🎧La primavera ci porta la prima Casa delle Donne di Firenze

Da domani 21 marzo apre a Firenze La Casa delle Donne, uno spazio di incontro e confronto dedicato ai diritti e alla cultura, un progetto corale nato dalla collaborazione tra tante associazioni che lavorano per i diritti delle donne e non solo, e dall’amministrazione comunale.  La realtà sorgerà di via delle Carceri 8, nel complesso delle Murate. Per inaugurarla, da domani fino al 23 marzo, eventi, laboratori, letture, musica e tavoli di lavoro nei quali si discuterà del futuro della casa.

Audio: Assessora alle pari opportunità Benedetta Albanese e Michelina della Porta, dell’Associazione pazio Co-stanza

Il Comune concede in uso gratuito al progetto la struttura in Via delle Vecchie Carceri, al Modulo 6, dentro il Complesso delle Murate, all’associazione temporanea chiamata DoMo, acronimo di DOnne in MOvimento per i diritti, composta da alcune associazioni della Rete Informadonna, ed in particolare da Nosotras APS, Co-Co’ Spazio CO-STANZA e Le Curandaie APS che hanno in concessione l’immobile. La Casa delle Donne di Firenze andrà ad arricchire un luogo già animato da molti servizi comunali, di carattere culturale e non solo, rivolti alla cittadinanza e sarà vicino alla sede dello Sportello Informadonna del Comune, anch’esso alle Murate.

La Casa delle Donne ospiterà progetti di natura culturale, artistica, educativa, formativa, sociale e di aggregazione e di socializzazione.

“Siamo molto orgogliosi di realizzare questo progetto perché diamo vita ad una realtà che mancava a Firenze e nella quale crediamo fermamente” ha detto l’assessora a diritti e pari opportunità Benedetta Albanese. “In questo nuovo spazio le tante realtà associative legate ai diritti lavoreranno insieme incrociando le loro esperienze per realizzare attività di valore per le donne della città. Sarà un luogo per incontrarsi, un punto di riferimento, un luogo informale e accogliente dove le realtà del territorio metteranno a disposizione le esperienze e competenze per offrire servizi e attività, rivolte principalmente alle donne di ogni età e nazionalità, favorendo così anche un proficuo networking volto alla valorizzazione reciproca”.

“Cinque anni di incontri più o meno informali, diciotto associazioni coinvolte, la relazione con l’ente pubblico e con le altre realtà che a livello regionale e nazionale si occupano di promozione dei diritti delle donne e di costruzione di reti sodali per la realizzazione di una comunità accogliente, sicura, empatica – dichiara Isabella Mancini, presidente dell’associazione capofila dell’ars DOMO, Nosotras onlus- siamo nate il 21 a primavera perché sicuramente rivolteremo zolle di un terreno che non aspetta altro che continuare a fiorire. Grazie a tutte le donne delle associazioni che si sono messe in gioco, alle decine di attiviste e volontarie che hanno già iniziato il loro cammino di ascolto del territorio, e a chi si vorrà unire in questa avventura e non ultima all’amministrazione che è stata sempre parte attiva nel raggiungimento dell’obiettivo. Un ringraziamento anche a chi ha creduto nel progetto fin dall’inizio: alla maison Gucci che ci sostiene già da fine 2023 permettendoci di mettere piedi ai nostri sogni di empowerment. Un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno creduto nel progetto fin dall’inizio, inclusa la Maison Gucci che ci sostiene già dalla fine del 2023, permettendoci di realizzare i nostri sogni di empowerment”.

“Firenze è orgogliosa di questo progetto – ha detto l’assessore a Welfare Sara Funaro -. La Casa delle Donne è uno spazio di diritti, promozione sociale e culturale che offre tante occasioni di informazione, riflessione e scambio di esperienze in un luogo simbolo messo a disposizione del Comune. Ringrazio tutte le associazioni impegnate in questo progetto, che dà vita a un luogo dedicato alle donne. Grazie a una ricca rete associativa in questo posto vengono portati avanti tanti obiettivi importanti come promuovere e favorire attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e alla prevenzione di ogni tipo di violenza e discriminazione, favorendo l’intreccio delle storie e culture diverse che abitano la nostra città”.

“E’ certamente un segnale concreto ed importante che l’amministrazione comunale vuole dare in termini di valorizzazione e supporto alle politiche di genere che oggi assumono un nuovo paradigma in un luogo restituito dall’amministrazione comunale alla socialità più viva della città. Per questo motivo abbiamo concesso questo spazio del Comune – ha sottolineato l’assessora al patrimonio Maria Federica Giuliani – si tratta certamente di un progetto che guarda avanti, un risultato che è il frutto delle buone pratiche e di una attenta programmazione dell’amministrazione, un proficuo lavoro di squadra che mette in evidenza la determinazione e la forza delle donne”.

La tre giorni prenderà il via il 21 marzo, primo giorno di Primavera, Capodanno persiano, Giornata della poesia: ed è con un invito a donare un libro di una poeta che alle 15 si inaugurerà la CDD con letture realizzate con l’aiuto delle amiche della Casa delle Donne, artiste e attrici come Letizia Fuochi, cantautrice fiorentina, Fiamma Negri, Giusi Salis, Letizia Sacco, Monica Bauco.

Protagonismo nella tre giorni l’avrà la partecipazione con tre tavoli tematici (22 marzo ore 16-18): uno sul principio di autodeterminaizone, condotto da Associazione Co-Co Spazio Costanza, Uno sull’ascolto e la partecipazione condotto da Le Curandaie APS e il terzo sulla non discriminazione condotto da Nosotras onlus. Sabato 23 invece, dalle 14,30 alle 17 voce alle attiviste della CDD che già da alcune settimane stanno lavorando sul quartiere per sondare le aspettative e le necessità degli abitanti.
La tre giorni proseguirà il 22 sera, dalle 20 alle 22, con la musica e la diretta su Controradio: All Girls to the front, citazione delle Bikini Kill, il titolo dell’appuntamento. Un cameo introduttivo lo porteranno Ginevra di Marco e Francesco Magnelli e poi gli interventi delle associazioni di questa nascente realtà prenderanno ritmo con i suoni della world music delle fiorentine Trinadamas.
Sempre cultura e spettacolo il pomeriggio di sabato, dalle 17,30 con SFUMATURE Cicatrici su misura per donne esposte, spettacolo a cura di Punti di Vista Teatro.

La Casa delle Donne è uno spazio inclusivo, pensato per tutti i generi e per tutte le famiglie: sabato 23, la mattina, spazio ai laboratori, sulle questioni di genere. Dalle 10 alle 11 Uniche Ma Plurali propone Che genere di film ovvero un accompagnamento a una visione consapevole per famiglie (dai 7 anni di età). Stesso orario anche per Tricottiamo con Ettore, laboratorio di letture straordinarie (dai 3 anni di età) a cura di Azione Gay e Lesbica. Infine dalle 11,30, la Mia Ostetrica propone Da Le mie cose a Le Mestruazioni, laboratorio esperienziale per famiglie in pubertà.

Tutte le attività sono ad ingresso gratuito ma con iscrizione obbligatoria da effettuare tramite il sito web  www.casadelledonnefirenze.it oppure collegandosi con il QRCODE

Casa delle Donne a Firenze è una iniziativa culturale per la promozione della parità di genere promossa dall’ATS DoMo composta da Nosotras Onlus, Associazione Co-Co  Spazio Costanza e Le Curandaie APS, Comune di Firenze, assieme a Anelli Mancanti, Associazione Donne Iraniane, Azione Gay e Lesbica, Corrente Alternata, Fiesolana 2b, Gomitolo Perduto, Ireos, Just Women, La Mia Ostetrica, Lega Tumori Dragon Lady, Mamme per la Pelle, Progetto Arcobaleno, Sportello Donna Chiama Donna Cgil Firenze, Woman in Charge, Uniche Ma Plurali, Edwork.

🎧 Firenze, il delivery diventa etico e sostenibile: firmato protocollo d’intesa

Il delivery a Firenze cambia volto e le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità, della sostenibilità ambientale e sociale ma soprattutto “etiche”.

Questo è lo scopo del protocollo d’intesa promosso dall’assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto stamani dal Comune di Firenze, Camera di Commercio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana e le associazioni di categoria Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna per il delivery a Firenze.

In podcast l’intervista all’assessora Benedetta Albanese e a Bernardo Marasco di Cgil Firenze, a cura di Lorenzo Braccini. 

Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei riders e ad usare mezzi ecologici per le consegne. Saranno introdotti il divieto del lavoro a cottimo, la sicurezza sul lavoro e l’introduzione dei contratti nazionali. L’obiettivo è quello di dare il via allo sviluppo di un market place locale e di trasparenza nelle consegne, che crei maggiore consapevolezza nel consumo e consenta a ciascuno di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale. C’è attenzione anche verso il consumatore. Sarà, infatti, garantita la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna.

Nel dettaglio, le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l’uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto poi di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali.

Previsto anche l’utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell’ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.

La firma del protocollo

“La pandemia ha accelerato il cambiamento di tanti stili di consumo facendo esplodere il fenomeno delle consegne a domicilio – afferma Aldo Cursano, presidente di Confocommercio Toscana -. I suoi effetti richiedono una condivisione di responsabilità sociale da parte di tutti (enti locali, imprese, sindacati), perché si traducono in nuove forme di lavoro ma anche di traffico e mobilità. Era quindi giusto provare a mettere ordine nel settore anche a livello locale, in attesa di normative nazionali e comunitarie che lo inquadrino meglio”.

“La consegna a domicilio – spiega Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze -, diventata protagonista durante la pandemia, è importante che assuma connotati strutturalmente sempre più etici e socialmente equi. La firma del patto sul delivery è importante perché consente di dare una base per garantire più dignità a questa tipologia di lavoro, contribuendo a contrastare fenomeni di illegalità e di sfruttamento”.

 

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