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Progetto innovativo ideato da un team di studenti dell’Università di Pisa sul trasporto di calore

Un robot trova tutto per la gestione digitale dei magazzini, da UNIPI

Il progetto Deploy! è un progetto internazionale di ricerca scientifica e tecnologica, la sperimentazione nasce da sei studenti provenienti dalle università di Pisa, Parma e Brighton.

Nel mese di novembre, un innovativo dispositivo tecnologico sviluppato dal Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (Destec) dell’Ateneo pisano sarà sottoposto a una sperimentazione ideata da sei studenti delle università di Pisa, Parma e Brighton su un volo parabolico dell’azienda Novespace a Bordeaux in Francia.

Il nome del progetto è Deploy! ed è un progetto internazionale di ricerca che è stato selezionato dall’Esa, ovvero l’Agenzia Spaziale Europea, nell’ambito del Petri Programme. Questo progetto è l’ultimo di una lunga serie di progetti vincitori proveniente dalle università coinvolte, tra essi troviamo hos, U-Phos e Hympact dall’Università di Pisa e Php3 da Brighton.

In una nota viene spiegato che il progetto di ricerca è un nuovo dispositivo di trasporto di calore chiamato Deployable Pulsating Heat Pipe flessible. La Php ‘flessible’ è un tipo di dispositivo che viene utilizzato in particolar modo nello spazio e ha necessità di essere testato in microgravità.

Inoltre, le applicazioni di questo dispositivo possono essere variabili, ad esempio può essere utilizzata per ripiegare automaticamente i radiatori per ridurre il rischio di collisioni con detriti. Le Php sono per questo una soluzione altamente promettente per le applicazioni spaziali e terrestri. La flessibilità delle Php è il prossimo passo evolutivo necessario al loro progresso.

“Nell’aeroporto di Bordeaux il nostro esperimento salirà a bordo di un Boeing dell’Airbus A310 Zero G di Novespace che, dopo essere salito a quota 7500 metri, andrà in caduta libera per circa 20 secondi nei quali si sperimenterà l’assenza di peso; questo accadrà per 30 volte in ognuno dei tre voli previsti – spiega Alessandro Billi, team leader del progetto -. È in quel momento che il nostro esperimento potrà essere testato con maggiore efficacia. L’aspetto più emozionante è che noi del team saremo a bordo dell’aereo per condurre il test e verificare che gli strumenti utilizzati funzionino senza intoppi. Per noi è un’opportunità unica per arricchire la ricerca nel campo delle Php e, personalmente, provare almeno per un po’ ciò che provano solo gli astronauti sulla stazione spaziale”.

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