Rifiuti: istituita commissione inchiesta Consiglio Toscana 

A presiederla sarà  Giacomo Giannarelli (M5sLa commissione, della durata di nove mesi, farà il punto sul sistema impiantistico della Toscana, a partire dall’analisi delle discariche sotto sequestro, e si propone anche come “strumento di supporto alle iniziative legislative della Regione”

La commissione sui rifiuti, spiega una nota della Regione Toscana, è stata istituita formalmente oggi e vede come vicepresidente Francesco Gazzetti (M5s), e come vicepresidente segretario Elisa Montemagni (Lega nord). Avrà una  durata di nove mesi e servirà a fare  il punto sul sistema impiantistico della Toscana, a partire dall’analisi delle discariche sotto sequestro.
la commissione si propone inoltre di essere uno  “strumento di supporto alle iniziative legislative della Regione”, in primis il nuovo piano sui rifiuti che la Giunta toscana sta modificando con l’indicazione di nuovi obiettivi. Tra i temi anche quello dell’economia circolare.
“Crediamo di fare un ottimo lavoro per i cittadini toscani se ci muoveremo a 360 gradi”, ha osservato Giannarelli a margine dei lavori. Da qui l’appunto sull’intenzione di analizzare anche i rifiuti dei distretti produttivi “dal pulper di cartiera del distretto lucchese fino al tessile di Prato”, non tralasciando il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata. “Faremo molte audizioni e chiameremo i sindaci per un doveroso confronto”, ha detto ancora, e sulla gestione del dopo no al termovalorizzatore di Firenze, Giannarelli ha opposto un chiaro “sì ai buoni impianti innovativi che a freddo gestiscono i rifiuti”. “Vogliamo – ha concluso – trattare tutto il tema del ciclo dei rifiuti” da quelli solidi urbani a quelli speciali. Fanno parte della commissione anche i consiglieri Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), Paolo Marcheschi (Fdi), Maurizio Marchetti (Fi), Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), e Serena Spinelli (Mdp).

Firenze Estate 2018; aprono al pubblico torri, porte e fortezze cittadine

Torna anche per l’ estate 2018 la proposta di valorizzazione del sistema difensivo cittadino: Al via le visite al Forte Belvedere, Torre San Niccolò, Zecca, Porta Romana, Baluardo a San Giorgio. Per la prima volta visite guidate alla Fortezza da Basso.

Ecco perché dal 24 giugno riapre i battenti Torre San Niccolò, “regina” delle torri fiorentine, che sarà visitabile tutti i giorni fino al 30 settembre dalle h17 alle h20 (dal 1 settembre dalle h16 alle h19; ultimo accesso mezz’ora prima della chiusura): l’accesso include sempre la visita guidata, che dai piedi della torre consente di raggiungere la cima seguendo un vero e proprio viaggio nel tempo e arrivando a godere di un incredibile panorama sulla città in estate.

Nelle settimane successive prendono il via invece le visite alle altre torri e porte cittadine, che vedranno protagoniste per tutta l’estate Torre della Zecca, Porta Romana – anch’esse parte, come San Niccolò, della cerchia muraria fiorentina realizzata a partire dal 1284 per volere della Signoria di Firenze, il cui progetto è legato al nome di Arnolfo di Cambio – e Baluardo San Giorgio, preludio del secondo capitolo di questa storia.

Il Baluardo è infatti parte dell’aggiornamento del sistema difensivo cittadino in età moderna, resosi necessario anche a Firenze per l’avvento dell’artiglieria e delle armi da fuoco. Ed è al Cinquecento, in effetti, che si legano non solo il Baluardo San Giorgio ma anche le due grandi fortezze cittadine: la  Fortezza da Basso, oggi sede di prestigiosi eventi fieristico-congressuali e in gestione a Firenze Fiera  e Fortezza San Giorgio – più noto come Forte di Belvedere e oggi sede di grandi mostre del contemporaneo: attualmente è in corso la mostra Gong. Eliseo Mattiacci. Entrambe le fortezze sono testimonianze preziose degli interventi di architettura militare promossi nel corso del Cinquecento dai governanti medicei e saranno fruibili al pubblico da quest’estate, permettendo così ai visitatori di scoprire due nuovi importanti tasselli di una storia che non manca, ogni volta, di riservare nuove sorprese: fra queste gli inediti percorsi sotterranei che corrono sotto la muraglia della Fortezza da Basso.

Da non scordare, infine, la Torre di Palazzo Vecchio e il camminamento di ronda, aperti tutti i giorni: la torre, attribuita ad Arnolfo di Cambio, accompagnata dal merlato Camminamento di ronda, è il compimento del primo nucleo del palazzo di governo, edificato tra Duecento e Trecento ed è stata fino a poco tempo fa chiusa ai visitatori. La Torre di Arnolfo, con i suoi 95 metri di altezza, svetta sulla città, costituendo uno dei suoi inconfondibili simboli e punti di riferimento.

 

Operaio muore in fabbrica a Capannori durante turno notte

Un operaio di 48 anni, Alessandro Vornoli, è morto nella notte mentre stava lavorando all’interno della ditta Baldassarri Cavi di Lammari, nel comune di Capannori (Lucca).

Erano circa le 2,50 di stanotte quando lo hanno trovato a terra, ormai privo di sensi. I colleghi di lavoro hanno cercato invano di soccorrerlo. Inutile anche l’arrivo dei volontari della Croce Verde di Capannori: per l’uomo non c’era più nulla da fare. Ancora da chiarire le cause della morte.

Controllo vigili urbani al campo del Poderaccio, sequestrate 21 auto e 133 kg carne

Blitz a sorpresa della polizia municipale al campo nomadi del Poderaccio, alla periferia di Firenze. Impegnati nei controlli 50 agenti.

Tutti coloro che erano presenti al controllo sono risultati in regola con le norme sull’immigrazione e autorizzati a risiedere nel campo. Invece sono state varie le irregolarità emerse durante la verifica del Poderaccio.

Tra queste, 21 auto si sono rivelate non in regola con l’assicurazione, violazione per cui è prevista una multa da 849 euro e il sequestro del veicolo. Trovato anche uno spaccio abusivo di alimentari dove sono stati sequestrati 133 chili di carne. Riscontrata la presenza di relitti e rifiuti di vario genere in strada.

La rimozione è prevista da parte della società ambientale Alia per i prossimi giorni. Il campo è quello dove abitano i due Rom, adesso in carcere, più un terzo indagato, accusati della morte di Duccio Dini, 29 anni, travolto il 10 giugno scorso mentre i nomadi si inseguivano in auto nelle strade del quartiere per un regolamento di conti.

Nel blitz della polizia municipale sono state controllate anche tutte le baracche del campo nomadi e seguiranno prossimamente ulteriori verifiche. Le operazioni, cui ha preso parte l’assessore alla sicurezza urbana Federico Gianassi, si sono concluse alle 13.

“Quello di oggi non è il primo intervento e non sarà nemmeno l’ultimo – spiega Gianassi -. Si tratta di un’azione programmata già avviata e che proseguirà fino alla già annunciata chiusura dell’insediamento che realizzeremo entro 18 mesi”.

Nei giorni successivi alla morte di Duccio Dini, il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva annunciato un’accelerazione nel già previsto iter di smantellamento della struttura.

“Oggi la Polizia municipale ha effettuato un intervento su larga scala di bonifica del campo del Poderaccio, con controlli sulle auto e rimozione dei rottami. Queste azioni dimostrano che non abbiamo agito sull’onda dell’emergenza o dell’emotività, ma sulla base di un piano puntuale”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella commenta il blitz di stamani dei vigili urbani nel campo nomadi.
“In questi giorni sono stato violentemente attaccato su questo argomento. Ebbene, rispondo a chi critica con i fatti, nel 2012-2013 abbiamo sgomberato tutto il campo dell’Olmatello, dimostrando di essere concreti e attenti alla legalità. Da quando sono sindaco abbiamo effettuato 40 sgomberi di immobili occupati abusivamente e abbiamo demolito 30 case del Poderaccio, dimezzando il numero degli occupanti, senza trasferimenti automatici nelle case popolari”.
Nardella ribadisce anche l’impegno di completare “lo smantellamento del Poderaccio in 18 mesi, assistendo solo chi ne ha diritto, senza alcun privilegio o assistenza per chi non la merita. Rispondiamo con umiltà e concretezza a chi dispensa bugie e odio”.

 

Assunse parenti, condannata dirigente scolastica a Firenze

Questa l’accusa per la quale una donna di 61 anni  è stata condannata dal tribunale di Firenze a 1 anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, pena sospesa.

Assumeva i suoi parenti come collaboratori scolastici e impiegati nei due istituti superiori di Firenze dove era direttore dei servizi amministrativi. Questa l’accusa per la quale una dirigente  di 61 anni è stata condannata dal tribunale di Firenze a 1 anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, pena sospesa. La 61enne era finita sul banco degli imputati con l’accusa di abuso d’ufficio.

In base a quanto accertato dalle indagini, coordinate dal pm Leopoldo De Gregorio, la dirigente avrebbe approfittato della sua posizione per assumere la nipote come assistente amministrativo con contratto a tempo determinato, ignorando la graduatorie predisposte. Lo stesso avrebbe fatto con la cognata e col nipote, ai quali è stata assegnata una supplenza come collaboratore scolastico, e col marito di una sua amica, assunto dalla scuola a tempo determinato come collaboratore scolastico. I fatti contestati sono avvenuti tra il 2011 e il 2013.

Tragedia Cascine, prosciolto dipendente comunale Firenze

Era indagato nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Alice e Donatella Mugnaini, la bambina di 2 anni e la zia 51enne morte il 27 giugno 2014 nel parco delle Cascine, a Firenze, travolte dalla caduta improvvisa di un ramo di un albero.

Il gup di Firenze Angelo Pezzuti ha prosciolto dalle accuse, accogliendo la richiesta del pm Giuseppe Ledda, un dipendente del verde pubblico del Comune di Firenze, Per questo dipendente comunale il gip aveva emesso ordinanza per l’imputazione coatta.

Prosegue intanto il processo principale per la morte di zia e nipotina, che vede imputati con l’accusa di omicidio colposo tre dipendenti della cooperativa Ciclat di Bologna. Si tratta di un agronomo e di due tecnici che avevano svolto i controlli sulle piante del parco in base a un appalto del Comune di Firenze. Prossima udienza il 9 luglio.

L’incidente avvenne in un viale delle Cascine mentre la zia conduceva la nipote sul passeggino verso una manifestazione: nel procedere, un ramo si staccò da un bagolaro di circa 80 anni proprio mentre zia e nipote transitavano in quel punto e furono travolte. Dagli accertamenti è emerso che il bagolaro era rimasto danneggiato da un temporale nei giorni precedenti. La forestale ritenne che la causa del distacco fosse ‘meccanica’. Il ramo era in contropendenza rispetto al fusto che pesava dai 500 ai 700 chili e che era lungo 14 metri.

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