Sciopero generale del 19 luglio, Firenze: Fnsi e Ast al fianco dei sindacati confederali

Giornalisti in piazza contro licenziamenti e precariato il 19 luglio a Firenze, per lo sciopero a sostegno della vertenza Gkn

I giornalisti scendono in campo contro licenziamenti e precariato. Per questo Federazione Nazionale della Stampa e Associazione Stampa Toscana, attraverso il segretario generale, Raffaele Lorusso e il presidente toscano Sandro Bennucci, sono al fianco dei sindacati confederali – Cgil, Cisl e Uil – che hanno proclamato lo sciopero generale, in tutta l’area metropolitana di Firenze, per lunedì 19 luglio 2021.  

Nel tempo della pandemia non ancora sconfitta, il sindacato unico e unitario dei giornalisti sa perfettamente da quale parte stare: dalla parte del lavoro. Per questo si schiera convintamente con i lavoratori che lunedì 19 luglio saranno in piazza nell’ambito dello sciopero a sostegno della vertenza Gkn, per difendere la dignità del lavoro, il tessuto industriale, i diritti e la legalità. Il sistema produttivo della Toscana scricchiola e non da ora. All’arrivo della pandemia non avevamo ancora recuperato i livelli precedenti la crisi del 2008-2009 ed oggi le previsioni ci dicono che per recuperare quello che abbiano perso causa Covid 19 non saranno sufficienti i prossimi tre anni di crescita. 

Il settore editoriale è tutto intero dentro questo quadro, meno lavoro e sempre più precario. Non possiamo correre il rischio di un’ulteriore diffusione del precariato e della disoccupazione, siamo con chi difende il lavoro e il lavoro di qualità, siamo con i lavoratori dell’area Metropolitana di Firenze in sciopero. Ai lavoratori della Gkn la totale, partecipe solidarietà.

Ast e Odg: basta conferenze stampa “tonnare”. Siano rispettati protocolli e norme anti-Covid

Sindacato e Ordine rivolgono “un pressante appello alle Istituzioni, alle organizzazioni sociali, economiche, culturali e sportive” ad aderire concretamente a quanto previsto per evitare le possibilità di contagio Covid in occasione della loro attività di comunicazione e di incontro con i giornalisti

L’Associazione Stampa Toscana  e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana tornano, per l’ennesima volta, a chiedere rispetto e tutela per i colleghi addetti ai servizi di cronaca e che svolgono il proprio lavoro in prima linea, esposti in ogni momento al pericolo di contagio Covid 19 e costretti ad operare in situazioni affollate e dove non vengono fatte rispettare le norme antiassembramento. A correre quotidianamente questo rischio sono cronisti in prima linea, fotoreporter, telecineoperatori: colleghi ai quali viene affidato il delicato compito di documentare ed informare in uno dei momenti più drammatici vissuti dal Paese.

Associazione Stampa Toscana e Ordine dei Giornalisti della Toscana ricordano che lo stesso Protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro – che per i giornalisti sono ovunque ci sia una notizia e ovunque li si convochi per fornirgliele – varato dalla Regione Toscana e che le disposizioni governative che proibiscono di provocare assembramenti sono norme valide per tutti ed in primo luogo per chi le ha varate e per chi svolge compiti e funzioni istituzionali.

“E’ intollerabile – affermano il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, ed il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli – che ciò avvenga soprattutto in occasione di avvenimenti e di appuntamenti organizzati dalle stesse istituzioni che si trasformano in vere e proprie tonnare nelle quali i colleghi rischiano oltre ogni limite consentito per la salute propria, delle loro famiglie e dei loro colleghi. E’ paradossale che proprio realtà ed organismi istituzionali che da una parte raccomandano ai cittadini le regole fondamentali per evitare il contagio, dall’altra non si curino di organizzare i loro appuntamenti seguendo quelle stesse regole”.

Per questo l’Associazione Stampa Toscana e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana rivolgono un pressante appello alle Istituzioni, alle organizzazioni sociali, economiche, culturali e sportive, coscienti delle loro responsabilità in questi frangenti, ad aderire concretamente a quanto previsto per evitare le possibilità di contagio in occasione della loro attività di comunicazione e di incontro con i giornalisti ed invitano i direttori, i caporedattori ed i capiservizio delle testate giornalistiche a vigilare affinché tali norme vengano rispettate e fatte rispettare a tutela dei colleghi impegnati nei servizi di cronaca.

Associazione Stampa Toscana: solidarietà all’onorevole Meloni e ai colleghi di Controradio.

Invito ai politici all’uso corretto dei media arriva dall’Associazione Stampa Toscana che esprime la sua solidarietà a Controradio e all’onorevole Meloni

L’Associazione Stampa Toscana, insieme a Stefania Guernieri, componente toscana della commissione pari opportunità della Fnsi, aggiungono le loro espressioni di solidarietà all’onorevole Giorgia Meloni per gli epiteti offensivi e sessisti ricevuti dal professor Giovanni Gozzini durante un intervento ospitato da Controradio, ed esprimono, al contempo, vicinanza alle colleghe e ai colleghi dell’emittente fiorentina che ha prontamente preso le distanze da tali affermazioni.

Ast e Cpo toscana vogliono anche richiamare l’attenzione sul fatto che non si può approfittare del diritto di tribuna, da oltre 45 anni garantito a tutti da una delle radio storiche del panorama toscano, per esprimere apprezzamenti e concetti che superano il diritto di cronaca e di espressione e sconfinano in un linguaggio assolutamente censurabile. Politici e personaggi pubblici intervistati, o comunque invitati, dovrebbero tener conto che al microfono di una testata non ci si può esprimere come, purtroppo e troppo spesso, si fa sui social.

Non a caso, Ast si è onorata di organizzare, insieme alla Regione Toscana, seminari sul linguaggio di genere, proprio per richiamare l’attenzione ad un uso appropriato di un bene che va usato correttamente: la parola. Per questo il sindacato dei giornalisti sarà sempre al fianco delle colleghe e dei colleghi che ogni giorno si battono faticosamente per assicurare un’informazione corretta e con linguaggi lontani da quelli dalla violenza e del sessismo, invitandoli a troncare sul nascere ogni deriva nel corso di interviste o di interventi di ospiti.

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