Nuovo Vescovo di Arezzo a piedi attraversa la città in mezzo alla gente

Arezzo, si è insediato nella città toscana, il nuovo Vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, è Monsignor Andrea Migliavacca.

“Posso venire a giocare con voi?”. Sono le prime parole del nuovo vescovo di Arezzo Cortona e Sansepolcro Andrea Migliavacca rivolte ai bambini dell’istituto Medaglia miracolosa di Viciomaggio, tappa iniziale della giornata di insediamento nella diocesi aretina.

A seguire il vescovo ha incontrato i detenuti del carcere di Arezzo e poi i ragazzi dell’oratorio di Saione. “Sono qui per seguire i giovani, voglio imparare da voi come avere un mondo migliore, perché sia una chiesa più vera. Mi metto in cammino con voi, entro in diocesi con voi”, ha detto per poi proseguire il viaggio in mezzo alla gente che affollava la Città del Natale insieme agli scout in un fuoriprogramma concluso con un caffè in un locale del centro.

Alle 16.30 l’arrivo in Comune dove ad attenderlo c’era il sindaco Alessandro Ghinelli raggiunto poi dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Qui il vesscovo ha ricordato le sue priorità: ambiente, lavoro, famiglia, volontariato.

In cattedrale erano circa duemila le persone presenti, tra cui i cardinali Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze, Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve e il centenario Ernst Simoni, diacono di Santa Maria della Scala, oltre a numerosi vescovi provenienti principalmente dalla Toscana e da altri luoghi tra cui Pavia, Lodi, Vicenza e Gorizia, al clero nel suo insieme oltre a fedeli provenienti da ogni angolo della diocesi, dalla Lombardia, terra di origine di Migliavacca e da San Miniato, diocesi che continuerà ad amministrare per il tempo necessario alla nomina del nuovo vescovo.

“Vorrei vivere in mezzo a voi cercando la vita, promuoverla anche nelle povertà, nelle fragilità, nel peccato, nelle diversità. L’Avvento un tempo in cui chiedere al Signore che non aggiunga giorni alla nostra vita, ma vita ai nostri giorni”, ha continuato nell’omelia che ha voluto concludere con un’immagine evocativa citando un film dei fratelli Taviani, originari di San Miniato.

“Il film mostra la scena di un bimbo in auto e guardando dal finestrino, chiede: ‘Cos’è quella luce là in fondo?’. ‘La Toscana’, gli viene risposto. Cari amici, mi immagino su quell’auto. Anche io posso dire come quel bimbo: Cos’è quella luce là in fondo? E sento l’eco della risposta che mi dice… ‘È la Toscana’, dove sono vescovo, e per me anche San Miniato che è stato luce che mi ha accolto e ora… Arezzo. Cos’è quella luce là in fondo? La voce mi dice chiara…ora…: Arezzo”.

Fortissimo l’applauso con cui la messa si è conclusa.

San Miniato (PI): parrocchiani denunciano prete, per spesa 60mila euro in ristrutturazione casa

I parrocchiani contestano al prete di “non avere usato risorse personali ma fondi di una parrocchia, ovvero di una associazione senza scopo di lucro, rispetto alla quale il sacerdote riveste il mero ruolo di amministratore” senza contare che avrebbe agito “in aperta contraddizione con quanto costantemente affermato da Papa

Avrebbe speso oltre 60 mila euro per la ristrutturazione dell’alloggio personale, in canonica,  realizzando  ben tre bagni a uso personale, ha acquistato una cucina del valore di 9.000 euro. Per questo un prete  della diocesi di San Miniato (Pisa), è stato denunciato per appropriazione indebita da alcuni membri del Consiglio degli affari economici delle due parrocchie di cui è reggente.

In una dettagliata querela, presentata ai carabinieri, i parrocchiani  contestano al prete di aver inoltre  impegnato oltre 50.000 euro in lavori edili di natura, qualità e quantità indefinite.

Lo hanno reso noto i querelanti che per il ruolo tenuto nelle due parrocchie hanno potuto esaminare contabilità e fatture. Secondo loro è pure grave il fatto che il vescovo di San Miniato, Andrea Migliavacca, “non solo continua a sostenere il prete – affermano – ma anzi, in presenza di alcuni dei fedeli appartenenti al consiglio degli Affari economici della parrocchia divenuti poi firmatari della querela”, il vescovo ha anche sostenuto – come da registrazione sonora acquisita – che si sarebbe potuto spendere di meno ma che “‘ormai è andata così e che se a qualcuno il costo di 9 mila euro per una cucina può apparire troppo elevato, occorre accettare anche il punto di vista del sacerdote che ha condotto una simile spesa, poiché ognuno ha la sua opinione e questa va rispettata’”.

Tuttavia, i parrocchiani contestano al sacerdote di “non avere usato risorse personali ma fondi di una parrocchia, ovvero di una associazione senza scopo di lucro, rispetto alla quale il prete riveste il mero ruolo di amministratore” senza contare che avrebbe agito “in aperta contraddizione con quanto costantemente affermato da Papa Francesco circa l’habitus morale che dovrebbe contraddistinguere un sacerdote: povero tra i poveri, al servizio della comunità, lontano dalle lusinghe del denaro”.

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