Firenze: “le strade in pietra? In centro molte erano in terra battuta…”

Alla luce delle recenti polemiche nella nostra Situation ROOM, ne abbiamo parlato con il professor Felice Giuliani,  dipartimento ingegneria civile università Parma

Si fa presto a dire ‘pietre’: cosa significa ‘lastricato storico’ e dove sta il corretto confine tra la conservazione e le esigenze contemporanee di una città? Alla luce delle recenti polemiche su p.zza dei Nerli prima, via Micheli e via Venezia poi, nella nostra Situation ROOM, ne abbiamo parlato con il professor Felice Giuliani,  dipartimento ingegneria civile università Parma

Palloni Gonfiati -19 febbraio 2019

Il Calcio e l’Italia come non ve li racconta nessuno. Con Massimo Cervelli.

Soldi e pallone. dal fallimento dell’Arezzo all’ombre sul finanziamento dell’acquisto del Milan, passando attraverso la Superlega europea, la Roma, l’Inter. Pallone gonfiato a Marco Matteoni che voleva ri-fare grande l’Arezzo, e invece…

 

Cannabis terapeutica, 57 reazioni avverse tra 2014 e 2017

Sono 57 le sospette reazioni avverse associate all’uso medico della cannabis, di cui 15 tra luglio e dicembre 2017. Il dato, contenuto nell’ultima relazione semestrale del Sistema di fitosorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), si riferisce al periodo compreso tra il 2014 e 2017.

Il monitoraggio di queste reazioni alle preparazioni magistrali è previsto dal decreto del 9 novembre 2015, ma al Sistema di fitosorveglianza ne sono arrivate alcune che erano state raccolte dai medici anche prima di quella data, e risalgono fino al 2014. In 9 casi si è trattato di reazioni avverse gravi, e in 3 sono dipese da una dose presa erroneamente in quantità superiore a quella prescritta. In generale l’età media dei pazienti coinvolti era 60 anni, di cui il 77% donne. La maggior parte delle segnalazioni (67%) è arrivata dagli operatori sanitari della Toscana, seguiti da quelli di Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia e Abruzzo. La cannabis era usata principalmente per trattare il dolore neuropatico, e poi come terapia palliativa, per inappetenza, dolore oncologico e cefalea. Diversi i tipi di reazione avversa segnalati: psichiatriche (con alterazioni dell’umore, crisi di panico, allucinazioni visive, stordimento), dermatologiche, allergiche, gastrointestinali e anche di inefficacia.

INTERVISTA dott. FRANCESCA MENNITI IPPOLITO,  istituto superiore sanità

“Gli OGM sono una cultura vecchia con rischi imprevedibili

Commentando lo studio scientifico sul mais OGM reso noto oggi, Greenpeace sottolinea come le colture OGM, considerate una panacea per la produzione di cibo, costituiscano in realtà un freno per l’innovazione ecologica in agricoltura. Sottopongono l’agricoltura al controllo e ai brevetti di poche aziende agrochimiche e a rischi imprevedibili, a danno della biodiversità e del nostro made in Italy.

“La maggioranza delle colture OGM ha come caratteristica principale la resistenza agli erbicidi o a determinati parassiti, ma la vera sfida per l’agricoltura del futuro è la capacità di adattarsi a un clima che cambia, svincolandosi dall’uso di sostanze pericolose” dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

“Mentre mancano colture OGM “resilienti” ai cambiamenti climatici, esistono tecniche di selezione molto più all’avanguardia ed efficaci come la Mas (Marker Assisted Selection – Selezione Assistita da Marcatori), che sfrutta la conoscenza del Dna per identificare le caratteristiche migliori delle diverse varietà, per effettuare gli incroci più convenienti, senza le problematiche degli OGM. La Mas sta già avendo brillanti risultati come varietà di frumento resistenti alla siccità e varietà di riso resistenti alle inondazioni, già coltivate dagli agricoltori” prosegue Ferrario.

Bisogna investire fondi (pubblici e privati) per una ricerca che serva a sviluppare pratiche e soluzioni sostenibili e l’agroecologia sta già dimostrando il suo potenziale, come riconosciuto anche dai 400 scienziati di fama mondiale, membri dell’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), finanziata dall’ONU.

La protezione delle colture deve avvenire con un approccio a più livelli: aumentando l’eterogeneità e la diversità dei paesaggi agricoli, tutelando gli habitat degli impollinatori e favorendo i naturali meccanismi di lotta biologica agli infestanti.

Gli OgM non sono dannosi per la salute

Il mais ogm non e’ rischioso per la salute umana.Lo studio, pubblicato su Scientific Reports e condotto da Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Pisa, ha analizzato i dati sulle colture dal loro inizio nel 1996 fino al 2016, in Usa, Europa, Sud America, Asia, Africa e, Australia.

Dall’analisi di 11.699 dati contenuti in articoli di riviste scientifiche accreditate, è emerso che le colture di mais ogm hanno una resa superiore dal 5,6% al 24,5%, aiutano a ridurre gli insetti dannosi ai raccolti e hanno percentuali inferiori di contaminanti pericolosi negli alimenti, come micotossine (-28,8%) e fumonisine (-30,6%).

“Questa analisi fornisce una sintesi efficace su un problema specifico molto discusso pubblicamente”, ha rilevato la coordinatrice della ricerca, Laura Ercoli, docente di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna. Con lei hanno lavorato  Stefano Bedini, Marco Nuti e Elisa Pellegrino che abbiamo intervistato

 

 

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