🎧 Prato, “Tre operai aggrediti a colpi di mattone e pugni al presidio Texprint”

Texprint

Gli operai della Texprint sono appena usciti dall’ospedale con prognosi che arrivano fino a 30 giorni: traumi cranici e dita rotte.

“Come tutti i giorni negli ultimi cinque mesi questi tre operai si trovavano al picchetto davanti alla Texprint”, spiega Sarah Caudiero del sindacato Si Cobas, “c’è stata un’aggressione capeggiata dai datori di lavoro della Texprint che hanno guidato i responsabili in quest’aggressione violentissima che come si può vedere nei video con mazze, con pugni in faccia hanno aggredito e picchiato i lavoratori e hanno provato a smantellare anche il nostro presidio”.

Gli operai feriti sono usciti dall’ospedale con diverse prognosi: “Traumi cranici, uno di loro si è rotto due dita per cui ha il gesso e una prognosi di 30 giorni. Sono andati immediatamente al pronto soccorso dopo l’aggressione”, continua Caudiero di Si Cobas. “Rimarremo in presidio finché non otterremo diritti e dignità dei lavoratori: 8 ore per 5 giorni e un regolare contratto di lavoro”

Davanti all’azienda Texprint il sindacato è in presidio da oltre 5 mesi per denunciare per denunciare lo sfruttamento lavorativo nel distretto tessile pratese.

L’azienda Texprint ha pubblicato un comunicato stampa ieri sera in risposta a Si Cobas. “Davanti ai cancelli della Texprint si è consumato l’ennesimo episodio di violenza da parte dei manifestanti che da sei mesi tengono in ostaggio l’azienda. Oggi la violenza privata aggravata, ormai reiterata ogni giorno è sfociata in una vera e propria aggressione. Quella di oggi è apparso l’epilogo di un disegno criminoso finalizzato a creare la colluttazione; non avendo ottenuto il risultato con le continue e reiterate provocazioni, ingiurie e minacce, i manifestanti sono passati alle vie di fatto per alzare il livello dello scontro”. Così, in una nota, la stamperia pratese Texprint.

L’azienda, “chiederà alla procura della Repubblica e alla questura un intervento immediato per rimuovere il picchetto illecito che paralizza l’attività dell’azienda e impedisce ai 65 lavoratori della società di continuare a lavorare. E’ arrivato il momento – aggiunge – in cui le autorità preposte mettano fine a queste condotte delittuose che sono ormai addirittura degenerate in atti di prevaricazione e di violenza fisica”. Texprint ricorda che “già nelle ultime querele depositate nei giorni scorsi la società aveva denunciato la crescente e preoccupante escalation di violenza che aveva sempre più caratterizzato le condotte criminose dei manifestanti negli ultimi giorni”.

In podcast: le voci degli operai e di Sarah Caudiero, Si Cobas

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