1 maggio: Barbagallo, morti sul lavoro come a inizio ”900

Lo ha affermato il segretario generale della Uil dal corteo del primo maggio a Prat. Camusso (CGIL): “mi sembra che il Paese non si meriti il voto in autunno. Servono cose concrete, mi pare che ci sia una responsabilità che le forze politiche devono assumersi”.

“Oggi siamo allo stesso livello di mortalità del 1911 e questo vuol dire che non stiamo facendo nulla”. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando dal corteo del primo maggio a Prato dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro, ricordando di essere andato questa mattina, prima dell”inizio del corteo
insieme ai leader di Cigl e Cisl, a deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro a Marcognano dove nel 1911 persero la vita 10 lavoratori. “Si mette al primo posto il
profitto”, ha sottolineato Barbagallo e invece bisogna investire di più sulla sicurezza sul lavoro e anche “aumentare le sanzioni”.

“La somma di mancati investimenti e precarietà ha determinato disattenzione alle norme di sicurezza” sul lavoro. “Ancora troppi insistono a dire che sono dei costi e devono essere tagliati”, ma non è così: lo ha sostenuto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. “Non ci sono investimenti su questo tema. Nonostante tanta tecnologia, non la si usa per creare le condizioni di sicurezza. Inoltre c”è tanta ricattabilità che deriva dalla disoccupazione e dalla precarietà”, ha aggiunto Camusso.
L”aumento dei controlli, ha concluso, “è una delle strade per risolvere il problema”

Camusso è intervenuta anche sulla situazione politica italiana. “Mi sembra che il Paese non si meriti il voto in autunno. Non ci si avvicina ai problemi del Paese continuando ad invocare il voto, servono cose concrete, mi pare che ci sia una responsabilità che le forze politiche devono assumersi” ha osservato.   Le forze politiche, ha proseguito, “devono decidere su quale programma governare questo Paese e noi chiediamo che i temi della sicurezza sul lavoro siano affrontati anche prima del nuovo governo”.

Barbagallo (Uil): “Secondo dati Istat, nuovi occupati solo per lavoretti”

Intervenendo a Firenze, il segretario generale della Uil ha fatto notare come la maggioranza di chi trova lavoro nel 2017 per la maggior parte sia a tempo determinato

I nuovi occupati evidenziati dai dati Istat per il terzo trimestre 2017 “sono per la maggior parte a tempo determinato, quindi è un problema che abbiamo di fronte”. Lo ha affermato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, parlando a margine dell’iniziativa “Quaderni del lavoro” della Uil Toscana a Firenze. “Spesso sono lavoretti – ha aggiunto – e bisogna anche verificare questo, troppe piattaforme digitali che mandano per tre euro babysitter a casa, per cinque euro coloro che vanno a guardare come sono state messe le merci nei supermercati, per cinque euro coloro che portano da mangiare a casa: non è buona occupazione. Bisogna insistere invece sugli investimenti pubblici e privati, smetterla con questa austerità che ha ridotto l’Europa in povertà”.

Secondo Barbagallo, l’ipotesi di riduzione delle proroghe dei contratti a tempo determinato, contenuta in un emendamento alla legge di bilancio, “è sempre un aiuto” ma “il problema di fondo è sempre quello: il lavoro non si crea per decreto, si crea con investimenti pubblici e privati. Lo sosteniamo da tempo, bisogna bisogna fare in modo che succeda”. Il leader della Uil ha ricordato: “Noi, negli ultimi incontri che abbiamo fatto col governo, abbiamo chiesto di raddoppiare la penalità in denaro per chi licenzia, perché era più facile licenziare che mandare in cassa integrazione i lavoratori. Questo quantomeno lo abbiamo avviato con l’ultima intesa che abbiamo fatto”; Adesso “che è stato fatto il nuovo presidente dell’Eurogruppo, che è un portoghese, che dovrebbe essere contro l’austerità, ritorneremo alla carica per il lavoro, ritorneremo alla carica per eliminare un’austerità che sta distruggendo l’Europa”.

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