Rifiuti: Toscana sud scelta per test raccolta ‘tariffa puntuale’

Toscana sud sarà la prima in Italia a provare tariffa puntuale, ovvero il pagamento della raccolta e dello smaltimento in proporzione a quanto effettivamente prodotto e conferito.
A darne notizia è Sei Toscana, che gestisce il servizio nelle province di Grosseto, Arezzo e Siena, prima azienda italiana del settore ad entrare nel programma ‘Urban agenda’ che promuove la crescita, la vivibilità e l’innovazione nelle città europee.

L’accordo, siglato a Bruxelles nei giorni scorsi, è stato presentato a Siena. Fra gli obiettivi principali del patto quello di promuovere l’economia circolare e individuare modalità per l’introduzione della tariffa puntuale. “Abbiamo già previsto nel nostro piano industriale – ha spiegato il presidente di Sei Toscana, Leonardo Masi – investimenti per decine di milioni di euro nell’ambito di sistemi di raccolta intelligenti con accesso controllato, riconoscimento dell’utente e misurazione dei conferimenti, indispensabili per arrivare alla tariffa puntuale”.

«È un accordo molto importante perché la sperimentazione interessa uno dei territori più belli della nostra Europa – dichiara Håkon Jentoft, coordinatore di Urban Agenda per l’economia circolare a nome della città di Oslo – Puntiamo a mettere a punto un modello per applicare la tariffa puntuale che sia replicabile in tutta la comunità europea». Un percorso che sul territorio si concretizzerà grazie alla collaborazione tra Sei Toscana, l’Ato Toscana sud e Operate – l’Osservatorio nazionale dedicato alla tariffazione rifiuti –, che nell’ambito dell’Urban agenda ha collaborato alla realizzazione di un toolkit a disposizione di tutti quegli enti locali interessati a implementare la tariffa puntuale. Una “cassetta degli attrezzi” che verrà messa a disposizione e ritagliata su misura dei Comuni dell’Ato Toscana sud.

Il protocollo d’intesa prevede la realizzazione di un test di applicazione in uno o più comuni individuati da Ato Toscana Sud con la finalità di predisporre un piano di attuazione del sistema di tariffazione puntuale.

Cresce la differenziata in Toscana e arriva al 53,9%

E’ salita di quasi 3 punti rispetto al 2016 la percentuale di raccolta differenziata in Toscana nel 2017; è calata in modo sostanziale la produzione di rifiuti non differenziati e si è sbloccato il periodo di stagnazione delle performance sulla raccolta differenziata dell’Ato Sud.

Questi gli elementi positivi che emergono dai dati relativi alla certificazione delle raccolte differenziate riferiti al 2017 che la Regione ha appena pubblicato. Nel dettaglio, la percentuale della raccolta differenziata a scala regionale di attesta al 53,9% con un incremento di 2,9 punti rispetto all’anno precedente.

La produzione di rifiuti urbani è stata pari a 2,24 milioni di tonnellate in diminuzione del 2,9% rispetto all’anno precedente (-67.000 tonnellate) con il dato pro capite che è passato da 617 a 600 kg/abitante. Molto positiva la sostanziale diminuzione, pari a circa 98.000 t, della parte non differenziata dei rifiuti. A scala di Ambito i risultati migliori in termini di efficienza della raccolta differenziata sono stati quelli di ATO Toscana Centro (Città Metropolitana di Firenze e province di Pistoia e Prato) e di ATO Toscana Costa (province di Livorno –esclusi i comuni della Val di Cornia-, Lucca, Massa e Pisa) entrambi al 58,7%, con ATO Costa che ha visto aumentare la raccolta differenziata rispetto all’anno precedente di 3,8 punti percentuali, mentre ATO Centro di 3,3 punti percentuali.

L’ATO Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto, Siena e comuni livornesi della Val di Cornia) si attesta al 39,4% con un aumento di 1,2 punti rispetto al 2016, interrompendo una lunga fase di stagnazione delle performance di raccolta differenziata, seppure non superi ancora il 40%. Nessuno degli ATO ha superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, stabilito dalla norma nazionale per il 2012.

“I dati certificati – commenta l’assessore Federica Fratoni – ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta e le risorse messe a disposizione dalla Regione pari a 30 milioni di euro saranno utili a spingere in avanti le performance così da raggiungere nei tempi stabiliti l’obiettivo che siamo posti di 70% di raccolta al 2020. Nei dati mi preme sottolineare – prosegue Fratoni – il calo dell’ indifferenziato e quello della stessa produzione generale pro capite, a dimostrazione che la raccolta differenziata porta come effetto indotto la diminuzione di rifiuti”.

Secondo i dati certificati, i Comuni toscani che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sono 87. Ecco l’elenco.

Rifiuti, Ghinelli di Toscana Sud: ”non prendiamo ordini da Rossi”

Nell’assemblea di Ato Toscana Sud, i sindaci, uniti, respingono l’ordinanza della Regione sul trasferimento dei rifiuti da Toscana centro.

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, presidente di Ato Toscana Sud, spiega: “Netta è la contrarietà all’ordinanza del presidente Rossi che in materia di rifiuti sta assumendo posizioni unilaterali che vorrebbero limitare e mortificare il ruolo dei sindaci e i diritti dei territori.

I sindaci della Toscana del Sud non sono disposti a mettere pezze che rischierebbero di essere solo soluzioni momentanee, per di più a danno dei propri territori.”

Ghinelli avverte: “Siamo disponibili a collaborare, ma indisponibili a prendere ordini da Rossi. L’efficienza del servizio e il giusto rapporto costi-benefici rappresentano due punti fermi sui quali i sindaci hanno fatto insieme quadrato.

Se poi esiste un problema Ato Centro così grave da dover procedere in maniera improvvida, allora l’assessore Fratoni provveda al commissariamento di un Ato che non funziona piuttosto che trincerarsi dietro generiche critiche, tenuto conto che il nostro Ato è efficientissimo”.

“Anche in tema di rifiuti – conclude Ghinelli – Rossi dovrebbe ricordare peraltro che esiste una convenzione che regola il trasferimento dei rifiuti inter-ambito e quindi la possibilità, concordata e pianificata di prevedere che i rifiuti possano essere trattati nell’ambito diverso dal proprio è già un fatto acclarato”, tuttavia, “ciò che è intollerabile è un regime di ordinanza senza condivisone”.

 

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