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Schmidt: in mie liste civiche no a politici riciclati

Schmidt

‘Serve una Firenze policentrica coi servizi sotto casa, il traffico è peggiorato, difficile trovare parcheggio’ ha detto ancora Schmidt: ‘Franchi monumento nazionale, i lavori vanno fatti: è uno stadio vetusto, altrimenti un giorno cadrebbe’

“Se qualcuno ha fatto un buon lavoro in passato e adesso non ha la tessera di nessuno – ha aggiunto – senz’altro potrebbe entrare nella lista, però abbiamo molti civici che non si sono mai occupati di politica prima, ma in realtà si sono occupati molto bene di amministrazione e dei loro campi di specializzazione”. E ancora  “stiamo valutando se fare una o due liste civiche diverse”, dove “non vogliamo avere politici riciclati”. Lo ha detto Eike Schmidt, candidato sindaco di Firenze per il centrodestra, intervenendo a Radio Bruno Toscana.

“Schmidt ha sottolineato che “abbiamo giovani, abbiamo persone più esperte negli anni, abbiamo tanto entusiasmo di persone che si offrono di dare una mano: qualcuno si offre per stare nella lista, qualcuno si offre di sostenerci in altri modi, e questa è veramente una bella esperienza di questi ultimi giorni, dopo la presentazione di martedì scorso”. Il candidato del centrodestra si è detto “fiducioso” nella prospettiva del voto, “soprattutto perché sento che a Firenze c’è anche una grande frustrazione su quello che non è stato fatto, anche se era facile farlo, durante l’ultima giunta. L’idea di rendere Firenze nuovamente magnifica – ha concluso, citando lo slogan della sua campagna elettorale – è un’idea che unisce tanti in tutti i rioni, e questo me lo dicono da tutte le parti quando incontro la gente”.

I lavori allo stadio Artemio Franchi di Firenze “vanno fatti a prescindere perché il Franchi è uno stadio vetusto, costa un milione di manutenzione ogni anno, vanno fatti per forza altrimenti un giorno cadrebbe” ha detto ancora   Schmidt.

“Un restauro ci vuole – ha aggiunto -, non c’è alcuna questione, si tratta di un monumento nazionale, quindi anche per legge noi dobbiamo restaurarlo. non c’è assolutamente nessuna possibilità di abbatterlo”. Per Schmidt “non è una questione di valutazione soggettiva: dal momento in cui è stato dichiarato monumento nazionale, e se noi pensiamo alla storia dell’architettura e dell’ingegneria indubbiamente lo è, è una questione giuridica, perché il codice dei Beni culturali non permette di abbattere dei monumenti nazionali”.

L’ex direttore degli Uffizi ha ricordato di essere stato nella commissione che giudicava i progetti per la riqualificazione, commissione “il cui compito era tecnico, non era politico: non era la decisione se volevamo il nuovo stadio o no, il compito della commissione era quello di dire tra i vari progetti proposti quali rispondessero alla norma e alle prescrizioni della Soprintendenza in maniera migliore”. Per la riqualificazione dell’impianto, ha spiegato Schmidt, “i contratti che ci sono ovviamente vanno osservati, quindi non è possibile rescindere un contratto, perché costerebbe di più pagare le penali, e questo è il punto dal quale dobbiamo partire in maniera molto pragmatica. Lo scandalo di cui continuo a non capacitarmi è che c’era un privato che era disponibile a mettere 300 milioni di euro per un nuovo stadio, e invece l’amministrazione comunale lo ha snobbato, voleva piuttosto costruirlo con soldi pubblici”.

Infine l’urbanistica e il traffico. A Firenze “le periferie non devono rimanere periferie, è molto importante che le periferie diventino nuovi centri” afferma Schmidt.

“L’idea è quella di una città decentrata e policentrica in maniera che la gente possa avere molti servizi, anche piccoli, vicino a casa”, ha aggiunto. Secondo Schmidt “ci devono essere delle offerte culturali anche nei rioni che adesso in questo momento vengono considerati periferie, perché poi con una città policentrica anche il turismo si diversifica e diventa più sostenibile. Certamente ci sono ancora altre misure da adottare da parte dell’amministrazione comunale, per esempio il restauro di molti complessi che attualmente sono abbandonati per creare nuove case popolari in una misura molto più grande di quanto è successo in questi ultimi 10 anni”.

Il candidato ha anche sottolineato che a Firenze “il traffico è peggiorato, è difficilissimo trovare parcheggio, ma anche entrare con la macchina in città, e “le bici vanno in tutte le direzioni, molte delle cosiddette piste ciclabili non sono veramente ciclabili perché si fermano dopo pochi metri, poi bisogna attraversare una strada e ripartire, e questo non lo fa nessuno”. Inoltre, ha aggiunto Schmidt, per via delle piste ciclabili “le strade in alcuni punti si sono così ristrette che c’è più traffico, e quindi per chi dovrebbe pedalare accanto alla strada c’è più inquinamento da inalare, non è proprio il massimo”.

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