Carcere: nuovo digiuno del garante regionale toscano

Dopo le prime aperture e le prese di posizione a sostegno della sua iniziativa di protesta il garante toscano dei detenuti, Franco Corleone, riprenderà il digiuno la prossima settimana, da martedì 2 a giovedì 4 luglio per ottenere risultati tangibili che migliorino le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri toscane.

Sollicciano, Livorno, la sezione femminile dell’istituto di Pisa, il teatro nel carcere di Volterra, queste alcune delle questioni più urgenti sul tavolo. “Il provveditore dell’amministrazione penitenziaria, Antonio Fullone, assicura che l’attivazione della seconda cucina a Sollicciano sarà fatta entro il mese di ottobre, finalmente una risposta che ha il sapore della credibilità”, commenta Corleone preoccupato, però, che “ancora non sia stata contrattualizzata la fornitura di gas per l’alimentazione. Insisto nel chiedere il giorno dell’inaugurazione della cucina, con un pranzo o una cena aperto a detenuti e società civile”. Per quanto riguarda la cucina nel padiglione alta sicurezza di Livorno, “viene assicurata l’attivazione entro il mese di ottobre. Anche in questo caso penso sia doveroso fissare il giorno preciso della festa”, fa sapere ancora il garante regionale in una nota.

“I lavori nella sezione femminile del carcere di Pisa per l’adeguamento a standard di civiltà e dignità dei servizi igienici, dovrebbe essere ultimata per la seconda metà di luglio. In questo caso suggerisco la data del rientro delle donne trasferite a Firenze, Perugia e altre carceri d’Italia per il 20 settembre 2019”, aggiunge sottolineando il “silenzio” sulla destinazione del Gozzini a istituto femminile. Per Corleone, infine, restano aperte le questioni del teatro di Volterra, nonostante le disponibilità della vicepresidente regionale e assessore alla cultura Monica Barni e dell’assessore alla cultura di Volterra Dario Danti, e l’apertura della sezione trattamentale a Lucca.

Carcere di San Gimignano, dipendenti in autoconsegna

Sono in autoconsegna da questa mattina i dipendenti del Carcere di San Gimignano come forma di protesta per le difficili condizioni lavorative nell’istituto. La solidarietà della Fp Cgil Toscana

Da questa mattina i dipendenti del Carcere di San Gimignano (Siena) sono in autoconsegna (non lasciano il posto di servizio a fine turno, restando sul posto di lavoro). Una forma di protesta molto forte a cui sono arrivati a causa delle difficili condizioni lavorative in cui versa l’Istituto, una Casa di Reclusione che negli ultimi anni ha avuto forti carenze in termini di direzione.

Proprio a causa di queste carenze che lo scorso 10 ottobre i poliziotti penitenziari si sono mobilitati attraverso una protesta davanti ai cancelli dell’Istituto per rivendicare la necessità di una direzione stabile. La mobilitazione ha fatto sì che si designasse un Direttore, ma dall’arrivo di questa direzione gli eventi critici sono diventati costanti e quotidiani, tra questi anche delle minacce nei confronti del personale in servizio.

“Vogliamo mostrare la piena solidarietà, come Fp Cgil Toscana, a tutti i poliziotti penitenziari che si stanno muovendo oggi con grande sacrificio, perché il loro esempio e la loro battaglia diventi occasione per rilanciare la battaglia ad un livello più alto. Per questo cogliamo l’occasione per denunciare pubblicamente lo stato di abbandono degli Istituti Penitenziari Toscani, e chiediamo a gran voce che il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il dott. Antonio Fullone, incontri i poliziotti penitenziari in agitazione per rendere concrete le loro rivendicazioni”.

Quanto scritto nella nota sindacale firmata unitariamente dalla maggior parte dei sindacati locali (CLICCA QUI PER SCARICARLA), inviata proprio al Provveditore Antonio Fullone, parla chiaro: “Non siamo intenzionati a barattare l’arrivo di un Direttore con l’insicurezza del personale, con una gestione del personale e dell’Istituto del tutto individuale e in controtendenza con gli sviluppi tecnologici che oggi permettono di diminuire i carichi lavorativi e aumentare i livelli di sicurezza, pur garantendo tutte le funzionalità dell’Istituto. E’ una situazione inaccettabile e quello che viene percepito è che l’Amministrazione Penitenziaria, per quanto riguarda San Gimignano, abbia cercato di risolvere un problema ponendone un altro maggiore, costringendo il personale di Polizia a scegliere tra l’avere una direzione e la propria sicurezza individuale”.

Opportunità lavoro per detenuti

?Firenze, firmato stamani un accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap) per la Toscana e l’Umbria, che prevede l’attivazione di sportelli amministrativi e call center delle aziende sanitarie all’interno degli istituti penitenziari.

L’accordo contempla anche, qualora le condizioni giuridiche lo consentano, l’uscita di alcuni detenuti dal carcere, per andare a lavorare nei call center e agli sportelli amministrativi delle sedi Asl.

Obiettivo dell’accordo è quello di avviare e di sperimentare, in alcune carceri, un format organizzativo che possa essere riproducibile anche in altri istituti penitenziari.

Da tempo la Regione Toscana è impegnata per migliorare le condizioni di vita dei detenuti degli istituti penitenziari presenti sul territorio regionale (teatro in carcere, materassi, libri di testo e narrativa, ecc.). Già prima del passaggio delle competenze di sanità penitenziaria dalla Giustizia al Servizio sanitario regionale (aprile 2008), venivano inoltre garantiti alcuni servizi sanitari (tossicodipendenze, psicologia, ricoveri ospedalieri, ecc.).

Dal 2010 al 2014 sono stati firmati protocolli con l’amministrazione penitenziaria, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta, attivare opportunità formative e lavorative, preparare all’uscita in modo da ridurre la recidiva e favorire il reinserimento sociale.

Ai detenuti sarà garantita un’opportuna formazione da parte della Asl titolare degli sportelli amministrativi, e corrisposto un compenso tramite borsa lavoro per un periodo di almeno sei mesi. Dopo la formazione e questi primi sei mesi, il rapporto di lavoro potrà essere trasformato, previa valutazione individuale di idoneità da parte della Asl, in contratto interinale per un periodo massimo di un anno. Al momento dell’uscita dal carcere, l’ex detenuto, a questo punto formato e con esperienza, potrà eventualmente accedere ai normali percorsi per un rapporto di lavoro strutturato al pari degli altri cittadini.

L’esperienza è già in atto nel carcere di Massa, dove funzionano due postazioni amministrative call center della Asl Toscana nord ovest. Come prima ipotesi, si prevede l’attivazione, entro l’estate, di altri due call center della Asl Toscana centro nel carcere Gozzini di Firenze (a custodia attenuata, conosciuto come Solliccianino), e la presenza di alcuni detenuti nel call center, sempre dalla Toscana centro, a San Salvi, per un totale, in fase di avvio, di circa 10 detenuti.

Per il 2018 la Regione ha stanziato 100.000 euro, con la previsione di un rinnovo per il 2019. La Asl coinvolta si impegna a fornire le apparecchiature necessarie (computer, mobili, rete dati e telefonica, apparecchi telefonici VOIP, software) e ogni altro intervento necessario per garantire la funzionalità del servizio. La Asl garantirà adeguati percorsi di formazione con i detenuti partecipanti e con affiancamento formativo al personale già operante nei servizi; e anche la supervisione del corretto svolgimento dei servizi.

Le direzioni degli istituti penitenziari coinvolti garantiranno la sicurezza complessiva relativa all’attivazione degli sportelli all’interno del carcere, la selezione dei detenuti ritenuti idonei per le attività previste, sia per gli sportelli dentro il carcere che per quelli nelle sedi Asl, il reperimento di locali idonei per le postazioni di lavoro, l’attivazione di tutte le autorizzazioni per l’accesso esterno a internet e alle reti delle Asl. Il Prap si impegna a sensibilizzare e coinvolgere nelle attività previste dall’accordo le direzioni degli istituti penitenziari.

A siglare l’accordo l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e Antonio Fullone, provveditore del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Stefania Saccardi e Antonio Fullone:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/02/180216_05_LAVORO-PER-DETENUTI_SACCARDI-FULLONE.mp3?_=1

Firenze, una guida per il re-inserimento dopo il carcere

Un progetto in collaborazione con il Provedditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana, il carcere di Sollicciano e della casa circondariale Gozzini

Cosa fare quando si esce dal carcere? A chi rivolgersi quando non si ha nessuno o si cerca un’alternativa alla vita che si è sempre fatto? Sollicciano e il Gozzini, con gli educatori, offrono un servizio attento e puntuale a tante situazioni di difficoltà, favorendo il reinserimento. Adesso c’è uno strumento in più. Stamani, infatti, nella Sede della Comunità di Sant’Egidio di Firenze, il Provveditore regionale dell’ Amministrazione penitenziaria della Toscana Antonio Fullone e la Direttrice dell’Ufficio Detenuti e Trattamento Angela Venezia, i rappresentanti della Comunità, il Direttore di Sollicciano Carlo Berdini e la Direttrice della casa circondariale “Mario Gozzini” Margherita Michelini, hanno illustrato la loro collaborazione per la guida ‘Dove dormire, mangiare, lavarsi’, realizzata dalla Comunità, con una particolare sezione dedicata ai detenuti che escono dal carcere. Cinquecento copie della guida, realizzata anche a supporto dell’attività sono state messe a disposizione di Sollicciano e della casa circondariale Mario Gozzini. Una parte è stata già consegnata per i detenuti che lasciano il penitenziario. In collaborazione con i responsabili e gli educatori del carcere di Sollicciano, la guida sarà distribuita anche tra i detenuti che si trovano in stato di indigenza o di particolare necessità.

Nella guida sono segnalate tredici realtà associative (7 associazioni che portano assistenza in carcere e 6 residenze per chi lascia il penitenziario), quattro uffici comprensivi dei riferimenti di quelli di garanzia, alcune indicazioni su quello che si può fare o meno per i detenuti.

Più in generale e oltre la realtà dei detenuni, la guida ‘Dove dormire mangiare lavarsi’ disegna una “mappa” di Firenze che va al cuore della Città del Fiore, letteralmente, e ne dà le coordinate: 19 luoghi dove mangiare (uno in più rispetto agli scorsi anni), 17 dove dormire, 6 dove lavarsi, 25 centri di ascolto, 8 luoghi dove curarsi oltre ospedali e ambulatori, 9 dove cercare consulenze legali. La Firenze solidale, che condivide in solido con chi non ce la fa, ha 17 centri per la distribuzione di vestiti (ben 6 in più rispetto a quelli registrati nella guida del 2016), 16 per i pacchi alimentari (4 in più) e 6 per informazioni sul lavoro (3 in più).

Sono indicati anche 4 centri a cui le donne possono rivolgersi in caso di violenze e di tratta e 3 per piccoli prestiti (microcredito).

Un dato particolarmente significativo è che nella patria di Dante, che fu esule e ora è testimone di chi fugge dalle guerre e richiede asilo, sono cresciute le scuole di italiano: sono 18, ben 4 in più rispetto a quelle segnalate nella guida del 2016.

Sono state stampate 2500 copie della guida – 1500 in più rispetto all’ultima edizione – diffusa gratuitamente tra chi ne ha bisogno e per gli operatori che sono alle prese quotidianamente con le domande che vengono dalla città debole. Questo obiettivo è stato conseguito grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e anche al contributo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e del Consolato Usa di Firenze.

In occasione della Festa della Toscana e della Giornata mondiale contro la pena di morte ‘Città per la vita’, mercoledì 6 dicembre, nel carcere di Sollicciano sarà promosso un incontro, come ormai da diversi anni, contro la pena capitale. In quest’occasione sarà distribuita ai detenuti una pubblicazione curata dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Regionale della Toscana.

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