Firenze: al via Fiera Toscana del Lavoro, 7000 candidati in cerca

Ha preso il via stamattina alla Fortezza da Basso di Firenze, e si concluderà il 21 settembre, la seconda edizione della Fiera Toscana del Lavoro, promossa da Regione Toscana e da Arti (Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego) per favorire il contatto diretto tra le persone in cerca di occupazione e le imprese alla ricerca di candidate e candidati.

Sono circa 7mila le candidature pervenute, 400 i profili ricercati e 1.000 le opportunità di lavoro offerte. “Arti sta sviluppando un’azione molto importante di avvicinamento delle politiche dell’offerta e della domanda, e sta creando le condizioni perché la Toscana sia un esempio”, ha affermato il presidente della Regione Eugenio Giani, secondo cui “non vi sono settori sui quali dover puntare di più: si tratta semplicemente di creare le condizioni in ogni settore per offrire quel personale specializzato che possa far crescere l’occupazione e l’economia”.

L’attenzione al superamento del disallineamento tra domanda e offerta, spiega Alessandra Nardini, assessora regionale alla formazione e al lavoro, è centrale nelle politiche della Toscana: la fase attuale “è molto complessa anche per quanto riguarda l’occupazione”, ma “questo è un periodo di straordinarie opportunità per risorse e strumenti a disposizione”, come ad esempio “il nuovo Programma Gol (Garanzia Occupabilità Lavoratori): per la Regione Toscana solo la prima tranche vale oltre 50 milioni (prima annualità); a questi si sommano i quasi 54 milioni delle risorse residue degli ammortizzatori in deroga che la Toscana è riuscita sbloccare e il nuovo settennato del Fondo Sociale Europeo, Fse”. Proprio per utilizzare al meglio queste risorse sono stati messi in campo percorsi di concertazione sia a livello regionale che provinciale con le parti sociali che compongono la Commissione Regionale Tripartita, condividendo strumenti e priorità e provando a rispondere, anche grazie ai Protocolli territoriali sulla formazione, ai fabbisogni formativi dei singoli territori, molto eterogenei per vocazioni e peculiarità. La parola d’ordine, ripete l’assessora, deve essere complementarietà, per riuscire ad allargare la platea dei beneficiari e dare risposte adeguate, grazie al nostro modello toscano. Un modello che vede al centro i servizi pubblici per l’impiego – sui quali si sta investendo dal punto di vista del personale, delle sedi e delle infrastrutture digitali e tecnologiche – In sinergia con i privati accreditati. Questa è la complementarità, la logica di cooperazione, che caratterizza il modello toscano, sul quale vogliamo continuare ad investire.

Tra gli altri è intervenuto il commissario straordinario di Anpal (l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), che ha sottolineato come la Toscana sia tra le prime Regioni Italiane a raggiungere con tre mesi di anticipo i target fissati dall’Unione europea per l’attuazione dei programmi previsti nell’ambito del Pnrr sul fronte delle politiche attive del lavoro e della formazione.

La Fiera Toscana del Lavoro è promossa e realizzata da Regione Toscana e ARTI (Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego) ed è finanziata dal Fondo Sociale Europeo.

Lavoro, Pisa: in 1/o trimestre atteso crollo assunzioni

Lo rivela l’analisi della Camera di commercio di Pisa sui dati provinciali del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, e relativo al primo trimestre dell’anno.

Sono 5.660 le assunzioni previste dalle imprese con dipendenti che operano in provincia di Pisa nei primi tre mesi del 2021: un valore in netto calo (2mila
contratti di lavoro in meno) rispetto allo stesso periodo del 2020 quando gli ingressi furono 7.700. Calo anche per le imprese che intendono assumere: nei primi tre mesi del 2021 la quota percentuale si assesta al 15,4% (erano il 21,5% nel 2020).

Lo rivela l’analisi della Camera di commercio di Pisa sui dati provinciali del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, e relativo al primo trimestre dell’anno.

L’unico settore che fa registrare una crescita del lavoro è quello dell’edilizia con 90 ingressi in più rispetto al 2020 (+17%), mentre crolla la domanda di lavoro nel manifatturiero (-45%), nel turismo (-43,1%) e nel commercio (-25,9%) e aumenta il gap tra domanda e offerta: il 37% dei posti offerti risulta difficile da coprire (era il 33% nel primo trimestre 2020).

“La pandemia – commenta il commissario straordinario della Ccia di Pisa, Valter Tamburini – ha innescato un circolo vizioso: riduzione dei consumi-riduzione della domanda di lavoro che è necessario fermare e per farlo è indispensabile riavviare quanto prima il motore degli investimenti.

A questo proposito il programma Next Generation Eu e il collegato Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresentano un’occasione che l’Italia non può fallire. Due dei tre assi strategici del Piano, digitalizzazione-innovazione e transizione ecologica, coincidono con le linee d’azione della Camera di commercio”.

Per Tamburini, al fine di rianimare le  dinamiche econonimiche e dunque il mercato del lavoro “il nostro impegno sarà quindi, assieme alla Fondazione Iis, quello di sostenere la transizione delle imprese verso la digitalizzazione e l’economia circolare attraverso appositi bandi con i quali metteremo a disposizione contributi finanziari e specifici percorsi di formazione che sono già operativi”.

Cgil Toscana: ‘corsi formazione navigator probabili truffe’

Mirko Lami, segretario Cgil Toscana: ‘Odor di truffa intorno alla nascita di agenzie formative per aspiranti navigator. Ne stanno nascendo che offrono corsi di formazione, che non formano, a buon prezzo, 500€ per un corso di 8 ore oppure 1800€ per un corso di tre giorni.’

“I centri per l’impiego già non sono messi bene e con l’avvio, fra pochi giorni, dei servizi dedicati al reddito di cittadinanza sarà ancora peggio – spiega in una nota Mirko Lami, segretario Cgil Toscana -. La prima difficoltà è strutturale, sarà difficile, se non impossibile, avviare qualcuno ad un lavoro che non c’è. La seconda sta nel paradosso che saranno dei lavoratori precari, assunti per due anni, a cercare lavoro ad altri precari.”

“I navigator, infatti, – continua Lami – saranno assunti con un contratto di due anni dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (Anpal). Devono essere in possesso di una laurea magistrale in giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, economia, psicologia o scienze della formazione. Devono anche essere padroni degli strumenti del welfare, incentivi e sussidi di disoccupazione, con le differenze messe in campo a livello regionale e territoriale, avere una conoscenza tecnica e giuridica specifica oltre alle capacità per valutare le competenze professionali di chi si presenta allo sportello, per poterlo orientare al meglio.”

“Insomma gli aspiranti navigator necessitano di formazione oltre quella universitaria.Ed è qui che si sente odore di truffa. In questi giorni stanno nascendo decine di agenzie che offrono corsi di formazione, che non formano, a buon prezzo, 500€ per un corso di 8 ore, 1800€ per uno di tre giorni – conclude il comunicato -. La Cgil Toscana, invita i giovani che tra qualche giorno presenteranno domanda di assunzione all’Anpal a fare molta attenzione alle offerte formative che vengono loro offerte, in giro vi sono anche agenzie fantasma che prendono soldi e scappano, nel senso che non danno la formazione che millantano.”

Toscana, Cgil: “giusto il ricorso della regione sui navigator”

Mirko Lami, segretario Cgil Toscana con delega al mercato del lavoro: “Paradossale che navigator, precari, dovranno individuare e proporre percorsi di lavoro ad altri precari”.

“Fin dal primo momento la Cgil Toscana ha considerato paradossale che siano i cosiddetti navigator, assunti a tempo determinato, precari insomma, ad individuare prima e a proporre poi percorsi di lavoro ad altri precari. Ed è anche per questo che saluta positivamente la decisione, annunciata dal presidente Rossi, della Giunta toscana di ricorrere alla Corte costituzionale”. Lo afferma Mirko Lami, segretario Cgil Toscana con delega al mercato del lavoro, in merito al ricorso presentato dalla Regione.

Lami definisce, in una nota, “inaccettabile, per Cgil Toscana, anche la richiesta fatta dal Governo alla Regioni di procedere all’assunzione non con pubblici regolari concorsi, ma attraverso selezioni a test. I centri per l’impiego sono da sempre centrali per l’avviamento al lavoro e per le politiche attive, e ora lo saranno per il reddito di cittadinanza, hanno bisogno di personale altamente qualificato e stabile”.

“Ultimo non ultimo – conclude Lami – il Governo è da censurare per le mancate disposizioni sul personale dell’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) che ha alle sue dipendenze 654 precari, molti di loro da oltre dieci anni”.

Grieco: “Di Maio ci ha convocati per parlare del reddito di cittadinanza”

“Il Ministro Di Maio ci ha convocato per il 12 febbraio. Le Regioni sono per la leale collaborazione e non vogliamo assolutamente ostacolare l’erogazione del reddito di cittadinanza o allungarne i tempi. Vogliamo che le famiglie ricevano il sussidio da subito, ma siamo fortemente critici” dice l’assessore regionale ad istruzione e lavoro, Cristina Grieco.

“Il Ministro Di Maio ci ha convocato per il 12 febbraio”, ha detto l’assessore regionale ad istruzione e lavoro Cristina Grieco, che ricopre anche il ruolo di coordinatrice della IX Commissione istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni, rispondendo alle domande sul reddito di cittadinanza che le sono state poste dai giornalisti al margine della presentazione delle azioni regionali a sostegno delle scuole paritarie dell’infanzia.

“Voglio sia chiaro – ha detto – che le Regioni sono per la leale collaborazione e che non vogliamo assolutamente ostacolare l’erogazione del reddito di cittadinanza o allungarne i tempi. Vogliamo che le famiglie ricevano il sussidio da subito, ma siamo fortemente critici e preoccupati per la parte che riguarda i Centri per l’Impiego e le Politiche Attive del Lavoro che il Ministro non ha minimamente corcordato con le Regioni. Un fatto grave perchè le Regioni avrebbero potuto dare contributi e miglioramenti importanti, visto che in molte realtà, tra cui la Toscana, ci sono già sperimentate misure similari di sostegno al reddito. Inoltre le Regioni hanno competenze esclusive sulle politiche attive per il lavoro ed i centri per l’impiego”.

“Il principio di leale collaborazione istituzionale – prosegue l’assessore – avrebbe previsto il coinvolgimento delle Regioni su queste scelte, ma dato che non vogliamo metterci di traverso abbiamo proposto degli emendamenti tecnici, di buon senso, per far funzionare meglio la macchina”.

“Il vero scoglio che resta da superare è il problema dei Navigator – conclude Grieco – 6000 operatori che dovrebbero essere contrattualizzati a livello centrale da “Anpal Servizi” con dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa con prospettiva di stabilizzazione senza concorso. Questa è una questione che pone dei grossi problemi, anche
organizzativi. Ad esempio queste persone dove dovrebbero operare, da chi dovrebbero dipendere, cosa dovrebbero fare? Vogliamo trovare una soluzione che rispetti le competenze di ciascuno senza scavalcare i limiti istituzionali, perchè se si procedesse a queste contrattualizzazioni senza tenere conto delle obiezioni formulate da
tutte le Regioni, saremmo costretti a ricorrere alla Corte Costituzionale, naturalmente contro questa parte del provvedimento, non contro il reddito”.

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