Toscana: Corte conti, condanne per 14,3 mln nel 2018

La Sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti nel 2018 ha pronunciato 168 sentenze (165 nel 2017) e 63 ordinanze in materia di pensioni, 119 sentenze (132 nel 2017) e 27 ordinanze in materia di responsabilità e giudizi di conto, con un ammontare delle condanne pari a 14,3 milioni di euro: è quanto emerge dalla relazione del presidente Amedeo Federici, pronunciata all’apertura dell’anno giudiziario contabile regionale 2019 oggi a Firenze.

Sulla somma, emerge ancora dalla relazione, incidono in larga parte gli oltre sette milioni di euro di risarcimento (per danno patrimoniale e di immagine) comminati all’ex direttore dell’agenzia delle Entrate di Firenze, Nunzio Garagozzo, e in misura minore i 950mila euro relativi alla condanna per danno erariale di un dipendente Inps responsabile di pagamenti indebiti.
I decreti emanati dalla Sezione sono stati 796 contro gli 894 del 2017. I conti giudiziali definiti sono stati 6.729, con 33.050 giacenti a fine 2017 e 5.533 presi in carico nell’anno passato, per una giacenza a fine 2018 di 31.854 conti giudiziali. I giudizi pendenti a fine 2018 sono 270 di responsabilità e di conto, 273 in materia di pensioni.
Al raggiungimento di tali risultati, ha spiegato nella sua relazione il presidente della Sezione Amedeo Federici, “ha contribuito in modo determinante tutto il personale amministrativo che ha curato le procedure per l’eliminazione dei vecchi ricorsi in materia di pensioni di guerra, l’istruttoria e la revisione dei numerosi conti giudiziali iscritti a ruolo d’udienza, e ha nello stesso tempo fatto fronte al maggior lavoro della segreteria in conseguenza del maggior numero di giudizi celebrati e della pubblicazione di un maggior numero di sentenze, ordinanze e decreti”.
Secondo quanto emerge dalla relazione del procuratore regionale Acheropita Mondera, il 20% dei fascicoli aperti dalla procura è dovuto a lesioni da attività sanitaria, e il 16% per debiti fuori bilancio. L’origine della denuncia è nel 29,93% dei casi lo Stato, nel 15,41% dei casi un ente pubblico. Nell’86% dei casi l’esito del giudizio è stato la condanna.

Toscana, Corte Conti: dalle sentenze si recupera solo il 20% del danno accertato

Nel 2017 la sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti ha emesso 301 sentenze contro le 379 del 2016, 165 ordinanze contro 230 e 894 decreti contro 1.344, con un calo (da 35.943 e 33.050) dei conti giudiziali giacenti a fine anno.

“Dalle sentenze si recupera poco”. Lo ha affermato Amedeo Federici, presidente della sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti, parlando coi giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile toscana.

“Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento sul recupero”, ha detto Federici, secondo cui però “siamo ancora lontani” dalla performance auspicabile: “Tanti anni fa si recuperava il 5%, una cosa vergognosa, adesso siamo arrivati verso il 20%, che è già qualcosa”. Per il magistrato “si recupera tutto quando c’è il sequestro, ammesso che sia capiente. Se alla fine c’è, ad esempio, una condanna a 2 milioni e il sequestro riguarda beni, valori per 1 milione poi rimane l’altro milione scoperto, però qualcosa di significativo resta”.
Nel 2017 la sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti ha emesso 301 sentenze contro le 379 del 2016, 165 ordinanze contro 230 e 894 decreti contro 1.344, con un calo (da 35.943 e 33.050) dei conti giudiziali giacenti a fine anno. I dati sono stati resi noti oggi a Firenze, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile toscana. “Se ci sono meno sentenze di condanna è perché forse ci sono stati meno giudizi introdotti, ma non perché la procura abbia lavorato di meno”, ha spiegato Amedeo Federici, presidente della sezione, secondo cui “anche il numero delle sentenze depositate è inferiore, anche perché noi abbiamo una grossa scopertura di organico: la sezione, che dovrebbe avere 7 magistrati in organico, ne ha 3.
E’ una scopertura, quindi, che va oltre il 50%. Noi stiamo fissando le udienze per la discussione di giudizi introdotti oggi a marzo 2019″. A tale proposito, Federici ha osservato che “tutto l’apparato della pubblica amministrazione va verso uno snellimento, però non si può ridurre a rendere inefficaci certe funzioni”.
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