🎧 Preside Savino minacciata: “Non mi piace il vittimismo, ma denuncia dopo toni e contenuti inaccettabili”

Preside Savino minacciata – Sono in corso accertamenti da parte della Digos dopo una denuncia fatta da Annalista Savino preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci per tre lettere ricevute nei mesi scorsi con insulti e intimidazioni.

Ascolta QUI la nostra intervista.

Savino è la preside autrice nel febbraio 2023 della circolare antifascista al suo liceo per condannare il pestaggio di studenti avvenuto alcuni giorni prima davanti al liceo classico Michelangelo da parte di militanti di destra di Azione studentesca.

Negli ultimi tempi la preside ha ricevuto, recapitate a scuola, delle lettere che la stanno preoccupando. In una, dopo gli scontri di Pisa, la si ammonisce in modo volgare a non scrivere cose ideologiche; in una seconda lettera c’erano escrementi. La Digos ha avviato accertamenti.

Di seguito la nota scritta e diffusa dalla stessa preside dopo le notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi:

“In merito alla notizia di stampa sulle lettere di minaccia e insulti che ho ricevuto in seguito alla vicenda di un anno fa della mia lettera agli studenti in cui li invitavo a non essere indifferenti di fronte alla violenza e alle ingiustizie, vorrei chiarire alcuni punti.
Ho scelto di denunciare alle Autorità competenti le minacce e gli insulti che mi sono arrivati. Mi sembrava giusto e corretto non gettarle nel cestino e, al contrario, far sì che gli inquirenti avviassero delle indagini, se ritenute necessarie.
Non ho scelto di rendere pubblica questa mia denuncia, poiché temevo che fosse un modo indiretto per dare risalto a fatti di per sé ignobili e per evitare un eventuale effetto emulativo. Ora che è uscita la notizia, tuttavia, voglio confermare che ho fiducia nel lavoro delle Autorità e che, per quanto mi riguarda, niente è cambiato e proseguo serenamente il mio compito di dirigente scolastica.
Pur non sottovalutando le offese rivoltemi in quanto antifascista, spiacevoli ma non originali, sono convinta che se fossi stata un dirigente uomo, non avrei ricevuto quelle stesse missive, con quello stesso tono. Oggi in questo Paese le donne in posizioni apicali danno ancora fastidio a qualcuno, soprattutto quando non si limitano a dire solo quello che è previsto dai protocolli e suggerito dai superiori, quasi sempre uomini. Quel qualcuno, protetto dall’anonimato, trova normale scrivere insulti irripetibili e dire “Stai zitta!” alla destinataria di turno. L’Italia, fra l’altro, deve fare ancora i conti con questo tema. Poniamoci tutti qualche domanda.
Continuo a fare il mio lavoro, non cercavo e non cerco visibilità. Non mi piace il vittimismo.
Ringrazio moltissimo i tanti che mi hanno dimostrato solidarietà e vicinanza in occasione della diffusione di questa notizia”.

Flash-mob silenzioso per la preside Savino, centinaia di persone sotto la pioggia a Firenze

Firenze, oltre 300 persone, nonostante la pioggia e la temperatura rigida, si sono radunate nel pomeriggio  per dare luogo a un flash-mob ‘silenzioso’ a favore della preside Annalisa Savino davanti al ‘suo liceo’, lo scientifico Leonardo da Vinci in via Marignolli.

Un giovane, usando un fischietto come quelli da vigile urbano, ha dato il via all’iniziativa simbolica, che si è svolta nella forma di una sosta davanti all’istituto. Al segnale, la folla presente flash-mob ha smesso di parlare e muoversi per parecchi minuti ed è restata immobile in silenzio, poi c’è stato un lungo applauso finale.

La preside Savino, cui è andato questo tributo di vicinanza e solidarietà dopo le affermazioni del ministro Valditara, non era presente; da giorni si è trincerata nel massimo riserbo. La scuola era chiusa essendo domenica.

Hanno partecipato all’iniziativa tanti genitori di studenti di altri istituti fiorentine, oltre a quelli dello stesso liceo Leonardo da Vinci. C’erano anche alcuni, padri e madri, di ragazzi del liceo classico Michelangiolo dove il 18 febbraio c’è stata l’aggressione di Azione studentesca, il fatto che ha ispirato alla preside Savino la circolare sull’antifascismo. Il flashmob odierno è stato promosso attraverso passaparola e via gruppi chat da sabato pomeriggio.

Da rilevare la presenza di più persone adulte che di giovani. Due di questi hanno mostrato un cartello con la scritta ‘No alla violenza’. Sulla facciata dell’ingresso del liceo Leonardo da Vinci campeggiano le immagini di Falcone e Borsellino.

Proprio sulla ringhiera esterna sottostante la mattina del 23 febbraio i giovani di Blocco studentesco, affiliato a Casapound, hanno esposto uno striscione di reazione alla stessa circolare con cui la professoressa Savino ha fatto richiami per la sua scuola all’antifascismo e alla necessità di isolare e combattere chi si fa promotore di istanze di estrema destra.

La scritta ‘Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare’ e l’incendio di una copia della circolare sono state considerate una ventilata minaccia nei confronti della preside Savino. Lei stessa ha fatto denuncia alla Digos sul blitz di Blocco Studentesco.

Oltre 120mila firme di solidarietà per Savino. La preside denuncia ‘Blocco studentesco’

La preside del liceo scientifico ‘Leonardo da Vinci’ di Firenze, professoressa Annalisa Savino, ha presentato formale denuncia alla polizia sull’esposizione all’ingresso della scuola dello striscione di Blocco studentesco, l’associazione giovanile che fa riferimento a Casapound.

La denuncia arriva dopo che la mattina del 23 febbraio fu esposto davanti alla scuola uno striscione che riportava la scritta   “Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare”. Lo striscione era la risposta alla lettera che la stessa preside Savino aveva diffuso nel liceo richiamando tutti, docenti e studenti, ai valori dell’antifascismo, anche in relazione ai fatti avvenuti sabato 18 febbraio davanti al liceo classico Michelangiolo in via della Colonna.

E’ di oggi la notizia di un altro documento di solidarietà con Savino e di condanna della violenza fascista. Lo hanno scritto i docenti del liceo  Machiavelli di Firenze. “Nell’esprimere il nostro netto rifiuto della violenza come strumento di risoluzione del conflitto, nonché del linguaggio e delle pratiche intimidatorie e antidemocratiche dell’odio organizzato -affermano i prof- ribadiamo altresì il nostro impegno a esercitare la funzione di educatori nella formazione di cittadini attivi e consapevoli, aperti al confronto civile e al pluralismo politico, in sintonia con i valori della nostra Costituzione nata (non dobbiamo mai dimenticarlo) dalla Resistenza al nazifascismo”.

Il documento è stato  approvato dal collegio dei docenti del liceo Machiavelli, un’altra scuola fiorentina, approvato ieri e pubblicato oggi online. “Come docenti, educatori e cittadini siamo stati profondamente scossi dall’aggressione avvenuta sabato 18 febbraio in via della Colonna – si legge ancora  nel documento – perpetrata ai danni di alcuni studenti del Collettivo del liceo Michelangiolo da parte di giovani esponenti di Azione studentesca. All’accertamento della dinamica dei fatti sta provvedendo l’autorità giudiziaria, ma noi vogliamo unirci alle parole di ferma condanna di quanto accaduto, già pronunciate da varie istituzioni scolastiche e cittadine con parole che riteniamo universalmente condivisibili e fondanti per la comunità scolastica”.

Intanto sono già oltre 120.000. e continuano ad arrivare, le  firme raccolte dalla petizione online lanciata da Priorità alla Scuola, nei giorni scorsi, in solidarietà alla preside del liceo scientifico ‘Leonardo da Vinci’, dopo le critiche del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara. “Di fronte al ministro delle teleminacce – si legge nella nota che accompagna la petizione – noi non intendiamo lasciare sola la dottoressa Savino” e “invitiamo tutta la comunità educante che si riconosce nella scuola antifascista e democratica a unirsi a queste parole sottoscrivendole”.

Aggressione Michelangelo: sabato 4 marzo manifestazione a difesa di Scuola e Costituzione

La manifestazione, che si svolgerà a Firenze,  è  da stata convocata  Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, fiorentine e nazionali che  “intendono raccogliere un appello delle rsu per organizzare  una manifestazione insieme a tutte le realtà democratiche e antifasciste”

Una manifestazione per la scuola e la Costituzione “a seguito dell’aggressione davanti al liceo Michelangiolo di Firenze e delle inaccettabili parole del ministro Valditara sulla lettera della dirigente scolastica del liceo Leonardo Da Vinci”. l’hanno convocata i sindacato della scuola a Firenze per il 4 marzo, sabato prossimo.

“I rappresentanti delle rsu delle scuole fiorentine – riferiscono le sigle – hanno inviato il seguente appello a Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua, nonché alle realtà democratiche e antifasciste, per chiedere l’indizione di una grande manifestazione a difesa della scuola e della Costituzione”.

“A seguito dell’aggressione davanti al liceo Michelangiolo e delle inaccettabili parole del ministro Valditara sulla lettera della dirigente scolastica del liceo Leonardo Da Vinci, i rappresentanti delle Rsu delle scuole fiorentine hanno inviato un appello a FLC CGIL, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua, nonché alle realtà democratiche e antifasciste, per chiedere l’indizione di una grande manifestazione a difesa della scuola e della Costituzione. Come FLC CGIL, fiorentina e nazionale, intendiamo raccogliere questo appello e individuiamo la data di sabato 4 marzo per organizzare la manifestazione, a Firenze, insieme a tutte le realtà democratiche e antifasciste”. Così la Flc Cgil.

“Qui di seguito riportiamo l’appello ricevuto dalle Rsu delle scuole di Firenze – aggiungono – ‘Crediamo di interpretare il sentire delle lavoratrici e dei lavoratori che ci hanno elette, esprimendo la nostra grande preoccupazione per i fatti avvenuti recentemente: prima l’aggressione di matrice neofascista agli studenti del Liceo Michelangiolo di Firenze, che ricordano i momenti più bui della nostra storia recente; poi le inaccettabili parole del Ministro Valditara, il quale, invece di condannare la violenza squadrista, si è scagliato contro la Dirigente del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, attaccandola per aver invitato la propria comunità scolastica a vigilare contro il ritorno di ideologie violente e totalitarie, attaccando così di fatto la stessa libertà di pensiero e di espressione. Noi crediamo nel valore della Scuola Statale di questa Repubblica e, poiché sappiamo quanto l’indifferenza sia un male silenzioso che mina alle fondamenta la democrazia, vogliamo reagire e chiediamo alle organizzazioni sindacali e a tutte le realtà democratiche e antifasciste di questa città e di questo Paese di schierarsi al nostro fianco. Chiediamo pertanto che venga indetta quanto prima nella nostra città una grande manifestazione unitaria in difesa della Scuola e della nostra Costituzione”.

Regeni, Firenze: preside scrive a famiglie alunni: “Giulio figlio e fratello di tutti noi”

La dirigente delle scuole ‘Ghiberti’ di Firenze, Annalisa Savino, ha inviato, una  e-mail, a tutte le famiglie degli studenti iscritti e al personale dell’istituto, nel secondo anniversario della scomparsa in Egitto del giovane ricercatore il 25 gennaio 2016.

“Il timore più grande è che quella di Giulio Regeni rappresenti una storia di ingiustizia come le tante, tantissime storie italiane rimaste senza un colpevole. La nostra scuola oggi è vicina a quei due genitori, perché Giulio è figlio e fratello di tutti noi”. Questo il testo della lettera che la dirigente delle scuole ‘Ghiberti’ di Firenze, Annalisa Savino, ha inviato, via e-mail, a tutte le famiglie degli studenti iscritti e al personale dell’istituto, nel secondo anniversario della scomparsa in Egitto del giovane ricercatore il 25 gennaio 2016. “I genitori di Giulio Regeni  si battono da due anni per capire perché il loro figlio innocente sia stato vittima di un così atroce assassinio – si legge nel messaggio, pubblicato anche sul sito della scuola – Ed è da loro che impariamo il messaggio di dignità, di coraggio e di forza per cercare sempre la verità, senza mai smettere, anche quando sentiamo che è lontana e potrebbe essere irraggiungibile”. Il complesso scolastico Ghiberti si compone di quattro istituti: un asilo, due primarie ed una media, per un totale di circa 1.250 alunni. “Ritengo scandaloso che ancora oggi non sia stata trovata la verità – spiega la preside Savino – e ritengo questo un tema su cui è opportuno che anche la scuola possa dare il proprio contributo nella sensibilizzazione delle famiglie sulla battaglia per scoprire cosa è successo a Giulio”.
Exit mobile version