Castello di Sammezzano candidato al “7 Most Endangered 2020”

7 Most Endangered

Il Castello di Sammezzano di Reggello, il più importante esempio di architettura eclettica della nostra nazione e da molti considerato il castello più bello d’Italia, è stato nuovamente candidato al ‘7 Most Endangered’, il programma comunitario promosso da Europa Nostra che ha l’obiettivo di individuare i luoghi in pericolo presenti sul territorio europeo e mobilitare soggetti pubblici e privati affinché ne venga assicurato il recupero.

La candidatura di Sammezzano al ‘7 Most Endangered’, il cui esito si saprà nella primavera del 2020, è avvenuta nell’ambito di “Save Sammezzano”, campagna di sensibilizzazione internazionale per ottenere tutela, valorizzazione e fruibilità pubblica del castello e, spiega una nota, ha ottenuto il supporto ufficiale del ministero dei Beni culturali, della Regione Toscana e del Comune di Reggello, del Comitato FPXA e della Kairos Srl, creditore procedente della procedura fallimentare avente per oggetto Sammezzano.

Malgrado negli ultimi anni sia divenuto uno dei monumenti più amati e discussi – ha vinto l’8/o censimento ‘I Luoghi del Cuore’ del Fai ed è stato l’unico sito culturale italiano giunto nella fase finale della precedente edizione del ‘7 Most Endangered’ – il Castello di Sammezzano è tuttora chiuso e in stato di semiabbandono da quasi un trentennio, con un conseguente aggravio della sua già drammatica situazione strutturale.

Il comunicato, rilasciato da “Save Sammezzano”, recita così: “Dopo l’affidamento a Kairos Srl su decisione del tribunale di Firenze, poi annullato dal tribunale di Arezzo in seguito al fallimento della proprietà italo-inglese avvenuto a dicembre 2017, nessun acquirente si è presentato alle successive aste indette per la sua vendita. La partecipazione al ‘7 Most Endangered Programme 2020’, oltre ad esortare le autorità italiane a identificare quanto prima una proprietà definitiva che possa finalmente risanarlo e renderlo fruibile, potrebbe attirare l’interesse di potenziali investitori disposti a collaborare ad un futuro progetto di recupero”.

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