Allevatrice morta nella neve, saranno dati in adozione i cani sopravvissuti

Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, hanno trovato subito rifugio al canile della città toscana, le cinque femmine di razza Mioritic con i loro tre cuccioli ed aspettano un’adozione sicura. Sono i cani di Cristiana Gugu, l’allevatrice cinquantenne stroncata da un malore dovuto probabilmente a freddo e fatica mentre a piedi stava tornando nella sua casetta di legno nell’oasi di Cocchiola, un bosco a cinque chilometri dalla città Toscana dell’Alta Val Marecchia, dove viveva e allevava i pregiatissimi esemplari.

La donna aveva fatto la spesa a Sansepolcro ed era tornata in bus verso Badia Tedalda venendo purtroppo travolta dalla tormenta di neve che lunedì ha interessato tutto l’Appennino. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato solo martedì, il giorno dopo, in mezzo alla neve, con le buste della spesa ancora in mano. La storia dell’allevatrice ha commosso il web.

La casetta nell’oasi era per lei il luogo dove vivere e far crescere i suoi cani. Una passione che era diventata ragione di vita per lei, una donna con un passato difficile, arrivata in Italia anni fa. Stando a quanto riferito da frequentatori estivi dell’oasi, era conosciuta da tutti e in molti la vedevano, soprattutto in estate, passeggiare nei boschi con gli animali. D’inverno però quella zona non era granché frequentata.

Per trovarle una sistemazione migliore, un alloggio adeguato, si era speso, stando a quanto emerge, anche il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci ma non era stata individuata un’altra soluzione. Il primo cittadino, rimasto molto addolorato, ha evitato qualsiasi commento sull’accaduto.

Ora restano le cinque femmine di razza Mioritic e tre cuccioli che, soccorsi, sono stati trasferiti in buone condizioni al canile di Badia Tedalda. Tre cani invece, non più accuditi, sono morti nella bufera di neve.

“Cerchiamo qualcuno che possa adottare quelli rimasti vivi – ha commentato un amico dell’allevatrice – si tratta di cani molto malleabili e adatti alla guardia. Confidiamo nel buon cuore di chi ama gli animali”.

Il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci

“Mi scuso con i giornalisti a cui non ho risposto e con la cittadinanza – scrive in un lungo post sulla sua pagina Facebook, in cui racconta tutta la storia dell’allevatrice, l’addolorato sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci – perché non ho dato prima notizie ufficiali, ma in questi due giorni ero troppo impegnato a seguire direttamente le fasi e le procedure per il salvataggio dei 10 cani superstiti della povera Signora Mirella Cristiana Gogu”.

“Non appena mi arriverà l’assenso scritto da Bucarest della madre della povera Cristiana Gogu – spiega in un altro passaggio del suo post il sindaco -potrò autorizzare le adozioni sia dei cuccioli che degli altri cani. Rimane nel cuore una grande tristezza e un dispiacere infinito per come sono andate le cose, per la morte sopra la neve di questa giovane donna di 50 anni”.

Intanto a giorni la salma lascerà l’obitorio di Sansepolcro per tornare in patria dove si terrà il funerale.

Morta congelata sull’Appennino una donna insieme ai suoi cani

Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, un’allevatrice di cani è stata trovata morta sull’Appennino, a 5 km dall’abitato più vicino, per l’appunto il piccolo comune di Badia Tedalda.

Il corpo è stato ritrovato in un sentiero isolato, secondo accertamenti incaricati dalla procura di Arezzo la donna sarebbe morta stroncata da un attacco cardiaco, quasi sicuramente causato dal freddo intenso.

La vittima, Cristiana Gugu, di cinquanta anni, viveva da tempo nell’oasi della Cocchiola, e abitava da sola in una casetta di legno nel bosco. In estate la zona è frequentata da escursionisti, ma durante l’inverno inverno è isolata e con le intense nevicate dei giorni scorsi la zona è ancora più deserta. Trovati morti anche i tre cani che l’avevano seguita all’esterno, salvi invece quelli che sono rimasti nel suo allevamento.

L’allevatrice è stata trovata morta congelata in mezzo alla neve, una scoperta casuale fatta martedì da alcune persone che stavano ripulendo i sentieri forestali dopo le nevicate che hanno accumulato in quella zona oltre un metro di neve.

Il decesso era avvenuto molte ore prima del ritrovamento del corpo. Il pm Julia Maggiore ha disposto un accertamento cadaverico che ha confermato come la donna sia stata effettivamente stroncata da un arresto cardiaco dovuto a freddo e fatica.

Il magistrato ha dato il nulla osta per i funerali, la salma si trova a Sansepolcro. Proprio nel capoluogo dell’Alta Val Tiberina, dove la donna era stata per sbrigare delle commissioni, e dove era stata vista per l’ultima volta lunedì salire su un pullman prima di tornarsene in montagna.

Nevica nell’Aretino, scuole chiuse in Casentino e Valtiberina. Sindaci, ‘usare l’auto solo per effettiva necessità’

Arezzo, nevica su colline e sui rilievi di Casentino e Valtiberina, scuole chiuse nei comuni di Sestino, Badia Tedalda e Chiusi della Verna.

Nelle zone dove nevica si sono verificate interruzioni di corrente, in particolare in Vallesanta, nel comune di Chiusi la corrente elettrica è saltata e i tecnici sono al lavoro per capire l’origine del guasto. Passi percorribili con molta cautela con dotazioni invernali.

I sindaci dei due comuni sui profili social, Alberto Santucci per Badia Tedalda e Giampaolo Tellini per Chiusi della Verna, invitano a usare l’auto solo per effettiva necessità. Intanto si sta concludendo un intervento del Soccorso alpino e speleologico Toscana – Sast nella zona del Monte Lavane, nel comune di Marradi (Firenze), iniziato ieri sera per un gruppo di escursionisti, sembra quattro persone, rimasto bloccato a causa del maltempo e che poi è riuscito a raggiungere e trovare riparo nella Capanna del Partigiano.

Una squadra del Sast della stazione Monte Falterona ha impiegato più di quattro ore per raggiungere il bivacco a causa della bufera e del sentiero ricoperto da più di un metro di neve fresca: alle 2.30 erano alla Capanna del Partigiano dove poi è arrivata anche una squadra in supporto del Soccorso alpino e speleologico Emilia-Romagna. Insieme hanno poi iniziato a scendere: alle 8 mancava un’ora di cammino al Passo, si spiega dal Sast.

Minivan con sei operai finisce in scarpata nell’Aretino, feriti

Un minivan è uscito fuori strada finendo in una scarpata nei pressi di Rofelle, nel comune di Badia Tedalda (Arezzo). A bordo, secondo le prime informazioni, sei operai

Sul posto intervenuti sanitari, inviati anche dall’Emilia Romagna, vigili del fuoco e l’elisoccorso Pegaso. Una persona è stata già estratta e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Arezzo. Alcuni dei feriti, si spiega dal 118, hanno riportato traumi gravi.

Secondo quanto riferito dai soccorritori gli operai occupanti dei veicolo sono lavoratori di una ditta che sta realizzando un metanodotto tra Toscana ed Emilia Romagna. Le condizioni di quattro feriti sono state valutate da codice rosso, altri due da codice giallo. L’incidente è avvenuto lungo una strada sterrata che dalla statale porta al cantiere.

I sei operai viaggiavano, si spiega, su un mezzo fuoristrada pick up che è finito fuori strada, precipitando in una scarpata di circa sei metri e finendo in un corso d’acqua sottostante. Sul posto con l’elisoccorso è intervenuto anche l’elicottero dei vigili del fuoco che ha calato i pompieri che hanno prestato i primi soccorsi, liberando uno degli occupanti. Altri quattro sarebbero stati trovati già fuori dal veicolo. Uno dei feriti, spiega il 118, è appunto giunto in codice rosso all’ospedale San Donato di Arezzo con l’elicottero Drago dei vigili del fuoco.

Altri due occupanti, sempre in codice rosso, sono in fase di trasferimento, tramite l’elisoccorso Pegaso, all’ospedale Le Scotte di Siena. L’elicottero Drago sta in oltre adesso recuperando un secondo ferito per trasportarlo in codice rosso al San Donato. Gli altri occupanti, si spiega sempre dai sanitari, hanno riportato traumi minori: saranno portati in ambulanza all’ospedale della Valtiberina a Sansepolcro. Sul posto sono intervenute ambulanze e vigili del fuoco anche dall’Emilia Romagna, i carabinieri di Badia Tedalda e appunto due elicotteri, dei pompieri e del 118.

Badia Tedalda, provincia di Arezzo, è ‘Zona Rossa’

Badia Tedalda in provincia di Arezzo, “Carissimi, ho dovuto emettere un’ordinanza comunale che crea una sorta di zona arancione”, non la chiama zona rossa Alberto Santucci, sindaco di Badia Tedalda, ma di fatto nessuno può più uscire da questa mattina, se non per valide ragioni documentate, dal Comune con il maggior numero di contagiati di tutta la Toscana, rispetto alla popolazione.

Il sindaco di Badia Tedalda ha dato l’annuncio sulla pagina Facebook del Comune toscano, postando anche il testo completo dell’ordinanza:

“Comunicazione urgente: nel nostro territorio comunale, senza vincolare i rifornimenti provenienti dall’esterno ma limitando le uscite dal capoluogo alle frazioni e verso gli altri comuni ai soli casi autorizzati con specifico decreto sindacale. Se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto la Regione vista la moltitudine dei residenti risultati positivi al virus e la significativa percentuale sulla popolazione totale. Questo provvedimento entrerà in vigore a mezzanotte di oggi e varrà fino al 16/04/2020. È stato redatto dal sottoscritto, corretto da S. E. Il prefetto di Arezzo e condiviso con Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Sestino, Giunta e Consiglio Comunale di Badia Tedalda”.

“Chi ha necessità assoluta di uscire dal comune di Badia per una visita specialistica, o per ragioni inderogabili di lavoro, oppure per rifornire (una volta la settimana max) il proprio alimentari, frutta-verdura o la farmacia chieda il permesso scritto indicando con precisione motivo e data del viaggio (da Badia via/loc. a comune di… via/loc.) a ragioneria@comunebadia.it Questo provvedimento non ha efficacia per l’Isola Amministrativa e non esclude la possibilità per i pontigiani (abitanti di Ponte Presale) di continuare ad entrare a Badia Tedalda”.

“Io il mio impegno ce l’ho messo cercando di produrre un provvedimento utile e calibrato sulle nostre esigenze e particolarità territoriali… ora cerchiamo tutti quanti di rispettarlo! Firmato il vostro sindaco Alberto Santucci”.

 

Toscana, amministrative: 7 sindaci eletti senza avversari

Corsa in solitaria in sette Comuni della Toscana, dove i candidati sindaco non hanno avuto rivali in quanto nessun altro contendente si è presentato, eletti con il 100% delle preferenze.

E’ successo a Badia Tedalda, Chiusi della Verna, e Sestino in provincia di Arezzo, a Chiusdino in provincia di Siena, a Chianni nel Pisano, a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto, e a San Romano in Garfagnana in provincia di Lucca.

Nel frattempo a Careggine, il più piccolo comune della Toscana (539 abitanti), Lucia Rossi della lista ‘Uniti per Careggine’ è stata eletta a sindaca. La candidata Rossi ha ottenuto l’81,3% dei consensi. L’altro candidato Graziano Vecchi de ‘L’altra lista per Careggine’ ha ottenuto il 18,7% delle preferenze.

Fratelli d’Italia, alle elezioni europee in Toscana, ha ottenuto il miglior risultato elettorale ad Abetone Cutigliano (Pistoia). Fi si attesta al 26,3% dei voti, secondo partito dopo la Lega che ha vinto con il 29% dei consensi. Qui il capolista e già sindaco Fdi Diego Petrucci, ha incassato 252 preferenze e Giorgia Meloni 120.

Nel complesso in provincia di Pistoia il partito ha ottenuto il 5,9% dei consensi, arrivando secondo soltanto a Grosseto dove Fdi ha registrato il 6% dei consensi. Il miglior comune grossetano è Semproniano dove Fratelli d’Italia ha registrato il 9% delle preferenze. Buon risultato di Fdi anche a Montecarlo (Lucca) dove il partito ha ottenuto l’11,9% dei consensi e in provincia di Livorno a Capoliveri con l’8,5% delle preferenze.

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