Albero caduto su turisti: procura di Firenze apre un’inchiesta per lesioni colpose

L’inchiesta, coordinata dal pm Massimo Lastrucci, è al momento contro ignoti. Sono stati sequestrati l’ albero caduto – un tiglio -, l’area circostante le radici della pianta e, a scopo prudenziale, lo stesso autobus.

La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose, come ipotesi di reato di partenza, sulla caduta dell’albero, ieri, in città che ha colpito un pullman in transito in lungarno del Tempio causando il ferimento di 14 persone che erano a bordo.

Accertamenti tecnici verranno disposti nei prossimi giorni per stabilire la condizione vegetativa e fitosanitaria della pianta, che avrebbe alcuni decenni di vita, in modo da poter ipotizzare in modo più esatto possibile la causa dell’improvviso cedimento sulla carreggiata.

Su Firenze nelle ore precedenti si era abbattuto anche un intenso acquazzone. Riguardo ai passeggeri rimasti feriti secondo quanto si apprende risultano in miglioramento le condizioni del turista più grave, un coreano. Stazionari o già in via di guarigione gli altri.

Il tiglio, ha spiegato l’assessora comunale all’ambiente Alessia Bettini, “era stato controllato nel 2016, era in classe C (”moderata propensione al cedimento”, ndr) ma non presentava particolari criticità”. Da oggi partiranno verifiche su tutto il filare degli alberi che corre nel centro della carreggiata del lungarno che è rimasto chiuso al traffico fino a tarda sera. Non è escluso che nella caduta abbia giocato un ruolo decisivo la bomba d’acqua che poco prima si era abbattuta su Firenze e che, come già avvenuto nei primi giorni di maggio, ha causato infiltrazioni nella sala cataloghi della Biblioteca Nazionale dove, fortunatamente, non sono raccolti libri.

“Un gruppo di addetti è già intervenuto per asciugare i cataloghi bagnati dell’acqua”, ha detto la vicedirettrice, Silvia Alessandri. Su tutta la Toscana, fino alla mezzanotte di oggi, resta in vigore il codice giallo per piogge e temporali che  hanno creato disagi e due frane nel comune di Sovicille (Siena).

Furti in appartamento tra Lucca e Pistoia, due arresti 

Due uomini di 37 e 26 anni, Roland Kolaj e Flori Sejding, di origine albanese, sono stati arrestati a Montecatini Terme (Pistoia) dai carabinieri, in esecuzione di una misura di custodia cautelare, nell’ambito di un’indagine su una serie di furti in abitazione avvenuti nelle province di Lucca e di Pistoia.

Per altri due loro connazionali, 20 e 28 anni, è scattata invece la denuncia. A contribuire alle indagini, condotte dai carabinieri di Lucca, anche il proprietario di una delle abitazioni che sarebbero state prese di mira, riuscito ad annotare parzialmente la targa dei malviventi in fuga.
L’uomo era stata chiamato dalla moglie che, uscita di casa mentre all’interno c’era il figlio di tre anni che dormiva, grazie a un dispositivo ricetrasmittente installato per monitorare a distanza il piccolo, si era resa conto che qualcosa non andava.
Rientrata nell’abitazione aveva sorpreso i ladri chiedendo poi aiuto al marito. Quest’ultimo, accorso, era riuscito a intercettare l’auto dei malviventi in fuga e a prendere parte della targa.

Rinvenuto in appartamento a Firenze il corpo di una donna, morta da più di un mese

I Vigili del Fuoco di Firenze sono intervenuti sul Lungarno Soderini per un soccorso a persona. Una volta entrati all’interno dell’abitazione la squadra VF ha rinvenuto il corpo mummificato di una donna nata nel 1940.

La donna di 78 anni è stata ritrovata in un’ abitazione sul Lungarno Soderini, a Firenze, nel pomeriggio di martedì intorno alle ore 13. Lo sgradevole e forte odore proveniente dal corpo in decomposizione nell’ appartamento, ha destato il sospetto dei vicini che, sentendo un odore sempre più intollerabile, hanno contattato i vigili del fuoco per far presente le loro preoccupazioni, notificata la chiamata i VF sono intervenuti insieme alla polizia .

La donna di nazionalità austriaca, secondo i primi accertamenti pervenuti dal medico legale, sarebbe deceduta da più di un mese. Ulteriori accertamenti fanno pensare che la donna sia morta di cause naturali, poichè non sono stati trovati segni di violenza sul corpo. A seguito di queste considerazioni non è stata disposta al momento l’ autopsia sul cadavere.

 

 

 

Cadono frammenti da Palazzo Salimbeni a Firenze, vigili del fuoco intervengono

C’è voluto l’intervento dei vigili del fuoco per sistemare alcune parti murarie di palazzo Salimbeni, in piazza Santa Trinita, quasi all’angolo con via Tornabuoni, a Firenze dopo che sulla strada sono caduti alcuni frammenti senza causare danni a persone.

Con l’autoscala, sotto lo sguardo curioso di numerosi turisti, i pompieri hanno rimosso alcune parti pericolanti e messo in sicurezza tutta la parte muraria.

Palazzo Bartolini Salimbeni è uno dei più importanti palazzi tardorinascimentali della città di Firenze e italiani in generale.

La sua facciata ha rappresentato un punto di svolta nell’architettura residenziale rinascimentale, di notevole originalità, i cui spunti, sebbene in un primo momento fortemente criticati, vennero poi ampiamente riutilizzati e sviluppati nei secoli successivi.

Anticamente qui si trovavano le case dei Soldanieri, che vi tenevano una locanda, passate poi alla famiglia Dati, dai quali vennero acquistate da Bartolomeo Bartolini, che aveva nel cognome anche Salimbeni per ricordare la discendenza dall’antica famiglia di Siena.

Il palazzo odierno fu edificato da Baccio d’Agnolo tra il 27 febbraio 1520ed il maggio 1523, come ci informa il “Libro della muraglia”, un codice cartaceo dove il committente Giovanni Bartolini annotò tutte le spese sostenute per la realizzazione del palazzo di famiglia; si regista anche come l’architetto venne retribuito con due fiorini d’oro al mese.

I Bartolini-Salimbeni vi abitarono fino ai primi anni dell’Ottocento. Affittato a due coniugi stranieri, vi venne aperto nel 1839 l’Hotel du Nord, dove soggiornarono alcune personalità illustri in visita a Firenze, tra le quali Hermann Melville. Nel 1863 il palazzo fu acquistato dai Principi Pio di Savoia e diviso in più proprietà, che vennero in seguito riunificate nel secolo successivo.

Fu restaurato a fondo nel 1961 ed oggi è di proprietà privata.

Arezzo: offre droga a carabinieri in borghese, nella fuga salta da cavalcavia

E’ stato arrestato per detenzione e spaccio di droga il 24enne di origini nigeriane che ieri si era lanciato dal cavalcavia nei pressi della stazione di Arezzo per evitare di essere fermato dai carabinieri in borghese a cui precedentemente aveva offerto della cocaina.

Il giovane era stato sorpreso con un 23enne pakistano a spacciare nella zona di Campo Marte nei pressi della stazione di Arezzo dai militari impegnati in una serie di controlli in borghese.
I due giovani hanno proposto ai carabinieri di acquistare alcune dosi di cocaina, poi, quando si sono resi conto dell’errore il 23enne si è fatto arrestare, il 24enne è fuggito lanciandosi nel vuoto.
Nella caduta si è fratturato tibia e perone della gamba destra. I due giovani sono stati tratti in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e, il nigeriano, anche per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale poiché un carabiniere ha riportato, a seguito dell’aggressione, lesioni giudicate guaribili in 7 giorni per trauma al polso sinistro.
Il 24enne si trova in ospedale dove sarà sottoposto ad un intervento chirurgico.
Nel frattempo un 21enne originario del Marocco è stato arrestato dai carabinieri che lo hanno sorpreso a spacciare nelle vicinanze dell’asilo di Galleno, una frazione di Fucecchio (Firenze), dove già in passato i militari avevano ricevuto segnalazioni simili da parte di cittadini.
In particolare l’uomo è stato notato mentre stava cedendo della droga a un automobilista passandogliela dal finestrino. Alla vista dei carabinieri però il 21enne ha gettato due involucri contenenti altrettanti grammi di cocaina e ha tentato la fuga.
I militari in pochi minuti sono comunque riusciti a fermare sia acquirente che spacciatore, al quale sono stati sequestrai anche 200 euro in contanti ritenuti provento di attività illecita. Il pusher adesso si trova in carcere a Sollicciano.

Pisa: maxi esercitazione militare delle forze speciali

Si chiama ‘Global Capacity’ l’esercitazione militare realizzata stamani a Pisa, in mare e a terra, da quattro diversi reparti delle forze speciali italiane e seguita dal capo di Stato Maggiore della Difesa del Pakistan.

Il generale Zubair Mahmoot Hayat appunto era accompagnato dal sottocapo di Stato Maggiore della Difesa italiana, generale Roberto Nordio. Le forze speciali presenti a Pisa, impegnate nell’addestramento operativo sono tutte appartenenti all’esercito italiano:
si tratta del 9/o reggimento d’assalto ‘Col Moschin’ e del 185/o reggimento Ricognizione acquisizione obiettivi della Folgore, gli alpini paracadutisti Rangers di Verona, il 28/o reggimento Psyos ‘Pavia’ di Pesaro e il terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali ‘Aldebaran’ di Viterbo.
L’attività addestrativa ha riguardato una successione di atti tattici, svolti congiuntamente da tutte le unità appartenenti al comparto e sviluppati in tutti i domini, terrestre, marittimo e aereo: un team di operatori delle forze speciali, infatti, è stato aviolanciato da un elicottero CH47 insieme con i battelli commando per l’operazione di evacuazione di non combattenti in situazioni di rischio.
L’esercitazione ha simulato anche operazioni antiterrorismo con interdizione di un veicolo in fuga da parte di due elicotteri e il blitz in un covo di terroristi con le unità.
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