“Un Inno alla gioia! E’ Festa della Musica 2018”: Livorno rianima gli appassionati con la nuova edizione

Oggi, giovedì 21 giugno, in tutta la città un “Inno alla gioia! E’ Festa della Musica 2018”: concerti al Mercato Centrale, alla Terrazza, al Museo di Città, in piazza Garibaldi e nelle vie del centro di Livorno.

“Festa della Musica – Un inno alla gioia”: è questo il titolo dell’edizione 2018 con il quale si dà appuntamento a tutti gli appassionati di musica.
Quest’anno, ben 554 città d’Italia hanno aderito con oltre 8260 artisti, per non parlare delle molte città europee ed extraeuropee che ogni anno vogliono partecipare sempre più numerose. Migliaia di persone intendono stringersi in un abbraccio simbolico nelle piazze di paesi e città che vogliono festeggiare insieme il solstizio d’estate, al ritmo delle note cariche di tradizione e per una cultura universale degna di questo nome.

La manifestazione, nata in Francia nel 1982, si è sviluppata in Italia a partire dal 1995, e Livorno è stata tra le prime città ad aderire senza mai perdere un appuntamento.

Quest’anno ben 9 spettacoli, tra quelli organizzati direttamente dal Comune di Livorno e alcuni promossi da altri enti e associazioni, accoglieranno gli spettatori, in questa giornata speciale, in un collettivo “inno alla gioia” beneaugurante per i livornesi e per il mondo intero.

Tutti gli appuntamenti – ad ingresso gratuito – sono in programma per oggi, ad eccezione dell’appuntamento al parco pubblico ex Terme del Corallo.

Questo il programma degli appuntamenti in città:

* TERRAZZA MASCAGNI – ore 20,30 concerto della Fanfara dell’Accademia Navale di Livorno

* MERCATO CENTRALE- dalle ore 18,00 alle 23,00: Musica Live e degustazioni, a cura di Percorsi Musicali e Alle Vettovaglie (anche il 22 e 23 giugno)

* PIAZZA MAZZINI (c/o chiosco di Johnny Paranza) – dalle ore 19,30: la band “Tensioni Ammissibili” ed il suo pop rock e musiche anni ’80

* PARCO PUBBLICO EX TERME DEL CORALLO – ore 18: incontro pubblico a cura delle associazioni “Amici dei Musei” e “Terme del Corallo” con intermezzo musicale dell’ensamble di flauti Anemos, diretti dal M° Stefano Agostini ( martedì 19 giugno)

* MUSEO DI CITTA’ – ore 18: esibizione delle corali di Livorno “La grolla” e “Rodolfo Del Corona”

* PIAZZA GARIBALDI – ore 21,00: Michele Crestacci e la Banda della SVS di Livorno

* FORTEZZA VECCHIA – ore 21,30: Musica Live con…artista a sorpresa

* CHIOSTRO DEL VESCOVADO – ore 21: solisti, l’ensemble strumentale e vocale dell’ISSM “P. Mascagni” suoneranno Madrigali di AA.VV. e Musiche di Antonio Vivaldi, diretti dal M° Gabriele Micheli

* Gino Pantani, artista di strada, suonerà per le piazze del centro storico accompagnato dalla sua chitarra.

FESTA DELLA MUSICA 2018

Cavalleria Rusticana: il capolavoro di Mascagni in Piazza dei Cavalieri

Grande serata d’opera con Cavalleria Rusticana, in programma a Pisa domani, venerdì 22 giugno, alle ore 21.15, in Piazza dei Cavalieri.

L’evento fa parte della rassegna “Le Notti dei Cavalieri”, un programma di imperdibili appuntamenti sotto le stelle, promosso dal Comune di Pisa nella magica atmosfera della piazza delle sette vie. Su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci e con musiche di Pietro Mascagni, questa produzione è realizzata da Modigliani Produzioni e Community News, in un allestimento realizzato interamente con materiale riciclato targato SCART®. Paolo Tognocchi, dell’Associazione Community News, commenta «È un grande onore riportare l’opera in piazza dopo tanti anni. La particolarità di quest’anno è l’allestimento, visto che tutto ciò che apparirà sulla scena, compresi i costumi dei personaggi, è materiale di recupero».

Turiddu, Lola, Alfio e Santuzza e le comparse saranno infatti vestiti con abiti realizzati al 100% con materiale di recupero, proveniente dall’Officina SCART® di Waste Recycling, società del Gruppo Hera. Per l’opera prima del Mascagni, in particolare, i rifiuti industriali lavorati da SCART entrano nella composizione di interni ed esterni di una chiesa siciliana nel giorno di Pasqua: si va dal Cristo, risultato dell’assemblaggio di accessori di borsettifici toscani, alla disperazione della Maddalena, tratteggiata da centinaia di cerniere lampo, passando per scarpe, catarifrangenti e tastiere di computer, capaci di dar vita a tutti gli altri personaggi presenti sul Golgota.

Cavalleria rusticana è il capolavoro di Pietro Mascagni, fu la prima opera composta dal musicista ed è certamente la più nota della sua produzione. Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890 e tale è rimasto fino a oggi. L’intermezzo sinfonico dell’opera, collocato tra la ottava e la nona scena, è uno dei pezzi più popolari della produzione lirica mondiale, grazie anche al suo utilizzo in ambito cinematografico in film come Il Padrino di Coppola e Toro scatenato di Scorsese. Mario Menicagli, Direttore dell’Orchestra Amedeo Modigliani commenta «Piazza dei Cavalieri ha un fascino che creerà un’esperienza unica. Abbiamo scelto di rappresentare la Cavalleria Rusticana perché, dal suo debutto nel 1890, ha cambiato l’opera lirica. La durata è di un’ora e un quarto e musicalmente rispetterà la tradizione».

Prestigioso il Cast che vede Valentina Boi nel ruolo di Santuzza: soprano, nata e cresciuta a Livorno, ha già cantato Mascagni proprio al Teatro Verdi. È il suo debutto in Cavalleria Rusticana, in cui svolgerà un ruolo difficile, un personaggio drammatico (Santuzza) e caratterizzato da sfumature passionali. Il soprano è reduce da un’esperienza alla Scala di Milano, sarà tra i protagonisti del Gala Dessì che andrà in onda su Rai 5 e presente quest’estate all’Arena di Verona. Tra gli altri componenti del cast Silvia Pantani nel ruolo di Lola; Denis Pivnitskyi interpreta Turiddu e Carmine Monaco Alfio; infine sarà Diana Turtoi a dare voce e movenze a Lucia.

L’Orchestra Amedeo Modigliani sarà diretta da Mario Menicagli, direttore che vanta collaborazioni con il Teatro Goldoni di Livorno, l’Orchestra Cherubini, l’Orchestra Toscanini, ha diretto oltre venti titoli operistici ed è considerato uno dei più prolifici e attenti interpreti del repertorio mascagnano. Il Coro frutto della collaborazione fra il Modigliani, la Società Corale Pisana e il Coro Lirico Livornese avrà come Maestro del Coro Stefano Cencetti.

La regia sarà affidata ad Alberto Paloscia, musicologo, organizzatore musicale e regista che dal 1990 è direttore artistico del Teatro Goldoni di Livorno, città di Pietro Mascagni.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa dichiara «Questa produzione è di grande qualità, ed interseca – con l’utilizzo di materiali di recupero – anche tematiche di impegno sociale e ambientale. La mia speranza è che eventi di questo tipo si consolidino e diventino un appuntamento fisso per la città nella stagione estiva».

W Margherita! Nel giorno del compleanno dell’astrofisica Margherita Hack un ricordo tra musica e immagini

W Margherita! Con Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori. Nel giorno del compleanno dell’astrofisica Margherita Hack un ricordo fra musica e immagini. Giovedì 21 giugno al Teatro Rossi di Pisa

Come ogni anno, il 21 giugno, Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori organizzeranno una serata in ricordo dell’amica e grande scienziata Margherita Hack e dello spettacolo L’Anima della terra vista dalle stelle, messo in scena per 4 anni con Margherita, diretto da Francesco Magnelli.

Quest’anno hanno scelto Pisa dagli amici del Teatro Rossi Aperto, che hanno ospitato l’anno scorso un concerto con grandissima partecipazione di pubblico.

Sarà una serata che si compone in più parti partendo dalle ore 21.00 al Teatro Rossi a Pisa: la proiezione del film documentario L’Anima della terra vista dalle stelle, diretto da Andrea Salvadori, alcuni racconti inediti, gag, aneddoti su come è stato realizzato e sul rapporto creatosi con Margherita e Aldo (suo marito). Infine una performance musicale di Ginevra, Francesco a Andrea che suoneranno alcuni dei loro pezzi più noti dal vivo.

Ritroveremo la musica e due grandissime protagoniste femminili insieme, anche nella distanza, parlarsi attraverso le immagini del film in tutta la loro spontaneità.

Dall’alto della Rocca Sillana, nel comune di Pomarance, si vede tutta la vallata. È il tramonto e il cielo si tinge di rosa. Sembra davvero di vedere l’anima della Terra dall’alto della sfera delle stelle fisse. La musica di Andrea alla chitarra e allo tzouras greco, di Luca alla batteria e di Francesco al pianoforte accompagna e sottolinea il canto di Ginevra. Sulla scena, un orologio a pendolo a segnare il passare del tempo e un alberello a indicare lo spazio terrestre, illuminati dalla luce bianca della Luna, mentre le stelle multicoloriocchieggiano dall’alto del cielo… Musiche tradizionali del Mediterraneo innalzate da una terra fatta di colline, boschi e campi coltivati. Silenzi, pause, il ritmo prevaricante, le musiche popolari.

Sarà possibile ritirare le prenotazioni  effettuate via mail fra le 20 e le 20.30, saranno disponibili posti anche la sera stessa dell’evento .

www.teatrorossiaperto.it 

Maggio Musicale: Martedì 19 la prima de Il Prigioniero/Quattro Pezzi Sacri

In scena col nuovo allestimento del Maggio Musicale, firmato da Virgilio Sieni nelle vesti di regista e coreografo e col maestro Michael Boder sul podio, a partire da martedì 19 giugno (repliche giovedì 21 e sabato 23).

È il terzo appuntamento con l’opera del LXXXI Maggio Musicale quello che martedì 19 giugno alle 20 (repliche giovedì 21 alle 20 e sabato 23 alle 15:30) vedrà sul palcoscenico del Teatro del Maggio Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola e i Quattro pezzi sacri di Giuseppe Verdi. È il pessimismo che sostanzia l’opera di Dallapiccola – eseguita per la prima volta al XIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino nel 1950 – l’ideale filo rosso che collega l’opera del compositore novecentesco ai Quattro pezzi sacri – Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria, Te Deum – di Giuseppe Verdi.

Il Prigioniero, opera in un prologo e un atto
“Ero solo. Tutto era buio. Buio era in questa cella. Buio era il mio cuore. No, non sapevo ancora di poter soffrir tanto e non morire…”. Così si presenta l’anonimo protagonista nella prima scena dell’opera più sofferta di Dallapiccola: Il prigioniero. In questo lavoro, Dallapiccola si confronta con gli orrori della Storia, spinto dall’urgenza di narrare il proprio tempo. Risultato del montaggio di più fonti letterarie – La torture par l’espérance di Villiers de l’Isle-Adam, La légende d’Ulenspiegel di Charles de Coster e La rose de l’infante di Victor Hugo – il libretto dell’opera, realizzato dallo stesso autore, è strutturato come un atto unico, suddiviso in tre scene, anticipato da un Prologo. Per descrivere l’abisso della sofferenza fisica e psichica del protagonista, un uomo senza nome condannato al rogo all’epoca di Filippo II di Spagna, Dallapiccola impiega la tecnica dodecafonica per realizzare alcune serie dai significati profondi – “della preghiera”, “della speranza”, “della libertà” –  riferiti a momenti chiave della vicenda. Nel piano di persecuzione diabolica del prigioniero, l’ultima tortura è infatti rappresentata dalla speranza della fuga, che si conclude tragicamente tra le braccia del Grande Inquisitore. La libertà non esiste, è solo un’illusione che rimane sospesa nell’interrogativo finale intonato dal prigioniero condotto al rogo.

Quattro Pezzi sacri, per coro e orchestra
Composti separatamente negli ultimi anni di carriera e per organici corali differenti, i brani sono quattro preghiere, quattro meditazioni sul senso della morte da parte del compositore che, alla fine dei suoi anni, si sente chiamato a fare i conti con il proprio sentimento religioso. Tre preghiere su quattro sono dedicate alla Madonna – Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria – una è rivolta a Dio, Te Deum. Affidare la propria anima a Maria è probabilmente il gesto più naturale per Verdi; la figura femminile ha sempre rappresentato per lui la redenzione, la purezza, l’aspetto migliore della varia umanità rappresentata in tanti anni sulla scena. Nella composizione emerge un’umanità ritratta nel suo terrore per l’ignoto che sta al di là della morte; la stessa immagine della gloria in cielo è accompagnata sì da un’apoteosi sonora, come tradizione comanda, ma con una riserva finale, un’ultima dissonanza che pare disperdersi nel vuoto. Per la religiosità laica di Verdi sembra non esserci spazio per la speranza. Anche nell’ultimo dei brani, il Te Deum, domina lo stesso clima pessimistico: alla domanda del credente che affida la sua anima a Dio sembra non giungere risposta affermativa. Per Verdi l’uomo si riconferma solo davanti all’eternità e al silenzio del cosmo.

Dal 20 al 24 giugno 2018 – ETNICA XXI edizione

Il festival è arrivato alla ventunesima edizione, e come ogni anno presenta un programma denso di musica dal 20 al 24 giugno. Di seguito i primi concerti della nuova edizione.

Mercoledì 20 giugno ore 21.30
Piazza Giotto, Vicchio (FI)

Gino Paoli & Danilo Rea
Con la speciale partecipazione dei FUNK OFF.Prosegue il successo dell’avventura live di Gino Paoli e Danilo Rea, con lo spettacolo “Due come noi che…”, un concerto unico, a base di voce, pianoforte e improvvisazione. Un prezioso esempio, di come due artisti assoluti possano interpretare in modo innovativo alcuni classici della storia della musica italiana e internazionale, con una scaletta aperta che spazia tra le canzoni più amate di Gino, chicche dei cantautori genovesi, l’omaggio alla musica napoletana e a quella francese. Il concerto sarà anche l’occasione per gli spettatori di avere un assaggio dal vivo del nuovo lavoro di Paoli e Rea, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sperimentazioni musicali: Gino e Danilo sono infatti al terzo capitolo della loro avventura musicale in duo – dopo i fortunati “Due come noi che” e “Napoli con amore”, è di recente uscita “3”, dedicato ai capolavori della musica francese.

Giovedì 21 giugno ore 21.30 
SuRealistas

Fra il “realismo del Sud” e gli azzardi visionari e onirici in musica, attraversano la tradizione ispanica ed ispanoamericana, l’inarrestabile ritmo del flamenco, i nostalgici tanghi, le intimità cantautoriali ed i ritmi afrocubani, per sconfinare in sentimenti jazz e in “frenesie da bailanta”, senza mai allontanarsi dalla loro idea di musica, fatta d’ironia, esuberanza e interazione con il pubblico. In Italia dal 2005, da sempre come una grande famiglia, i SuRealistas, scoprono qui profonde radici di appartenenza.Originariamente composti dai tre fratelli argentini Jeremìas, Joaquin e Agustìn Cornejo, sono attualmente un ottetto che conta elementi di provenienza dalla Toscana e dal nostro Meridione.

Venerdì 22 giugno

Bandabardò in concerto. Ore 21.30

Con i suoi oltre 1500 concerti e dopo 25 anni di attività, la Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I suoi concerti sono feste straripanti d’affetto: il pubblico vi partecipa numerosissimo, cantando infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, senza perdersi un solo verso, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere la Banda stessa. E questo affetto si traduce in grandi numeri, grandi collaborazioni e una carta geografica che negli anni si è espansa a macchia d’olio dall’Italia all’estero.

Sabato 23 giugno
ore 21.00
Bandidas
Un progetto musicale tutto al femminile che unisce nel ritmo brasiliano la presenza di sole percussioni a coinvolgenti coreografie.
ore 21.30
Baro Drom Orkstar
Un mix esplosivo e coinvolgente che unisce tradizione e innovazione. Il power gipsy dance della Baro Drom Orkestar unisce musica klezmer, musica armena, pizzica salentina e balkan, il tutto suonato con una formazione atipica, priva di fiati, con un violino elettrico, fisarmonica e con una base ritmica, contrabbasso elettrico e batteria modificata.

PROGRAMMA COMPLETO

Fiati d’Oriente. Concerto per un duo di fiati

Nell’ambito di “Contrasti Firenze – Incontri per una musica nuova IV Edizione”. Mercoledì 20 giugno alle ore 18.00 al Gabinetto Viesseux Firenze, Fiati d’Oriente. Concerto per un duo di fiati

Il Gabinetto G.P. Vieusseux  sarà la sede del secondo concerto di mercoledì 20 giugno alle ore 18.00 incentrato sul tema dell’oriente tra musica e poesia. Il linguaggio poetico e quello musicale vivono di radici e costruzioni comuni, dagli haiku giapponesi ai sogni del dio pan di Claude Debussy, dalle opere del compositore giapponese Toru Takemitsu alla poesia dell’antica Persia: il timbro e il ritmo fanno da filo conduttore. Mdi ensemble propone per questo appuntamento un duo di fiati, flauto e clarinetto, che eseguirà musiche di ScelsiBerioTakemitsu Platz in compagnia di una voce recitante che leggerà testi tratti da Il sogno 101 di Giacinto Scelsi e da Haiku giapponesi.

Fiati d’Oriente
Programma:
Giacinto Scelsi Piccola suite per flauto e clarinetto
Luciano Berio Lied per clarinetto solo
Toru Takemitsu Air per flauto solo
Robert HP Platz Senko Hana Bi per flauto e clarinetto
Claude Debussy Syrinx per flauto solo
Olivier Messiaen Abime des oiseaux per clarinetto solo
Giacinto Scelsi Kho – Lho per flauto e clarinetto
Duo di fiati di mdi ensemble
Sonia Formenti flauto
Paolo Casiraghi viola
Serena Tiani voce recitante
Letture tratte da “Il sogno 101” di Giacinto Scelsi e di Haiku Giapponesi

Ingresso 5 euro INFO

Exit mobile version