Casa Spa a Salvini: “Da Governo nessun finanziamento e pressione fiscale raddoppiata”

Dopo le dichiarazioni del Ministro Salvini sul Corriere della Sera – «Sono sconvolto. Toscana, Piemonte e Umbria contro il decreto sicurezza? Mi sto facendo mandare il numero dei cittadini delle tre regioni che aspettano una casa popolare: mi fa specie che ci siano sindaci e governatori che invece di fare il loro lavoro si preoccupano di cose del governo. Mi fa specie l’ignoranza di alcuni governatori, penso a quello del Lazio, che parlano di diritto alla salute violato: se oggi un immigrato fa ricorso al pronto soccorso, gli vengono concesse tutte le cure necessarie» il Presidente di Federcasa e di Casa SPA Luca Talluri dichiara:

“Non perda tempo il Ministro Salvini a farsi mandare dati dai suoi funzionari sulle gestione dell’edilizia residenziale pubblica a Firenze (tema per altro di competenza del Ministro Toninelli), i numeri sono molto chiari:

Tra il Comune di Firenze e gli altri 29 Comuni della Provincia fiorentina di Casa Spa, gestiamo oltre 13.000 alloggi, di cui oltre 12.800 di Edilizia residenziale pubblica, cresciuti dal 2014 ad oggi di oltre 500 unità e questo anche grazie ai Governi Renzi e Gentiloni, che, dopo il blocco assoluto di investimenti avvenuto nel 2008, con la legge di riforma 80/2014 ha stanziato di 321 milioni di euro; e con queste risorse è stato possibile ristrutturare ben 450 nuovi alloggi e assegnarne a nuove famiglie 733.

Il nostro territorio, come tutta la Toscana ha però grande bisogno di continuità nelle politiche per la casa e per l’edilizia residenziale pubblica ed invece abbiamo letto come nella sua prima legge di bilancio del nuovo Governo sono state stanziate € 0 di risorse per il 2019 al netto del dato oggettivo che vedrà Casa SPA e le altre Aziende di gestione ERP toscane dover pagare una aliquota IRES raddoppiata.

Si ricordi il Ministro – aggiunge Talluri nella replica –  prima di chiedere cosa stiamo facendo per dare case popolari ai cittadini, che gli stanziamenti per questo settore sono di competenza di questo Governo, che oltre a non aver stanziato nulla, ha raddoppiato la pressione fiscale sulle Aziende di gestione.

Inoltre, da Presidente nazionale di Federcasa, Associazione di tutti i gestori di case popolari d’Italia, faccio presente al Ministro  – conclude il presidente di casa Spa – che dovrebbe preoccuparsi di garantire il prelievo alla fonte di chi riceverà il reddito di cittadinanza ed è inquilino moroso di case popolari e di sbloccare ciò che il suo Governo tiene bloccato, ovvero la delibera Cipe del 22-12-2017 del governo PD, che prevede 350 mln di euro per nuove costruzioni di Case popolari”.

La denuncia di Grassi: famiglia al freddo in alloggio ERP

Famiglia al freddo da settimane. Grassi (Frs): “Comune e Casa Spa non riparano le caldaie negli alloggi ERP prima di 10 anni. I regolamenti troppo rigidi, che non guardano in faccia alla cittadinanza, debbono essere modificati”.

Conferenza stampa questa mattina con Tommaso Grassi che ha presentato la situazione di una famiglia che paga regolarmente l’affitto a Casa Spa, ma che è rimasta al freddo ormai da settimane. Caldaia rotta e niente soldi per ripararla.

I regolamnenti di Casa Spa e Comune sono troppo rigidi:”Una norma che è così rigida da costringere una famiglia, con al proprio interno disabili, a dover stare al freddo da settimane, con la caldaia rotta, perché nella carta dei servizi di Casa Spa è scritto che non sono autorizzate, e quindi sostenute, le spese dal soggetto gestore in caso di malfunzionamento entro i primi 10 anni di vita dell’impianto: è una norma – sottolinea il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi – che deve essere modificata. Non ha senso basarsi sull’età di una caldaia per decidere se ripararla o lasciare al freddo l’appartamento. La rottura di una caldaia non può essere imputata ad una errata gestione e i rischi collegati ad un malfunzionamento, come ci racconta la cronaca degli ultimi anni, sono ben noti”.

“E’ un caso sul quale l’amministrazione è stata più volte coinvolta, ma non ha dato alcuna risposta e si è trincerata dietro alle norme. Troviamo incredibile – prosegue Tommaso Grassi – che una famiglia che paga l’affitto regolarmente a Casa Spa, che è non nelle condizioni di far fronte ad una spesa imprevista di diverse centinaia di euro, abbia dovuto trascorrere il Natale al freddo. Paradossale poi che l’intervento debba essere obbligatoriamente effettuato dalla ditta scelta da Casa Spa per le manutenzioni, senza quindi la possibilità di effettuare una comparazione tra diversi manutentori. Casa Spa non paga, ma decide da chi far effettuare i lavori: un sistema che non possiamo accettare”.

“Chiediamo ai vertici di Casa Spa la modifica dell’atto regolamentare, all’assessora Funaro – conclude Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra – chiediamo di trovare una soluzione per questa famiglia, soluzione che non può certo essere quella di rimanere al freddo per ancora giorni e giorni. Una vicenda di cui ci occupiamo per la valenza generale della loro situazione, e che dubitiamo sia l’unica in città, ma rischia di essere la punta di un iceberg che nasconde una gestione di cui non ci capacitiamo”.

Erp in Toscana: Casa Spa, “Riforma rischia papocchio”

“Toccare la governance vuol dire fare una riforma di sistema. Dobbiamo aver ben presente di dove vogliamo portare l’edilizia residenziale in Toscana, altrimenti rischiamo di fare un papocchio”. È il monito che lancia il presidente di Casa Spa, Luca Talluri, al termine dell’audizione in commissione Sociale del Consiglio regionale sulla proposta di legge di riforma dell’Erp in Toscana. Il soggetto gestore dell’edilizia residenziale a Firenze frena l’idea contenuta nella riforma di ridurre le aziende che amministrano il patrimonio
immobiliare da 11 a 3.

“Non vedere l’utilita’ del servizio verso i piu’ poveri come elemento di riferimento e fine ultimo della riforma rischia di essere davvero un danno- insiste sul punto-. Riteniamo che sia piu’ opportuno limitarsi a toccare la legge 41 sugli aspetti piu’ gestionali per migliorare i rapporti fra Comuni e inquilini, l’accesso e la gestione delle case popolari”.
Contemporaneamente Talluri invita la Regione “ad avere molta piu’ accortezza a fare una riforma di sistema”. La priorita’ per Casa Spa e’ l’incremento dell’offerta di case
popolari. “Troppe domande sono inevase- ricorda-. Abbiamo in Toscana 49 mila alloggi e 25 mila domande depositate. Il vero obiettivo e’ di fare un vero piano casa per 15 anni che porti almeno 10-15 mila alloggi in piu’, insieme a meccanismi di miglior gestione che consentano di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini”. Questo dovrebbe essere il vero obiettivo ad avviso di Talluri, “e non creare tre aziende perche’ abbiamo gia’ tre Asl”. La stella polare da seguire e’ quella della legge del 1996 voluta dall’allora giunta regionale di Vannino Chiti, “che metteva i Comuni al centro del sistema e avvicinava al campanile il sistema dell’Erp. Quindi, 11 aziende non e’ un numero sbagliato, strano o antistorico, ma era strettamente connesso a quella scelta”.

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