Proteggiti dal Coronavirus con l’Energy Dome dei DEVO

I Devo si uniscono alla lotta globale contro il coronavirus, lanciando sul mercato i loro caschi “energy dome”, che indossavano nei loro video degli anni Ottanta, modificati però per l’occasione, con l’aggiunta di uno schermo trasparente di protezione.

“Come sapete, la pandemia del Coronavirus ha annullato per il momento qualsiasi programma dei nostri concerti”, si legge sul loro web site, ma il nostro negozio è tornato on line, e ora siamo in grado di offrire interessanti “cool DEVO stuff”.

Nel sito infatti, oltre alle classiche magliette, sono in catalogo le mascherine customizzate con il logo della band e l’Energy Dome PPE Kit (Personal Protection Equipment), dotato di schermo di plastica “trasparente e spessa, progettata per essere attaccata facilmente al DEVO Energy Dome per proteggerti da microbi invisibili e fluidi corporei indesiderati. Stai al sicuro in stile devoluto!”.
“Whip it good!”.

Il Kit costa $49,98 e si può ordinare a questo indirizzo:
http://www.clubdevo.com/

E come se non bastasse inizia ad eruttare l’Etna

Nella mattinata del 19 aprile 2020, al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna è avvenuto un episodio di attività stromboliana e modeste fontane di lava, accompagnate da emissione di cenere.

Questa attività dell’Etna è iniziata intorno alle ore 09:15 (locali), e ha generato un pennacchio di vapore e cenere che si è alzato fino a 5 km sopra il livello del mare.

Il vento lo ha spinto la nube eruttiva verso i settori orientali del vulcano: fra gli abitati di Zafferana Etnea (versante sud-orientale) e Linguaglossa (versante nord-orientale), si sono verificate leggeri ricadute di cenere fina.

L’attività ha interessato una o due bocche nell’area del “cono della sella”, che si era formato nella primavera del 2017. Non si è osservata emissione di colate di lava.

Alle ore 13:00, l’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est era sostanzialmente conclusa, mentre ora continua, senza variazioni significative, l’attività stromboliana ed effusiva al cratere Voragine, che è in corso dal 12 settembre 2019.

L’Osservatorio Etneo dell’INGV ha monitorato l’attività anche mediante sopralluoghi sul terreno eseguendo dei campionamenti dei prodotti eruttati per essere analizzati in laboratorio.

In questo periodo di emergenza COVID-19, l’INGV garantisce la piena operatività delle sue Sale di monitoraggio sismico, vulcanico e allerta maremoto di Roma, Napoli e Catania e della reperibilità dei gruppi di emergenza, in assoluta sicurezza per tutti coloro che vi operano.

MIT: “Starnuti possono portare goccioline patogene fino a 7-8 metri”

Uno studio del ‘Massachusetts Institute of Technology’ (MIT), una delle più importanti università di ricerca del mondo, è stato pubblicato su ‘The Journal of the American Medical Association’, (JAMA), una tra le riviste mediche più note e diffuse, sulla quale ogni medico vorrebbe riuscire a scrivere nel quale viene analizzato il comportamento della nuvola di gas turbolento prodotta da esalazioni, starnuti e tosse degli esseri umani che trasporta all’interno le goccioline in cui sono presenti gli agenti patogeni.

“A causa dello slancio in avanti della nuvola – si legge nell’articolo del MIT – le goccioline portatrici di agenti patogeni sono spinte molto più lontano che se fossero emesse isolatamente senza essere inglobate nella nuvola turbolenta che le intrappola e le spinge in avanti. Date varie combinazioni della fisiologia di un singolo paziente e delle condizioni ambientali, come umidità e temperatura, la nuvola di gas e il suo carico utile di goccioline patogene di tutte le dimensioni possono spostarsi tra 7 e 8 m.

Questo studio del MIT è attualmente al vaglio della OMS, e se i risultati verranno confermati, dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’uso delle mascherine “è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza – ha detto David Heymann, epidemiologo ex direttore dell’Oms in un’intervista alla Bbc , e quindi bisognerà valutare se – è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine”.

Gimmy Tranquillo

Di seguito una traduzione di alcune delle parti dell’articolo del MIT pubblicato su ‘The Journal of the American Medical Association’, (JAMA):
“Recenti lavori hanno dimostrato che le esalazioni, gli starnuti e la tosse non consistono solo in goccioline muco salivarie a seguito di traiettorie semiballistiche a corto raggio ma, soprattutto, sono principalmente costituite da una nuvola di gas turbolento multifase che trascina aria ambiente e intrappola e trasporta all’interno le goccioline.
L’atmosfera localmente umida e calda all’interno della nuvola di gas turbolenta consente alle goccioline contenute di sfuggire all’evaporazione per molto più tempo di quanto non avvenga con goccioline isolate. In queste condizioni, la durata di una goccia potrebbe essere considerevolmente estesa di un fattore fino a 1000, da una frazione di secondo a minuti.
A causa dello slancio in avanti della nuvola, le goccioline portatrici di agenti patogeni sono spinte molto più lontano rispetto a sé fossero emesse isolatamente senza una nuvola turbolenta che le intrappola e le spinge in avanti. Date varie combinazioni della fisiologia di un singolo paziente e delle condizioni ambientali, come umidità e temperatura, la nuvola di gas e il suo carico utile di goccioline patogene, di tutte le dimensioni, possono spostarsi tra 7 e 8 m (23-27 piedi). Importante, la gamma di tutte le goccioline, grandi e piccole, viene estesa attraverso la loro interazione e intrappolamento all’interno della nuvola di gas turbolento, rispetto al modello di goccioline dicotomizzate comunemente accettato che non tiene conto della possibilità di una nuvola di gas calda e umida. Inoltre, lungo la traiettoria, goccioline di tutte le dimensioni si depositano o evaporano a velocità che dipende non solo dalle loro dimensioni, ma anche dal grado di turbolenza e velocità della nuvola di gas, insieme alle proprietà dell’ambiente ambientale (temperatura, umidità e flusso d’aria).
Le goccioline che si depositano lungo la traiettoria possono contaminare le superfici, mentre il resto rimane intrappolato e raggruppato nella nuvola in movimento. Alla fine, la nuvola e il suo carico utile delle goccioline perdono slancio e coerenza e le rimanenti goccioline all’interno della nuvola evaporano, producendo residui o nuclei di goccioline che possono rimanere sospesi nell’aria per ore, seguendo i modelli di flusso d’aria imposti dai sistemi di ventilazione o di controllo del clima. L’evaporazione di goccioline cariche di agenti patogeni in fluidi biologici complessi è poco compresa. Il grado e il tasso di evaporazione dipendono fortemente dalla temperatura ambiente e dalle condizioni di umidità, ma anche dalla dinamica interna della nuvola turbolenta di soffio unita alla composizione del liquido espirato dal paziente.
Dato il turbolento modello dinamico della nuvola, le raccomandazioni per le separazioni da 1-2 a 6 piedi (1-2 m) possono sottostimare la distanza, la scala cronologica e la persistenza lungo la quale viaggiano la nuvola e il suo carico patogeno, generando così una gamma di esposizione potenziale non apprezzata per un operatore sanitario. Per questi e altri motivi, l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale è di vitale importanza per gli operatori sanitari che si prendono cura dei pazienti che possono essere infettati, anche se distanti più di 6 piedi da un paziente.
È necessario comprendere la biofisica della trasmissione della malattia respiratoria da host a host che spiega la fisiologia, la patogenesi e la diffusione epidemiologica della malattia. La rapida diffusione di COVID-19 evidenzia la necessità di comprendere meglio le dinamiche della trasmissione delle malattie respiratorie attraverso una migliore caratterizzazione delle rotte di trasmissione, il ruolo della fisiologia del paziente nel modellarle e i migliori approcci per il controllo delle fonti per migliorare potenzialmente la protezione dei lavoratori in prima linea e impedire alle malattie di diffondersi ai membri più vulnerabili della popolazione”.

Pubblichiamo anche il link all’articolo del MIT pubblicato su su ‘The Journal of the American Medical Association’, (JAMA): https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2763852

 

 

Coronavirus, studio Oxford: in Gb c’è già immunità di gregge

E’ quanto sostiene uno studio dell’Università di Oxford, guidato dalla professoressa Sunetra Gupta, del quale dà conto il Financial Times.

Il coronavirus potrebbe avere già infettato fino a metà della popolazione britannica, che potrebbe così avere acquisito un’immunità di gregge. E’ quanto sostiene uno studio dell’Università di Oxford, guidato dalla professoressa Sunetra Gupta, del quale dà conto il Financial Times. Se i risultati saranno confermati, spiega la professoressa Gupta, docente di epidemiologia teorica, questo significa che meno di un individuo su mille di coloro che sono stati infettati dal Covid-19 svilupperanno sintomi tali da richiedere il ricovero ospedaliero. La vasta maggioranza degli individui sviluppa invece sintomi molto lievi o nessun sintomo.

“Dobbiamo iniziare immediatamente una ricerca sierologica su vasta scala, test anticorpali, per stabilire in quale stadio dell’epidemia ci troviamo ora”, spiega ancora l’esperta, che tuttavia giudica positivamente le misure messe in campo dal premier Boris Johnson.

Il modello messo a punto dall’Università di Oxford, spiega, deve ancora essere confermato, e anche se lo fosse, le misure di distanziamento sociale ridurranno comunque il numero dei malati gravi e alleggeriranno la pressione sul Servizio sanitario nazionale durante il picco dell’epidemia.

Se il modello di Oxford dovesse essere confermato, questo significherebbe che il Regno Unito ha già sostanzialmente acquisito l’immunità di gregge attraverso la diffusione del Covid-19 per oltre due mesi. In questo caso, le misure di contenimento ordinate dal governo potrebbero essere sospese prima del previsto.

Passeggeri Italiani non vogliono scendere a Lisbona dalla ‘MSC Fantasia’

?26 Italiani, tra cui un fiorentino, nell’odissea della nave da crociera Msc Fantasia, partita dal Brasile, alla quale era stato concesso solo l’attracco tecnico, senza la possibilità di discesa a terra a Tenerife, poi dirottata verso Marsiglia, ma che al momento risulta bloccata a Lisbona, dove molti dei 1300 passeggeri ancora a bordo non vogliono scendere senza le assicurazioni di sicuro rientro nei loro Paesi di origine.

La maggior parte dei passeggeri della MSC Fantasia provengono dall’Unione Europea ma anche dal Regno Unito, dal Brasile e dall’Australia ed al momento ci sarebbe, secondo informazioni che ci vengono dai passeggeri, un caso positivo ed uno sospetto di coronavirus a bordo.

Un annuncio delle 21 di ieri dato a bordo della nave avrebbe dato la notizia di un caso confermato di Covid-19, mandando tutti nelle cabine intimando di non uscire fino allo sbarco.

“Oggi inizieranno gli sbarchi per chi ha prenotazioni di biglietti aerei, decisione criminale – si legge su un post Facebook del passeggero Mario Buricchi – Noi italiani non scendiamo e rifiutato per la terza volta un biglietto imposto e non proposto: lisbona/francoforte/milanomalpensa. Non se ne parla minimamente, con il rischio di essere bloccati, ora più che mai dopo i casi di positività, in Germania per la quarantena, e l’arrivo nella regione più infettata d’Italia. Ci devono portare a Genova”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il fiorentino Mario Buricchi a bordo della Msc Fantasia.

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Cacciari: “Débacle culturale se la nostra idea di democrazia adesso è la Cina”

“Se non saremo in grado di governare con qualche forma democratica i processi di globalizzazione, che riguardano anche l’emergenza sanitaria attuale, le crisi saranno sempre più frequenti di qualunque genere e dovremo rassegnarci a dismettere i nostri principi di libertà. Finirà la politica.

La globalizzazione obbliga ad un diritto internazionale che deve essere interiorizzato dai diversi Stati per garantire una convivenza civile altrimenti le crisi faranno cessare quella che intendevamo come la vita democratica fino all’altro giorno”, afferma il prof. Massimo Cacciari intervistato da Domenico Guarino che interviene anche sull’esaltazione europeista-occidentale ella Cina rispetto a questo scenario emergenziale.

“Siamo difronte ad una debacle culturale se la nostra idea di democrazia adesso è la Cina”.

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