Estate Fiorentina: Listri e Rivalta al Forte Belvedere

Sino al 20 ottobre, il Forte Belvedere ospita due importanti artisti italiani: Massimo Listri, con la mostra A perfect day, e Davide Rivalta, con My land, in un progetto ideato da Sergio Risaliti, promosso dal Comune di Firenze e organizzato da Mus.e.

Dal 2013 il Forte di Belvedere ha accolto oltre 700.000 visitatori per le mostre di Zhang Huan, Giuseppe Penone, Antony Gormley, Jan Fabre, YTALIA ed Eliseo Mattiacci, affermandosi come uno dei più importanti centri espositivi a livello internazionale sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti. Quest’anno il Forte riapre, il 29 giugno, con grandi novità, a cominciare dalla fusione scientifica e culturale tra Forte di Belvedere e Museo Novecento, come annunciato dal Sindaco Dario Nardella. Saranno inoltre inaugurate due nuove sale espositive all’interno del Forte, in aggiunta a quelle della Palazzina.

Il cuore del programma estivo è ancora una volta la grande arte contemporanea. Sino al 20 ottobre, il Forte Belvedere ospita due importanti artisti italiani: Massimo Listri, con la mostra A perfect day, e Davide Rivalta, con My land, in un progetto ideato da Sergio Risaliti, promosso dal Comune di Firenze e organizzato da Mus.e.

Massimo Listri è oggi considerato maestro riconosciuto della fotografia di architettura e di ambiente. Nella palazzina del Forte saranno esposte 25 sue fotografie di grande formato. Una galleria di vedute fiorentine, tutti interni, luoghi di conclamata bellezza e notorietà, assieme ad altri spazi storici e industriali in città e nelle aree limitrofe, di cui Listri riesce a cogliere  la qualità formale, appropriandosene con un linguaggio fotografico modernista, contro l’immagine ‘musealizzata’ o ‘cartolinizzata’

Davide Rivalta è invece un artista capace di sovvertire la riproduzione figurativa del mondo animale, suo genere d’elezione, con sculture in bronzo in cui , dicono i curatori “l’alterità del soggetto, più che apparire riprodotta secondo argomenti tradizionali e imitativi, sembra essere diversamente presente e reale”. Sui bastioni e all’interno del Forte saranno esposte dodici sculture di grandi dimensioni in metallo, oltre a un wall painting, anzi wall drawing, che trasformerà le quattro sale del seminterrato in una grotta di Lascaux.

“Con la doppia personale di Massimo Listri e di Davide Rivalta – dichiara Risaliti, direttore artistico delle mostre al Forte di Belvedere e di Museo Novecento – viene aggiornata la tradizione del Forte di Belvedere, che dalla mai dimenticata personale di Henry Moore del 1972 è stato l’ambito traguardo di grandi maestri all’apice della loro carriera, un vero e proprio “altare” di consacrazione e storicizzazione. Quest’anno il Forte rinnova la propria vocazione alla contemporaneità per posizionarsi nel sistema dell’arte come palcoscenico interdisciplinare e per la valorizzazione delle nuove generazioni. In linea con quanto accade al Museo Novecento e in modo complementare a quanto proposto in città, il Forte di Belvedere si fa promotore di contemporaneità in Firenze, attore protagonista di un nuovo rinascimento avviato con le grandi esposizioni di questi ultimi anni da Jeff Koons e Urs Fischer in Piazza Signoria, a John Currin e Gleen Brown al Museo Bardini, fino ad Alighiero Boetti ed Emilio Isgrò in Salone dei Cinquecento. Adesso le mostre di Massimo Listri e Davide Rivalta ci appaiono diversamente complementari. A Listri riconosciamo quel tipo di magia nella fotografia che porta dall’esterno all’interno lo sguardo, per introdurlo alla metafisica del linguaggio visivo, quello degli spazi architettonici e della scultura come patrimonio di bellezza. Di Rivalta scopriamo una diversa magia, ancora più primordiale: quella di un artista che ancora vive e agogna all’aperto, che porta l’esterno all’interno. Rovesciando il rapporto dominante tra uomo e animale, Davide rivela poeticamente la presenza dell’origine dei tempi tra noi adesso. Con Listri facciamo l’esperienza della bellezza in arte e architettura come patrimonio inalienabile del linguaggio. Rivalta crea l’ultima possibilità di un incontro con la sovrana bellezza dell’animale, il più alieno tra noi di cui invidiamo e rimpiangiamo lo stare all’aperto. Due mostre che mettono in gioco lo stupore e la meraviglia, l’ineludibile diversità e distanza dell’altro, quella della magnificenza negli spazi storici e quella della regalità all’aperto, dominati dalla presenza della bellezza artistica in un caso e dello spirito animale nell’altro”.

“Con gioia torniamo ad aprire le porte del Forte di Belvedere – afferma Tommaso Sacchi, assessore alla cultura – uno dei ‘luoghi dell’anima’ di Firenze, molto amato dai cittadini, con questa nuova mostra che ne esalta le qualità intrinseche di sede privilegiata di esposizioni legate alla contemporaneità. Solo da pochi mesi il Forte di Belvedere è tornato definitivamente nella piena proprietà della città grazie alla firma di un accordo di valorizzazione con il Demanio e la Sovrintendenza e adesso il Comune intende investirvi ulteriormente per farlo diventare un polo di arte e cultura, un contenitore multidisciplinare della contemporaneità e un centro di produzione, di ricerca e di sperimentazione. Ma non solo: è nostra intenzione lavorare per mantenere il Forte aperto tutto l’anno con nuove iniziative che ne aumentino la fruibilità da parte del pubblico”.
Il biglietto del Forte di Belvedere dà diritto all’ingresso gratuito al Museo Novecento e viceversa.

Uffizi gratis per vigilia Capodanno fiorentino

Uffizi, Palazzo Pitti e giardino di Boboli gratuiti, domenica 24 marzo, per la vigilia del ‘Capodanno fiorentino’ e della nascita, nel 1541, di Francesco I de’ Medici, il ‘fondatore’ degli Uffizi come spazio museale. Questa giornata di accesso libero è la prima delle date di apertura speciale gratuita fissate dalle Gallerie degli Uffizi per il 2019.

Negli spazi della Galleria delle statue e delle pitture, oltre alla collezione permanente, ricorda una nota del complesso, sono al momento visibili anche le sculture dell’esposizione temporanea ‘Essere’, con opere dell’artista inglese Antony Gormley.
Mentre a Palazzo Pitti sono quattro le mostre temporanee in corso: ‘Animalia Fashion’, dedicata al particolare rapporto tra la moda e le forme del mondo animale, la monografica dell’artista contemporanea americana Kiki Smith, l’esposizione collettiva ‘Lessico femminile. Le donne tra impegno e talento 1861-1926’ e ‘Il Carro d’oro di Johann Paul Schor. L’effimero splendore dei carnevali barocchi’.

Essere, la mostra di Antony Gormley agli Uffizi.

Antony Gormley agli Uffizi: per Essere, la sua nuova mostra a Firenze.

 

Inaugura oggi la nuova mostra di Antony Gormley – anzi, di Sir Antony, visto che la Regina Elisabetta lo ha insignito del titolo OBE (Ordine dell’ Impero Britannico, un’ onorificenza importante). Gormley torna a Firenze dopo la mostra al Forte Belvedere del 2015, l’istallazione alla Strozzina nel 2010, e l’indimenticato lavoro alla Torre dell’Acqua di San Casciano per Tuscia Electa del 2002.

Adesso agli Uffizi  per la sua mostra “Essere” Gormley ha collocato 12 opere nella grande Aula Magliabechiana, uno spazio ampio e scevro di decorazioni che a lui piace molto, anche perchè colmo di luce naturale.

Le sculture di Gormley sono realizzate in vari materiali, dall’acciaio al cemento alle fibre tessili (come nel caso di “Room”, un lavoro del 1980 qui riallestito). Pezzo centrale della mostra, come ha detto lo stesso Gormley, è “Passage”: un tunnel di acciaio di forma umana lungo 12 metri, che i visitatori possono percorrere.

“Nel momento in cui vi si penetra dentro”, ha detto Gormley, “si entra nella profondità oscura sconosciuta, con una dimensione acustica risuonante. E’ l’opera più importante, è un invito a partecipare fisicamente all’opera…”

Se la mostra al Forte era “una meditazione sull’idea di Rinascimento” ha detto ancora Gormley, in un italiano approssimativo ma gentile, “qui agli Uffizi sono più interessato all’idea della fruizione dell’arte. Questo contesto mi è molto caro per pensare alla differenza tra il passato e l’oggi proprio per quanto riguarda la fruizione dell’arte.”

“Per me questa mostra è connessa con l’idea di tempo dello spettatore. La mostra non è una rappresentazione di qualche cosa, non c’è una storia mitologica. Uso l’assenza e l’immobilità delle sculture per creare uno spazio aperto dove tutto diventi possibile per gli spettatori. Che possono proiettarvi i loro pensieri. ”

“E’ un esperimento. Magari non funzionerà, ma spero che invece succeda proprio questo”.

Dice ancora Gormley:” Questo spazio dell’Aula Magliabechina non ha il peso della storia, è aperto. Per me è fantastico che non faccia parte del percorso museale vero e proprio. Quando un visitatore ci arriva, si rilassa.”

E così ogni visitatore può pensare ad… Essere. Il titolo infatti è stato scelto per indicare la centralità dell’esistenza di ogni singolo spettatore.

“La mia scultura è una piattaforma per far pensare lo spettatore alla sua vita. E la mostra è un invito a una co-produzione di valore non ancora donato.”

Oltre alle 12 opere dell’Aula Magliabechiana gli Uffizi ospitano altre tre sculture. Due sono sistemate nelle sale museali. La terza ci osserva dal balcone della Terrazza in cima alla Loggia dei Lanzi. Alzate lo sguardo a salutarla la prossima volta che passerete per Piazza Signoria.

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie in mostra sono mie. La mostra è a cura di Eike Schmidt e Max Seidel.

Info pratiche qui.

 

“Event Horizon” di Antony Gormley su terrazza Uffizi

Un uomo in piedi, sul bordo della balaustra della terrazza degli Uffizi sopra la loggia dei Lanzi, affacciata a circa 30 metri sopra Piazza Signoria a Firenze: è Event Horizon, scultura in fibra di vetro di Antony Gormley, a Firenze nell’ambito della mostra ‘Essere’, con opere dell’artista inglese accolte nella Galleria delle Statue e delle Pitture dal 26 febbraio al 26 maggio.

Come Settlement, collocata per l’occasione nella sala 43 al secondo piano del museo insieme al famoso Ermafrodito dormiente, e Another time, altra figura umana in questo caso affacciata alla finestra, Event Horizon costituisce un anticipo dell’esposizione, che è stata presentata oggi, con la partecipazione dello stesso Gormley e del direttore degli Uffizi Eike Schmidt, (sarà visitabile a partire da domani).
Event Horizon, collocata in completa sicurezza alla balaustra della terrazza con un sistema che la aggancia grazie ad una robusta intelaiatura metallica alla struttura della Loggia, è tra i lavori più celebri dello scultore londinese ed è stata, negli anni, ‘ospite’; delle cime di alcuni degli edifici più alti del mondo, come l’Empire State Building a New York, grattacieli di Londra, Rio, San Paolo, Hong Kong.
Intanto, proprio in questi giorni è terminato il restauro di circa 100 metri quadrati del pavimento della terrazza degli Uffizi: le pietre (pietra serena), la cui collocazione risale all’inizio degli anni ’70 dello scorso secolo, presentavano un aspetto deteriorato, ed in alcuni casi erano sollevate o incavate; sono state dunque sostituite con esemplari di analogo disegno, a conformazione di tegoloni di tetto.
“A quasi mezzo secolo di distanza dall’ultima sistemazione – ha spiegato il curatore del patrimonio architettonico degli Uffizi e del Corridoio Vasariano Antonio Godoli – è stato necessario intervenire, ripristinando l’armonia di uno dei luoghi più suggestivi dell’intero complesso museale”.
La terrazza fu realizzata sopra la Loggia dei Lanzi verso la fine del ‘500: era il luogo dove i Medici nelle sere estive prendevano il fresco e ascoltavano musica. Lo spazio era al tempo arredato con piante officinali che venivano anche usate dalla Fonderia (l’antica farmacia degli Uffizi).
Event Horizon
INFO:
Le Gallerie degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi 6, 50122 Firenze
+39 055 2388 831
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