Liliana Segre diventa cittadina onoraria di Firenze

Liliana Segre sarà cittadina onoraria di Firenze dopo il Sì unanime in Consiglio Comunale. A Silvano ‘Pillo’ Sarti, storico partigiano fiorentino scomparso venerdì scorso, verrà conferito il Fiorino d’Oro e l’intitolazione di una strada o piazza.

Una mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone dell’Olocausto. L’atto, formalizzato dal Pd e sottoscritto dal Mdp, Firenze riparte a sinistra e Potere al Popolo, e’ stato approvato all’unanimita’ dall’aula.

Il Consiglio approva a maggioranza anche la mozione, presentata da Mdp e appoggiata dal Pd, che impegna la giunta all’intitolazione di una strada, una piazza o un luogo a Silvano Sarti, storico volto della resistenza fiorentina scomparso lo scorso venerdi’. Il documento, inoltre, invita la giunta a conferire al partigiano ‘Pillo’, nome di battaglia dentro la brigata Sinigaglia, la massima onorificenza cittadina, il Fiorino d’Oro.

Critico, sulla mozione Sarti, Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Massimo rispetto per i morti e per chi ha combattuta per la difesa di un’idea. Per questo ho grande rispetto per la figura di Silvano Sarti. Ne ho meno per il signor Silvano Sarti, presidente di Anpi e attivista politico”.

Torselli attacca il Pd: “Avete talmente tanta fifa delle elezioni di maggio che” ieri, alle cerimonia in piazza Signoria per Sarti, “avete fatto strumentalizzazione politica anche davanti ad una bara”. Critico anche Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia, che elenca tutti i momenti di contrasto politico, anche aspro, avuti in passato con Sarti.

La Costituzione ai giorni nostri, raccontata dai giovani

La Costituzione prima spiegata agli studenti, per farla ben conoscere, e poi raccontata e resa attuale dagli stessi ragazzi. La Carta costituzionale, a settant’anni dalla sua entrata in vigore, è grande protagonista negli istituti superiori toscani, attraverso un progetto – “Costituzione: la nostra carta d’identità 1948-2018” – promosso dalla Region attraverso l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

“Un progetto articolato. Oggi presentiamo una tappa di questo ampio lavoro” precisa la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni. La Regione l’ha finanziato; ma partecipecipano attivamente anche tutti gli Istituti provinciali della Resistenza e dell’età contemporanea, la Fondazione Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato.

Duecentotrenta insegnanti, oltre 1600 studenti e centinaia di scuole sono coinvolte nell’operazione di riscoperta e valorizzazione della Costituzione, riletta in parallelo alla storia dell’Italia repubblicana. Nel mese di novembre in tutte le dieci province toscane si svolgeranno iniziative pubbliche che vedranno come protagonisti docenti e ragazzi impegnati a raccontare il lavoro svolto in questi mesi e a restituire alle comunità di cui fanno parte il messaggio ancora attuale della Costituzione. Si parlerà di uguaglianza, solidarietà, libertà, diritti, lavoro: tutti temi che riguardano la quotidianità di ciascuno e che trovano nella Costituzione il loro punto di riferimento.

“E’ un percorso di cittadinanza attiva, che inizia dalla scuola perché è in classe che si formano i cittadini – spiega ancora Barni – E’ lì che si affina l’attitudine ad un pensiero critico che non può che passare dallo studio della storia, anche quella più vicina a noi, e da una memoria vigile. Tutti antidoti all’indifferenza contrapposta all’impegno civico e a quelle chimere di cui si può essere facile preda”. “E’ un’iniziativa  – aggiunge – che vede lavorare allo stesso tavolo più attori, che come Regione abbiamo messo insieme e spinto a collaborare: insegnanti e ragazzi insieme”. “Un po’ come con il Treno della memoria, che in Toscana non è e non è mai stato, fin dal 2001, un gita ad Auschwitz – prosegue – ma un lavoro sulla consapevolezza che inizia prima, in classe, e prosegue durante e dopo il viaggio”.

A scuola di Costituzione
Il progetto sulla Costituzione ha preso il via nel febbraio scorso con una serie di corsi di formazione a cui hanno partecipato oltre 230 docenti di scuole superiori in un percorso che ha riletto le tappe fondamentali della storia della Repubblica alla luce del testo costituzionale. Poi è partito il lavoro di approfondimento nelle scuole. Diversi docenti che hanno partecipato al corso, con il sostegno degli Istituti toscani della Resistenza, hanno attivato il progetto nelle loro classi e hanno coinvolto circa 1600 studenti tra ragazze e ragazzi.

Iniziative in tutte le province toscane
A partire dal 6 novembre in tutte le province toscane si svolgeranno convegni e incontri. “Sarà il momento culminante di un percorso intenso e unico, in cui ragazze e ragazzi racconteranno al grande pubblico, costituito da coetanei e non solo, la loro esperienza e le loro riflessioni” sottolineano Simone Neri Serneri e Matteo Mazzoni, presidente e direttore dell’Istituto storico toscano della Resistenza in Toscana. “Non si tratterà di lezioni – spiega Neri Serneri – ma di eventi che stimolino alla discussione, come tutte le tappe di questo progetto: un modo per offrire strumenti ai ragazzi”. “Un modo soprattutto – aggiunge Mazzoni, che sottolinea l’aspetto strutturale del progetto – per renderli protagonisti, anche con i loro dubbi e le loro perplessità, rendendoli protagonisti per farli sentire cittadini”.

Si comincia il 6 novembre a Pieve Santo Stefano (Arezzo) e si chiude il 22 novembre a Pontremoli (Massa Carrara), in mezzo le tappe di Lucca (14 novembre), Prato (15 novembre), Grosseto (16-17 novembre), Pisa (16 novembre), Livorno (20 novembre), Pistoia e Siena (21 novembre). Il 12 novembre a Firenze (Cinema La Compagnia) un’intera giornata di riflessione sulla Costituzione: dall’uso dell’italiano all’amministrazione della giustizia, dal ruolo delle donne all’idea di uguaglianza, dal lavoro ai giovani. A parlare saranno naturalmente i ragazzi.

La Costituzione diventa anche una web serie
Del progetto fa parte anche una web serie, diretta dal regista Nicola Melloni. Quattro giovani, Marta, Elma, Francesco, Davide e un’insegnante, Monica, percorrono la Toscana e attraverso luoghi e persone recuperano la storia e le battaglie attraverso cui la Costituzione e i suoi principi hanno trovato attuazione. Sei episodi, sei storie: la tragedia della guerra e l’impegno per la rinascita, le lotte per il lavoro, il diritto al sapere, la tutela del bene comune, la diversità come ricchezza, la partecipazione. Anche in questo caso non un documentario ma uno stimolo alla discussione.

Chiara Brilli ha intervistato simone Neri Serneri presidente dell’Istituto e la vicepresidente della Regione Monica Barni.

Firenze: un milione dalla Regione per il memoriale di Auschwitz

Il memoriale è l’opera dello studio milanese Belgiojoso, ma con il contributo anche, tra gli altri, di Primo Levi e Maio “Pupino” Samonà, che dal 1980 fino al 2015 ha trovato casa nel Block 21 del campo di sterminio nazista in Polonia e poi è stato ‘sfrattato’, impacchettato ed è tornato in Italia, accolto dalla Regione Toscana.

Il milione di euro, messo a disposizione del Comune di Firenze, primo lotto di una serie di interventi, servirà in particolare a realizzare un nuovo solaio ed adattare il nuovo ambiente, impianti elettrici e di riscaldamento compresi, per ospitare l’installazione. I dettagli stanno tutti nell’accordo di programma che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi. Il progetto esecutivo è già stato approvato. Nel cronoprogramma delle attività l’appalto è previsto tra maggio e luglio, con inizio dei lavori ad agosto e inaugurazione per marzo 2019.

“La Regione Toscana da parecchi anni lavora sul fronte della memoria, a partire dai ragazzi – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura, Monica barni – . C’e il treno della Memoria diretto ad Auschwitz, negli anni dispari, e il meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti, in quelli pari. Per questo, fin da quando nell’ottobre del 2013 l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, la Regione si è dichiarata disponibile ad accoglierlo in Toscana”.

Con l’avvio dei lavori, nei prossimi mesi, sarà pubblicato anche un avviso con un concorso con un invito a presentare progetti per l’allestimento didattico dello spazio, per raccontare lo sterminio degli ebrei ma anche l’internamento dei militari italiani dopo l’8 settembre, la deportazione politica e degli omosessuali, dei rom e sinti.

Il progetto è del resto ampio. Il Memoriale non sarà ‘solo’ un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza: un museo non-museo, moderno e multimediale, uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini. E di fianco, in una nuova palazzina, sarà allestita una mostra sulla Resistenza e troverà posto la sede dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani. Non mancherà neppure una biblioteca. “Avere a Firenze il Memoriale, all’interno di una struttura attiva – conclude Barni – consentirà ogni giorno a studenti e cittadini di entrare in diretto contatto con la storia passata e di alimentare e attivarne la memoria”.

Reso inaccessibile al pubblico dal 2011 per decisione della direzione del museo polacco, che da tempo aveva chiesto di rimuovere o cambiare la testimonianza italiana perché considerata troppo opera d’arte e troppo poco monumento documentale, non in linea con gli altri memoriali ed allestimenti, il Memoriale italiano arriva inscatolato a Firenze nel 2015 e trova subito nuova casa nello spazio ex Ex3 del quartiere Gavinana a Firenze, centro per l’arte contemporanea aperto nel 2009, inutilizzato dal 2012 e destinato a diventare polo della memoria.

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