, il fatto che vengano elevate multe di importo progressivamente crescente in caso di maggior gravità o reiterazione di comportamenti illeciti da parte degli assegnatari.
Nella revisione del regolamento di utenza, sarà posta maggiore e più puntuale attenzione per quei comportamenti che denotano volontario disprezzo delle regole, rifiuto di integrazione e solidarietà o addirittura volontà di prevaricazione nei confronti dei coinquilini.
“Il nuovo regolamento d’utenza è un’ulteriore misura per fare in modo che negli alloggi erp ci sia, come abbiamo detto più volte, una convivenza pacifica e civile tra gli assegnatari – ha spiegato l’assessore alla Casa Funaro – regolata da norme che permettano il quieto vivere. Diritti e doveri sono uguali per tutti perché quando una persona usufruisce di un bene pubblico, come lo è una casa popolare, deve rispettare il bene e le persone con cui lo condivide”.
“Come amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore – faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità perché le regole di convivenza civile siano definite in maniera chiara e vengano rispettate da tutti. E il protocollo, che si aggiunge alla recente attivazione di un apposito ufficio sociale presso Casa spa, va proprio in questa direzione”.
“Vorrei ringraziare Casa spa per la collaborazione e anche i sindacati degli inquilini – ha concluso Funaro -, che ci hanno sostenuto e supportato per la stesura del protocollo e delle varie iniziative per aiutare le autogestioni, che fanno quotidianamente un grande lavoro, per garantire il rispetto delle regole nelle case popolari”.
“Il rispetto delle regole è un principio necessario e imprescindibile – ha dichiarato Laura Grandi a nome dei sindacati degli inquilini Sunia, Unione inquilini, Conia e Sicet -, che deve essere perseguito e affermato ovunque e a maggior ragione nelle case popolari e nei blocchi di autogestione, per non incrinare quel tessuto sociale sano, che è presente nei blocchi di edilizia pubblica del nostro territorio. Quindi ben venga questo protocollo, importante e utile a ribadire la coesione sociale sia la necessità che la legalità e il rispetto degli altri e del bene pubblico siano affermati”.
“Questo protocollo è un altro segnale importante per la convivenza delle famiglie nelle case popolari – ha detto il presidente di Casa spa Luca Talluri -, che si aggiunge e si integra con l’ufficio mediazione sociale recentemente integrato”.
Inoltre, il protocollo prevede la possibilità di realizzare iniziative di informazione e formazione degli assegnatari, specie nell’ambito dell’autogestione, sulle norme di comportamento nell’erp, mettendone in luce i vari aspetti e segnalando le migliori modalità per contrastare le diverse violazioni.

 

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