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Pile esauste? A Firenze nuova campagna di raccolta rifiuti

pile esauste

Nuova campagna di sensibilizzazione per i cittadini fiorentini: nel comune di Firenze parte la raccolta delle pile portatili esauste. Questo l’obiettivo del progetto ‘Energia al Cubo’, lanciato da Erion Energy, il consorzio del sistema Erion dedicato alla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, in collaborazione con il Comune di Firenze, Alia Servizi Ambientali e con il supporto di Ancitel Energia e Ambiente.

Dai primi di ottobre saranno distribuite gratuitamente ai cittadini 30.000 scatoline dove poter raccogliere le pile esauste. Questi rifiuti, a causa della loro composizione, se non gestiti correttamente rappresentano un potenziale danno per l’ambiente. Una volta riempite le scatoline, queste ultime potranno essere svuotate e le pile riconsegnate presso gli ecocentri del Comune di Firenze e i punti di raccolta attrezzati per il conferimento di piccoli rifiuti domestici (le 14 ecotappe presenti in altrettante scuole fiorentine, e gli ecofurgoni che si possono trovare presso mercati settimanali e rionali in determinati orari).

A questa attività di raccolta sarà associata una campagna info-formativa rivolta ai ragazzi e agli insegnanti degli istituti scolastici coinvolti nel progetto. Saranno oltre 2.000 gli studenti delle elementari (quarte e quinte) e delle medie interessati. In aggiunta alle attività didattiche, bambini e ragazzi saranno coinvolti in un concorso, che assegnerà buoni per l’acquisto di materiale didattico.

Il progetto sarà anche presente durante alcuni eventi organizzati sul territorio nei mesi autunnali. “Educare i ragazzi alle buone pratiche della raccolta differenziata significa crescere cittadini consapevoli – sottolinea Laura Castelli, direttore generale di Erion Energy – che possono farsi promotori in famiglia e nella comunità di comportamenti virtuosi per l’ambiente”. Per Nicola Ciolini, presidente di Alia Servizi Ambientali “già oggi a Firenze vengono raccolte in modo differenziato circa 2,5 t di pile esauste al mese, che sono poi avviate a impianti di trattamento, garantendo così il recupero di materiali preziosi”.

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