Morti Arezzo: funerali separati per dipendenti morti 

Funerali separati per Filippo Bagni e Piero Bruni, i due dipendenti dell’ Archivio di Stato di Arezzo uccisi da una fuoriuscita di argon giovedì scorso. Sarà invece effettuato mercoledì, alle ore 16, lo sciopero indetto dai sindacati che effettueranno “senza spettacolarità” come hanno ribadito i segretari delle sigle sindacali in una nota, un presidio davanti all’Archivio di Stato.

Martedì alle 15,30 è in programma nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in zona Marchionna (Arezzo) il funerale di Piero Bruni mentre mercoledì, alle 10.30, in cattedrale si svolgerà invece quello di Filippo Bagni. Cerimonie in giorni diversi per permettere ai colleghi e ai tanti conoscenti comuni di partecipare ad entrambe le funzioni.

Firenze: iniziato accertamento morte per 21enne in overdose

 E’ iniziato l’accertamento di morte encefalica per la studentessa di 21 anni soccorsa in overdose nel pomeriggio di ieri a Firenze, in piazzale Fallaci, ossia i giardini presso la Fortezza da Basso.

La ragazza si trovava ricoverata nel reparto di rianimazione del pronto soccorso di Careggi.

La studentessa era stata soccorsa in overdose nel pomeriggio di ieri  a Firenze, in piazzale Fallaci, ossia i giardini presso la Fortezza da Basso.

Da prime informazioni sembra che con lei ci fosse un amico. Accertamenti della polizia sulla
filiera dello spaccio da cui è provenuta la dose comprata dalla 21enne. La giovane è italiana ma non è residente a Firenze dove, però, risulta che si trovi per motivi di studio.

USB, Firenze: diritto asilo negato per gruppo pakistani

Il sindacato di base denuncia “uno “strano e preoccupante ‘scaricabarile'”, che sta impedendo a un gruppo di oltre 20 pakistani, richiedenti ‘via terra’, di “formalizzare la richiesta di protezione internazionale”.

Il sindacato di base spiega, in una nota, che al proprio sportello si sono rivolti cinque pakistani in rappresentanza del loro gruppo di connazionali che ha raggiunto l’Italia dalla terraferma. “Sono da due mesi a Firenze ed hanno attivato la procedura di richiesta di protezione internazionale, secondo la normativa – spiega l’Usb fiorentino -. Sono stati identificati dalla questura secondo la procedura, compreso il fotosegnalamento, e la documentazione inerente alla richiesta di asilo è stata trasmessa alla prefettura alla quale compete proseguire il percorso di assistenza e di collocazione nei Cas.

L’opportunità di fare richiesta di protezione è un diritto sancito dalla Convenzione di Ginevra”.

Per il sindacato di base, “ad oggi la prefettura sta impedendo a queste persone di formalizzare la richiesta di protezione rimbalzandoseli con la questura”, “producendo un stato di abbandono totale di queste persone in cerca di protezione internazionale, come se l’attuale Governo in carica avesse già modificato da più di due mesi la legislazione in merito all’accoglienza”.

A causa della mancata protezione, queste persone non hanno i requisiti per essere ospitati, ad esempio, all’Albergo popolare e “da un mese dormono per strada”.
L’Usb auspica che “si tratti solo di uno spiacevole equivoco, che venga a breve risolto” e chiede un incontro sulla questione.

Follonica: trovato cadavere donna in mare

Il cadavere di una donna di circa 70 anni è stato recuperato in mare questa mattina a Follonica (Grosseto).

L’anziana era stata vista da alcuni bagnanti circa un’ora prima sulla spiaggia. Ancora da stabilire le cause del decesso ma non si esclude l’ipotesi di un malore. Il corpo della donna è stato portato a riva nella spiaggia nella zona centrale della città. Sul posto carabinieri, guardia costiera e polizia municipale.

Giovane aggredita e violentata a Firenze

Una ragazza di 21 anni è stata picchiata e violentata la notte scorsa a Firenze.

L’episodio è avvenuto poco dopo mezzanotte in via di Varlungo, nei pressi del viadotto Marco Polo alla periferia Sud della città. Secondo quanto riferito dalla polizia, la giovane, di origine asiatica, in città per motivi di studio, è stata avvicinata da un uomo, che l’ha colpita con pugni fino a farla cadere a terra, l’ha trascinata per i capelli per alcuni metri e poi ha abusato di lei. Sull’episodio indaga la squadra mobile.

Quando è stata aggredita la giovane era diretta a casa di amici. Dopo l’episodio sarebbe stata lei stessa, secondo quanto appreso, a dare l’allarme avvisando le forze dell’ordine. Al vaglio degli investigatori anche le immagini riprese da alcune telecamere della zona. La 21enne, per la quale in ospedale è stato attivato il codice rosa, ha riportato ferite giudicate guaribili in 15 giorni. Sempre nei pressi del viadotto Marco Polo, lo scorso giugno, una 36enne giapponese fu aggredita da un uomo intorno alle cinque del mattino mentre faceva jogging

Incidenti stradali: nuovo appello della Fondazione Claudio Ciai

Nuova iniziativa della Fondazione Claudio Ciai e del Movimento #CiaiCoraggio: un rinnovato appello attraverso i social in occasione della ricorrenza del loro ottavo Anniversario.

Il 15 settembre 2010, mentre è alla guida della sua auto aziendale, Claudio Ciai, padre di famiglia di 52 anni, rimane vittima di un grave incidente stradale. La sua auto, ferma in coda, viene travolta da un camion sopraggiunto a tutta velocità.

A seguito dell’incidente Claudio riporta lesioni cerebrali e un grave danno assonale diffuso, con conseguenti deficit motori, cognitivi e funzionali permanenti, che gli impediscono di comunicare, muoversi e alimentarsi. È questo il momento in cui inizia il calvario non solo di Claudio ma anche di tutta la sua famiglia.

Sei mesi in Austria per poter ricevere la somministrazione di un farmaco ancora non autorizzato in Italia, l’interruzione dei pagamenti da parte dell’azienda per cui Claudio lavorava, gli scontri con i condomini per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la truffa da parte dell’avvocato da cui erano seguiti sono solo alcuni degli ostacoli che la famiglia ha dovuto affrontare nel periodo successivo all’incidente, e che in parte, nonostante Claudio Ciai sia deceduto il 19 marzo 2014, si trascinano ancora oggi.

Da questa esperienza, tanto terribile quanto fortificante, è nata la “Fondazione Claudio Ciai Onlus“, con lo scopo di coadiuvare il sostentamento e il recupero di persone che hanno subito incidenti stradali o sul lavoro riportando gravi lesioni cerebrali e/o disabilità permanenti.

“Dolore, sofferenza, truffe e tanta cattiveria sono diventate le nostre compagne di vita in questi anni – spiega Francesco Ciai, figlio di Claudio e Presidente della Fondazione – pertanto quello che vogliamo fare attraverso la Fondazione è dare voce e supporto a tutte quelle famiglie che si trovano nella nostra stessa situazione e che non sanno come muoversi per assistere al meglio i propri cari”.

Nel primo anno di attività, accanto alla Fondazione, e grazie al passaparola sui social network, è nato anche il movimento #CiaiCoraggio. Il post in cui Francesco ha voluto raccontare le ingiustizie subite dalla sua famiglia fino a quel momento, infatti, è diventato un vero e proprio caso mediatico con più di 80.000 condivisioni sul web in una sola settimana.

In occasione dell’ottavo anniversario dell’incidente, Francesco ha deciso di lanciare un nuovo appello attraverso i social per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla tematica: sulle necessità di assistenza legale e sociale per le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie.

Dall’esperienza diretta e da quelle raccolte tramite la Fondazione e il movimento è nato il libro “La Strada della Dignità. Il movimento #CiaiCoraggio”, edito da Librì Progetti Educativi, grazie al prezioso contributo della Fondazione CR Firenze, con la partecipazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Azienda Sanitaria Fiorentina. Al suo interno Francesco raccoglie, per la prima volta in Italia, in un’appendice di facile consultazione, l’iter che una famiglia deve seguire quando uno dei suoi componenti rimane gravemente disabile.

Il libro è stato distribuito gratuitamente nelle scuole e negli ospedali del territorio toscano ed è acquistabile sul sito Fondazione ClaudioCiai.com; i proventi saranno interamente destinati alle vittime di incidenti stradali. 

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