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Regionali, Prato: il ‘ciclone’ Biffoni abbatte tutti i record

presentata nuova giunta Biffoni

foto tratta da profilo Fb Matteo Biffoni

Prato si mostra meno disillusa di quanto ci si potesse aspettare: dopo le inchieste e gli scandali su Pd e FdI la popolazione della circoscrizione partecipa comunque al voto, con un calo dell’affluenza meno marcato di quello della tendenza regionale, soprattutto grazie alla performance dell’ex sindaco Matteo Biffoni (Pd)

NELLA’AUDIO il servizio di Giorgio Bernardini

PRATO Oltre 22 mila preferenze: il record storico per un candidato al Consiglio regionale toscano. Matteo Biffoni, del Partito Democratico, fa segnare il risultato più netto di questa tornata, riportando in auge – al 41% – il partito scosso dall’inchiesta per corruzione dell’ex sindaca dem che per questo si era dovuta dimettere in estate. Assieme a lui viene eletta anche la deputata meloniana Chiara La Porta (FdI), che con le sue 8 mila preferenze raccolte lascia Montecitorio e approda a palazzo Panciatichi.

Biffoni, ex sindaco di Prato per due mandati, si candida a un ruolo di primo piano nella futura stagione di governo della Toscana. La sua candidatura è riuscita ad accendere una partecipazione che nessun sondaggio era riuscita a intercettare: questo pone le basi per un suo ruolo politico anche nel futuro delle scelte per le elezioni comunali della prossima primavera e per il congresso anticipato che il segretario del Pd pratese Marco Biagioni ha promesso.

Dall’altra parte, il centrodestra a Prato trova la sua nuova forza in Chiara La Porta, che ha preso il doppio dei voti dei suoi colleghi di lista. La capolista di FdI, molto vicina a Giorgia Meloni e Giovanni Donzelli, mantiene la promessa fatta in campagna elettorale: lascia Roma e si dedica alla Toscana. Fratelli d’Italia raddoppia i voti di cinque anni fa e sfiora il 33 per cento, diventando il primo partito del centrodestra. Crollano invece la Lega, che precipita dal 21 al 3,6%, e il Movimento 5 Stelle, al minimo storico con il 3,3%.

Nel centrosinistra, bene anche Casa Riformista con il 4,9 per cento e Avs al 3,4. La città, insomma, si conferma laboratorio politico: Prato resta contesa, ma con due nomi forti — Biffoni e La Porta — pronti a rappresentarla in Regione.

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