Regionali Toscana: iniziato confronto ‘interlocutorio’ con sinistra, i commenti

“Un primo incontro interlocutorio” ma comunque “positivo” con le sigle della sinistra con cui “a questo punto si viene a creare un rapporto in modo diretto che conseguentemente troverà un punto di verifica importante in quello che da parte di quest’area sarà un’assemblea che mi hanno preannunciato terranno il 18 gennaio”. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente del Consiglio toscano e candidato governatore per il centrosinistra alle regionali, parlando con i giornalisti al termine di un incontro con Sinistra italiana, Articolo 1 e 2020 a Sinistra.

Le tre forze, secondo quanto riporta l’ANSA, “decideranno se e come sostenere Giani” in occasione dell’assemblea del 18 gennaio. Giani ha ricordato che “questa area di sinistra non aveva sottoscritto il documento finale” per la coalizione di centrosinistra, e che oggi “è stata la prima volta che il sottoscritto, come candidato presidente della coalizione, ha avuto uno scambio di idee, una possibilità di approfondimento dei vari temi. Quindi sotto questo aspetto, pur ritenendo quella di oggi una occasione interlocutoria, do una valutazione a mio giudizio positiva”.
Giani ha spiegato che durante l’incontro “siamo entrati anche a fondo su alcuni temi ma non possiamo parlare né di offerte né di risposte. Era un trovare una lunghezza d’onda per affrontare i problemi, per poter mettere insieme una coalizione più larga possibile, ben radicata anche a sinistra oltre che sul versante più moderato e riformista per affrontare una competizione elettorale col centrodestra a maggio”.
Simone Bartoli, coordinatore regionale di Articolo 1, intervistato da Raffaele Palumbo dice: “Ieri c’è stato questo primo incontro interlocutorio, siamo partiti col piede giusto anche se di strada ne dobbiamo fare molta. A Giani abbiamo ribadito che non c’è piaciuto il percorso del Pd che ha portato alla sua candidatura e che è una scelta che guarda alla partaemoderata più che alla sinistra.  Avevamo chiesto di fare primarie, inspiegabilmente negate e siamo dunque arrivati a questo punto cercando di capire direttamente col candidato quali sono i margini per rientrare nella coalizione a partire dalle questioni programmatiche”.

 

Regionali: Toscana; Sinistra, a chi fanno paura le primarie? 

“L’ultimo atto del tavolo della coalizione di centrosinistra per la Toscana è stata una chiusura alla richiesta di primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Toscana avanzata da 2020 a Sinistra. Fin dal primo giorno del percorso per la costruzione della coalizione, il Pd ha dichiarato che in caso di disaccordo sulla candidatura alla presidenza della Regione, le primarie sarebbero state lo strumento democratico e consolidato per coinvolgere i cittadini nella scelta”. Così i rappresentanti di 2020 a Sinistra, Articolo 1 e Sinistra Italiana, le forze che ieri non hanno sottoscritto il documento finale del tavolo centrosinistra che indica Eugenio Giani candidato governatore.

“Oggi, di fronte alla nostra nota non condivisione sulla candidatura, in quanto non sufficientemente rappresentativa dell’intera coalizione – sottolineano in una nota congiunta -, ci viene detto che queste primarie non s’hanno da fare. Perché, ci chiediamo? A chi fa paura questo strumento di partecipazione democratica? Certo non a noi”. “Siamo pronti a fare questo passaggio – aggiungono gli esponenti delle varie forze della Sinistra -, o comunque a trovare uno strumento per tenere insieme questa vasta coalizione, perché siamo consapevoli che senza i voti della sinistra oggi non si vince in Toscana”. Al Pd, sottolineano ancora, “oggi spetta un’iniziativa capace di ricucire ciò che ha strappato. Noi continuiamo il nostro percorso di approfondimento programmatico nella società toscana, aperti come sempre al dialogo”.
“Credo che la richiesta che avevano fatto le forze della sinistra al tavolo della coalizione, cioè di ottenere delle primarie e quindi confrontarsi con altre candidature, fosse una richiesta sacrosanta, e mi sembrava che sia il candidato Giani sia il Pd avessero dato disponibilità a farle”. Lo ha detto Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino ed esponente di Sinistra Italiana, a proposito dell’esito del tavolo di coalizione di ieri del centrosinistra per le elezioni regionali del 2020 in Toscana.
“Non capisco perché l’impuntatura di ieri e la volontà di fermare il tavolo”, ha aggiunto Falchi, a margine dell’inaugurazione del nuovo tratto della Mezzana-Perfetti Ricasoli, definendo “incomprensibile, oggettivamente, lo stop di ieri, perché c’erano tutte le condizioni di definire delle primarie in tempi non lunghi, di definire un percorso quantomeno che prevedesse una vera vita della coalizione con tutte le proprie anime e tutte le proprie sensibilità”. Il sindaco di Sesto si è detto “comunque fiducioso: spero che si possa comunque arrivare a una soluzione positiva”.
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