Bekaert, Fim-Cisl: “Patuanelli convochi incontro a breve”

Una lettera al neoministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per chiedere di tenere fede agli impegni presi dal suo predecessore Luigi Di Maio e convocare entro fine settembre un nuovo incontro sulla Bekaert di Figline Valdarno (Firenze).

A inviarla ieri, nella stessa giornata in cui il nuovo Governo ha giurato al Quirinale, la Fim Cisl Firenze-Prato, sollecitando un incontro al ministro Patuanelli, sulla vertenza che vede 224 lavoratori in cassa integrazione. “Chiediamo al ministro Patuanelli – sottolineano in una nota Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim Cisl Toscana – la prosecuzione degli impegni presi dal ministero che lui andrà a presiedere. Una vertenza così complessa come questa può trovare soluzione solo in sede ministeriale: senza l’aiuto del governo è complicato trovare un investitore in grado di rilevare l’area e garantire continuità produttiva e occupazionale a Figline”.

I sindacalisti Fim Cisl chiedono al nuovo ministro Patuanelli di “continuare l’impegno assicurato dal ministro Di Maio, con il vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial e il supporto dell’advisor Sernet. C’era l’impegno ad una nuova convocazione entro settembre ed è quello che ci aspettiamo, perché il tempo in questa vicenda non è una variabile irrilevante: a fine anno termina la cassa integrazione per cessazione e quindi entro metà novembre è importante che ci sia una soluzione”. “Confidiamo quindi – concludono – che il ministero riallacci i contatti che ci aveva assicurato esistere con i possibili acquirenti e ci convochi nei tempi stabiliti”

Pontedera, Piaggio, Fim-Cisl: “Stabilizzati 126 lavoratori a tempo indeterminato”

Il gruppo Piaggio “ha accolto la nostra richiesta di accelerare la trasformazione a tempo pieno e indeterminato di 126 lavoratori di Pontedera” e “l’azienda dovrà trasformare tre tempi pieni ogni quattro uscite, cosa che aveva rifiutato. Per evitare arretramenti abbiamo richiesto che venisse firmato subito un protocollo che verrà poi recepito nei testi del contratto”. Lo annuncia in una nota Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. Soddisfazione arriva anche dai segretari regionali.

Iuliano sottolinea che per “la prima volta nella storia di Piaggio, abbiamo unito le forze di tutti i lavoratori del gruppo in Italia” e “la grande partecipazione dei lavoratori di Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi ha sbloccato il negoziato”. Uliano riferisce che nella stessa trattativa dei 126 lavoratori, “l’azienda ha compreso che anche sugli altri temi era il momento di fare delle aperture”, quindi “concedendo 8 ore di permessi a recupero, una fascia di flessibilità di 15 minuti anche per i part-time (i tempi pieno hanno 1 ora e 15 minuti)” e “accettando di verificare la sperimentazione su smart working e orario flessibile in alcune aree”.

“Anche sul premio di risultato – prosegue Uliano – abbiamo finalmente avuto alcune risposte che chiedevamo da tempo. In primo luogo la conferma delle anticipazioni mensili, la disponibilità di incrementare, l’utilizzo della detassazione ed il welfare volontario per abbassare la tassazione ed alzare l’importo netto, la disponibilità ad erogare un incremento salariale già nel 2019, la misurazione di obiettivi annuali”.

“L’azienda ora deve rimuovere gli ultimi ostacoli presenti, dalla richiesta di un’ulteriore flessibilità al sabato e di una nuova penalità collettiva su assenze. Il mese di settembre sarà determinante per verificare concretamente la possibilità di chiudere positivamente con il contratto”, conclude il segretario nazionale di Fim-Cisl.

“La trasformazione del contratto da part-time a full-time per 126 lavoratori del sito Piaggio di Pontedera è un primo importante risultato nella trattativa che va avanti per ottenere un buon integrativo aziendale per tutto il gruppo Piaggio”. A dirlo sono i segretari generali toscani di Cisl, Riccardo Cerza, e Fim-Cisl, Alessandro Beccastrini, sull’intesa raggiunta tra sindacati metalmeccanici e azienda.

“Siamo soddisfatti in primo luogo – dicono Cerza e Beccastrini – per la trasformazione di 126 contratti part-time verticali a sette mesi in full-time a tempo indeterminato, che dà una risposta importante a questi lavoratori e ne riconosce la professionalità acquisita negli anni, inserendo un principio di precedenza nelle assunzioni per i lavoratori a termine, a tempo parziale e in somministrazione”.

“L’accordo – continuano i due sindacalisti – ribadisce l’importanza del sito di Pontedera all’interno del gruppo Piaggio, che comprende tre marchi storici delle due ruote italiane, come Aprilia, Guzzi e Piaggio. Lo stabilimento toscano infatti sarà sempre più baricentrico per la produzione dei motori per tutti i marchi del gruppo. Infine è previsto un rilancio degli investimenti per i mezzi a 3 e 4 ruote, che dal 2013 erano andati incontro ad una riduzione di volumi”.

“L’impegno al tavolo di trattativa dei nostri responsabili Rsu e della Fim di Pisa con il segretario Claudio Garzotto – concludono Cerza e Beccastrini – ha dato questo primo risultato; ora la contrattazione andrà avanti, fin dal prossimo incontro fissato per il 12 settembre, per dare risposte agli oltre 3300 dipendenti del gruppo con la firma di un buon contratto integrativo aziendale”

Bekaert, Fim-Cisl: “Serve piano strutturale forte. Scettici su cooperativa lavoratori”

Richiesta di “un piano industriale forte” per la ex Bekaert di Figline Valdarno, un confronto con chi è interessato alla fabbrica, scetticismo sull’ipotesi di puntare su una cooperativa di lavoratori: è quanto emerso dall’assemblea dei lavoratori convocata dalla Fim-Cisl oggi al circolo Fanin di Figline Valdarno.

“Il messaggio è chiaro ed è anche forte, visto che la nostra assemblea rappresenta la maggioranza dei lavoratori Bekaert”, afferma Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana. Beccastrini ha spiegato che “vogliamo un progetto industriale che tenga conto del fatto che chi viene a Figline si deve confrontare con un costo della materia prima, la vergella, molto alto e quindi dev’essere un imprenditore dell’acciaio o avere una joint-venture con qualcuno che fa acciaio. Stiamo completando lo studio approfondito su questo tipo di mercato e nei prossimi giorni lo consegneremo alle istituzioni, se può essere di aiuto in questa fase”.

La via della cooperativa, per il segretario Fim, “per noi rimane una strada impercorribile in un mercato, quello del filo tubo, fatto da quattro multinazionali e in cui il costo maggiore è quello della materia prima.”

“La Fiom Cgil ribadisce che il Comitato Promotore della Cooperativa è uno dei soggetti interessati a rilevare lo stabilimento di Figline Valdarno al pari di altri e come tale, al momento opportuno, dovrà incontrare tutte le organizzazioni sindacali come previsto dagli accordi”, fa sapere un comunicato di Fiom-Cgil.

“Non si può avere un’idea proprietaria dei lavoratori – continua il comunicato -, decretarne maggioranze, quando ad oggi chi ne certifica la rappresentanza complessiva è l’Inps. Per la Fiom l’unità sindacale è data dalla firma degli accordi e finora sono stati siglati unitariamente da Fim Fiom e Uilm. Insieme perciò incontreremo tutti i soggetti interessati a dare una risposta occupazionale ai 240 lavoratori ancora in cassa integrazione, siano essi imprenditoriali o cooperativi, poiché non esistono soggetti privilegiati”, conclude la Fiom-Cgil.

“La Fiom Cgil ribadisce che il Comitato Promotore della Cooperativa è uno dei soggetti interessati a rilevare lo stabilimento di Figline Valdarno al pari di altri e come tale, al momento opportuno, dovrà incontrare tutte le organizzazioni sindacali come previsto dagli accordi”. Lo afferma in una nota Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, a proposito delle perplessità sollevate dalla Fim-Cisl a proposito del progetto di cooperativa per rilevare lo stabilimento Bekaert.

“Non si può avere un’idea proprietaria dei lavoratori, decretarne maggioranze, quando ad oggi chi ne certifica la rappresentanza complessiva è l’Inps”, sostiene Calosi, sottolineando che “per la Fiom l’unità sindacale è data dalla firma degli accordi e finora sono stati siglati unitariamente da Fim Fiom e Uilm. Insieme perciò incontreremo tutti i soggetti interessati a dare una risposta occupazionale ai 240 lavoratori ancora in cassa integrazione, siano essi imprenditoriali o cooperativi, poiché non esistono soggetti privilegiati”, conclude il segretario generale.

Bekaert: rientro in fabbrica per i 318 operai di Figline

I sindacati sono riusciti a posticipare di un mese, al 3 ottobre, i licenziamenti e ora l’attenzione si concentra sul futuro della fabbrica: riuscire a stringere un’intesa con Bekaert prima della chiusura del sito, e trovare un soggetto che reindustrializzi lo stabilimento.

Rientro in fabbrica oggi per i 318 operai della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze) che, per tutto il periodo della chiusura estiva del loro stabilimento, hanno presidiato il sito per timore che fossero portati via i macchinari, dopo che la multinazionale belga Bekaert group ha annunciato a giugno scorso di voler chiudere l”impianto toscano per trasferire all”estero la produzione.

“È stato un rientro in fabbrica normale anche se mancano un po’ di materiali perché l’approvvigionamento è a rilento rispetto al normale – spiega il segretario della Fim Cisl di Firenze Alessandro Beccastrini -. I macchinari sono comunque tutti al loro posto. C’è molta soddisfazione per la visita di Sting e la lettera che il cantante ha scritto. Ha generato molta attenzione sulla nostra vicenda, anche all’estero”.

Oggi, ha aggiunto Beccastrini, “i lavoratori hanno naturalmente iniziato a chiedersi quali saranno i contorni della futura trattativa con Bekaert. Siamo riusciti a spostare i licenziamenti ma i tempi e la questione è tutta in mano a Bekaert”. Per il segretario Fim Cisl, “aiuterà moltissimo se Di Maio e il Governo faranno, come promesso, una legge sulla Cigs per cessazione”, ma poi servirà “una trattativa con Bekaert e trovare qualcuno che reindustrializzi il sito. E farlo prima del 3 ottobre”. “Di Maio ci ha detto che ci avrebbe convocato entro il 3 settembre – ha concluso – e noi l”aspettiamo”.

“Al presidio non hanno partecipato soltanto i lavoratori della Bekaert e le loro famiglie, ma anche la cittadinanza tutta, che si è resa disponibile a venire sui cancelli, per garantire una vigilanza democratica rispetto ad una legittima preoccupazione derivante da un atteggiamento di una proprietà che, vorrei ricordare, si presentò a comunicare la chiusura dello stabilimento ai lavoratori accompagnata da delle guardie del corpo private, pronta a fuggire con la coda tra le gambe, cosa che poi è puntualmente successa – scrive in una nota il segretario Fiom Cgil Firenze, Daniele Calosi –  Nel riprendere l’attività i lavoratori gestiranno in autonomia la produzione come stanno già facendo dal 26 di Giugno, dopo la fine dell’assemblea permanente e la decisione di riprendersi lo stabilimento che loro stessi avevano messo in sicurezza per evitare danni ecologici alla città di Figline dopo l’annuncio della chiusura e la fuga dei dirigenti.

Tuttavia, duole vedere come un evento di partecipazione democratica come questo sia oggi soggetto a tentativi di accaparrarsi o mettere bandierine sulla volontà e la caparbietà dei lavoratori da parte di altre Organizzazioni Sindacali, come ad esempio quanto fatto dal Segretario della FIM CISL di Firenze con un post sui social network. Curioso che ora si voglia appropriarsi di un evento come la visita di Sting che è stato gestito da tutti in un rapporto diretto anche con l’Amministrazione comunale, come è altresì curioso che si dica di non aver voluto politicizzare la vertenza per vantarsi, dopo due righe, di aver caldeggiato stringenti rapporti con alcune forze politiche del territorio. Per la FIOM il punto di riferimento sono e restano i lavoratori, e confermiamo la nostra volontà di continuare a partecipare ad ogni iniziativa che consenta di dare visibilità alla vertenza organizzata da forze politiche o associazioni democratiche.

Sempre in quel post c’è uno spunto in merito al riaprirsi dei tavoli di trattativa alla fine del periodo estivo.
E’ vero quanto dice il mio collega, ci aspetterà una discussione complicata per tutto il mese di Settembre. Allora vorrei fare alcune domande ai miei colleghi delle altre Organizzazioni Sindacali che siederanno a quel tavolo, per chiarezza verso i lavoratori, il territorio del Valdarno e tra di noi:
1) Sono disponibili la FIM CISL e la UILM UIL a scrivere unitariamente al Dott. Valerio Battista, AD di Prysmian Group Spa, per capire se è interessato allo stabilimento e ai suoi 318 lavoratori, e, nel caso, ad entrare nel merito di una possibile reindustrializzazione coinvolgendo il Ministero per lo Sviluppo Economico vista l’attività similare svolta dal gruppo e visto anche che il Dott. Battista conosce quei lavoratori da ex dirigente della Pirelli? Come FIOM CGIL già lo abbiamo fatto, ma sarebbe auspicabile proseguire insieme, cosa che dovremmo fare anche a tutti gli altri possibili soggetti imprenditoriali che potrebbero essere interessati o che veniamo a sapere esserlo.
2) Chiediamo inoltre a FIM e UILM di chiarire da subito la posizione che assumeranno al tavolo negoziale: qualora il governo non intervenga per reinserire la Cassa Integrazione per cessazione attività (come da proposta di decreto scritta dalla FIOM e sottoscritta unitariamente), visto e considerato che l’azienda può ritirare i licenziamenti e ricorrere in alternativa alla Cassa Integrazione per riorganizzazione, come FIOM, fin da ora, dichiariamo di essere del tutto indisponibili ad accordi che prevedano soluzioni diverse dalla Cassa Integrazione in alternativa ai licenziamenti e chiediamo, di conseguenza, un piano serio di reindustrializzazione dove lo stabilimento dev’essere lasciato senza alcun costo alla collettività come risarcimento del danno arrecato dalla Bekaert, per consentire così l’avvio di un percorso di reindustrializzazione ad altri soggetti imprenditoriali.

I lavoratori, ancor di più dopo lo sforzo straordinario di queste due settimane, chiedono fatti e non parole. Il prossimo incontro è fissato per il 3 di Settembre presso la Regione Toscana. Chiedo – conclude Calosi nella nota – ai segretari generali di FIM e UILM di inviare unitariamente una richiesta di incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico entro il 3, quando finirà, inoltre, la sospensiva dei 75 giorni concordata l’ultima volta per superare l’Agosto”.

Sting porta solidarietà a operai Bekaert

Visita stamani al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), dove è arrivato il cantante Sting che ha voluto portare la sua solidarietà ai 318 operai che nel giugno scorso hanno ricevuto le lettere di licenziamento dalla multinazionale belga che ha deciso di chiudere lo stabilimento.

Sting prima ha ascoltato le storie dei lavoratori, di come si è arrivati alle lettere di licenziamento e alla possibile chiusura, per ora rimandata di un mese dopo gli incontri al
Mise. Ha salutato il sindaco di Figline Giulia Mugnai, i rappresentanti delle Rsu e dei sindacati, e poi ha rivolto parole di solidarietà e vicinanza agli operai e ai familiari presenti, circa 400 persone, al presidio che anche in questi giorni di agosto non ha mai lasciato i cancelli dell’azienda.
Infine Sting ha preso la chitarra e ha iniziato a cantare alcune delle sue canzoni più note e tra queste anche ”The last ship”, scritta per ricordare la chiusura del grande cantiere navale dove lavoravano il nonno e il padre a Wallsend, non lontano da
Newcastle, dove lui abitava da bambino. Gli operai hanno risposto cantando “Una vita da mediano” di Ligabue. Per Sting un gesto “dovuto”, come ha spiegato il cantante che
nel comune di Figline ha la sua tenuta, Il Palagio, dove vive quando è in Italia e insieme alla moglie produce vino e altri prodotti tipici.

“Ieri ci ha contattato lo staff di Sting – ha spiegato Alessandro Beccastrini della Fim/Cisl – anticipandoci l’idea del cantante di venire a portare la sua solidarietà. Per noi un gesto molto importante per continuare a tenere alta l’attenzione di una vertenza che vogliamo portare fino in fondo e scongiurare la chiusura dello stabilimento”.
Beccastrini ricorda che per ora la chiusura, “anche dopo gli incontri a Roma con il ministro Di Maio”, è “almeno rimandata ma noi speriamo scongiurata. Per noi della Fim è importante anche la possibilità di poter ricorrere alla cassa integrazione”.
Proprio domani l’azienda riapre dopo la pausa estiva: rientreranno i manutentori e lunedì riprenderà la produzione, “24 ore al giorno, sette giorni su sette”, conclude Beccastrini.
Prossimo appuntamento per le trattative il 3 settembre in Regione, e dopo si conosceranno i successivi incontri a Roma nei quali dovrebbe essere indicata la strada per evitare la
chiusura.

Video dalla pagina Fb della Fiom di Firenze

Bekaert: nulla di fatto al Mise, Cisl “Così impossibile trattare”

Beccastrini (Fim Cisl): “Se non fanno uno sforzo sui tempi e sospendono la procedura è davvero impossibile entrare nel merito della trattativa.” Calosi (Fiom Cgil): “Fa piacere essere tornati unitariamente, come organizzazioni sindacali, governo e istituzioni locali”.

“Se l’azienda non fa uno sforzo sui tempi è davvero impossibile trovare un accordo, anche per noi che vorremmo iniziare ad entrare nel merito della trattativa. Se rimane la pregiudiziale della chiusura al 4 settembre davvero è impossibile trattare.”

Così il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, commenta l’incontro svoltosi oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Bekaert di Figline Valdarno.

L’azienda ha presentato il documento atteso, ma resta infatti ferma alla data del 4 settembre, entro la quale chiede di trovare l’accordo, proponendo solo altri 30 giorni di tempo per chiudere tutta la procedura (si arriverebbe così a inizio febbraio). Un orizzonte di tempo che secondo la Fim Toscana non può bastare a trovare un compratore e mettere in piedi un credibile progetto di reindustrializzazione dell’area, che per il sindacato resta l’unico obiettivo perseguibile.

“Abbiamo ribadito – aggiunge Beccastrini – la nostra richiesta di sospendere la procedura per poter trattare. Per noi è una pregiudiziale imprescindibile. I rappresentanti italiani di Bekaert si sono solo impegnati a riferire ai vertici belgi. Nei prossimi giorni la Fim Toscana chiederà anche un pacchetto di ore di sciopero da attuare nello stabilimento Bekaert di Cagliari, a sostegno della nostra vertenza.”

Mercoledì prossimo, alle 17, si svolgerà una nuova assemblea in fabbrica a Figline, per riferire ai lavoratori e decidere la strada da prendere.

Per il Segretario Generale della FIOM CGIL di Firenze Daniele Calosi: “Fa piacere essere tornati unitariamente, come organizzazioni sindacali, governo e istituzioni locali, sulla posizione portata in piazza Marsilio Ficino lo scorso 29 giugno, quella di non procedere ai licenziamenti e quindi con la richiesta di sospensione della procedura che per ora l’azienda non ha accettato. A questo tavolo nessuno può assumersi la responsabilità politico sindacale di accettare dei licenziamenti in un’azienda che chiude non per crisi, ma solo perché vuole spostare le produzioni dove il costo del lavoro è più basso per aumentare il proprio profitto. Questo è e deve essere inaccettabile per le organizzazioni sindacali, per il governo e per le istituzioni locali. Avevamo richiesto all’azienda di farci avere venerdì la proposta presentata oggi al Governo ma non ci è stata inviata, a dimostrazione che Bekaert non vuole fare una trattativa con le organizzazioni sindacali”.

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