Il 31 ottobre corteo Cgil su vertenze nella Piana fiorentina

Il 31 ottobre manifestazione della Cgil a Sesto Fiorentino sulle vertenze nella Piana tra Firenze e Prato “contro i licenziamenti, la precarietà, lo sfruttamento”.

“Su questo territorio tira una brutta aria, vogliamo un nuovo modello di sviluppo fondato sul lavoro”. Il corteo partirà dal Cartonificio Fiorentino di viale Ariosto alle ore 10 e arriverà
in piazza Vittorio Veneto dove si terranno interventi di sindaci, lavoratori delle vertenze Electro System, ex Gkn, Cartonificio, degli appalti di Mondo Convenienza.

Dice la Cgil: “Da tempo denunciamo, anche a livello nazionale, che la mancata centralità’ del valore lavoro nel governo delle politiche pubbliche e di investimento, e il libero predominio della rendita e della finanza sull’economia reale stanno producendo mostri e crisi le cui conseguenze ricadono troppo spesso sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Tra le vertenze della Piana, la Cgil ricorda la sorte incerta degli oltre 80 lavoratori del Cartonificio Fiorentino, la perdita del posto di lavoro di circa 65 somministrati della
Electro System di Campi Bisenzio, il licenziamento dei 185 lavoratori della ex Gkn-Qf e un aumento diffuso della cassa integrazione per il calo degli ordini internazionali in settori
come la moda. “Sono solo alcune criticità’ che da più’o meno tempo stiamo affrontando sul territorio oltre all’emergere di situazioni di sfruttamento e illegalità sulle quali siamo
intervenuti, sia ripristinando il dovuto legittimo percorso sindacale sia sostenendo quelle piccole imprese di subappalti della moda dove abbiamo aiutato i lavoratori a denunciare e a ritrovare un nuovo lavoro in condizioni di dignità”.
Nella Piana fiorentina c’e’ circa il 24% delle imprese della Toscana, che producono quasi un terzo del Pil regionale (a fronte di una popolazione del 20%). Solo a Sesto Fiorentino risultano circa 4.467 imprese (di cui circa 1.000 nella sola manifattura e oltre 1.200 nel commercio) con 22.753 addetti.
Gli avviamenti sui comuni di Sesto, Campi e Calenzano nel 2022 sono stati circa 28.500 (di cui oltre il 70% precari a termine), in aumento rispetto al 2021, mentre le iscrizioni alla disoccupazione nel 2022 sono state 4.515, in aumento rispetto all’anno precedente del +15%.

Stop affitti brevi, Sunia Firenze: è primo passo ora modifica legge regionale

“Si è fatto qualcosa contro l’immobilismo generale in merito alla questione. Ora serve la modifica delle norme regionali: ecco le 2 nostre proposte” questo quanto afferma Laura Grandi segretaria Sunia

“Si poteva fare meglio? Sì, ma intanto si è fatto qualcosa, contro l’immobilismo generale in merito alla questione. Servirebbe anche una normativa nazionale? Indubbiamente sì, e la proposta elaborata da Alta Tensione Abitativa è la migliore possibile perché affronta uno per uno i nodi che solo una legge nazionale può sciogliere. Lo sosteniamo da tempo, pubblicamente e nei molti momenti di discussione con l’ampio gruppo di associazioni e residenti di tutta Italia che ATA ha saputo coinvolgere” lo affermano  Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze), Laura Grandi (segretaria generale Sunia Firenze) e Grazia Galli (Progetto Firenze).

Secondo il Sunia “non bisogna limitarsi ad addossare tutte le responsabilità di intervento alla maggioranza che attualmente guida il Paese, perché il governo del territorio e la disciplina urbanistica sono, infatti, materie in cui Regione e Comuni possono fare ancora tanto, e molto più di quanto si è visto sin qui. Il prossimo passo, perciò non può che essere quello che da tempo stiamo chiedendo: la modifica delle norme regionali”.

Il Sunia chiede pertanto alla Regione  Regione Toscana ” due modifiche semplici e chiare. Sia l’articolo 99 della legge regionale, n° 65 / 2014 (“Norme per il governo del territorio”), introducendo due sottocategorie all’interno della categoria d’uso residenziale, in modo da permettere ai Comuni di distinguere, in tutto il proprio ambito territoriale e senza automatismi di passaggio, l’uso residenziale proprio da quello a fini di locazione breve, o turistico ricettiva. Al contempo, va modificato l’articolo 54 della legge regionale n° 86 /l 2016 (“Testo Unico del sistema turistico regionale”), laddove per varie fattispecie di attività ricettive extralberghiere la possibilità di insediarsi in immobili a destinazione residenziale senza necessità di cambiarne la destinazione d’uso. Un articolo che entra improvvidamente a piedi pari in materia urbanistica, interferendo con la potestà dei Comuni e alimentando indebite controversie interpretative”.

🎧 Firenze, il delivery diventa etico e sostenibile: firmato protocollo d’intesa

Il delivery a Firenze cambia volto e le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità, della sostenibilità ambientale e sociale ma soprattutto “etiche”.

Questo è lo scopo del protocollo d’intesa promosso dall’assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto stamani dal Comune di Firenze, Camera di Commercio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana e le associazioni di categoria Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna per il delivery a Firenze.

In podcast l’intervista all’assessora Benedetta Albanese e a Bernardo Marasco di Cgil Firenze, a cura di Lorenzo Braccini. 

Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei riders e ad usare mezzi ecologici per le consegne. Saranno introdotti il divieto del lavoro a cottimo, la sicurezza sul lavoro e l’introduzione dei contratti nazionali. L’obiettivo è quello di dare il via allo sviluppo di un market place locale e di trasparenza nelle consegne, che crei maggiore consapevolezza nel consumo e consenta a ciascuno di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale. C’è attenzione anche verso il consumatore. Sarà, infatti, garantita la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna.

Nel dettaglio, le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l’uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto poi di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali.

Previsto anche l’utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell’ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.

La firma del protocollo

“La pandemia ha accelerato il cambiamento di tanti stili di consumo facendo esplodere il fenomeno delle consegne a domicilio – afferma Aldo Cursano, presidente di Confocommercio Toscana -. I suoi effetti richiedono una condivisione di responsabilità sociale da parte di tutti (enti locali, imprese, sindacati), perché si traducono in nuove forme di lavoro ma anche di traffico e mobilità. Era quindi giusto provare a mettere ordine nel settore anche a livello locale, in attesa di normative nazionali e comunitarie che lo inquadrino meglio”.

“La consegna a domicilio – spiega Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze -, diventata protagonista durante la pandemia, è importante che assuma connotati strutturalmente sempre più etici e socialmente equi. La firma del patto sul delivery è importante perché consente di dare una base per garantire più dignità a questa tipologia di lavoro, contribuendo a contrastare fenomeni di illegalità e di sfruttamento”.

 

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