Siena, proiettile a pm: Anm Toscana, c’è clima odio

Solidarietà al pm di Siena Aldo Natalini, “per il grave atto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto”, da tutta la Giunta distrettuale Toscana dell’Anm.

In una nota, firmata dal presidente dell’Anm Toscana, Eligio Paolini, i magistrati toscani intervengono sulla vicenda della busta con un proiettile e gravi minacce indirizzata a Natalini e intercettata due giorni fa al Centro di smistamento delle Poste a Firenze, respingendo, “con fermezza e risolutezza, ogni attività pubblica e privata che, mossa da finalità del tutto diverse dall’accertamento della verità ed espressione di propositi del tutto lontani da una civile dialettica ed equilibrata critica, finisce per generare un irresponsabile ed inaccettabile clima di odio ed intimidazione che arriva a mettere a rischio la incolumità fisica di quanti svolgono giornalmente il loro lavoro nell’interesse della collettività”.

“Immediata applicazione di un’adeguata misura di protezione in favore del dottor Natalini”.
Così il Prefetto di Siena Armando Gradone in merito all’intercettazione di una lettera contenente un proiettile e diverse minacce all’indirizzo del magistrato di Siena Aldo Natalini. Al termine della riunione odierna del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza il prefetto di Siena ha poi spiegato: “Ieri sera abbiamo ricevuto dalla Procura Generale di Firenze un dettagliato rapporto su questa vicenda e immediatamente così come segnalato dal Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola abbiamo riunito stamane il comitato provinciale con la partecipazione, su delega del Procuratore Generale, del Procuratore Capo di Siena Salvatore Vitello insieme alle forze di Polizia”.

“Si tratta di un dispositivo di tutela a carattere permanente che comporterà anche la sorveglianza nei luoghi più significativi”, ha risposto il Prefetto Gradone ai giornalisti che gli chiedevano se la misura di protezione fosse la scorta.

“Allo stato attuale non abbiamo motivo di escludere che possano esserci reali motivi di rischi per il magistrato”, ha aggiunto Gradone spiegando che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ‘monitorerà progressivamente la situazione per esaminare l’eventuale revoca o il rafforzamento delle misure di protezione’.

Omicidio Raucci: 20 di carcere per 4 imputati, anche esecutore

Il giudice Mario Profeta di Firenze ha condannato, con rito abbreviato, a 20 anni di carcere quattro imputati del processo per l’omicidio di Giuseppe Raucci, il cui cadavere fu trovato in un’auto abbandonata in una piazzola presso lo svincolo della Firenze-Pisa-Livorno a Ginestra Fiorentina (Firenze) il 10 dicembre 2015.

La sentenza, letta nell’aula bunker e di cui scrivono oggi i quotidiani Il Tirreno e La Nazione, condanna a 20 anni per omicidio volontario in concorso Giovanni Zaccuri, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, ed Emilio Tropea, Yuri Cambi e Carmine Balzano.

Assolto dall’accusa di omicidio il sudamericano Amin Abel Fabian Rincon, condannato invece a 5 anni e 6 mesi per reati di droga. Il pm Angela Pietroiusti aveva chiesto l’ergastolo per tutti i cinque imputati.

Il gup Profeta tuttavia nell’assassinio di Raucci non ha ravvisato né l’aggravante della mafiosità, né la premeditazione. Inoltre, la sentenza ha stabilito numerose altre condanne per droga per 22 imputati per un totale di 153 anni. Le motivazioni fra 90 giorni.

Secondo le ricostruzioni, il pratese Giuseppe Raucci, 48 anni, era coinvolto in un traffico di droga verso la Toscana come mediatore insieme a Rincon, di una partita di cocaina da far giungere dalla Colombia e mettere a disposizione di due gruppi locali alleati, quello dei calabresi di base a Prato, con Zaccuri e Tropea, e quello dei livornesi, con Cambi e Balzano e altri complici.

Ma l’affare andò male perché a Raucci e Rincon, scesi a Roma per procurarsi il carico di stupefacente, fu consegnato zucchero anziché cocaina. Un inganno da cui nacquero contrasti e incomprensioni fra Raucci e gli altri, culminati nell’omicidio, delitto che secondo gli inquirenti fu punitivo e compiuto con classico metodo mafioso.

Firenze, camorra: Dia sequestra beni per 2 mln a latitante Ascione

La Direzione Investigativa Antimafia di Firenze ha sequestrato beni per un valore complessivo di 2 milioni di euro al latitante pluripregiudicato Vincenzo Ascione. Sessantadue anni,di Torre del Greco (Na),detto “Babbalaccone” é considerato il referente in Toscana, ed in particolare nella provincia di Prato, del noto clan camorristico Birra-Iacomino.

Il provvedimento scaturisce da complesse investigazioni economico-finanziarie, che hanno evidenziato una netta sproporzione tra l’ingente patrimonio accumulato, tra il 1996 e il 2012, da Ascione e dai suoi congiunti (ritenuto il frutto o comunque il reimpiego di proventi di attività illecite), rispetto alla capacità reddituale dichiarata dagli stessi.

Ascione è tuttora ricercato, in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Firenze nel 2013, per i reati di tentata estorsione ed usura in concorso, commessi dal 2008 al 2013, in danno di commercianti pratesi, che gestivano attività commerciali in provincia di Pistoia.

Nella citata ordinanza si legge che i reati in questione risultavano aggravati dal metodo mafioso, nella fattispecie perpetrati “?intimorendo la persona offesa e i ? familiari mediante l’uso di linguaggio simbolico e creando così negli stessi condizione di paura e omertà?”.

Ascione risulta, inoltre, gravato da numerosi precedenti giudiziari: nel 1980 è stato condannato dal Tribunale di Napoli per contrabbando e dalla Corte d’Appello dello stesso capoluogo per induzione e sfruttamento della prostituzione; nel 2006 è stato condannato dal Tribunale di Prato per violazione delle norme relative alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori; nel 2010 è stato condannato dalla Corte d’Appello di Firenze per ricettazione.

In ultimo, nel 2011, è stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Prato per il reato di estorsione aggravata dall’utilizzo del “metodo mafioso”. Anche alla luce di quanto sopra, la Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo l’impianto formulato dalla Dia, ha disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, di tre immobili a Prato, di due terreni nel comune di Vaiano (Po), di due società con sedi a Prato e Montemurlo (PO) – intestatarie, tra l’altro, di due immobili in provincia di Prato e Pistoia – di due autovetture, nonché di numerosi conti bancari e altre disponibilità finanziarie.

Buon Compleanno, Istituto Francese di Firenze!

Oggi, una grande festa ed un brindisi per celebrare i 110 anni dell’ Istituto che dal 1907 favorisce gli scambi culturali franco-italiani

In questa data, nel 1907, è stato firmato l’atto di nascita del primo Istituto nel mondo, che, da 110 anni, favorisce gli scambi culturali franco-italiani a Firenze e in Toscana e li “illumina” col suo tocco personale.

“In questa occasione chiediamo a tutti coloro che verranno a brindare con noi  di portarci una testimonianza personale: una storia, il titolo di un libro o di un film particolarmente importante per la propria vita, un oggetto (dal biglietto di un museo al menù di un ristorante ad una foto) significativo del legame con noi e la Francia per farne un nuovo bagaglio e continuare la nostra strada comune a partire da Piazza Ognissanti !” Isabelle Mallez, Direttrice e Console.

La festa si svolgerà questa sera, dalle 18 alle 22. La partecipazione è gratuita ma l’accesso al cocktail sarà vincolato alla consegna del “ricordo”.

Alle ore 19.30, in presenza del Consigliere culturale dell’Ambasciata di Francia, Christophe Musitelli, intervento del Sindaco di Firenze Dario Nardella e degli ospiti della serata, i calciatori francesi della Fiorentina: Valentin Eysseric, Vincent Alain Laurini, Cyril Thereau, Jordan Veretout

c/o Institut français Firenze / Palazzo Lenzi, Piazza Ognissanti 2, firenze

Toscana, Rossi: Allargare maggioranza? Lo dico da mesi…

Intervista al presidente della giunta regionale toscana che dice: Renzi avrebbe dovuto farsi da parte dopo il referendum. Col Pd voglio ragionare di programmi, finora c’hanno messo le dita negli occhi

ASCOLTA LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA AL PRESIDENTE ROSSI

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2017/11/171108_03_ROSSI-SECONDA-PARTE.mp3?_=1

ASCOLTA LA SECONDA PARTE

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Sicurezza stradale: Toscana; polstrada ritira 61 patenti

Risultati di un controllo lo scorso fine settimana.

E’ di 61 patenti e 49 carte di circolazione ritirate, per complessivi 4.975 punti decurtati, il bilancio di controlli sulla sicurezza stradale, per contrastare le condotte di guida pericolose tra distrazioni al volante, uso di droghe e alcool, effettuati dalla polstrada della Toscana lo scorso fine settimana lungo varie arterie della regione, in particolare ai caselli autostradali di Prato e Arezzo.

Le persone identificate sono state 1.300, con 1.003 veicoli controllati. Nei controlli impiegati 550 equipaggi della polizia stradale, supportati da uffici mobili, nonchè auto e moto civetta.

In particolare, si spiega in una nota, tra gli automobilisti controllati, 32 avevano bevuto troppo e 4 erano sotto l’effetto di droghe, 108 guidavano senza cinture di sicurezza mentre altri 82 sono stati sorpresi al volante mentre utilizzavano il cellulare.

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