Minori: 1 toscano su 4 coinvolto in forme di bullismo online

Un adolescente toscano su quattro è coinvolto, come vittima o come responsabile, in una forma di bullismo online. Lo afferma lo studio realizzato da Edit che verrà presentato domani

Un adolescente toscano su quattro è coinvolto, come vittima o come responsabile, in una forma di bullismo online. Lo afferma il quinto Rapporto Edit, realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità per indagare i comportamenti alla guida e gli stili di vita a rischio in un campione di quasi 7.000 studenti degli Istituti d’istruzione secondaria di secondo grado della Toscana.

Secondo quanto emerge dal rapporto, che verrà presentato domani a Firenze, un giovane su tre fra i 14 e i 19 anni ha avuto un rapporto sessuale completo, ma poco più della metà usa il profilattico. Fumo, alcol e uso di sostanze sono stabili e sovrapponibili alla media nazionale. Aumentano gli adolescenti obesi, ma anche quelli che scelgono di seguire uno specifico regime alimentare.

“I risultati dello studio Edit – afferma l’assessore regionale al diritto alla salute, al sociale e allo sport Stefania Saccardi – ci sono di grande aiuto per analizzare e conoscere meglio la realtà degli adolescenti toscani, e quindi mettere a punto politiche e strategie sempre più mirate, rivolte alla loro salute fisica e psichica”.

Incidenti stradali, comportamenti a rischio, stili di vita dei giovani toscani. I risultati dello studio Edit

Quinto Rapporto EDIT, studio multicentrico ideato e realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS), per indagare i comportamenti alla guida e gli stili di vita a rischio in un campione di quasi 7.000 studenti degli Istituti d’istruzione secondaria di secondo grado della Toscana

Uno su quattro è coinvolto, come vittima o come responsabile, in una forma di bullismo on line. Uno su tre fra i 14 e i 19 anni ha avuto un rapporto sessuale completo, ma poco più della metà usa il profilattico. Fumo, alcol e uso di sostanze sono stabili e sovrapponibili alla media nazionale. Aumentano gli adolescenti obesi, ma anche quelli che scelgono di seguire uno specifico regime alimentare.

E’ la fotografia degli adolescenti toscani, così come emerge dal quinto Rapporto EDIT (Epidemiologia dei Determinanti dell’Infortunistica stradale in Toscana), studio multicentrico ideato e realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS), a partire dal 2005, con cadenza triennale, per indagare i comportamenti alla guida e gli stili di vita a rischio in un campione di quasi 7.000 studenti degli Istituti d’istruzione secondaria di secondo grado della Toscana. Il Rapporto EDIT è entrato recentemente a far parte del Registro delle sorveglianze regionali sugli stili di vita del Ministero della Salute.

L’edizione 2018 dello studio EDIT verrà presentata domani, giovedì 8 novembre, nel corso di un convegno organizzato dall’ARS, che si terrà dalle 9 alle 13 nella Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, a Firenze.

“I risultati dello studio EDIT – dice l’assessore al diritto alla salute, al sociale e allo sport Stefania Saccardi – ci sono di grande aiuto per analizzare e conoscere meglio la realtà degli adolescenti toscani, e quindi mettere a punto politiche e strategie sempre più mirate, rivolte alla loro salute fisica e psichica”.

Le rilevazioni dei dati sono state svolte su campioni rappresentativi dei giovani che frequentano gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della Toscana (età compresa tra i 14 e i 19 anni), per rilevare gli aspetti degli stili di vita che li espongono ai più gravi rischi per l’incolumità personale, in primis per traumi stradali, ma più in generale anche per la salute. In particolare i temi di salute e comportamentali esplorati sono i rapporti con i coetanei e la famiglia, l’andamento scolastico, l’uso del tempo libero, l’attività sportiva, i comportamenti alimentari, la pratica sportiva, i consumi di bevande alcoliche e tabacco, l’uso di sostanze stupefacenti e il gioco d’azzardo, i comportamenti sessuali, il fenomeno del bullismo, la qualità e i disturbi del sonno, fino ad arrivare ai comportamenti alla guida, attraverso i quali vengono individuati i principali fattori di rischio associati agl i incidenti stradali nei giovani. Da quest’ anno sono state aggiunte sezioni specifiche sul disturbo alimentare, sull’utilizzo della sigaretta elettronica, sulle modalità di reperimento e spesa mensile delle sostanze stupefacenti.

Lo studio ha coinvolto circa 6.800 studenti di oltre 80 istituti scolastici toscani. I dati presentati sono quelli relativi alle informazioni più utili alla comprensione dei determinanti fondamentali dell’infortunistica stradale ai principali comportamenti e stili di vita dei ragazzi toscani. Ecco una sintesi delle voci più significative.

Guida                                                                                                                     Nel 2018 i guidatori abituali rappresentano il 38,7% del campione totale: il 49,3% dei maschi e il 26,1% delle femmine. Il 34,9% dei guidatori abituali ha dichiarato di aver avuto almeno un incidente nella vita (38,1% dei masc hi e 27,8% delle femmine). Gli incidenti aumentano con l’aumentare dell’età: si passa dal 12,6% dei 14enni al 45,6% dei 17enni; mentre nell’ultima classe di età, 18+, il dato diminuisce al 35,9%. Il trend rivela comunque un’importante diminuzione degli incidenti stradali dal 2008 al 2018, risultato confermato da Istat per la fascia d’età 15-20 anni.

Nel 2018 è stata inserita nel questionario una nuova domanda, rivolta a coloro che avevano dichiarato di aver avuto almeno un incidente stradale come conducenti, chiedendo loro se in occasione dell’incidente stavano utilizzando un dispositivo elettronico. I risultati indicano che il dispositivo maggiormente utilizzato è stato lo smartphone, nel 3,8% dei casi, in misura maggiore tra le femmine (4,2%) rispetto ai maschi (3,7%), confermando che questo comportamento rappresenta una delle principali distrazioni alla guida responsabili di incidenti stradali, seguito nel 3,2% dei casi dall’autoradio.

Distress e stato emotivo                                                                                          Il livello di distress (disagio psicologico) è associato a comportamenti quali il consumo regolare di tabacco (sia fumatori occasionali che abituali), il binge drinking, l’uso di sostanze illegali e l’essere vittima di episodi di bullismo o cyberbullismo. Per quanto riguarda il rendimento scolastico, contrariamente a quanto rilevato in altri studi, l’elevato livello di distress sembra associato prevalentemente a un rendimento scolastico medio-basso.

Fumo
Tra il 2005 ed il 2018 gli studenti che fumano regolarmente in Toscana si mantengono sostanzialmente stabili, con una lieve tendenza all’aumento, passando dal 17% al 19% e le studentesse mantengono sempre prevalenze superiori a quelle dei maschi. Sebbene nell’ultima rilevazione le differenze di genere risultino più marcate, registrando valori pari al 22% per le femmine e al 17,4% per i maschi, i dati risultano sovrapponibili alla media nazionale.

Sostanze
Nonostante il fermento descritto nei recenti report riguardo al mercato delle droghe e al loro uso, i consumi in Toscana, come nel resto della penisola, restano stabili, con una lieve tendenza all’aumento dell’uso una tantum, in particolare se riferito ai derivati della cannabis, sostanza che continua ad essere la più consumata. Diminuiscono anche i poliassuntori, sia tra gli sperimentatori, che tra i consumatori più frequenti. Come osservato nei consumi di alcolici e di tabacco, anche per questo comportamento, insiste l’avvicinamento del genere femminile verso quello maschile. La rete amicale e il gruppo occupano ancora un ruolo centrale in questo fenomeno, sia in termini di contesti di consumo, che nei modi di procurarsi le sostanze, rispetto ai quali i ragazzi preferiscono di gran lunga i luoghi di aggregazione e reperire le sostanze tramite lo scambio tra i pari o l’acquisto da amici e conoscenti, anziché l’acquisto in piazza o tra mite Internet.

Alcol
Il fenomeno del consumo di alcolici tra gli adolescenti toscani, seppur ancora consistente, inquadra un andamento generale piuttosto stabile, come per il resto della popolazione, sia regionale che nazionale; birra e aperitivi si confermano come le bevande preferite. Tuttavia i consumi più a rischio, come le ubriacature ed il binge drinking, nel tempo tendono ad aumentare lievemente. In particolare nell’ultima indagine si annulla e s’inverte la differenza di genere sugli episodi di ubriacatura. Sebbene i ragazzi si siano ubriacati più frequentemente nell’ultimo anno, la quota di ragazze che dichiarano di averlo fatto è più alta rispetto ai coetanei.

Gioco
Rispetto al quadro nazionale, il gioco d’azzardo praticato dagli adolescenti toscani non sembra assumere scenari particolarmente diversi o critici. Rispetto a quanto osservato per gli altri comportamenti a rischio (alcol, tabacco, sostanze, etc.), non è stata riscontrata alcuna tendenza da parte delle ragazze alla convergenza nei comportamenti dei due generi. Inoltre, sebbene il coinvolgimento degli adolescenti nel gioco d’azzardo sia consistente e vista anche la quota di ragazzi minorenni coinvolti, l’andamento in diminuzione e peraltro in controtendenza rispetto al resto della popolazione rappresenta un dato importante. Ad oggi non sappiamo se questo sia il risultato delle campagne e degli interventi di prevenzione attuati per frenare questo fenomeno. Tuttavia, a causa della sua estrema capillarità ed eterogeneità per tipologie e contesti di gioco, permane la difficoltà nel monitorare questo comportamento, specialmente in quelle fette di popolazione costantemente connesse come accade per la fascia adolescenziale.

Alimentazione
Rispetto agli stili alimentari dichiarati dagli adolescenti toscani, sebbene il consumo di bibite zuccherate e snack abbia registrato un tendenziale decremento negli anni, per quanto riguarda i consumi quotidiani di frutta e/o verdura, non si raggiungono ancora i livelli raccomandati. Riguardo all’andamento del peso corporeo, secondo quanto riportato in letteratura, negli ultimi anni 30-40 anni la prevalenza globale nei bambini e negli adolescenti di soggetti obesi è aumentata, arrivando per le femmine al 5,6% e per i maschi al 7,8%. I dati toscani riferiti agli adolescenti si attestano al di sotto di queste percentuali, il trend riferito alla quota di soggetti obesi risulta oramai stabile nel tempo, mentre sono in aumento gli adolescenti maschi in sovrappeso. Registrano un aumento anche i ragazzi che scelgono di seguire uno specifico regime alimentare al fine di perdere peso o per motivazioni legate allo sport praticato.

Cyberbullismo
In aumento anche la forma di bullismo “online” o cyberbullismo, che nel 2018 coinvolge ben il 25,2% dei ragazzi (erano il 20,4% nel 2015). Anche in questo caso maggiormente coinvolte continuano ad essere le femmine (27,2%), ma è il genere maschile il responsabile dell’incremento osservato, passando dal 12,8% del 2015 al 23,3% nel 2018 (stabile nelle femmine: 27,5% nel 2015). Le fasce di età più interessate sono quelle comprese fra i 15 e i 17 anni.

Comportamenti sessuali
In linea con il dato nazionale, il 35,9% dei giovani toscani di età compresa fra i 14 ed i 19 anni dichiara di aver avuto un rapporto sessuale completo (dato stabile dal 2005). L’analisi per genere non mostra differenze significative (maschi: 36,5%; femmine: 35,3%) mentre al crescere dell’età la percentuale di ragazzi sessualmente attivi aumenta. Nel corso degli anni l’uso dl profilattico ha visto una progressiva diminuzione, che sembra essersi arrestata nel corso dell’ultimo triennio. Tuttavia soltanto il 58,4% dei ragazzi (femmine: 52,8%; maschi: 63,6%) dichiara di aver utilizzato il profilattico nel corso dell’ultimo rapporto sessuale, ponendo l’accento sulla necessità di fornire maggiori informazioni sui rischi dovuti alle infezioni sessualmente trasmesse.

Guarda il Programma della giornata di domani sul sito dell’Ars

Sarà possibile seguire il convegno in diretta streaming sul sito dell’Ars: www.ars.toscana.it

Sempre sul sito dell’Ars, da domani il testo integrale del Rapporto Edit

In libreria il ricettario promosso dalla Regione Toscana

E’ uscito in libreria il volume “Ricette e salute”, edito da Giunti e “timbrato” Regione Toscana, che coniuga l’interesse mediatico sulle tradizioni alimentari toscane con un’attenzione crescente ai valori di salute dei comportamenti alimentari.

Studi epidemiologici di tutto il mondo concordano infatti ormai sul fatto che le abitudini di vita condizionano durata e qualità della vita. E a tavola ci giochiamo gran parte delle chance di salute, se puntiamo su una combinazione vincente: più legumi, più verdura e frutta fresca, meno zuccheri e meno prodotti animali. Altri fattori, come l’inquinamento ambientale, il tipo di lavoro svolto, l’accesso a efficienti servizi sanitari – su cui ciascuno di noi può decidere in maniera minore – non pesano invece, secondo gli studi più recenti, più del 20 per cento sulla speranza di vita.

L’idea di questo progetto editoriale, promosso e coordinato dall’Agenzia regionale di sanità – con la collaborazione dei settori Sanità, Agricoltura, Turismo e Commercio della Regione Toscana, del Consorzio degli istituti professionali associati toscani (CIPAT) e su mandato della Presidenza della Regione –  nasce dalla volontà dell’ARS di proporsi come ente pubblico garante di informazioni affidabili e accreditate sulle ricette toscane della tradizione e sulle loro proprietà salutistiche, elaborate con criteri trasparenti e condivisi, senza conflitti di interesse. Da anni, i toscani e gli italiani in genere occupano posizioni di vertice nella classifica mondiale per aspettativa di vita: nell’immaginario collettivo ciò deriva da un suggestivo mix di eccellenze mediterranee enogastronomiche, naturale bellezza e cultura diffusa, che non a caso fa dei nostri territori una meta ambita del “buon vivere”.

E oggi sul web e nei media è di moda riportare le ricette originali dei territori e le loro proprietà salutistiche, ma è difficile capire di chi potersi fidare. In campo nutrizionale poi tutti dicono la loro ed è flebile la voce delle istituzioni pubbliche. Il volume “Ricette e salute” è il frutto  di una rigorosa selezione fra quanto è stato pubblicato finora sul tema, e un rinnovato grazie va agli autori ed editori che hanno dato il loro benestare a riprodurre, con le necessarie varianti,  le ricette che compongono l’opera.

L’assessore regionale all’agricoltura ha sottolineato che la Toscana si vuol qualificare in questo percorso alimentare rispondendo anche a un interesse sempre più crescente di chi è attento a portare in tavola prodotti buoni legati al processo di salute. Sta coniugando dunque la qualità delle sue produzioni all’aspetto salutistico perché crede sia questo uno dei valori aggiunti. Produzioni legate a un’identità territoriale, alla tracciabilità dei prodotti, della materia prima che danno anche maggiore spazio a tutti quei produttori che fanno della qualità alimentare un valore aggiunto.  Il lavoro iniziato con questa pubblicazione continuerà, ha quindi ricordato l’assessore, perché c’è la volontà di diffondere la sensibilizzazione del consumatore su questo tema.

L’aspetto più innovativo del progetto sta nel fatto che per la redazione del ricettario l’ARS ha mutuato il metodo con cui si lavora nelle commissioni scientifiche sanitarie: partendo dai dati pubblicati, cioè dalle ricette della regione, e poi una regia organizzata ha guidato nutrizionisti ed esperti toscani di enogastronomia a “dire la loro” per individuare le ricette della tradizione dei territori toscani, il loro valore nutrizionale e l’utilità per la prevenzione delle malattie, anche alla luce delle raccomandazioni della Piramide Alimentare Toscana® – PAT. Il tutto è arricchito con note di storia locale dell’alimentazione, con fotografie di piatti, prodotti e territori, oltre che con un ricco glossario che include i  prodotti agro-alimentari e le preparazioni di base, i prodotti toscani DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), che ne contraddistinguono la qualità, la provenienza e la tipicità.

Usare antibiotici in modo corretto, ecco le iniziative di Regione Toscana ed Ars

Tutte le azioni per sensibilizzare popolazione, professionisti e politici durante la settimana mondiale per l’uso prudente degli antibiotici

Anche Regione Toscana e Agenzia regionale di sanità (ARS) hanno messo in campo azioni concrete in occasione della Settimana mondiale per l’uso prudente degli antibiotici, che l’Organizzazione mondiale di sanità (OMS), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) promuovono dal 13 al 19 novembre 2017 per sensibilizzare la popolazione, i professionisti e i decisori politici a livello globale sul problema dell’antibiotico-resistenza, cioè l’inefficacia degli antibiotici verso alcuni batteri patogeni. In Europa è il 18 novembre la giornata più importante, che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha proclamato Giornata europea degli antibiotici.

L’aumento costante di batteri resistenti, cioè insensibili agli antibiotici, è un grande problema di salute pubblica a cui, ormai da diversi anni, l’ARS e la Regione Toscana prestano molta attenzione, con un monitoraggio costante dei dati, sia per quanto riguarda l’ospedale che il territorio. Solo pochi giorni fa l’ARS ha pubblicato i risultati aggiornati del monitoraggio regionale nel report annuale Antibiotico-resistenza e uso di antibiotici in Toscana, che è il frutto di un importante confronto tra i professionisti delle tre are vaste per individuare azioni specifiche di miglioramento. «Come ci confermano i dati del nostro report – afferma Fabrizio Gemmi, coordinatore dell’Osservatorio di qualità ed equità dell’ARS – le azioni di prevenzione già attivate sia negli ospedali toscani che sul territorio si stanno dimostrando efficaci: nel 2016 il consumo totale di antibiotici e le resistenze risultano infatti in diminuzione, dopo diversi anni in cui erano sempre rimasti costanti».

“In occasione della Settimana mondiale per l’uso prudente degli antibiotici – spiega Maria Teresa Mechi, responsabile per la Qualità dei servizi e Reti cliniche della Regione Toscana – la Regione e l’ARS hanno previsto anche una serie di iniziative concrete sul territorio per informare e sensibilizzare sia i cittadini che i professionisti”. Quali? “Innanzitutto verrà diffuso – sul web, sui social e nei Puntisi delle Aziende sanitarie toscane – un breve video, prodotto in collaborazione con il Ministero delle Salute. Questo video, con semplici immagini, chiarisce cos’è l’antibiotico-resistenza e indica cosa può fare ognuno di noi per combatterla in modo efficace, a partire da un uso prudente degli antibiotici sia per curare le malattie (in ambito umano e veterinario), che negli allevamenti intensivi, in agricoltura e nella preparazione e conservazione degli alimenti”.

“L’ARS inoltre – aggiunge Fabrizio Gemmi – ha lanciato un’iniziativa in collaborazione con le farmacie pubbliche e private della Toscana (Confservizi Cispel Toscana e URTOFAR): a partire dal 18 novembre le 400 farmacie aderenti, dislocate su tutto il territorio regionale, affiggeranno un’infografica che spiega come cittadini, farmacisti e medici debbano lavorare in squadra per combattere l’antibiotico-resistenza, prescrivendo e usando gli antibiotici in modo consapevole e prudente”.

Com’è esemplificato nell’infografica, ognuno deve fare la sua parte in questa battaglia:
– il medico,  che prescrive gli antibiotici solo in caso di infezioni batteriche, spiegando bene dosaggio, durata ed eventuali possibili effetti indesiderati;
– il farmacista, che distribuisce gli antibiotici solo dietro prescrizione medica, accertandosi che il paziente sappia come prenderli;
– il cittadino, che prende gli antibiotici solo se prescritti dal medico (non in caso di influenza o tutte le volte che ha la febbre), seguendo dosaggio e durata indicati dal medico e segnalando eventuali reazioni avverse.

Le farmacie aderenti all’iniziativa si sono impegnate anche a sottoporre ai loro clienti, che in questi giorni acquistano antibiotici, un breve questionario redatto dall’ARS per verificare se e quanto i cittadini sono consapevoli dell’importanza di assumere questi farmaci in modo corretto.

“Il Piano nazionale di contrasto all’Antibiotico-resistenza 2017-2020, recentemente approvato, offrirà l’occasione – conclude Maria Teresa Mechi – per coordinare gli sforzi messi in atto in Regione per fronteggiare questa emergenza e per ricondurre le attività già avviate a livello regionale alla strategia nazionale delineata da questo importante piano”.

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