Attesa per il 25 aprile, anche a Firenze, dove in piazza della Signoria il drammaturgo Stefano Massini leggerà il testo di Antonio Scurati censurato dalla Rai. Ma che 25 aprile sarà quest’anno?
Il servizio di Raffaele Palumbo
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Il servizio di Raffaele Palumbo
Audio: Francesco Mannucci.
Aprirà i battenti alle 15.30 in piazza Santo Spirito a Firenze il 25 aprile organizzato come da tradizione da Firenze Antifascista, una giornata che vedrà interventi dal palco, tanta musica e un corteo che alle 17 prenderà le vie di Firenze.
La giornata si svilupperà per tutto il pomeriggio, fino alle 17 quando da sotto monumento a Potente partirà il corteo che attraverserà le vie del quartiere, durante il quale proseguiranno gli interventi, per poi fare ritorno in piazza Santo Spirito dove si esibiranno sul palco Ivanoska e Disturbo Residuo.
Durante tutta la giornata saranno presenti in piazza punti ristoro, banchini informativi e uno spazio bambini curato da Il Melograno. Tra le realtà presenti, si ricordano: Studenti Fiorentini Autorganizzati, Sanitari per Gaza, Firenze per la Palestina, Cuba Mambi, Anpi Lanciotto Ballerini di Campi, CPA Firenze Sud, Collettivo di Fabbrica ex Gkn, Via del Leone, Genuino Clandestino, CARC. Un’insieme di realtà e organizzazioni che, quotidianamente, praticano forme di opposizione sociale dal basso, nonostante un contesto sempre più difficile.
“Il 25 aprile non è solo una giornata di memoria della lotta partigiana che liberò Firenze, ma un’occasione per riconoscere i mille volti con cui il fascismo cerca di ritornare tra noi” sottolinea Firenze Antifascista, “lo facciamo in una piazza costruita dal basso e autogestita, che fa affidamento sulla forza dei e delle militanti che la animano, persone che ogni giorno nel loro posto di lavoro o laddove vivono provano a migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e contro l’esclusione sociale e la povertà economica, prime cause dell’emersione dei fascismi”.
“Nella piazza sarà visibile ciò che noi abbiamo visto nella costruzione” conclude Firenze Antifascista: “la partecipazione di una nuova generazione di antifascisti e antifasciste decisi a lottare per il proprio presente e il proprio futuro”.
Lo scorso 23 gennaio, il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore che si trova nel porto cittadino da circa un anno. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il Comune di Piombino non ha presentato ricorso: Il sindaco Francesco Ferrari, come riporta l’edizione odierna del Tirreno, ha deciso di interrompere la battaglia legale avviata contro l’iter autorizzativo che ha portato la nave Golar Tundra nella darsena nord del porto.
“Abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse – spiega Ferrari al Tirreno -, anche le tempistiche hanno giocato un ruolo: la decisione del Consiglio di Stato sarebbe arrivata, probabilmente, al termine dei tre anni di permanenza del rigassificatore nel nostro porto”. Bocciando il ricorso del Comune di Piombino, il Tar del Lazio lo aveva anche condannato a pagare 90mila euro di spese legali sostenute da Governo, Regione e Snam. La società Snam e il Governo, secondo quanto spiega il sindaco, hanno deciso di rinunciare alla richiesta delle spese e l’esecutivo sarebbe anche disponibile ad avviare un tavolo di confronto su interventi a favore della città.
“Il Comune di Piombino era stato condannato a pagare le spese legali e quindi non facendo ricorso” al Consiglio di Stato “pone le condizioni perché non vi sia alcun ulteriore strascico. E si afferma quello che ho sempre detto: che tutto il procedimento era fatto con la massima aderenza alla legalità”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani, commentando a decisione del Comune.
“Dopo aver avuto ragione in primo grado – ha poi aggiunto Giani – il fatto che non vi siano ricorsi in secondo grado per me rappresenta la conferma di aver fatto tutte le cose nel modo migliore. Ora c’è l’atto che come commissario avevo firmato, ovvero l’autorizzazione all’attività del rigassificatore per tre anni dietro compensazioni. A questo punto – ha continuato – io sono convinto che il Governo debba sedersi intorno a un tavolo per quelle dieci prescrizioni che avevo indicato, a cui se ne possono aggiungere altre. Io sono ben lieto che il Comune di Piombino da un atteggiamento di frontale opposizione possa ora adoperarsi perché possano arrivare delle compensazioni” per la città di Piombino”
“Domani è il giorno della Festa della Liberazione e io sarò come sempre convintamente in piazza a celebrare una ricorrenza che non è mai retorica, ma la testimonianza dell’impegno civico che tutti noi dobbiamo mettere per affermare i valori di quella Costituzione che è il lascito più importante della lotta al nazifascismo espressa durante al Resistenza. Un frutto che ebbe tante radici: dalla tradizione cattolica a quella scolastica a quella comunista fino a quella repubblicana e liberale”. Così Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato candidata Iv alle europee nel collegio Italia centrale.
“Le forze migliori del nostro Paese si unirono per risollevare il nostro Paese dalle macerie del Regime e dall’abominio delle leggi razziali – aggiunge Di Giorgi in una nota -. Celebrare la Liberazione significa ricordare che prima del ’45 le donne non votavano, che non esisteva una Carta Costituzionale e che il Fascismo aveva abolito tutte le libertà, che non c’era suffragio universale, e che l’Italia era una monarchia dittatoriale, la libertà di stampa era stata abolita, e gli oppositori venivano o eliminati o messi a tacere in carcere. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo, ed è per questo che è giusto e necessario festeggiare il 25 aprile come data fondativa della nostra repubblica democratica”.
Audio: servizio di Viola Giacalone
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in Toscana per il 25 aprile: dopo la cerimonia a Roma, si trasferirà in elicottero in Toscana per essere a Civitella Valdichiana in provincia d’Arezzo, paese dove il 29 giugno 1944 avvenne l’eccidio nazista costato la vita a 244 civili.
A Firenze, dopo la i deposizione della corona d’alloro in onore dei caduti in piazza Unità italiana alle ore 10, partirà poi un corteo che raggiungerà Palazzo Vecchio dove avverrà la consueta cerimonia sull’arengario, alle 11, durante la quale prenderanno la parola il sindaco Dario Nardella, la presidente di Anpi Firenze Vania Bagni e tre studenti di scuole superiori fiorentine. Attesa per la successiva lettura del monologo di Antonio Scurati da parte dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini
in Oltrarno la celebre mobilitazione promossa da Firenze antifascista: appuntamento giovedì alle 15:30 in piazza Santo Spirito con interventi dal palco, poi alle 17 il corteo con partenza dal monumento al partigiano Potente e arrivo in piazza Tasso, per poi tornare in Santo Spirito e concludere la serata in musica con Ivanoska e Disturbo Residuo.
Dalle 12 alle 17 in piazza Poggi a Firenze torna il pranzo popolare antifascista, con interventi, cori popolari e concertone e dj set. Alla Casa del Popolo di Settignano una giornata densa di memoria, musica e condivisione. Si parte alle 9.30 con Il cammino della liberazione, una camminata per portare un omaggio ad un luogo della resistenza, il Tabernacolo di Gello. La Festa della Liberazione alla Casa del Popolo di Fiesole comincia come ogni anno con la tradizionale camminata per i luoghi fiesolani della Resistenza, alle 13 pranzo popolare e poi musica dalle 16.30. Nel piazzale della Casa del Popolo a Grassina si terrà “Grassina libera tutti” dalle 16, con concerti, proiezioni, mostre fotografiche e gonfiabili per i più piccoli.
A Fornacette in provincia di Pisa alle 21 la Bandabardò & Cisco. Mentre a Livorno la 9* edizione della festa al Castellaccio nei luoghi partigiani del x° distaccamento Oberdan Chiesa.
Segnaliamo poi l’ Apertura speciale gratuita, a Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli Tutti gli spazi saranno accessibili nei consueti orari di visita; l’ultimo ingresso sarà consentito un’ora prima della chiusura.