Pistoia: riparte inceneritore di Montale

La linea 1 dell’inceneritore di Montale (Pistoia) era ferma dal 28 maggio scorso a seguito del superamento dei livelli delle emissioni consentiti. I parametri sono ora tornati a norma e l’impianto ha ripreso a funzionare dopo il via libera dell’ Arpat.

Il gestore dell’inceneritore ha trasmesso ad Arpat il rapporto di prova sul parametro Pcdd/Pcdf (diossine e furani) relativo al campionamento effettuato in discontinuo alle emissioni della linea 1, venerdì scorso, alla riaccensione di prova dell’impianto, dopo la fermata per manutenzione straordinaria imposta dal superamento della soglia di attenzione di 0,05 ngTE/Nm3, nel monitoraggio in continuo delle emissioni di Pcdd/Pcdf.

Il gestore aveva individuato nell’invecchiamento del filtro a maniche (3 anni) la causa presunta del peggioramento delle emissioni riscontrato nelle ultime settimane di esercizio e aveva quindi deciso per la sua sostituzione.

Adesso Arpat fa sapere che “il valore riscontrato pari a 0,010 ngTE/Nm3 risulta essere ampiamente sotto il limite normativo di 0,1 ngTE/Nm3. Il gestore conseguentemente ha comunicato che nel pomeriggio della giornata odierna, verrà riattivata l’alimentazione di rifiuto al forno della Linea 1”.

Fucecchio: abbandonati scarti di pelle conciata

Fucecchio, nella mattinata di ieri, 11 luglio, un intervento congiunto di tecnici del Dipartimento ARPAT del Circondario Empolese con la Polizia Municipale per scarti di pelle conciata al cromo abbandonati lungo la strada per Massarella.

L’intervento, su richiesta della Polizia Municipale della Unione Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, è avvenuto in località Cavallaia a Fucecchio, per verificare la natura dei rifiuti abbandonati giacenti su una scarpata a bordo strada della SP 111, nel tratto compreso tra i due ponti sul rio Vincio e sul canale Usciana.

Nel tardo pomeriggio del giorno precedente un’Agente della PM di passaggio, a fine servizio, ha colto nell’atto di abbandonare tali rifiuti una persona che si è immediatamente allontanata a bordo del proprio veicolo, sul quale risultavano visibili altri sacchi degli stessi rifiuti.

I rifiuti sono risultati costituiti da ritagli di pellame wet-blue (pelle conciata al cromo), dal caratteristico aspetto di colore bluastro, che sono classificabili, in base all’elenco europeo dei rifiuti, con il codice CER 040108, rifiuto speciale non pericoloso.

La Polizia Municipale, che sta conducendo le indagini, è riuscita ad individuare il presunto responsabile dell’abbandono, che risulta titolare di una azienda conciaria di Santa Croce s/Arno.

E’ stato quindi effettuato un intervento presso l’azienda in questione, da cui è emerso che nell’attività vengono prodotti proprio i rifiuti del tipo di quelli rinvenuti; sono emerse inoltre alcune irregolarità nella tracciabilità dei rifiuti prodotti, e criticità nello stato dei luoghi di alcuni locali e nella gestione dei rifiuti, che dovranno essere tuttavia oggetto di ulteriori controlli di approfondimento.

L’individuazione della provenienza dei rifiuti rinvenuti e del relativo processo produttivo consente di confermarne la suddetta classificazione.

Vista la natura dei rifiuti, che si trovavano abbandonati direttamente sul suolo, per limitare il rischio di contaminazione del terreno sottostante per dilavamento, ARPAT ha concordato con il Comune per le vie brevi le modalità di messa in sicurezza dei rifiuti stessi, in attesa che sia concluso l’iter amministrativo per l’individuazione certa delle responsabilità dell’abbandono e per gli atti conseguenti ai sensi dell’art. 192 del D. Lgs. 152/2006.

 

Moria di pesci nel Terzolle, il rapporto di Arpat

Firenze, in tarda mattinata di lunedì 9 luglio, tramite la sala operativa della Protezione Civile, il Dipartimento ARPAT di Firenze ha ricevuto una segnalazione, da parte della Polizia Provinciale di Firenze, per la presenza di moria di pesci nelle acque del Torrente Terzolle.

La moria veniva indicata all’altezza del punto dove il Terzolle si immette nel Torrente Mugnone (all’altezza dell’intersezione di Via Ferdinando Bonaventura Moggi con Via Santucci e Via Balducci Pegolotti nel Comune di Firenze).

Nel primo pomeriggio della stessa giornata personale tecnico dell’Agenzia si è recato nell’area oggetto di segnalazione ed ha proceduto ad ispezionare il corso d’acqua al fine di poter identificare le possibili cause della moria segnalata.

Contestualmente alle osservazioni dei luoghi sono stati effettuati in due punti dei prelievi di acqua al fine di verificarne la sua qualità.

I risultati dalle prove in campo eseguiti nei campioni di acqua prelevati a valle e a monte sono risultati simili tra loro per quanto riguarda il parametro pH. Il campione a valle evidenzia una relativa, seppur contenuta, sovra saturazione di ossigeno, dovuta molto probabilmente alle alghe (fenomeno di eutrofizzazione).

La temperatura dell’acqua è risultata molto alta sia a valle e sia a monte, ancora se più accentuata a valle.

Considerato quanto è emerso dal sopralluogo e dai risultati delle misure eseguite in campo, i tecnici dell’Agenzia ritengono che la moria di pesci verificatasi nelle acque del Torrente Terzolle possa ragionevolmente essere stata causata dalla mancanza di ossigeno, a causa della scarsità di acqua, di alte temperature.

Non è possibile, comunque, escludere che su tale evento possa aver influito l’apporto dei reflui provenienti dagli scolmatori posti a monte dopo la pioggia del pomeriggio del 07/07 ultimo scorso.

Per evitare l’insorgenza di problematiche igienico sanitarie e maleodoranze è stato richiesto al comune la rimozione dei pesci morti.

Per i dati completi: http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2018/moria-di-pesci-nel-terzolle

Aeroporto Firenze: troppo rumore a Quaracchi, scatta multa Arpat

Due condomini lamentano troppo rumore dai voli dell’aeroporto di Firenze e l’Arpat (l’agenzia regionale per la protezione ambientale) infligge all’ente che controlla lo scalo, Toscana Aeroporti, una sanzione amministrativa.

A darne notizia è la stessa Arpat: a seguito dei controlli effettuati dall’agenzia, è risultato infatti che per due complessi residenziali, situati nell’abitato di Quaracchi (nel comune di Firenze, tra via Madonna del Terrazzo 7 e via Bruno Buozzi 6), situati lungo la direttrice di volo degli aerei, come avviene da alcuni anni, continua ad essere superato il limite del rumore previsto dalla legge e dalla classificazione acustica dell’area intorno allo scalo.

Arpat ha dunque chiesto di integrare il Piano di contenimento ed abbattimento del rumore, approvato nel 2008, in modo che fossero adottate misure di risanamento acustico anche per i due condomini dove viene sforato il limite per il rumore. Ma poiché Toscana Aeroporti non ha provveduto in tal senso, l’Agenzia ha elevato una sanzione amministrativa: in base ad una norma alla legge quadro sull’inquinamento acustico (art. 10 comma 3, l. 447/1995), si tratta di una multa il cui ammontare può arrivare a svariate migliaia di euro.

Sulla vicenda intervengono anche i Comitati della Piana contrari all’ampliamento dell’aeroporto: “come indica chiaramente la stessa Arpat – dicono – per lo scalo esistono delle prescrizioni valide, e queste prescrizioni devono essere rispettate”.

Terme Petriolo, Arpat esclude presenza idrocarburi

In data 8 marzo 2018 operatori del dipartimento ARPAT di Siena, a seguito della segnalazione della presenza anomala di acque scure provenienti dalle Terme di Petriolo che si immettevano nel torrente Farma, hanno effettuato un sopralluogo e proceduto al prelievo di un campione delle acque provenienti dall’esubero della sorgente termale che alimenta i due stabilimenti presenti nel sito.

Le analisi svolte dal laboratorio ARPAT, a seguito di due distinti prelievi presso la sorgente termale del Petriolo che si immettevano nel torrente Farma hanno escluso completamente la presenza di idrocarburi.

Risultava invece molto elevato il contenuto di ferro, nel campione prelevato l’8 marzo,con una concentrazione intorno ai 2000 µg/L, rispetto a quella normale, tendenzialmente inferiore ai 50µg/L.

La massiccia presenza di ferro in acque molto solfuree, come sono normalmente quelle in oggetto, confermato anche dalle analisi di ARPAT, ha dato luogo con ogni probabilità,alla formazione di solfuro di ferro in quantità tale da spostare l’equilibrio di solubilità verso la precipitazione del composto anche per l’abbassamento della temperatura, dando luogo al fenomeno osservato, di annerimento dell’acqua.

Le analisi del campione prelevato in data 13 marzo, hanno rilevato una concentrazione di ferro di 370 µg/L,notevolmente inferiore a quella rilevata in presenza del fenomeno di annerimento.

E’ possibile che tali fenomeni possano essere provocati da condizione meteo particolari legate a consistenti precipitazioni che comportano comunque un dilavamento di ferro dai manufatti metallici e del deposito di pompaggio.

Al fine di evitare, comunque, il più possibile il ripetersi del fenomeno osservato, si ritiene opportuno che i gestori della sorgente termale, provvedano ad una migliore manutenzione dei manufatti presenti per il rilancio delle acque termali verso gli stabilimenti, soprattutto in seguito ad eventi meteorologici che comportano elevate precipitazioni.

Una ulteriore azione di miglioramento può essere costituita dalla sostituzione, ove possibile, di tutte le componenti impiantistiche con componenti di acciaio inox.

Camaiore (Lucca), Arpat: “Valori elevatissimi di Escherichia coli” in acque depuratore

A causa delle abbondanti piogge i fanghi di depurazione hanno contaminato le acque potabili. Gaia, gestore dell’impanto: “in futuro, con stessi disagi, non saremo in grado di controllare il fenomeno”.

“Valori elevatissimi di Escherichia coli” nel Fosso dell’Abate e in mare causati da liquami non depurati che sono finiti in acqua per problemi al depuratore di Camaiore (Lucca) dovuti alle abbondanti e prolungate piogge. E’ quanto rilevato da Arpat, il 27 marzo, su segnalazione della polizia municipale e di un consigliere comunale.

Ne dà notizia, in una nota, la stessa agenzia per l’ambiente spiegando di aver svolto un sopralluogo al depuratore e che “la società che gestisce l’impianto, Gaia spa, ha comunicato che sta incontrando, da tempo, difficoltà ad allontanare i fanghi di depurazione”. In particolare “in quella giornata, per evitare un pesante trascinamento di fanghi in uscita, è stato attivato il by-pass”, con il conseguente scarico di liquame non depurato in acqua.

A seguito di tali accertamenti Arpat sta assumendo i provvedimenti previsti dalla normativa nei confronti del gestore. Inoltre, si legge ancora, “Gaia afferma che, per il perdurare delle difficoltà menzionate, che stanno interessando anche altri impianti di depurazione, anche nel prossimo futuro la prestazione del depuratore ‘potrebbe risultare carente, almeno sporadicamente, e soprattutto in occasione di massicce portate in arrivo dovute a fasi di pioggia prolungate. Ciò potrebbe determinare saltuari superamenti dei parametri tabellari allo scarico, che non saremmo peraltro in grado di controllare'”. Arpat vigilerà affinché il gestore metta in atto tutte le misure possibili per far fronte alle problematiche, anche in vista della prossima stagione balneare.

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